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Autore: Whiteney    28/02/2014    9 recensioni
|NaLu| Prima o poi riuscirò a finire l'ultimo capitolo. Spero.
Dal quinto capitolo:
- - -
«Solo la persona di cui l’infetto del “Frutto Afrodisiaco” è innamorato può scioglierne l’effetto, a patto che la suddetta persona ricambi gli stessi sentimenti»
[...]
«E l’unico modo per far sì che questo accada, è soddisfare questo suo… desiderio…»
- - -
Una giornata iniziata nei migliori dei modi.
Una missione andata a gonfie vele.
Uno strano frutto aggiunto alla ricompensa porterà risvolti inaspettati nella caotica e rumorosa Fairy Tail.
Un risvolto che cambierà radicalmente la vita di Natsu e Lucy.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soltanto Mia
(Sesto Capitolo)

 

 

 

Addentò una fetta di carne fissando con sguardo scocciato la porta di legno, aspettando con evidente impazienza l’arrivo di una certa persona che l’aveva scagliato, con una grazia invidiabile, fuori dalla finestra rossa come un pomodoro; Natsu borbottò qualche parola scocciata, mentre mandava giù tutto quello che aveva nel piatto senza problemi: burbero o meno, l’appetito non gli mancava mai. Fu dopo l’ennesimo rumore indistinto che gli occhi di Erza si posarono su di lui, affilati come lame di spade.
«Smettila di borbottare, Natsu!»
Ordinò lei dopo aver riposato con delicatezza la tazza di tè sul piattino di ceramica, incarnando le sopracciglia in un espressione severa che fece sussultare il ragazzo; ancora non sapeva come era riuscito a sopravvivere alla furia omicida di Erza e della sua spada, che avevano quasi tentato di…
castrarlo senza pietà. Quella era stata decisamente un’esperienza terribile e alquanto traumatica che, senza dubbio, avrebbe dovuto eliminare dai suoi ricordi. Natsu sbuffò poggiando il mento sul tavolo, fissando le tre ragazze che gli sedevano di fronte.
«Ma quando arriva Lucy?»
Domandò in tono lamentoso, poggiando la guancia sulla tovaglia bianca e ricamata che copriva il legno del tavolo, in quel momento barbaramente scosso dai movimenti irrequieti del ragazzo che, se non fosse stato per gli sguardi da pura assassina che Erza gli stava lanciando, sarebbe sicuramente finito in brandelli per quanto la noia lo stava assalendo.

Va da Lucy
«Lu-Chan è ancora in camera, deve ancora prepararsi, abbi pazienza»
Gli disse con un sorriso Levy, particolarmente divertita da quella bizzarra ma allettante situazione nella quale la sua migliore amica era appena incappata.
«Lucy ha riferito a Lluvia di star bene quando abbiamo lasciato la stanza – Continuò poi la maga dell’acqua – Anche se Lluvia l’ha trovata abbastanza provata dopo il lancio della finestra di Natsu-San»
Commentò lei rivolta al rosato, che fissò il muro davanti a sé con aria pensoso.

