Quando
leggo un
commento sono sempre molto felice, quando leggo un commento di
freddymercury
sono mooolto felice, quindi quando mi chiede come secondo me
George e
Angelina si sono messi insieme io non posso fare altro che chiudere i
libri e
scrivere...
La
storia non è
proprio un prequel di “Vicky: parliamone”, ma chi
l'ha letta troverà
sicuramente delle analogie...ovviamente consiglio di leggerla!:P
Missione:
far impazzire anche Lei
“Ora
basta, io me ne
vado.”
“E
dai, non fare
così…Era solo uno scherzo!”
“Io
odio gli
scherzi! Ne ho abbastanza per tutta la vita di scherzi, ok?
Metterò su un
esercito, rovescerò il ministero e bandirò gli
scherzi! Chiunque sarà beccato
con una merendina anche lontanamente simile ad una dei Tiri Vispi
verrà spedito
ad Azkaban!”
“Però,
non ti facevo
così rivoluzionaria… perché non provi
le…”
“Taci,
demonio! Tu
sei il diavolo!”
“No,
ma…”
“Mi
licenzio.
Addio.”
“…”
“Intanto
lo so che
te la sei presa perché ti piaccio e io non ti
filo…”
“Stupeficium!”
“Mancato.”
“Oh,
ma perché non
guardi come sta la tua schifosa tarantola lì
dietro?”
“Oh
Merlino!
Gilderoy, che ti ha fatto quel brutto mostro?”
“Ah,
io…”
“Sei
licenziata!”
“Finalmente.”
C’era
una volta una
casetta, non tanto piccola e nemmeno lontanamente simile a quella di
marzapane (anche
perché sennò se la sarebbe divorata Ron), dove,
verso le otto di sera, poteva
accadere qualsiasi cosa.
Tranquilli,
non mi
riferisco certo ad epiche battaglie o ricerche di mitiche pietre,
semplicemente
specificavo che in quel determinato luogo, quando grazie ad alcune
favorevoli
congiunzioni astrali si riunivano Weasley, Potter e qualche altro
personaggio,
si rischiava grosso.
Diciamo
la verità,
il fatto che il capofamiglia fosse il salvatore del mondo magico era in
parte
causa del perenne affollamento da parte di giornalisti e compagnia
bella, senza
contare che i Weasley erano un esercito e ultimamente sembrava si
fossero tutti
messi d’accordo per sfornare figli.
In
quel momento,
infatti, si stava festeggiando la nascita della terzogenita Potter,
Lily, e
c’era una tale massa di persone che, in confronto, i centri
commerciali Babbani
durante i saldi sono deserti.
I
vignettisti fuori
dalla porta, che ultimamente si erano dilettati in immagini satiriche
dove una
Ginny/generalessa dà ordini a bacchetta ad un mollusco con
una cicatrice a
saetta, già vedevano i titoli per l’indomani: “È
nata la piccola Lily .
Intervista a Ginny Potter che per la terza volta non ha potuto
scegliere il
nome di suo figlio.”, coronato con una bella
vignetta dove si fa notare come
quello sia l’unico atto virile del Prescelto.
Ma
se fuori la
situazione poteva sembrare drammatica, non era nulla in confronto a
ciò che
stava accadendo dentro.
Provate
ad
immaginare: un giardino totalmente coperto di carte di regali, qualche
pannolino
volante appartenente a Hugo o Lily (ovviamente opera di Ron), Arthur
che guarda
affascinato James sul suo triciclo mentre distrugge ogni cosa al suo
passaggio,
Teddy e Victoire che giocano a Mamma-E-Figli con Al e Rose totalmente
succubi
dei loro “genitori”, mentre le donne si scambiano
agghiaccianti particolari sul
parto.
Terribile,vero?
“Buonaseraaaaa”
Un’ondata
barbarica
urlante, corse verso il povero ultimo arrivato.
“Zio
Geoooorgeeee!”
“Nipotastri!”
rispose, mentre scappava, ma fu tutto inutile, dal momento che fu
placcato dal
triciclo di James.
“Ehi,
stai attento!”
“Perché?”
“Lascia
stare zio.”
Disse Victoire con aria saggia. “Chiede il perché
di tutto oggi.”
“Ha
ragione.”
Confermò Teddy.
E
figuriamoci.
