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Autore: kikeshi    24/06/2008    0 recensioni
E se.. Se Harry non fosse stato figlio unico, se Silente non fosse morto, se il trio avesse frequentato il settimo anno a Hogwarts? La storia avrebbe avuto un altro esito? In un ultimo anno che non tiene conto degli avvenimenti degli ultimi due libri, due figure opposte ma tragicamente simili si incontrano e si scontrano, in quella che si potrebbe considerare come una rivisitazione in chiave magica di Romeo&Juliet, di W. Shakespeare
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco, Malfoy, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio, Serpeverde
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una pausa di tre/quattro anni, ho finalmente deciso di ricominciare a scrivere fanfiction :) Spero onestamente di non aver perso la mano, dato che la trama, e più in generale l'argomento di questa ff mi ispirano molto. Erano secoli che volevo scrivere qualcosa che avesse per protagonista Kirsten e finalmente eccola qua :D Sento molto questo personaggio, ho passato parecchio tempo a studiarlo nei dettagli e spero che attraverso questa ff imparerete ad amarlo anche voi :) Vi lascio alla fanfiction, per commenti, critiche e insulti avete a disposizione le recensioni :D Enjoy!

Tutti i personaggi (ad esclusione di Kirsten) non appartengono a me ma a J.K. Rowling e alla saga da lei creata. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo per far passare il tempo a una povera mente malata (la mia xD)

Two against the world
capitolo primo



Erano circa le due del mattino, e fuori dalle finestre del dormitorio femminile di Grifondoro la pioggia non accennava a smettere di cadere copiosamente, creando tutt'intorno al castello un'atmosfera, se possibile, più cupa e misteriosa del solito. Dall'altra parte del vetro, Kirsten Potter osservava l'incessante movimento degli alti alberi ai margini della Foresta Oscura, seduta sul muretto antistante la vetrata, con la schiena appoggiata alla fredda pietra delle pareti e le ginocchia strette al petto, quando un rumore di tende scostate interruppe lo scorrere dei suoi pensieri, provocandole un sorriso.

«Herm, torna a dormire..» sussurrò, senza nemmeno voltarsi.
«Stai ancora pensando alla proposta di Silente?» disse la ragazza sedendosi di fronte a lei
«Non so davvero cosa fare», i suoi occhi indugiarono per un attimo su quelli dell'amica, prima di tornare a fissare la pioggia «voglio dire, rimanere qui ad Hogwarts, evitare, o comunque rimandare, il momento in cui dovrò dire addio a questo posto.. Sembra un sogno.»
«..però?» Hermione mosse leggermente la testa, quasi a volersi porre tra lo sguardo dell'amica e il paesaggio fuori dalla vetrata.
«..però non so fino a che punto sarebbe sano, per me, accettare questo incarico.» rispose la mora, suscitando nella compagna uno sguardo perplesso. «Rimanere qui vorrebbe dire rinunciare alla vita, alla vita vera. E poi, mi ci vedi come assistente alla cattedra di Difesa?» concluse, con un sorriso.