Va da Lucy
«E anche quando sarà uscita dalla sua camera, non potrai avvicinarti comunque a lei, Natsu»
Esclamò infine Erza con sguardo severo e che non ammetteva repliche, fissando il ragazzo scattare sull’attenti pronto per dissentire nella maniera più assoluta; le sue grida vennero però soppresse dal nascere dallo sguardo pietrificante della rossa e dall’entrata in scena dell’anziana signora.
«Vi state godendo la colazione?»
Domandò lei gentilmente, osservando con i suoi occhi dolci i ragazzi presenti, soffermandosi sul rosato per qualche istante, fissandolo negli occhi. Natsu percepì qualcosa di strano quando gli occhi chiari della signora si soffermarono sui suoi, quasi stesse cercando di capire… cosa stesse pensando. Il rosato alzò un poco lo sguardo, inclinando il capo e inarcando le sopracciglia, fissando in confusione la donna che sorrise in risposta distogliendo lo sguardo da lui per riposarlo sulle tre ragazze.
Strano.
«Sì, la ringraziamo davvero molto per il suo aiuto e per la sua ospitalità»
Disse Erza ricambiando il sorriso, trasformando l’espressione corrucciata e demoniaca di qualche istante fa in una assolutamente gentile e cordiale.
«Sono contenta – Fece lei – E… mi dispiace disturbarvi… ma volevo sapere se voi tre giovani ragazze foste disposte ad aiutarmi a fare una certa cosa che le mie povere ossa non mi permettono più di fare…»
Continuò poi lei contraendo lo sguardo in un espressione dispiaciuta, mentre si appoggiava ad una sedia posta lì vicino con fare stanco mentre si portava, con un che di dolorante, la mano sulla schiena, quasi volesse rendere più credibile il concetto, indicando la porta da cui era appena entrata.
«Certo, non c’è problema»
Disse Levy con un sorriso alzandosi assieme a Lluvia ed Erza.
«Tu vieni con noi, Natsu»
Gli fece subito Erza con un cipiglio.
«Oh no no! – Intervenne subito la signora – Ho bisogno di voi per un lavoro… delicato! Che comprende il maneggiare qualche libro molto vecchio e antico… e, non per essere scortese, preferirei che il ragazzo restasse qui vista la sua magia»
Spiegò con un sorriso delicato, guardando con i suoi occhi contornati da rughe leggere il volto florido di Erza, che non poté far a meno di annuire di fronte a
cotanta gentilezza e apprensione, arma che molte vecchiette esperte sapevano maneggiare con maestria e sottigliezza, in modo da rendersi credibili.
«Va bene, come vuole»
Accordò infatti la rossa – dopo aver ordinato a Natsu di rimanere lì - ricambiando il sorriso ammaliatore della signore che, non appena le tre ragazza si incamminarono verso la porta, non poté far a meno di esibire un espressione vittoriosa mentre si girava verso Natsu, sorridendogli con sguardo furbo.
«Va da lei»
Mormorò piano lei conscia dell’udito fine di cui era dotato che, infatti, captò le parole della signora con sorpresa iniziale.

Va da Lucy
Un sorriso a trentadue denti gli increspò gli angoli della bocca, annuendo e ringraziando con lo sguardo la signora, che chiuse la porta alle sua spalle con un ultimo sorriso premuroso, mentre avvertiva la porta che dava sul corridoio – che portava alle camere da letto – richiudersi con un cigolio leggero, segno che il ragazzo non aveva perso tempo.
Quel ragazzo non farà nulla che lei non vorrà
Pensò infine, facendo segno alle ragazze di seguirla.

 

Natsu correva a ritroso nel lungo corridoio costellato di quadri e vasi vari, seguendo come un segugio l’odore familiare di Lucy che impregnava dolcemente le mura di quell’enorme casa, avvertendo l’impellente desiderio di averla assieme a sé farsi più forte mano a mano che il suo odore si faceva più forte, accendendogli nel petto quel bisogno di lei che da qualche giorno a quella parte era diventato sempre più forte.
Perché, in effetti, lui aveva sempre voluto la compagnia di Lucy. Gli era sempre piaciuta ma, fino a quel momento, non aveva capito quanto importante per lui lei fosse. Aveva sempre pensato che la presenza di Lucy fosse scontata, quasi come se averla al suo fianco fosse la cosa più naturale del mondo, perché infondo loro erano compagni di team! Era normale che stessero insieme.
Però… quando aveva mangiato quel frutto… era come se dentro di lui si fosse aperta un nuovo modo di vedere le cose, una nuova prospettiva che gli faceva notare che, in effetti, la presenza di Lucy non era poi così ovvia.

