Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |      
Autore: RomeoEGiulietta    27/02/2014    1 recensioni
Azzurra, una ragazza forte all'apparenza, ma molto fragile all'interno.
La sua vita non è come quella di qualsiasi persona normale, e non solo perché non ha mai conosciuto i suoi genitori ma anche per la sua innocenza, persa all'età di solo 15 anni.
Tutto inizia nei primi giorni di Giugno, all'arrivo delle vacanze estive. Tutta la famiglia partirà, compresa sua ''sorella'' Viola, e lei sarà costretta a rimanere con Valerio, il suo vicino.
Azzurra vuole una vita normale, ma siamo sicuri che potrà averla? E se, all'improvviso, la magia facesse capolino nella sua vita? E se, con la magia arrivasse anche l'amore?
Questa è una storia d'amore, di sofferenza di tradimenti e di tanta, tanta magia.
Spero di avervi incuriositi con la mia trama, baci :*
RomeoEGiulietta
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                       Capitolo 1
 
La musica mi riempiva il cuore.
Fin da quando ero piccola suonare il pianoforte era la mia passione. Amavo toccare quei tasti bianchi e neri per comporre una melodia tutta mia.
Forse la mia passione l’avevo ereditata dai miei genitori, op forse era una passione solo mia.. questo non lo so, e forse non potrò mai saperlo, dato che i miei sono morti. O meglio mia madre è morta dandomi alla luce, mentre mio padre è semplicemente scomparso, ma io lo considero morto.
Vivo in una casa con due persone meravigliose, Ada e Lucio Beniamino, che però non sono i miei veri genitori. Sono stata adottata all’età di due anni ma l’ho scoperto solo due anni fa, quando avevo 15 anni, poiché i miei genitori adottivi avevano pensato che avrei saputo accettarlo.
Avevo apprezzato la cosa, e infatti li consideravo ancora i miei genitori, ma avrei preferito che avessero aspettato ancora qualche anno prima di dirmelo.
''Azzurra, sbrigati o faremo tardi.''
Il mio nome è Azzurra e la ragazza che ha parlato è mia sorella adottiva, Viola. È la mia migliore amica. Abbiamo la stessa età, 17 anni, ma i suoi capelli sono rossi e ricci mentre i miei sono mossi e biondi, i suoi occhi sono castano scuro mentre i miei sono verdi. In realtà non proprio verdi erano.. strani. i miei occhi erano verde chiaro intorno alla pupilla e verde scuro verso la fine dell’iride. Erano strani, ma belli da vedere.  
''Arrivo'' risposi interrompendo la melodia
Dovevamo andare a scuola ed eravamo in ritardo. La nostra scuola si trovava vicino casa perciò per noi non era un problema scendere tardi. Eravamo entrambe già pronte e indossavamo la divisa della scuola.
Odiavo quella divisa.
Sia in estate che in inverno noi ragazze eravamo costrette ad indossare la gonna. La gonna mi arrivava poco sopra il ginocchio, era blu con quadrettini bianchi, La maglia, per fortuna, era bianca e semplice e sopra era abbinata una giacca blu scuro come la gonna.
La nostra scuola era molto americanizzata. Avevamo le divise, gli armadietti – che erano molto utili – e tra una lezione e l’altra si cambiava classe. La preside era una vecchia donna d’affari americana che si era spostata un dongiovanni italiano.. la coppia perfetta, soprattutto ora che erano divorziati e si odiavano a morte.
Quando arrivammo fuori scuola ad aspettarci c’era Federico, il mio migliore amico.
Ci  conoscevamo dall’asilo e non ci eravamo mai separati, con Viola eravamo un trio.
Fede aveva i capelli neri e ricci, gli occhi erano scuri tra il nero e il castano ma, diversamente dal suo aspetto, era molto solare. Indossava anche lui la divisa della scuola che era uguale alla nostra a parte la gonna – naturalmente –. Quando ci vide il suo volto si illuminò con un sorriso.