La mattina dopo il cielo sopra Hogwarts risplendeva di una luce quasi estiva, per quanto fosse già ottobre inoltrato. Approfittando della giornata libera dalle lezioni, Kirsten stava trascorrendo la mattinata nel parco della scuola in compagnia di Hermione, Ron e, naturalmente, Harry.
« Non ci credo! Quindi le voci che giravano ieri a Cura delle Creature Magiche erano vere! Silente ha sul serio tentato di assumerti!» la voce del rosso risuonava nell'ampio giardino, attirando gli sguardi curiosi degli studenti che passeggiavano nei paraggi « Ron ti sarei immensamente grata se evitassi di farti sentire fino nell'aula di Divinazione.. Comunque si, Silente mi ha offerto un lavoro, e no, non so se accettarlo.» rispose Kirsten, sedendosi su una delle rocce che incorniciavano la sponda del lago in quel punto.
Come lei stessa aveva previsto, la ragazza spese il quarto d'ora successivo a rispondere alle assillanti domande del rosso e alle osservazioni di Hermione. Ciò che la stupì fu la reazione del fratello, che durante l'intera conversazione era rimasto in silenzio, con un espressione preoccupata e pensierosa sul volto.
«Harry? Che c'è, non hai voglia di intrometterti in maniera pesante e inopportuna nelle scelte di vita di tua sorella?» lo riprese la ragazza con tono scherzoso
«Non so cosa pensare.» rispose confuso Harry
«Affermazione indubbiamente interessante, Potter, ma temo che, ahimè, contenga un errore. 'Non SO pensare' sarebbe stata indubbiamente più corretta e coerente con le tue capacità intellettive.» Una quinta figura si era avvicinata al gruppo, seguita poco dopo da altre due persone
«Malfoy, noto con dispiacere che non hai ancora superato la tua, come definirla, Potter-dipendenza? Capisco che due Potter in un colpo solo possono apparire ai tuoi occhi come un occasione irripetibile, ma credimi, dovresti fare qualcosa per questo tuo problema.»
«Molto, molto divertente. Se solo tuo fratello riuscisse a trasformare metà del tuo sarcasmo in una qualsiasi abilità credo che potrebbe finalmente riscattarsi dalla sua posizione di spreco di spazio ed essere promosso a, uhm, rifiuto umano?»
«Taglia corto, Malfoy. Cosa vuoi?» il moro non faceva nemmeno più caso alle prese in giro del serpeverde, ma la sua presenza, unita a quelle dei suoi scagnozzi abituali, Tiger e Goyle, gli risultava ancora fastidiosa
«Vediamo.. La pace del mondo, un universo pieno di arcobaleni, coniglietti e maghi che vivono in armonia con i babbani.. Oh, no, aspetta. Quello sei tu!» Harry mimò una risata poco convinta voltandosi verso Hermione e Ron «Quanto a te» aggiunse Malfoy rivolgendo lo sguardo verso Kirsten «Piton vuole vederti nel suo ufficio. Subito.»
«Oh, fantastico Malfoy! Sei finalmente passato da semplice leccapiedi a leccapiedi ufficiale? Stasera farete festa in quel buco dove la tua casa è solita dormire» il sorriso fintamente entusiasta che la giovane Potter gli stava rivolgendo sembrò non irritare particolarmente Malfoy, che con un mezzo inchino sarcastico si congedò dal gruppo, seguito dai due compagni. Appena i tre furono abbastanza lontani, Kirsten riprese il discorso interrotto dall'arrivo dei Serpeverde «Dicevi, Harry? Cosa vuol dire 'non so cosa pensare'?» il giovane le rivolse un'occhiata preoccupata, prima di scrollare la testa e iniziare a lanciare sassi nel lago
«Non lo so. Sai come la penso riguardo ad un tuo eventuale ruolo nella.. Si, insomma, nella battaglia che prima o poi dovremo affrontare. E sai benissimo che se non fosse per la tua cocciutaggine ti avrei tagliato fuori dalla questione senza troppi complimenti. Però sono pienamente consapevole del fatto che tu, quel fatidico giorno, sarai per un motivo o per l'altro l'appoggio migliore su cui potrò contare. E non solo per questioni di sangue. Senza offesa, ragazzi» Hermione e Ron, che ascoltavano rapiti il discorso, annuirono con convinzione alle parole dell'amico «Voglio dire, sei dannatamente e spaventosamente brava nelle questioni che riguardano le arti oscure per non essere quella in diretto contatto con la mente di Voldemort.» il ragazzo si interruppe, sorridendo amaramente «E sono pienamente consapevole che questo è uno dei motivi che ha spinto Silente a sceglierti per questo ruolo, ma.. non posso fare a meno di pensare che così facendo mi sta privando di uno dei miei combattenti migliori.» Così dicendo, Harry si voltò a guardare la sorella, che sembrava sorpresa, se non sconvolta, dalle parole del giovane
«Harry, non esiste niente al mondo che possa tenermi lontana dalla guerra contro Voldemort! Come non esiste niente al mondo che possa farmi pensare anche solo per un momento di non darti il mio appoggio incondizionato in qualunque delle scelte che prenderai» Harry fece per dire qualcosa, ma fu interrotto dalla sorella «Qualunque scelta., esclusa quella di rifilarmi un compito secondario o particolarmente stupido onde evitare che io rimanga ferita.» il ragazzo ricominciò a tirare pietre nel lago con aria delusa. Dopo alcuni secondi, Ron ruppe il silenzio pesante che era calato sul gruppo «Wow, Kiki. Un colloquio con Piton! Esiste forse un modo migliore di inziare la giornata?» chiese sarcasticamente il rosso, rivolgendo all'amica uno smagliante sorriso «Se esiste, deve per forza includere la cura di uno dei graziosissimi animaletti allevati da Hagrid» rispose Kirsten, prima di alzarsi controvoglia e incamminarsi verso il castello.