Si sarebbe potuta innamorare di qualcuno.
E a quel punto… lei non sarebbe più stata la sua Lucy, sarebbe diventata di
qualcun altro. Qualcun altro l’avrebbe fatta ridere. Qualcun altro l’avrebbe confortata nei momenti di bisogno. Qualcun altro sarebbe stato sempre al suo fianco. Qualcun altro avrebbe dormito nel loro letto assieme a lei. E quel qualcun altro… gliel’avrebbe portata via. Non avrebbe più potuto dormire con lei, non avrebbe più potuto introdursi in casa sua, non avrebbe più potuto pensare a lei come la sua Lucy… e le cose in un certo senso sarebbero cambiate.
Non ci aveva mai pensato… ma quando quell’ipotesi gli si era infilata come una pulce nell’orecchio… si era… come
spaventato. Perché in quel modo avrebbe perso un pezzo di Lucy. Sarebbero rimasti amici, ovvio, ma le cose sarebbero state differenti. E lui non voleva che le cose divenissero differenti. Lui volevo solo stare per sempre insieme a Lucy, e non voleva che qualcuno potesse mettersi in mezzo.
Per questo quando, con un sorriso fiammeggiante entrò nella camera di Lucy e vide quello che stava accadendo, si fermò di botto, irrigidendosi e spalancando gli occhi, analizzando la situazione.
Loki era nella stanza.
Loki era vicino a Lucy, anzi no.
Loki stava
abbracciando Lucy.
E Lucy ricambiava l’abbraccio.
Il ragazzo fissò la scena in silenzio, fermo e immobile con le labbra contratte in una linea dritta che non lasciava trapelare quello che stava pensando, senza dubbio un
brutto segno. Continuò a fissarli per qualche altri istanti, quando lo Spirito non lo notò e, con un sorriso che sprizzava gioia da tutti i pori, alzò una mano in segno di saluto accompagnando al gesto un sorriso inequivocabile di gioia pura.
Era morto.
«Oi, Natsu! – Lo salutò infatti, mentre la bionda si irrigidiva di botto – È bello vede-»
Le parole gli morirono in gola non appena puntò gli occhi in quelli del Dragon Slayer, leggendovi all’interno una mal celata furia accompagnata da qualche fiammella rossa che aveva preso a divampare attorno ai suoi pugni e negli stessi occhi; per un istante credette quasi che i suoi occhiali da sole blu gli stessero tirando qualche brutto tiro, ma si ricredette subito quando, per un pelo, riuscì ad evitare un gancio destro da parte del ragazzo, portando così il Leone a staccarsi da Lucy, che annaspò nel panico fissando sconvolta il rosato.
«L-o-k-i»
Sibilò con un sorriso non molto rassicurante Natsu, fissando con uno sguardo di pura collera il suddetto malcapitato, che non poté far a meno di sbiancare sconvolto e confuso da tale accoglienza da parte del Nakama. Batté un paio di volte le palpebre, fissando prima lui e poi Lucy con espressione frastornata, non capendo cosa stesse accadendo e perché, cavolo, Natsu desse l’orribile impressione di volerlo
uccidere.
«N-Natsu! C-Che ci fai qui!?»
Balbettò la bionda rossa come un pomodoro, avvertendo il cuore battere forte mentre fissava lo sguardo del Dragon Slayer incenerire il suo Spirito Stellare, atterrita.
«Ti uccido, Loki!»
Disse senza mezzi termini lui ignorando la ragazza, facendo un passo avanti e fiondandosi verso il Leone che, preso dal panico e alla sprovvista, iniziò a scappare più confuso che mai da una parte all’altra della stanza, terrorizzato dal suo sguardo e preso in contropiede da tanta furia da parte di Natsu per reagire. Lucy rimase ferma immobile per qualche istante, scioccata, fissando con tanto d’occhi la scena non sapendo cosa dire, sentiva solo il volto accaldato e il cuore battere forte; perché… perché si comportava così solo sotto l’effetto del frutto… perché, se davvero l’aveva sempre amata anche inconsapevolmente, non aveva mai mostrato il minimo interesse in lei? Non si era mai comportato così… nemmeno un pochino… mai il più piccolo segno, mai… il ben che minimo interesse…
Perché solo ora? Era forse… solo causa del frutto?
Davvero lui l’amava?
«Natsu, che cavolo ti prende!?»
Fu l’urlo di Loki a risvegliarla dal suo trance, riportandola con i piedi per terra di fronte alla piega apocalittica che la situazione aveva preso. Alzò lo sguardo su Natsu intento a rincorrere con i pugni infuocati Leo, sbraitando su come dovesse tenere le mani lontano da lei. Doveva fare qualcosa.
Salamander si avvicinò allo Spirito finito con le spalle al muro fissandolo male, pronto a mettere fine alla sua lunga e vittoriosa vita da playboy ma all’ultimo, prima che potesse anche solo muovere mezzo muscolo, Lucy gli si parò davanti, stendendo le braccia verso l’esterno fissando con un cipiglio severo – accompagnato sempre da un grazioso rossore sulle gote – il rosato, che si fermò all’istante, osservando sorpreso la ragazza, per poi ripassare subito
all’incazzatura.
«Togliti»
Borbottò lui assottigliando le palpebre, quasi in maniera infantile. Lucy assottigliò a sua volta le palpebre, fissandolo male.
«Calmati»
Fece lei, corrugando la fronte.
«Devo ucciderlo!»
«Non se ne parla! Adesso calmati e-»
«Ti stava abbracciando!»
La bionda lo fissò per un istante, per poi roteare gli occhi; così era inutile.
«Senti, Natsu…»
«Prima lo uccido e poi parliamo!»
«Ti ho detto di no! E adesso stammi a sentire, lui…»
«Scusate – L’interruppe Loki alzando una mano, ancora scosso – Posso sapere cosa sta succedendo?»
Chiese fissando combattuto i due, mentre si allentava il nodo della cravatta. Natsu lo incenerì con lo sguardo.
«Dopo – Fece la ragazza – Adesso ascoltami Natsu… Loki non mi stava abbracciando – La bionda si fermò un istante, bloccando con uno sguardo le parole di protesta che stavano per uscire dalla bocca del ragazzo –
Io lo stavo abbracciando per-»
Lucy non riuscì a finire la frase, dato che, ovviamente, il ragazzo, sentendo quelle parole, non poté fare a meno di lampeggiare nell’irritazione, mentre faceva saettare lo sguardo su Loki, pronto più che mai – chissà perché – ad ucciderlo, facendo sussultare il povero malcapitato.
«Ora sei morto!»
Esclamò a gran voce il rosato; e fece per mollare un mal rovescio sulla mandibola del ragazzo ma, fortuna volle, che la voce di Lucy riuscì a bloccarlo prima che la furia/Natsu si abbattesse sul povero Loki che, alla fine, non aveva poi colpa.
«PER CONGRATULARMI CON LUI E ARIES, CHE SI SONO MESSI INISIEME!»
Riuscì a gridare tutto d’un fiato qualche attimo prima che il Dragon Slayer uccidesse lo Spirito, facendolo infatti fermare a pochi centimetri dal suo volto.
Tutto tacque, con Leo che tentava di riprendersi dall’attacco di cuore che gli era quasi venuto, mentre Salamander assimilava l’informazione con sguardo sorpreso.
Ritirò il pugno poco dopo, puntando lo sguardo sul compagno.
«Oh – Fece illuminandosi sorpreso – Tu e Aries?»
Il leone annuì piano e con cautela, non del tutto sicuro che fosse fuori pericolo.
«Sì… volevo dare la notizia la tutti – Tentò di spiegare – Ma quando sono arrivato qui c’era solo Lucy – visto che non siamo nemmeno in gilda -, e quando gliel’ho detto era così felice che si è lasciata prendere dal momento»
«Ho capito – Fece il rosato annuendo – Beh, congratulazioni»
Gli disse con il suo solito sorriso allegro accompagnato da una risata, aiutandolo ad alzarsi – con sua grande sorpresa; Lucy lo fissò sbigottita: pure gli sbalzi di umore aveva ora!
«Uhm… bene… ora che Natsu non vuole più uccidermi – Disse dopo qualche istante l’arancione, accomodandosi i vestiti – Posso sapere che sta succedendo?»
Domandò esasperato, guardando i due confuso, ricevendo in risposta un verso sconfortato della sua amica, che si mise a sedere con una mano sul volto.
«Te lo spiego dopo, Loki – Fece con un sospiro la bionda – Ora vai… per favore»
Gli chiese esausta, ricevendo in risposta un cenno d’assenso dal Leone che, salutando e ringraziando i due, sparì in una nube d’oro, lasciando i due soli. E fu quando realizzò che erano soli, che Lucy scattò in piedi all’improvviso, avvampando come un pomodoro, fissandolo.
«Allora, Lucy – Iniziò Natsu – Torniamo a casa?»
Le domandò il ragazzo come se non fosse accaduto nulla, sorridendole come era solito fare… con quel suo modo gentile e incoraggiante che l’aveva sempre aiutata a rimettersi in piedi in tante situazioni… come era sempre solito fare.
Più lo guardava… e più temeva che tutto quello fosse solo un illusione. Temeva con tutto il suo cuore che lui, in realtà, non l’amasse… temeva che fosse tutto uno scherzo crudele di quel frutto…
Aveva paura.
Lei avrebbe fatto di tutto per far tornare Natsu come era in quel momento… come sempre… e non voleva che gli accadesse qualcosa ma… ma lui? Davvero lui l’amava? E se alla fine si sarebbe rivelata solo una menzogna? Se il sentimento che pensava di provare per lei non fosse amore? Lei non voleva… non voleva… soffrire. Ma non poteva nemmeno lasciarlo così…

