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Autore: direiellie    26/02/2014    1 recensioni
Vecchia fanfiction ispirata al film 'X-Men Le Origini: Wolverine.' (con pochi altri riferimenti agli altri film della saga) che ho deciso di portare avanti dopo un periodo di pausa abbastanza lungo.
Logan & Emily. Quello che ruota fuori e dentro loro lo scoprirete assieme a me.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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La battaglia di Gettysburg del 1863, la Linea Hindenburg del 1917, i Vosgi del 1944, la Caduta di Saigon del 1974. Logan mi raccontò qualcosa di tutte le guerre in cui sapeva di aver combattuto, e quelle immagini scorrevano a rotazione nella mia testa senza fermarsi, avrei addirittura giurato di averle sognate durante tutta la notte.
Occhi verdi, capelli castano scuro, lunghissimi, pelle bianco latte, labbra screpolate, ciglia bagnate e tanti nei. Stavo guardando la mia immagine riflessa sullo specchio del bagno da diversi minuti, troppi minuti, quando venni riportata alla realtà da alcuni lamenti. Fuori casa qualcuno guaiva insistentemente e per qualche ragione percepivo di essere l'unica a poterlo sentire, come se fosse dentro di me. Per qualche ragione che andava al di là dell'essere effettivamente la sola in casa e nei paraggi.
Corsi al piano di sotto e mi bloccai con la mano sulla maniglia della porta ripensando alle figure indefinite che secondo Logan mi stavano cercando, ma i lamenti erano troppo forti per poter essere ignorati, così uscii.
Mi sembrava di non metter piede fuori casa da un'infinità di tempo, posai lo sguardo oltre le montagne, godendomi un po' di quell'aria ancora gelida che non mi piaceva, ma un po' mi era mancata. Sul retro della casa scoprii un cucciolo di lupo che più che guaire se ne stava tutto tremante, fradicio e ricoperto di fango tra la legna impilata di scorta per il camino.
Dal primo momento che mi vide non mi tolse più lo sguardo di dosso.
Il mio fin troppo sviluppato senso materno non mi fece far altro che prenderlo tra le braccia e portarlo dentro casa insieme a me.
Non appena mi chiusi la porta alle spalle pensai solo a quanto si sarebbe infuriato Logan rientrando a casa, a come avrebbe roteato gli occhi verso il cielo e sbattuto porte e coperchi. Beh, i coperchi forse no.
Un altro guaito mi fece ancora sprofondare le dita in quella palla di pelo che avevo tra le braccia. Continuava a guardarmi concentratissimo, senza distogliere lo sguardo. Due occhietti della sfumatura d'ambra più chiara. 
Misi il cucciolo a terra, di fronte al camino, proprio dove giorni prima Logan mi stava analizzando tra plaid e caffè, e lo sistemai su di un vecchio asciugamano, tastando il pelo dove il fango si era indurito.
Era un maschietto.
Non perdendolo d'occhio nemmeno un secondo misi a bollire della carne in un pentolino, sogghignando alla vista delle sue orecchie drizzarsi non appena la tirai fuori dal freezer.
Mentre la carne cuoceva escogitai un piano per poterlo lavare e ripulire senza rendere il bagno del piano terra un completo disastro.
Non. Mi. Toglieva. Lo. Sguardo. Di. Dosso. Nemmeno per un secondo.
Era semplicemente bellissimo. Non si può dire null'altro di un lupo.
Aveva il musetto più scuro rispetto al resto del corpo, e striature molto più chiare intorno agli occhi e sul collo.
Era stato abbandonato dalla madre? Aveva perso tutti i fratelli? Il branco? Per quanto ne sapevo solo in situazioni tragiche si poteva assistere ad un singolo esemplare di lupo, specialmente se cucciolo.
Senza rendermene conto mi ritrovavo nuovamente in balia di qualcuno senza un passato preciso, e che non aveva nemmeno il dono della parola.
Lo ammetto, nemmeno io riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
Impiegai più di due ore a sciacquargli via quel fango di dosso e ripulirlo da cima a fondo, più per evitare di non sporcare da nessuna parte che per l'ostinazione del fango, in effetti.
Trangugiò la carne come se non ne avesse mai vista prima in vita sua e non stette un attimo fermo, il che mi rese quasi impossibile riordinare il bagno e la cucina.