Era innamorato di Viola dall’asilo, me lo aveva confessato qualche anno prima, implorandomi – letteralmente– di non dirglielo. Anche Viola era innamorata di lui, ma entrambi erano troppo codardi per confessarselo. Per me non era un problema se stavano insieme, anzi sarei stata contenta, ma devo ammettere che non mi trovo nei panni di ‘’candela del gruppo’ perciò lasciavo a loro il compito di giostrare la cosa.
''Buongiorno'' disse venendoci in contro ''Pronte per un nuovo giorno di scuola?''
Feci una smorfia e lui scoppiò a ridere.
''Entriamo e basta'' dissi ''Prima che cambi idea''
''Sei così depressa che farai deprimere anche me.'' mi rimproverò Viola '' e io non voglio deprimermi dato che per me è l’ultimo giorno di scuola.''
''Appunto''ribattei '' per te è l’ultimo. Per me invece c’è un'altra settimana di studi ed un estate piena di esami.''
''Lo hai scelto tu però'' si intromise Federico
''Già e ora che ci penso bene non me ne pento''
Scoppiammo tutti e tre a ridere ed entrammo a scuola.
La maggior parte delle lezioni le condividevo con Viola e Federico, quindi non erano proprio una tortura, anche se il tono dei professori alla fine dell’anno era diventato tutto un ‘’ Studiate oppure niente promozione’’ nonostante tutti sapevamo perfettamente chi aveva superato l’anno e chi no. La scuola non mi piaceva molto, devo ammetterlo, ma i miei voti erano abbastanza alti. Non ero una secchiona ma nemmeno una nullafacente.
Inoltre il pomeriggio frequentavo un corso extra scolastico dove imparavo come scrivere articoli di giornale, cioè un corso di giornalismo avanzato.
Questo corso però mi impegnava anche l’estate con gli esami finali quindi non sarei potuta andare in vacanza. Meglio per me.
In estate tutta la mia famiglia andava da una parente in Calabria a cui non piacevo.
Non è che non gli piacevo, mi odiava proprio.
Odiava il fatto che fossi stata adottata e non riusciva a sopportarmi. Per me l’estate da lei era sempre stata una tortura quindi se quest’estate sarei rimasta a casa.. bè meglio per me.
Quando la giornata finalmente terminò Viola si scusò e disse che doveva andare a fare compere perciò non sarebbe tornata a casa con me.
''Cosa devi comprare?'' chiesi alzando un sopracciglio
''Un costume nuovo.'' rispose ''Quello che ho ormai è vecchio. Vuoi farmi compagnia?''
''Vorrei dirti di si.. ma una miriade di cose da studiare''
Ed era la verità. I compiti del corso extra scolastico mi impegnavano tutti i pomeriggi ultimamente. Non avevo più neanche il tempo di uscire.
''Come vuoi.'' rispose continuando a sorridere ''Ci vediamo dopo a casa.''
E così mi avviai verso casa da sola, il che non era molto deprimente dato che abitavamo poco dopo la scuola. Mentre salivo le scale per raggiungere il secondo piano –dove abitavamo noi – la porta del nostro vicino si aprì. Il nostro palazzo era costituito solo da due piani, con soli due appartamenti. Il primo era il nostro il secondo era quello di Valerio Rossi, un diciannovenne che viveva da solo.
I suoi genitori gli avevano permesso di vivere da solo e di cambiare città poiché lo credevano ormai maturo.
Per me non lo era affatto.
Era arrivato da noi due anni fa ed era un continuo tormento per me.
Era arrogante, presuntuoso e troppo sicuro di se. Credeva di essere bellissimo solo perché aveva i capelli neri e gli occhi azzurri. Quel giorno indossava solo il pantalone di un pigiama blu scuro, quindi il torace muscoloso era messo in bella mostra. Quando mi vide salire le scale il suo volto si illuminò in un sorriso che io non ricambiai. Ero sicura al cento per cento che era uscito perché mi aveva sentita arrivare, lo faceva ogni giorno.
