Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: PandoraSutcliff    27/02/2014    1 recensioni
"La bambina cominciò ad urlare a pieni polmoni nel cuore della notte, per la millesima volta.
-Will, vai tu vero?- farfugliò Grell, girandosi dall'altra parte.
-Ma… Ci sono andato sempre io …-venne bruscamente interrotto.
-HO DETTO VAI TU!- strillò l’altro- L’ho partorita due giorni fa, ho dolori ovunque e i punti mi tirano da impazzire. E ora muovi il sedere e vai da lei!-"
Cosa accadrebbe se William e Grell mettessero al mondo una figlia?
E se quest'ultima decidesse di seguire le orme dei genitori? Questa è la storia di Scarlett Spears, figlia di due Shinigami non che giovane promessa del Dipartimento londinese.
Spero che la mia storia riesca a rapirvi e soprattutto, che vi conquisti.
Buona lettura ^^
Uno speciale ringraziamento va alle mie sorelle Neko e Mary. Grazie per il vostro supporto
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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CAp 22

CAPITOLO 22

 

-Eh?!- dissero Scarlett ed Eric all’unisono, tutti impegnati ad osservare amorevolmente il loro bambino mentre veniva pesato e ripulito.

-Sì, c’è un altro bambino, e dobbiamo farlo nascere velocemente. Per facilitare le operazioni dovrò usare il forcipe. Coraggio Scarlett, deve uscire velocemente, altrimenti dobbiamo richiedere un cesareo d’urgenza.- disse gravemente l’ostetrica, prendendo una pinza gigante dall’aspetto minaccioso.

Con un profondo sospiro, Scarlett puntò bene i piedi nelle staffe, raccolse le ultime forze che le restavano prima di riprendere a spingere, stremata e tremante per lo sforzo. Era appena iniziato i secondo ed imprevisto round: quel bambino doveva uscire illeso, a costo della sua stessa vita.

-Dai piccola ce la puoi fare- disse piano Eric, cercando di riprendersi dallo shock.

Dopo un paio di spinte ed una buona dose di dolore, la seconda creatura inaspettata venne al mondo con un sonoro vagito, facendo tirare un sospiro di sollievo ai due ragazzi, preoccupati per la vita del loro inatteso piccolo.

-E questa qui, invece, è una femminuccia- sospirò l’ostetrica, tirandola fuori con soddisfazione.

-Ecco perché avevo una pancia così immensa.- sorrise Scarlett, abbandonandosi all’indietro.

Dopo che Eric ebbe tagliato il secondo cordone, i bambini vennero pesati, lavati, avvolti in una coperta e dati ai rispettivi genitori, desiderosi di abbracciarli e coccolarli. Essendosi accertate che madre e bambini stessero bene, le ostetriche decisero di lasciare sola l’allegra famigliola, così da lasciarli realizzare di essere diventati quattro invece che tre.

-Sono due… Ci credi che abbiamo due figli?- chiese ancora incredulo Eric, prendendo in braccio il maschietto, con i capelli biondo scuro e le manine paffute –Lui è Alister, e la piccola, come la chiamiamo?-

-Mh- fece pensosa Scarlett, osservando attentamente la piccola. Aveva i capelli rossi ed ingarbugliati, con gli occhi verde Shinigami ed i lineamenti minuti –Angelina…- mormorò infine, sperando che ad Eric il nome piacesse tanto quanto a lei.

-Madame Red!- sorrise lui –La prima ed ultima fidanzata di tuo padre! Angelina ed Alister, suonano bene. Mi piacciono.- disse infine, baciando sua moglie.

-A papà Grell piacerà un sacco- ridacchiò lei, guardando sua figlia con occhi pieni d’amore.

Poco dopo Alan entrò timidamente nella stanza, restando shoccato alla vista di due bebè. Rifiutò gentilmente la proposta di prenderli in braccio: non aveva mai preso in braccio un bambino piccolo, e l’idea di potergli far male lo terrorizzava alquanto. Alla fine, Scarlett lo convinse a prenderli tutti e due in braccio. Era quasi comico vederlo lì, seduto su una poltrona con i due bambini in braccio e l’espressione terrorizzata di una nonnetta apprensiva.

-Eric, Alister è la tua fotocopia…- disse incredulo, guardando il piccolo –E guarda che mani grandi! È esattamente il bambino gigante e con il pizzetto che tutti ci aspettavamo… Beh, forse non ha il pizzetto ed Angelina…- osservò attentamente la bambina, che a differenza di Alister puntava su di lui i suoi grandi occhi verde acido, rapendogli il cuore con il suo sorriso innocente.

-Lei sarà la principessina dello zio. E se qualcuno ti farà soffrire, lo zio Alan andrà a farci due chiacchiere. Oh, se andrà a farci due chiacchiere, e si porterà anche il fratello, vero Alister? Nessuno farà soffrire tua sorella, e tu la proteggerai-

A quelle parole, Scarlett non poté a meno di farsi scappare una risatina, ricordando quando Grell le raccontava della prima volta in cui Ronald andò a fargli visita, terrorizzato all’idea di prenderla in braccio ed altrettanto terrorizzato all’idea che qualcuno potesse far soffrire la sua nipotina preferita, nonché l’unica che avesse.

-A proposito Eric, divertito con Scotland Yard?- ridacchiò Alan, lanciando un’occhiatina a Scarlett, sperando che appoggiasse la battuta. Invece, Scarlett sbarrò gli occhi stupita.

