Fanfic su attori > Cast Sherlock
Segui la storia  |       
Autore: _That Star_    27/02/2014    9 recensioni
Rinasco oggi. Con loro. Con lui.
[Andrew Scott\Benedict Cumberbatch]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andrew Scott, Benedict Cumberbatch, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Stop crying your heart out

May your smile
Shine on
Don't be scared
Your destiny may keep you warm

[Oasis-Stop crying your heart out]



Mi hanno sempre detto che la vita, me la devo sistemare da solo. E non c'è scusa che regga. E' così e basta e dovrei farmene una ragione. Non che la mia vita sia gestita da altra gente, o subisca influenze da ogni dove, semplicemente non sono io a personalizzarmela.

Ho sempre considerato il teatro ed il recitare la mia esistenza. Ogni cosa ruotava attorno ad essi e non ero più io quindi il centro di un ipotetico sistema solare, io ero un asteroide che si beava di questo concetto, e tutte le volte, quando riuscivo ad arrivarci abbastanza vicino, la sua luce mi colpiva, sempre in maniera diversa. Alle volte ne uscivo soldato, o amante, o secchione. Addirittura assassino. Ma mai e poi mai, ero stato un “James Moriarty”.

Premetto che appena mi hanno offerto di fare questa parte in Sherlock, banalmente, mi sono buttato sui libri. E che dovevo fare, ho letto ogni pagina, scavato in ogni parola per capire chi fosse costui. Mi è apparso come un genio che sta stretto nei panni di docente di matematica, perchè è molto di più. O si. Era intrigante, raffinato e ho pensato sarebbe stata una parte tranquilla, che non sarebbe durata poi così tanto. Un nemico, come tanti. Un mistero.

Quando mi è stato recapitato il raccoglitore contenente tutti gli appunti dei registi sul personaggio, ho chiuso in automatica il libro e mi son seduto per evitare uno svenimento imminente. Devo essere persino arrossito, solo a leggere che cavolo avrei dovuto fare. Quando è arrivato anche il copione, a cavallo fra prima e seconda serie, da un senso di stranezza affettuosa iniziale, si è passati a paura e terrore. Sia per James stesso, sia per me che insomma, sono il suo opposto. Io timido lui eccentrico, io insicuro lui dominante, io 'Drew lui Moooriarty. Che già il nome, a uno come me, fa indietreggiare. Dovrei essere oggettivo e distaccato, prendere il ruolo e basta senza troppe storie, ma come ho già detto, se recitare è la mia vita, mi ci devo buttare a capofitto e captare ogni cosa per farla mia.

Io farò un pazzo criminale nel prossimo telefilm di Moffat.

A casa ridevano, Ally rideva, i miei amici ridevano. Devono aver riso un po' tutti, giustificati forse, perchè io stesso mi rendo conto dell'ossimoro.

Un soffio di vento particolarmente stronzo, mi ricorda che ho freddo e tremo. Sì perchè sono fuori dall'edificio -un po' inquietante per giunta- in cui dovremmo iniziare le riprese di Sherlock, o almeno qualche prova azzardata, giusto per prendere un attimo la mira. Il problema è che sono le cinque di sera, l'appuntamento era alle quattro e mezza e pare che non ci sia anima viva.

Ho ricontrollato l'sms di Mark mille volte e sì, fortunatamente so ancora leggere correttamente e sono nel posto giusto, del giorno giusto, all'ora giusta.

Il cast di Sherlock, capitanato da quel bell'uomo di Benedict Cumberbatch, si diverte a darmi buche. E non lo biasimo. Si saranno resi conto di quanto io non c'entri niente con il personaggio e mi hanno cacciato fuori senza avvisare. Oppure è un agguanto ai danni di Moriarty.

Irrigidisco i muscoli e mi guardo attorno.

La desolazione.

Ho ancora il pacchetto di sigarette in tasca, ne estraggo una, la accendo e ne rubo una boccata. Non che io abbia la necessità di fumare, lo uso solo come passatempo, ed in questo momento mi è veramente necessario. Prendo ancora un po' di tabacco e appoggio le mani sul vetro per vedere se c'è qualcuno dentro.

In quel momento sento l'abbassarsi della maniglia e una voce familiare che mi saluta.