Solo ora che me ne stavo nuovamente con le mani in mano guardandolo zampettare per ogni stanza ritornai a pensare al Logan infuriato. A un certo punto iniziai a temere seriamente il suo ritorno.
Oscillavo tra un che diavolo mi è passato per la testa? e un non potevo mica lasciarlo al freddo e al gelo! senza darne una per vinta.
Logan rientrò più tardi del solito, questo mi diede il tempo di formulare almeno dieci versioni diverse del perché un lupo si trovava dentro casa sua, lupo che non appena sentii il suo pick up posteggiare nascosi in bagno.
«Ciao ragazzina»
Grazie al cielo era di buon'umore. Lanciò giacca e chiavi sul divano a fianco a me e posò la scatola di sigari sul solito ripiano della cucina.
«Ciao! Novità dal mondo esterno?» mi sporsi indietro al di là dello schienale del divano per guardarlo. Non farti scoprire dal tono di voce, non farti scoprire dal tono di voce, non farti scoprire dal tono di voce.
Appoggiato al frigo aperto si era appena immobilizzato muovendo impercettibilmente le orecchie e la fronte. Mi venne subito in mente il cucciolo di lupo estasiato dalla vista e l'odore della carne.
Oh, dannazione. Dannazione! Come diamine avevo potuto scordare che Logan era un mutante? Come diamine avevo potuto scordare che non si può nascondere un animale ad un altro animale? Stupida, stupida, stupida.
Ancor prima che potesse anche solo spostare lo sguardo, cambiare posizione o parlare mi alzai di scatto piazzandomi davanti a lui.
«Ti posso spiegare.»
Non lo feci apposta ma tirai fuori gli occhi dolci.
«C'è qualcuno qui, qualcuno è stato in casa» mi superò senza neanche guardarmi.
«Logan ti posso spiegare, ti siedi per favore? Per favore» abbozzai un sorrisetto nervoso. Non mi calcolò nemmeno per mezza frase. Andava dritto verso il bagno.
«LOGAN!» urlai, e si voltò. «Ti siedi, per favore?»
Santo cielo, era più facile gestire un cucciolo di lupo selvatico che farsi ascoltare da Logan.
«Non è successo niente di grave, prometti di non arrabbiarti?» ero riuscita a farlo sedere, più di quello non potevo aspirare.
«No. Che cosa hai combinato?» 
Ecco appunto.
Mi risedetti sul divano anch'io. 
«Ho trovato un cucciolo di lupo. L'ho sentito guaire da dentro casa e-»
Avrei dovuto immaginarlo che non mi avrebbe fatto finire di parlare. Era già in piedi, direzione bagno.
Spalancò la porta, guardò il cucciolo che di tutta risposta guardò me invece che Logan, e dopo avermi lanciato un'occhiata tornò verso il frigo.
«Buon Dio, che cos'ho fatto di male?» stappò la birra col solo pollice.
«Non dire così, è solo un cucciolo! Continuava a guaire e non ce l'ho fatta ad ignorarlo, era tra la legna coperto di fango! Avrei dovuto lasciarlo lì dov'era?»
Roteò gli occhi verso il cielo. Mi sentii compiaciuta per averlo previsto.
«No, per carità, avresti dovuto appendere un cartello alla porta con su scritto "Rifugio per disperati"»
Trasalii. So che non lo pensava davvero nei miei confronti anche se aveva ragione di farlo, ma ci restai comunque un po' male.
Se ne accorse subito. Scostò lo sguardo e curvò la bocca.
«Sai che non intendevo quello»
«Lo so» arricciai il naso senza guardarlo.
Lui trascinò una sedia dal tavolo della cucina e ci si sedette di peso.
Non lo lasciai iniziare a parlare.
«Logan, ho avuto una sensazione strana. Era come se solo io potessi sentirlo guaire, come se solo io dovessi sentirlo guaire.»
Si strofinò un paio di volte la mano sinistra sul viso, contrariato.
«Un cucciolo di lupo non è mai da solo, a meno che non si trovi nella tana dove la madre l'ha lasciato per procurargli del cibo. Se è arrivato fin qui da solo non può che essere davvero solo.»
Non ero neanche sicura di quello che stavo dicendo, di certo non ero stata cresciuta da un branco di lupi, ma dovevo risultare convincente.
Logan era molto, molto arrabbiato, ma non avevo intenzione di schiodarmi dalla mia posizione.
«Se veniamo circondati da un branco di lupi lascio che ti sbranino.»
Non sembrava, ma era la cosa più piacevole che potessi sentirmi dire in quel momento. Sorrisi e gli saltai al collo per abbracciarlo.
Avevo sempre chiesto di poter prendere un cane ai miei genitori, ma non ero mai stata accontentata, un cucciolo di lupo non avevo mai neanche osato desiderarlo.

 

   
 
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