Avrebbe tanto voluto sapere… cosa il cuore del vero Natsu provava per lei.
«Lucy?»
«Perché fai così?»
L’interruppe lei puntando lo sguardo su di lui, facendolo sussultare.
«Perché sei così geloso di me?»
Domandò di nuovo, fissandolo negli occhi con espressione confusa; non ci capiva più niente nemmeno lei, voleva solo che tutto tornasse come prima… voleva solo riavere… il Natsu di prima…
«Perché non voglio che ti portino via da me, Lucy»
Le rispose lui dopo qualche attimo di silenzio, in cui aveva assimilato le sue parole con una certa sorpresa; la ragazza lo guardò, presa alla sprovvista dal tono leggermente supplichevole della sua voce. Lo fissò negli occhi, potendo constatare con una certe sicurezza che le sue parole erano sincere; si alzò lentamente, avvicinandoglisi senza fretta, continuando a fissarlo negli occhi, volendo saperne di più… volendo sapere cosa gli dicesse la testa di tanto grave per fargli dire una cosa simile, voleva sapere perché lo credeva… e perché così all’improvviso.
Cosa gli aveva fatto quel frutto?
La ragazza si fermò a qualche passo da lui, toccandogli la spalla su cui vi era raffigurato il marchio della gilda.
«Spiegati meglio – Gli fece lei piano – Cosa intendi dire? E perché lo pensi?»
Mormorò avvicinandosi lentamente al volte del ragazzo che, dopo un momento di irrigidimento causato dal suo tocco gentile, si mosse a sua volta verso il suo, avvertendo il suo profumo leggero più buono che mai.
«Io… ecco… Lucy io non…»
Le parole del ragazzo e i suoi movimenti vennero brutalmente interrotti dall’apertura improvviso della porta che, per la seconda volta quel giorno, venne brutalmente sbatacchiata contro il muro senza pietà, mentre i cardini – dopo un momento di sorpresa iniziale – striderono in maniera orribile peggio di quella mattina, emettendo tutto il loro disappunto di fronte alla forza bruta che una certa maga dai capelli rossi aveva usato per aprire una semplice, ed innocente, porta. I due sussultarono – a dividerli solo un palmo di naso - e prima che potessero anche solo avvertire il pericolo, un calcio volante piovve malvagiamente sul capo del rosato che ancora confuso dai rapidi eventi, si ritrovò schiacciato sotto il dolce peso di una figura che, con occhi rossi come i suoi capelli, fissava con sguardo assatanato il povero malcapitato svenuto sul colpo, evitandogli così uno spettacolo che probabilmente l’avrebbe segnato a vita per la seconda volta quel giorno.
Lucy fece qualche passo indietro spaventata, mentre fissava sconvolta Natsu morire al suolo, schiacciato da una Erza spaventosa; annaspò, fissando prima la maga e poi le altre tre presenze dietro di lei che altrettanto spaventate, fissavano la scena senza dire una parola.
La bionda fissò Levy e Lluvia con espressione turbata, che le due maghe ricambiarono all’istante. La signora anziana si portò una mano alla bocca, chiedendosi se, in fin dei conti, la sua strategia usata per far andare il ragazzo dalla bionda era stata una buona idea.
«Natsu – Fece Erza dopo attimi di silenzio, con voce tetra e spaventosa – Ti avevo detto di non muoverti»

