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Autore: Sabriel Schermann    27/02/2014    2 recensioni
“A volte, guardando il cielo infinito, provo un enorme senso di tristezza.
Il mio passato pesa sulle mie spalle più di quanto pensassi.
Ogni volta che ripenso a lui, mi sento così debole e fragile. Un senso di vuoto e malinconia mi avvolge, e non riesco più a liberarmene.
Mi sento così stupida. Adesso che è tutto finito, non c'è più nessuno su cui io possa contare.
Sono sola come una foglia nel vento d'estate".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Riven
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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16 dicembre – sei mesi prima



Quando Riven la vide rimase a bocca aperta.

In effetti, era raro vederla vestita così elegantemente.

Lei era un maschiaccio, e soprattutto una ragazza molto semplice, indossava spesso pantaloni larghi e maglie scure, non fu facile per lui abituarsi a quella vista.

Quando camminava o si allontanava dalle ragazze per prendersi un drink, Musa sentiva troppi sguardi su di sé: capiva che il suo vestito attirava evidentemente l'attenzione di molti.

Sentiva gli sguardi pungenti delle ragazze e i gridolini di stupore delle invidiose, insieme agli sguardi ammirati e spesso irritanti dei ragazzi.

Ciò che aveva sempre odiato di più degli uomini era il fatto che la squadrassero da testa a piedi, nemmeno fossero dei radiologi.

Ma quella sera Musa decise di sopportare, in fondo non sarebbe accaduto molto presto un altro party elegante come quello.

A volte osservava Riven e sorrideva: il suo viso era un misto di gelosia e ammirazione, un insieme di emozioni che probabilmente non sapeva nemmeno lui come gestire.

La serata trascorse tranquillamente tra chiacchiere e risate per circa un'ora, quando la fata andò a prendere da bere per l'ennesima volta.

Sentiva la testa pesante, ma sapeva di poter reggere ancora per un po'.

In fondo, sul suo pianeta era quella la tradizione.

Ubriacarsi tanto per poi vomitare altrettanto era segno di sacrificio.

Sai di non reggere l'alcol, ma bevi ugualmente per fare compagnia ai tuoi amici.*

Lei aveva condiviso sempre passivamente quest'idea, ma in fondo un'altra serata così quando le capitava più?

Pensò che non sarebbe stato un male esagerare una volta nella vita.

Così bevve di nuovo tutto d'un fiato, quando vide Riven avvicinarsi a lei.

Ehi, basta!”, le sussurrò divertito.

Musa non capì, lui aveva bevuto quanto lei se non di più, e adesso le diceva di smettere?

Lo guardò contrariata, riempiendosi di nuovo il bicchiere.

Quel ragazzo mi sta irritando moltissimo”, sussurrò improvvisamente Riven.

Quale ragazzo?”, chiese la fata di rimando.

Quello che sta fissando le tue gambe da mezz'ora”

Musa guardò nella direzione in cui guardava il ragazzo, e notò effettivamente uno specialista che la osservava affascinato.

Lei gli sorrise apertamente e lui si girò imbarazzato.

Ci sono un sacco di ragazze qui che si vestono sempre come delle prostitute e questo deve guardare proprio te?”, disse Riven con tono aspro.

Musa scorse una punta di invidia nella sua voce, ma dopo averci riflettuto qualche minuto, decise di ignorarlo e continuare a godersi la serata.

Sei geloso, per caso, Riven?”, gli chiese quando notò che il ragazzo aveva ricominciato ad osservarla maliziosamente.

Posso togliergli ogni speranza, se lo desideri”, gli disse con un sorriso sulle labbra.

Lui si girò confuso: “E come?”

Così”

E dopo aver detto questo, si lasciò andare ad un lungo bacio appassionato.

Strinse i suoi capelli, accarezzò il suo viso, mentre le loro lingue ballavano una nuova danza.

A pensarci bene, non si erano mai baciati così.

E soprattutto non in pubblico, perché lei non aveva mai voluto.

Quando si staccarono, Riven pensò che la fata avesse evidentemente bevuto troppo.

Musa si girò e osservò il ragazzo, che li guardava allibito.

Pensavi che fossi single, eh?”, gli disse ridendo.

Riven la prese per un braccio, tirandola indietro.

Se prima pensava che Musa avesse bevuto troppo, in quel momento ne aveva avuto la conferma.

Musa, sei ubriaca, non ascoltare quello che ti viene in mente”

Ma lei, in tutta risposta, cominciò a ridere e a baciarlo alternativamente, così lui la prese tra le braccia e la portò, con il permesso della preside, nella sua camera.

Lei continuava a ridere come un'ubriaca persa, e quando Riven la stese sul letto, cominciò a guardarla mentre rideva senza fermarsi.

Pensò alla ragazza tanto seria e determinata che era, assolutamente diversa da quella che aveva davanti in quel momento.

Pensò che raramente l'avrebbe rivista in quello stato.

Osservò ammirato i suoi occhi neri lucenti, attorniati da un ombretto rosa pallido che le donava meravigliosamente.

Sembrava veramente una fata bellissima, come quelle delle favole.

Il suo vestito color pesca risaliva sempre più, lasciando spazio alla fantasia dei ragazzi che la guardavano.

La osservava contorcersi dalle risate su quel letto, sembrava proprio una pazza, non era da lei.

Trasportato da quelle risate, cominciò a sorridere anche lui, osservando sempre più avidamente la sua bellezza.

Poi, improvvisamente, lei gli prese una mano, portandosela al collo, sulle braccia, sui seni, facendogli toccare lentamente tutto ciò che le apparteneva e che non gli aveva mai permesso di toccare in questo modo.

Sorridente, Musa prese l'altra mano e se la mise su una gamba, sulla coscia, facendogli esplorare l'interno del vestito sempre più.

Lei, eccitata da questo gioco erotico quanto lui, cominciò di nuovo a baciarlo avidamente, mordendogli le labbra, succhiandole e leccandole come se fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto nella vita.

Così quel gioco erotico li travolse improvvisamente, li fece stendere su quel letto e li portò ad amarsi per la prima volta come mai era successo prima.




* In Giappone è tradizione: chi non regge l'alcol beve comunque e di conseguenza vomita.

Ma vomitare è segno di bontà e sacrificio, perché significa che ci si è sacrificati per i propri amici pur sapendo di non reggere l'alcol.

Scusate se paragono la cultura giapponese a quella della fata, ma Musa ha tratti orientali, così mi sembra interessante modificare i fatti in questo modo.

   
 
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