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Autore: LadyBlackRose    26/02/2014    2 recensioni
Evelyne Pain era una ragazza normale, come tutte le altre, lavoratrice, senza grandi ambizioni. Non le importava degli altri, viveva per se stessa, e fino a quel momento.. era felice.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Prologo


Il momento era arrivato. Quell’ alto e oscuro castello aspettava da mesi di essere visitato, esplorato, scoperto. Chi ci sarà vissuto, quali saranno state le loro abitudini, a che età risale? Una giovane donna, Evelyne Pain continuava a formularsi tali domande, e ancora: perché nessuno sapeva della sua esistenza? Un castello così grande e macabro, sembrava difficile da non notare. Dopo uno dei suoi svariati giri nella foresta, colpita da una strana sensazione, aveva imboccato un'altra strada, diversa dalla solita, scovando quel grande ammasso di mattoni.  Si spaventò, tornò a casa, ma regolarmente vi fece ritorno, a cadenza di una, o due settimane circa. Ormai credeva di conoscere il suo perimetro, sembrava una grande chiesa scura, alte guglie, persino un campanile. Vetrate nere con disegni viola. La cosa la spaventava, ma una strana forza la riportava, come se fosse a lei sconosciuta. Forse era il suo inconscio, o forse era la sua curiosità e fame di nuove scoperte. Evelyne Pain, lavorava in un piccolo discount di provincia, quale proprietà, era della sua migliore amica, Astrid; vi vendevano solamente l’ essenziale, per tirare avanti, e viversi una vita più o meno dignitosa, Evelyne non voleva avere troppo, non voleva essere ricca, ma una semplice persona, con una vita felice, senza particolari meriti o onori.
Era l’ 11 febbraio: il momento di entrare in quella villa, il momento di scoprire cosa vi fosse, il momento per superare le sue paure. Il suo istinto la guidava, le diceva di farlo, di entrare, le diceva che non sarebbe successo nulla, lei si fidava del suo istinto. Finito il turno mattutino al discount, s’ addentrò nel bosco percorrendo la nuova strada, vestita con una semplice felpa grigia, lunga, un po’ troppo grande per la sua esile figura, ed un paio di leggings, neri, che contrastavano, ma univano bene, il grigio della maglia. Scavò nella sua enorme borsa marroncina alla ricerca della bottiglietta d’ acqua, dalla quale non si divideva mai, e ne bevve un lungo sorso. Era una giornata stupenda: non un filo di vento, o una nuvola in cielo. Gli uccellini cinguettavano e svolazzavano da un ramo all’ altro, sembrava una di quelle scenette da cartone animato, dove tutto è limpido e felice. Aprì il cancello dell’ impresa oscura e si guardò attorno. Ormai non poteva tornare indietro. Spalancò il portone, ed entro: Nulla di strano, un grande atrio sporco, dal tempo ovviamente, la polvere, il clima talvolta sfavorevole. Vi regnava silenzio, pace e tranquillità, quel castello iniziava a piacerle. Stava sorridendo, quando sentì uno scricchiolio: La porta d’ entrata si chiuse da sola, con un sonoro tonfo.


 
Ciao a tutti, e grazie per la lettura. Questa storia è un, diciamo.. esperimento, non ho mai scritto trame del genere, quindi spero vi piaccia. Per qualsiasi critica o consiglio, non esitate a lasciare una recensione, ne sarei veramente lieta e onorata *-*
  
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