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Autore: Ice Star    27/02/2014    5 recensioni
Molti di loro hanno provato a capire il perché del comportamento freddo e distaccato che ho,ma nessuno ci è riuscito e tutti si sono arresi,lasciandomi solo dietro questo muro.
Ho scritto questa sdolcinatezza di getto,è stato un'impulso(ovviamente Zonami).
Spero solo che siate clementi,grazie a tutti ^-^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho appena finito di allenarmi e mi trovavo seduto a terra, con la schiena poggiata ad un muro della palestra.

Sono scesi tutti per fare acquisti e girare l'isola a cui siamo appena arrivati, ma io avevo voglia di restare solo. Solo con i miei demoni.

Mi capita spesso di ripensare al mio passato, soprattutto quando mi ritrovo solo a bordo.

Mi domando perché la gente abbia paura di me, ma probabilmente è dovuto alla mia fama di pirata e di ex cacciatore di taglie però.....non è solo questo.

Sin da piccolo sono stato solo, nessuno mi ha mai dimostrato affetto o amore e sono cresciuto seguendo unicamente la via della spada.

A volte mi capita di vedere Nami mentre coccola Chopper e mi chiedo cosa si provi ad essere abbracciati, consolati e accarezzati ma, soprattutto, amati. Poi, mi pento di questi pensieri sdolcinati, tornando ad essere il solito spadaccino dalla corazza di ferro; corazza in cui ho rinchiuso anche le mie emozioni, da quando ho scelto di essere uno spadaccino.

Ora però è diverso, ho dei compagni, degli amici che, forse, potrei definire anche “famiglia”, ma non ne sono sicuro.

Molti di loro hanno provato a capire il perché del comportamento freddo e distaccato che ho, ma nessuno ci è riuscito e tutti si sono arresi, lasciandomi solo dietro questo muro.

 

 

Sento dei passi sul ponte, sembrano dei tacchi.

- Come ho fatto a dimenticare i soldi?! Ora mi tocca fare due volte la stessa strada! Accidenti!!!...- credo di sapere anche di chi sia,potrei riconoscere tra mille questa voce squillante

Sento la porta della palestra aprirsi e volto immediatamente lo sguardo nella sua direzione,squadrandola dal basso in su:

Tacchi vertiginosi, gambe snelle e longilinee, minigonna a pieghe rossa, top giallo, spalle dritte, collo niveo, labbra rosse, occhi magnetici di puro cioccolato e lunghi capelli di fuoco.

Adesso capisco perché.....

-Che ci fai qui, buzzurro?- mi domanda, con uno sguardo da mocciosa ficcanaso

-Affari miei..- le rispondo brusco

Voglio essere lasciato in pace.

 

Ho un'improvvisa voglia di sfogare tutta la mia rabbia, ma come?

Potrei sguainare le spade e tingerle di rosso, ma non voglio fare del male a nessuno.

Potrei urlare di dolore, ma non voglio che qualcuno mi senta.

Forse potrei...

-Che cos'hai?-

Sobbalzo a quella domanda e lei si stupisce di tale reazione. Non è da me, ma non mi ero accorto che si fosse inginocchiata di fronte a me.

Mi fissa nell'unico occhio rimastomi ed io mi perdo in quelle pozze di dolce cioccolato.

-Sembri pensieroso, cos'è che ti turba?- mi domanda dolcemente

-Non sono affari tuoi- le rispondo in malo modo, fulminandola con lo sguardo

Succede sempre così, quando qualcuno cerca di avvicinarsi a me: divento freddo e scorbutico, allontanando tutti e restando ancor più solo di prima. Ma lei è diversa. Non se ne sta andando, ma mi sta abbracciando.

Mi ha circondato il collo con le braccia, facendomi poggiare il volto sulla sua spalla

-Non sei solo, tutti noi siamo una famiglia e siamo qui per te...Io sono qui per te,Zoro- mi sussurra all'orecchio, con voce dolce.

Ancora quella parola

Adesso ho capito che noi siamo davvero una “famiglia”, mi sento uno stupido a non averlo compreso subito. Ho capito anche cos'è quella sensazione di disagio che mi attanaglia il cuore e che mi appesantisce il respiro: è il dolore della solitudine, una solitudine che non è mai esistita.

Adesso ho capito come sfogarmi, perché vedo le lacrime offuscarmi la vista, bagnandomi le guance.