''Salve'' disse allargando il sorriso.
Mi limitai a fare un cenno con la testa senza parlare. Per poter salire fino a casa dovevo passargli accanto.. dannazione!
Come previsto, quando gli passai accanto mi afferrò per un braccio e mi fece voltare verso di lui.
''Sai che hai delle belle gambe?'' chiese con un sorriso malizioso.
''Sai che lo dici ogni volta che passo di qua?'' ribattei ''Quando la smetterai?''
Cercai di liberarmi ma lui serrò ancora di più la presa.
''La smetterò quando riuscirò a conquistarti'' rispose avvicinandosi a me.
''Cioè mai'' commentai acida.
Lui cercò di nuovo di avvicinarsi ma io lo spinsi all’indietro. Non barcollò nemmeno un po’ ma arretrò comunque scoppiando a ridere. Appena mi lasciò il braccio feci per andarmene, ma la sua voce mi bloccò.
''Sai, piccola mai dire mai. Non sai cosa potrebbe succedere''
''Primo: tra me e te non succederà mai nulla. Secondo: ti ho già detto un milione di volte che non devi chiamarmi piccola. Chiaro?''
''Perché ti dà così fastidio?'' disse e il suo sorriso si allargò '' L’aggettivo piccola lo uso solo con chi è di mia proprietà''
''Appunto. Ed io non sono per niente di tua proprietà''
''Ne sei sicura?''
''Assolutamente.''
Non gli diedi neanche il tempo di ribattere mi girai e mi allontanai senza guardarlo.
Chissà se quel giorno era lì?, pensai distrattamente No, non era in città in quel periodo. Ma tutto è possibile.
Succedeva tutte le volte. Quando mi toccava i ricordi mi assalivano.
I brutti ricordi. I miei continui incubi.
Ricordavo tutto. Ricordavo le loro risate, le mie urla, le loro mani sudice che mi toccavano, il coltello che mi feriva il braccio.. Quell’episodio mi aveva lasciato delle brutte cicatrici sul braccio destro, che io avevo giustificato come un tentato furto.
Cercavo sempre di non pensarci, ma quelle cicatrici e gli incubi continui non mi davano pace.
Era successo l’anno prima, all’inizio di settembre, mentre tornavo da casa di Federico. Prima mi avevano accerchiata poi avevano iniziato ad accarezzarmi e poi.. Avevo cercato di difendermi ma erano in cinque e non avevo potuto far nulla se non urlare e piangere.
Nessuno era venuto a salvarmi e nessuno sapeva la verità su quello che era successo.
A volte quando camminavo per strada dei ragazzi mi guardavano e ridevano, e forse erano quei ragazzi o forse no, non lo so. Avevo cercato così tanto di non pensarci e di rimuovere tutto che alla fine avevo dimenticato i loro volti.
Purtroppo però dalla mia mente erano scomparsi solo i volti e non tutto il resto.
Mentre salivo le scale la risata di Valerio mi seguì ma nella mia mente c’erano le loro risate.





************Angolo Autrice 
Salve!
Eccomi con una nuova storia!
Lo so, ne ho già un sacco da continuare, ma nella mia mente vorticano un milione di ideee e.. mi piace condividerle ahahahah
Allora avete visto questa nuova storia? La nostra protagonista, Azzurra, non ha una vita normale.. avete capito cos'è successo? :(
Poverina :'(

Fatemi sapere cosa ne pensate!!
Spero sapete in tanti perchè ci tengo davvero!! :* 
Se vi va potete leggere le altre storiew che ho pubblicato, le troverete sul mio profilo. 
Inoltre ringrazio tutti quelli che hanno commentato o messo tra le seguite e le preferite le mie storie, un bacione enorme :******
Grazie in anticipo 
Baci :*
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: RomeoEGiulietta