“Andrew! Che ci fai qua fuori al freddo, entra, siamo già tutti dentro!”

Dio mio. Dio mio che idiota. Era aperto. E io qua fuori a fare solo da intralcio alla pressione atmosferica, totalmente improduttivo. Mark mi abbraccia e io ricambio come posso, sia perchè sono molto più basso di lui, sia perchè ho la sigaretta fra le dita e ci terrei a non bruciarlo. Si separa parzialmente da me, tiene una mano sulla mia spalla e mi guarda sorridente.

“Non sapevo fumassi!”

Ma porca miseria, possibile che non me ne vada dritta una! In meno di mezzo secondo butto il mozzicone per terra e lo pesto con il piede, boh, basta, via, sparito. Non fumerò mai più, decisione che prometto di portare avanti nel tempo. Okay. Entriamo.

C'è un lungo corridoio buio e lineare, che ci indirizza verso la sua luce e la mia fine. Deglutisco ed entriamo in questa stanzetta chiara, tanti volti e un solo nome. Benedict. Lo saluto teso con la mano e lui mi fa l'occhiolino. Mi soffermo sulla sua giacca. E c'è qualcosa di rosa che non fa parte della stoffa. E' una mano, un braccio, una donna.

La donna.

Quella con cui Benedict amoreggiava l'altra sera. Prima morsa allo stomaco, dita dei piedi che si stringono, mani fredde che torturano l'estremità del maglione, occhi che pizzicano un po'. Sorriso. Quello è importante, dobbiamo mantenerlo Andrew. Okay? Okay.

“Questo è Andrew ragazzi.”

“Ciao Andrew.” risponde un coro molto poco coinvolgente. Ora mi siedo e racconto i miei problemi con l'alcol? No perchè l'atmosfera ricorda molto quella di un..mi hanno guardato male. Hanno capito a che pensavo. Battuta inappropriata. Giù la testa.

“Il nostro Jim!”-Mark ride e lo faccio anch'io sofferente. Il resto degli attori è impegnato a scambiarsi opinioni, fogli, biro, risate. E io rimango lì. E io voglio scappare via.- “Allora, sediamoci tutti.”

E con quel tutti intende me perchè io sono l'unico idiota in piedi. Guardo ancora Benedict. Mi sarei seduto vicino a lui ma proprio non me la sento di mettermi in mezzo alla coppia felice. Lara, la chiama. Ed è proprio bella Lara, è proprio donna.

Vado verso l'angolo destra della stanza e mi siedo accanto ad uomo biondo, che mi sorride.

“Martin.” mi dice semplicemente e poi torna a scrivere su un quaderno. Avevo allungato la mano ed è rimasta lì in sospeso, faccio finta di sistemare la camicia e mi siedo anch'io finalmente.

I due registi sono arrivati e iniziano ad illustrarci cosa sarà lo show. Incredibile, avvincente, fenomenale e tante altre parole che non ho appuntato. Ho scritto su un foglio -non mio, me l'ha dato Martin- con una biro nera -non mia, me l'ha data Martin- queste tre parole più: Sherlock, 2 stagioni, I will burn you, prossima settimana, Benedict, Sebastian Moran, Benedict...ah giusto, ancora Benedict. Cancello un Benedict e scrivo Moriarty. Tolgo Moriarty metto Andrew e poi strappo quel lembo di foglio. Olè.

Lara, che sarà Irene Adler, è innamorata di Sherlock e non ci sarebbe niente di male. Io continuo ad osservarli e sono così complici, immagino tutti saranno felici di vederli così uniti. Allora io perchè ho questa reazione da ex tradito? Così gay. E loro così perfetti. Io mi rendo conto di star odiando questa normalità.

Non è così che sarebbe dovuta andare non è cos- “Ehy” mi dice Martin e mi accorgo di star pian piano strappando tutto il foglio. Fa un'espressione strana e poi mi lascia perdere.

“Avete i copioni ragazzi?”

Rispondiamo tutti di sì e i registi decidono di farci provare qualche battuta. Iniziano Sherlock e John, che è Martin, e tutti taciono perchè sono così bravi che sarebbe un peccato anche solo perdersi una battuta. Poi è il turno di Lestrade e Sherlock ed infine anche John.