Non capisco cosa mi prenda

-I-Io n-non...- non riesco a parlare, la voce mi si ferma in gola

-Non c'è bisogno che tu dica nulla, sono qui per starti vicino...- deve aver sentito il mio respiro irregolare e le mie lacrime che le bagnano la pelle.

Mi sento così stupido!

-No, v-voglio parlare...-sono intenzionato ad aprirmi con la donna che amo, non posso tenermi tutto dentro.

Non ce la faccio più!

-Va bene, ti ascolto...- cerca di sciogliere l'abbraccio, ma la stringo più forte a me e comincio a parlare

-I-Io sono sempre stato solo, non ho mai avuto una famiglia e...neanche il calore di un abbraccio..- non posso dirle altro ed affondo la testa tra i suoi crini ramati, sigillando gli occhi.

Sento l'orgoglio che ringhia dentro di me, ma voglio ignorarlo.

Voglio che Nami sappia ciò che sono davvero e magari anche ciò che provo.

La sento accarezzarmi piano i capelli, mentre io stringo la stoffa del suo top, cercando di calmare il respiro. Non riesco a crederci, sono riuscito a dire una cosa simile, per di più sto piangendo.

Ma che mi succede?!

-E' tutto ok, Zoro....Io sono qui, finché vorrai...-

Non se n'è andata via.

Non mi ha giudicato in alcun modo.

Se ne sta in silenzio ad accarezzarmi ed abbracciarmi.

Devo dirglielo, non avrò più un'occasione simile..

-Nami, io....vorrei dirti un'altra cosa..-

-Cosa?-

-Ecco..io..- stringo ancora più forte la stoffa che ho tra le dita, cercando nella testa le parole migliori.

Ma ho capito che non ho bisogno di pensare, devo solo aprirle il mio cuore.

Sto diventando davvero troppo sentimentale! Accidenti!

-Nami, io....volevo solo dirti che non ti considero un'amica..-

-C-Che cosa?- si stacca da me,guardandomi in volto.

E' triste, lo leggo nei suoi occhi.

Ho fatto davvero una gran cazzata, devo rimediare subito!

-N-Non intendevo che....io....Oh, fanculo le parole!-

Le prendo il volto tra le mani e la bacio dolcemente. E' solo uno sfioramento di labbra, non voglio farle male o costringerla a fare qualcosa che non vuole.

Il pugno che mi aspettavo sulla testa non è arrivato, anzi...sta rispondendo al bacio!

Il bacio diventa più audace, una vera danza di lingue.

Sento la sua che, birichina, mi accarezza il palato, per poi fuggire veloce dalla mia.

La sento sorridere sulla mia pelle, mentre il suo fiato mi brucia la gola.

E' una vera lotta, ma dobbiamo staccarci per mancanza di ossigeno.

-Ti amo-

Non ci credo....l'ho detto davvero?!?!

-Anche io-

Non ci credo....l-lei h-ha detto c-che...

-Davvero?-

-Certo che sì. Mi sono innamorata del buzzurro squattrinato che sei!..-

Ma che gentile...

Non faccio in tempo a risponderle, che mi anticipa

-Ma amo anche il tuo lato coraggioso ed orgoglioso..-

Continua a parlarmi,avvicinandosi sempre di più al mio viso

-E amo anche il lato dolce e tenero di te, orsacchiotto!-conclude bacandomi a stampo.

Appena si stacca, rabbrividisco per quello stupido nomignolo.

La sento trattenere una risata, per poi aggiungere sorridente:

-Non ti preoccupare, non sono il tipo da nomignoli sdolcinati-

Tiro un sospiro di sollievo, mentre Nami mi passa le dita sulle guance, asciugandomi le ultime lacrime

-Non devi tenerti tutto il dolore dentro.....Puoi parlarne con me, ora siamo una coppia...o-oppure no?-

-Certo che lo siamo!- le circondo le vita con le braccia, facendola sedere sulle mie gambe

Amo la sua risata, mi mette di buon'umore!

-Stasera lo diciamo agli altri?- mi sussurra speranzosa, mentre disegna dei piccoli cerchi sul mio petto

-Certo che sì, siamo o no una famiglia?-

Alza lo sguardo verso di me e vedo i suoi occhi illuminarsi. E' davvero bellissima, ed ora è mia.

 

Ora, mentre sento quella pesante corazza rompersi, so di non essere solo.

Ora, mentre Nami mi accarezza il volto, so di essere amato.

Ora, mentre sento il casino dei nostri compagni, so di avere una famiglia.

  
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