 

 

 

Angolo Autrice

Salve Minna!
Diciamo che dopo questo capitolo sono esausta, quindi non mi dilungherò troppo.
Scusate il ritardo, ma tanto ormai non serve a niente… sono sempre in ritardo… non c’è niente da fare…
Passiamo subito oltre che sto per esplodere.
Finalmente ho finito questo capitolo… evviva! O_O
Allora… che posso dire? Oh, sì…
Credevate forse che mi ero dimenticata del buon vecchio Loki?! 8D
Ahahah, sbagliato! Mi ero immaginata questa scena fin dal principio, ed ora che l’ho scritta sono soddisfatta =w=
Lories *w* un piccolo ma importante accenno Lories che ha salvato la vita del buon vecchio leone, che ha quasi rischiato di rimetterci la pellaccia XD
Ah… non so… questo capitolo non so come è venuto… spero non faccia schifo e abbia senso ma… a voi critiche e giudizi XwX segnalatemi gli errori, per favore ^^
Spero di non essere caduta nell’OOC ma… considerate che Natsu è sotto l’effetto del frutto… certe uscite isteriche sono obbligatorie XD
Oh beh… non ho niente da dire! A parte ringraziare di tutto cuore le anime sante che hanno recensito, messo tra i preferiti çwç, ricordate e seguite la storia ^o^
Arigatou, Minna! ^w^
E visto che ci sono, ringrazio anche tutte e 49 le persone che mi hanno messo tra gli autori preferiti, ne sono scioccata! XD
Ora vado, prima che inizi a prendere a testate il computer (?)
Recensite, per favore *w*
Ciao e
A preeesto
Whiteney

   
 
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