Giunta davanti alla porta dell'ufficio del professore, Kirsten esitò. Aveva una vaga idea di cosa le avrebbe detto Piton, e non aveva la minima voglia di alzare la voce con uno degli insegnanti con i quali si era trovata meglio in sette, lunghissimi, anni di scuola. Preso un bel respiro, si fece coraggio e bussò. «E' permesso?»
«Venga pure avanti, Potter. Si sieda, prego.» Kirsten notò subito una certa tensione nel tono del professore, sensazione che non faceva altro che confermare la sua previsione.
«Immagino saprà il motivo di questo incontro. Non ho mai fatto mistero del mio.. suggerimento.. al preside, in riferimento alla sua candidatura al posto di assistente.» La ragazza sorrise, sentendo quelle parole. A quanto le aveva detto Silente, da alcuni giorni, con regolarità, ogni dieci minuti un gufo picchiava alla finestra del suo studio, portando messaggi più o meno convincenti riguardanti, per l'appunto, la sua candidatura ad assistente. Che avesse mobilitato l'intera Casa a lui affidata, o che avesse fatto tutto da solo, Piton aveva dato al preside un "suggerimento" difficile da ignorare.
«Non c'è bisogno che le ricordi i suoi voti» continuò il professore, sfogliando una pila di pergamene «Eccezionale, Eccezionale.. Un Oltre ogni previsione, ma mi risulta che quel giorno lei fosse reduce da una delle sue.. avventure, con suo fratello. Il che dovrebbe giustificarla pienamente.. Senza contare la moltitudine di studenti che senza il suo aiuto non sarebbero riusciti a conseguire i G.U.F.O. o, nella mia personale opinione, a sopravvivere al prima anno scolastico» aggiunse con un'espressione vagamente disgustata.
«Professore, se posso permettermi, non è il timore di non essere all'altezza del compito che mi frena, per quanto contribuisca a rendermi particolarmente titubante al riguardo.»
«Comprendo i suoi timori» la interruppe Piton «ma è necessario che le mostri il quadro completo, per poterle permettere di scegliere con lucidità.» così dicendo, il professore si alzò, cominciando ad attraversare a grandi passi la stanza «stiamo andando incontro a quella che senza alcun dubbio sarà uno degli eventi più significativi dell'intera storia del mondo magico. Migliaia, milioni di persone dovranno affrontare quella che da un decennio a questa parte è stata una minaccia del quale ignoravano addirittura l'esistenza. L'Oscuro Signore è tornato. E così come l'intero mondo magico ha bisogno di suo fratello, il Prescelto, per sconfiggere l'Oscuro Signore, questa scuola ha bisogno di lei per aiutarmi ad addestrare i più giovani a combattere al fianco degli Auror» il tono solenne del professore stonava con le aspettative della ragazza «Professore.. aiutarla? Addestrare? Io credevo mi avesse proposto per l'incarico per contenere le castronerie di quell'incompetente di Browning, spedito qui dal ministero»
«Browning ha dato le dimissioni ieri, dietro sentito consiglio del preside» rispose Piton con quello che Kirsten non avrebbe esitato a definire un sorriso «la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure è stata affidata a me, e io, per il bene del mondo magico, le chiedo di accettare l'incarico che le è stato affidato.»
  
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