I produttori sono soddisfatti, lo si vede, gli brillano gli occhi e continuano ad assegnare parti da fare al momento. Ancora Sherlock, John, Molly, Anderson, Mrs Hudson...Tutti magnifici e professionali. A volte nemmeno leggono il testo tanto sono concentrati sul personaggio.

“Moriarty, Moriarty!”-dice Mark e io mi risveglio da questo stato di silenziosa e malinconica ammirazione.- “Facciamo arrivare Moriarty!” e un sorriso complice passa dalle sue labbra a quelle di Steven. Prendo un respiro affannato e guardo Benedict. Toglie delicatamente la mano di Lara dalla sua spalla, mi guarda ed indirizza le gambe verso di me. Iniziamo.

Jim, this is Sherlock Holmes. E' Molly a parlare.

Ah! Wow la mia prima battuta. Sono terribilmente concentrato per evitare di rassegnarmi o cadere comunque in pensieri tristi dai quali ho già capito che non uscirò presto.

And uh...Sorry?

Martin si sistema sulla sedia. John Watosn, hi.

Hi rispondo io con voce un po' effemminata. Deglutisco e guardo Benedict. So you're Sherlock Holmes. Molly's told me all about you. Are you on one of your cases?

Jim works in IT upstairs. That's how we met. Office romance. Louise mi guarda e ridiamo, e mi perdo un po' nella sua risata perchè è veramente dolce.

Gay. E' Benedict a parlare e mi ha guardato. Un proiettile. Dritto, sicuro, veloce. Ne ho presi tanti oggi. Non ne è andata giusta una, no nemmeno per sbaglio. E questo, ora. Vorrei proteggermi. Vi prego aiutatemi. Cerco in me Moriarty, l'unico che possa frenare in qualche modo lo sparo ma non c'è, non c'è!

E io subisco il colpo.

E io sanguino.

Perdo completamente il ritmo del dialogo, gli altri continuano a recitare e quando è il mio turno cala un silenzio scalpitante di aspettative. Io non posso. Continuare. Metto una mano in viso e quando sento che le lacrime sono troppe, aggiungo anche l'altra. Ignoro qualsiasi commento. Basta, basta, è già troppo rumoroso il mio pianto. Singhiozzo e sento che sta diventando troppo.

“Sorry” dico, e a pensarci sarebbe anche la mia battuta. Esco fuori dalla stanza velocemente, stando attendo a non guardare nessuno, arrivo nel corridoio e mi fermo dietro alla prima porta che trovo. Mi accascio dietro al legno e pian piano mi rendo conto di cosa significhi questo comportamento. Ancora insicurezza, frustrazione, rabbia, gelosia. Mi schiaccio ancora di più e porto le ginocchia al petto. Adesso perderò anche la parte. Come si può piangere a 34 anni, in un'occasione simile. Non solo io non c'entro niente con Moriarty o con il cast, ma anche con tutto lo show. Mi tornano in mente le parole che stupidamente ho appuntato sul foglio “Incredibile, avvincente, fenomenale” e mi chiedo che ci faccia io qui. Non sono niente.

Le unghie graffiano contro le gambe e i denti mordono le ginocchia per evitare d'urlare.

Un tale imbecille, continuo a ripetermi e mi scappa un singhiozzo.

Adesso la smetto davvero. Me ne vado e basta. Vi prego basta. Non riesco nemmeno ad alzarmi, non sento di averne la forza. Rimettermi in piedi ed uscirmene dicendo che va tutto bene e che piangevo perchè mi dava fastidio la luce non credo sia molto credibile. No. Sarebbe solo un'altra figuraccia, tanto per non farsi mancare niente.

Sento la porta aprirsi e d'istinto metto le mani avanti per bloccarla.

“Andrew sono io, aprimi.”

“Ben ti prego vai via.” gli chiedo implorante, mentre mi alzo in piedi perchè spinge troppo forte e devo contrastarlo. Assolutamente.

Tira una spallata che mi destabilizza, subito chiude la porta con il piede e mi prende per le spalle guardandomi negli occhi. Io ho il viso bagnato bagnato dalle lacrime, gli occhi gonfi e devo pure avere i capelli completamente spettinati. Un disastro più del solito. Abbasso lo sguardo perchè non voglio che mi veda così, e non oso immaginare che pensi di me. Appoggia la fronte contro la mia e mi costringe ad alzare la testa e a guardarlo. Tremo.

