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Autore: Ausel    26/02/2014    2 recensioni
Ti sciacqui velocemente il viso e fai un respiro profondo. Quello riflesso nello specchio davanti a te è un ragazzo in cui non ti riconosci.
Le tue guancie sono rigate dalle lacrime, le mani bianche per l'eccessiva presa sul lavandino.
Vorresti smettere di tremare, ma non ci riesci.
Un respiro, due respiri. Il battito del tuo cuore non accenna a rallentare.
Hai paura.

[Questa fanfiction si è classificata diciassettesima a "Il contest dei libri non letti"]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ci sono posti dove trovi un amico che non ti aspettavi. Magari uno che fino a pochi attimi prima non riuscivi a sopportare.


 

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Ti sciacqui velocemente il viso e fai un respiro profondo. Quello riflesso nello specchio davanti a te è un ragazzo in cui non ti riconosci.

Le tue guancie sono rigate dalle lacrime, le mani bianche per l'eccessiva presa sul lavandino. 

Vorresti smettere di tremare, ma non ci riesci. 

Un respiro, due respiri. Il battito del tuo cuore non accenna a rallentare.

Hai paura.

 

Senti la porta aprirsi leggermente e afferri subito la bacchetta.

«Potter.»

Abbassi il pezzo di legno e lo rimetti nella tasca dei pantaloni.

«Vattene.»

«Perché dovrei, Malfoy? Tuo padre ha acquistato i diritti anche su questo bagno?»

Lo prendi per le spalle e sbatti la sua schiena contro il muro.

«Non. Nominare. Mio padre.»

Sputi le parole con rabbia e i tuoi occhi sembrano prendere fuoco.

Il Prescelto ti guarda fisso e non oppone resistenza.

«Sei uno di loro, vero?»

Ti allontani da lui, dirigendoti verso la porta.

«Non so di cosa tu stia parlando.» 

«Sei un Mangiamorte.»

Ti fermi e lo guardi.

«E se anche fosse? Hai fifa, Potter?»

Scuote la testa.

«Ho affrontato Voldemort -un brivido percorre la tua schiena- quattro volte. Tu, piuttosto?»

Non riesci a decifrare la sua espressione. La faccia è seria e priva di qualunque ghigno. 

«L' Oscuro Signore si fida di me. »

«Non è vero.»

«Mi ha affidato un incarico importante, sono uno dei suoi servitori più fedeli.» La tua voce è simile ad un ringhio.

«L' ha fatto solo perché vuole punire te e tuo padre.»

Estrai la bacchetta e gliela punti addosso. 

«Che cosa ne sai, Potter? Tu non sei me, non devi uccidere o torturare persone innocenti, non devi portare sulle spalle una responsabilità come la mia, non sei costr- »

«Pensi che sia facile essere il Prescelto?» Le sue urla ti interrompono. «Tutti si aspettano che io salvi il Mondo Magico, ho appena perso l'unica persona che consideravo parte della mia famiglia e ho passato il quinto anno da solo perché la gente mi crede un pazzo!

Si prende la testa tra le mani e, lentamente, inizia a singhiozzare. «Ho solo sedici anni.»

«Potter.»

Tira su col naso ed evita il tuo sguardo.

«Devo andare.»

Prima che tu possa replicare è già svanito oltre la porta.

Mi dispiace.

   
 
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