-Scotland Yard?- ripeté lei, guardando Eric perplessa.

-Grazie Alan, Scarlett ancora non sapeva nulla- disse lui,con gli occhi spiritati.

In tutta risposta, il ragazzo iniziò a fissare le pareti azzurre della stanza, sperando che Scarlett fosse così stordita da non fare domande. Ed invece…

-Che storia è questa?!- chiese imbestialita lei, ringraziando che Eric non avesse in braccio nessun bambino per poterlo picchiare meglio.

-Amore, giuro che ti avrei spiegato tutto una volta calmate le acque, e adesso, grazie al mio amico Alan,- ringhiò, calcando la parola “amico” – quel momento è giunto. Grazie a Ronald ed alla comprensione del Ramo Generale sono uscito prima, ma essendo imbottigliato nel traffico, ho fatto una cazzata, sfrecciando a centoquaranta chilometri orari sulla corsia d’emergenza. Così una pattuglia passata li per caso mi ha fermato, mi ha sequestrato la macchina e mi ha portato in caserma per il verbale. Appena hanno saputo che la mia donna stava per partorire mi hanno scortato fino a qui, dicendo che me la sarei potuta cavare con trecento sterline di multa, il ritiro della patente ed il sequestro della vettura così… Beh, eccomi qui- concluse, sperando che Scarlett non iniziasse a lanciargli contro tutto quello che si trovava davanti, urlando come una pazza e sputando fiamme dalla bocca.

Alan aveva stretto a sé i bambini, cercando di proteggerli dall’imminente sfuriata, eppure Scarlett rimase stranamente calma, quasi impassibile. “Magari è sotto effetto di morfina” pensò Eric, iniziando a sudare visibilmente sotto il colletto della camicia.

-E ho anche i polsi rigati dalle manette, guarda,- disse, alzandosi i polsini della camicia e rivelando due abrasioni rosse all’altezza dei polsi –mi hanno trattato come un criminale…-

-Non ho parole- disse seria Scarlett, incrociando le braccia al petto –Cioè, ti sei fatto arrestare per non perderti la nascita di tuo, dei tuoi figli?- si corresse all’ultimo minuto.

-Sì, mi sono fatto arrestare per non perdere la nascita dei miei figli. Scusa, ok?-

Contro ogni previsione, Scarlett scoppiò a ridere sguaiatamente, attirando su di se gli sguardi confusi dei due ragazzi, che non si sarebbero mai aspettati una cosa del genere.

-Oh amore mio, quanto sei stupido! Davvero hai fatto una cosa del genere per noi?- rise lei, afferrandolo per la cravatta e rubandogli un bacio.

Dopo aver riconsegnato i marmocchi ai legittimi genitori, Alan si offrì di scattargli qualche foto, commuovendosi visibilmente quando Scarlett ed Eric gli chiesero di fare una foto con loro, dato che ormai era parte della loro famiglia. Quando Grell e William telefonarono dall’aeroporto di Maui per accertarsi che la loro bambina stesse bene, i due tralasciarono di dirgli che invece di un bambino ne erano nati due, mantenendosi vaghi sulla descrizione e soprattutto sul sesso del bambino. Avrebbero avuto una bella sorpresa quando, di ritorno dalla loro vacanza da sogno precocemente interrotta, si sarebbero ritrovati due nipotini al prezzo di uno.

Alla fine, l’enorme ostetrica entrò nella stanza, annunciando che l’orario visite era terminato e che Alan ed Eric dovevano gentilmente sloggiare, lasciando Scarlett sola ai suoi dolori ed ai suoi bambini nuovi di zecca.

Erano davvero bellissimi, con quegli occhietti verde acido e quei capelli arruffati. Le venne un tuffo al cuore quando se li vide portare via, con la promessa di riaverli il giorno dopo. Passò tutta la notte con il cellulare in mano, ad osservare la foto che gli aveva scattato Alan. Non era abituata a dormire da sola, a girarsi e non trovarsi accanto Eric, e poi, le pareti azzurre della stanza le davano una sensazione sgradevole di freddo. Lei rivoleva quelle rosso mogano di camera sua, il suo letto con le lenzuola che odoravano di Eric, non di detersivo industriale usato nelle lavanderie ospedaliere.

-Sarà una lunga nottata…- sospirò lei, trovando qualche difficoltà a rigirarsi, tutta indolenzita e con tanta voglia dei suoi bambini.

L'ANGOLO DELL'AUTRICE.

Ohaaayo! Mea culpa, mea culpa. Se quello di prima era un periodaccio, questo è ancora peggio. Altra sfilata, altro vestito, stessi compiti. Beh, comunque, meglio tardi che mai, ecco la piccola Angelina! Ma che bella famigliola, eh?! Ma adesso giungiamo al succo della questione: il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Ebbene sì, la mia ff è quasi finita. Se vi è piaciuta, però, posso scrivere dei piccoli capitoli extra prima di mettere realmente la parola FINE su questa fanfiction (la prima che ho scritto su Black Butler, s'intende)

Pan vi ama tutte, anche se avete dimenticato come si fa a recensire, sono lusingata dal fatto che abbiate scelto di seguire la mia fanfiction.

Pace ed amore <3

PandoraSutcliff.

                                                                                               GRAZIE PER AVER LETTO!

  
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