“Io so che ce la puoi fare. Te lo giuro Andrew lo so. Ti ho già visto recitare, sono venuto anche ad un tuo spettacolo e, Cristo, sei sensazionale. E' difficile, lo capisco, ma tu sei l'unico.”

“Non è vero.” bisbiglio e torno a piangere.

Lui impreca e si allontana da me. Ora ho fatto arrabbiare anche lui. Un idiota. “Scusami” sussurro e diventa furioso. Mi chiude al muro fra le sue braccia e i suoi occhi saettano nei miei traboccanti di ira. Chiudo gli occhi perchè ho paura mi urli addosso qualcosa o addirittura mi tiri uno schiaffo ma non succede nulla. Li riapro e lui scuote la testa mordendosi il labbro. Poi torna a guardarmi ed il suo sguardo è molto diverso. Sembra stia per piangere. Una delle sue mani si posa sulla mia guancia.

“Cazzo Andrew...La tua insicurezza ti fa vedere il mondo sotto questa luce pessimista. Ma credimi che...”- sospira e io lo guardo incantato. Passano diversi secondi e poi riprende parola.-”Non è così.” è un altro tono, come se la conversazione fosse iniziata da molto o si riferisse ad altro.

Non mi perdonerò mai di aver portato Benedict fino a questo punto, farlo arrabbiare, lasciare che ci mettesse la faccia per correr dietro a me. Ho toccato il fondo. Sento il cuore esplodermi in petto e mi viene da fare l'ultima sciocchezza, da disperato proprio. E poi andarmene e basta. Che posso perdere ormai, nulla. Chiudiamo questa questione con l'ennesima delusione, aspetterò che mi offrano altre parti e poi rinascerò. Ultima giocata.

Mi avvicino a lui con il viso per baciarlo e si allontana ovviamente. Ecco, adesso è perfetto. Un fallimento coi fiocchi. Abbasso lo sguardo e rido fra me e me. Bendict è ancora qui e sicuramente mi starà guardando con uno sguardo scioccato.

Passano dei secondi e nessuno dei due osa parlare. Ad un certo punto però, mentre mi asciugo le lacrime, sento lui piangere. Si avvicina al mio petto ed io lo stringo forte senza ben sapere perchè. Appoggia anche le mani sulle mie spalle ed pian piano lo faccio sedere, e mi abbasso anch'io.

Non mi azzardo a chiedergli perchè stia piangendo. Cerco di tranquillizzarlo passandogli le mani sulle braccia e fra i capelli e lentamente, si torna al silenzio. Rimaniamo così per qualche minuto ed io mi chiedo a che stia pensando la gente di là.

Ben alza la testa ed io lo guardo. E' lui ora ad avvicinarsi.

A me.

Per-

Quando appoggia le labbra sulle mie io sento un moto di sensazioni salir su fino al petto. Si bloccano al cuore e lo infiammano, gli mettono fretta e rischiano di farlo scoppiare. Ancora i nostri occhi si incontrano. Poi si riavvicina a me e lo sento giocare con il mio labbro, per poi entrare con la lingua ed io rispondo al bacio impacciatamente, tenendolo per le guance e avvicinandolo sempre più a me.

Ci stacchiamo di colpo.

“Scusami” diciamo contemporaneamente ed entrambi ridiamo.

Lo bacio ancora.


 

Image and video hosting by TinyPic

_________________________________________________________________________________________________________________________________
Ciao *____* vi amo hjdihdsjkk 
Scusate l'entrata particolare, ma è una settimana praticamente che non entro su efp e che mi trovo nuove recensioni e ma soprattutto nuova gente da...amare sdhbjfcldsk *____*
Si vede che oggi son dolce?
Nooo *rotola e sorride beatamente*
Ho scelto quella foto perchè mi sembrava la scrittura di Andrew X'D
E a proposito di Andrew..SI SON BACIAAAAATI oooolè!
Fra poco un nuovo capitolo! Mi sa che sarà un po' lunga come storia o__O non credevo. Un baciooo xx


 

 

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Sherlock / Vai alla pagina dell'autore: _That Star_