Rose
gli corse
incontro e si attaccò ridendo alla sua gamba, seguita a
breve distanza da Al.
George rise con loro e gli fece il solletico per farli staccare.
“Bambini,
venite
qua! Dovete fare la pappa!” urlò Victoire,
facendosi sentire da tutto il
quartiere. (Quale quartiere se vivevano in campagna? Quello a
centoquarantatre
chilometri di distanza da lì, va bene?)
“Uffa!Non
vogliamo!”
“Obbedite
alla mamma
sennò vi faccio mangiare i vermi!”
“Sììììì”
gridò James
ridendo inspiegabilmente.
“George Weasley!”
Oh no.
“Ciao Ronnie.”
“Non
fare il furbo,
so cos’hai fatto!”
“L’estate
scorsa? Eh
sì, modestamente…Ma vuoi che te lo spieghi
davanti ai bambini? E poi non credo
che Hermione accetterebbe…”
Ron
divenne
paonazzo. “Stupeficium!”
“Protego!”
La
luce rossa andò
ad infrangersi vicino alla gonna di Rose.
“Ronald,
che diamine
stai facendo?” urlò Hermione presentandosi come
una furia di fronte al marito.
“Non fare mai più una cosa del genere, con i
bambini lì poi…”
“Ha
ragione Ronnie…
vedi che lo dice pure lei che davanti ai bambini non bisogna parlare di
certe
cose?”
Hermione
strinse gli
occhi con aria minacciosa. “Di cosa parlavate?”
George
ridacchiò,
alzando gli occhi al cielo con aria maliziosa. “Ron mi stava
appunto chiedendo
come ravviv…”
“Silencio!”
“Grazie
Ron. Ma non
credere di passarla liscia.”
Due
gomitate e un
calcio negli stinchi più tardi, George trotterellava qua e
là a rallegrare la
casa con la sua meravigliosa presenza, sentendosi molto soddisfatto di
sé.
Di
cosa parleranno
le dolci mammine?
“C’è
qualcuno che
bussa!”
“Non
aprire Bill,
sarà un giornalista!”
“È
una giornalista,
ma credo vi farà piacere vederla…”
George
in quel
momento, era in salotto insieme alle donne esponendo una teoria di un
certo
Bart Simpson secondo la quale partorendo a testa in giù si
sentirebbero meno
dolori, tutte lo ascoltavano
con molto
interesse, compresa Hermione che continuava a ridere senza motivo.
Era
così preso dai
suoi discorsi, che quando vide quella dea in terra entrare, si
bloccò
improvvisamente. Non era affatto scioccato o incantato dalla sua vista,
assolutamente no: era sicuro che Homer avrebbe saputo spiegargli
qualcosa a
proposito di immotivate perdite momentanee della voce.
“Angelina!
Come
stai?”
Quanto
tempo è che
non la vedo?
“Io
benissimo, sono
appena stata in Svezia ad intervistare Krum, che tra l’altro
ti saluta
Hermione… Ma ditemi di voi! Siete di nuovo mamme!”
Tre
anni?
Mentre
si esaurivano
i convenevoli, George non aveva ancora riacquistato la voce.
Victoire
direbbe
che…
Teddy
che sei nella
mia testa, TACI!
“Allora
George, come
stai?”
Ma
da quando ha quella
voce così bella?
Tu
stai notando
qualcos’altro, non la voce… mascalzone!
Fred,
non ti
intromettere pure tu.
“Io,
benissimo…E tu
invece? Ti vedo abbronzata!” Per fortuna la voce non tremava.
Per
sfortuna
Angelina è di colore e la battuta non fa ridere.
Però
lei rise. “Già,
tutti quelli che vanno in Svezia si abbronzano…con quel
caldo!”
“Ah,
ma non hai
detto Kenya?”
Datti
una regolata,
cretino.
“Ciao
Angelina!”
“Ciao
Ron, come te
la passi?”
“Non
tanto bene, ha
bisogno di movimentare un po’ le cose
con…”
“George
stai zitto…”
e visto lo sguardo curioso di Angelina, decise di cambiare velocemente
argomento. “...che ieri hai fatto licenziare la millesima
commessa!”
“Oh
Merlino, pensavo
avessi smesso di farle impazzire, si può sapere che gli
fai?”
“Sono
cose private
tra me e loro, tesoro. Se non provi non puoi sapere!”
“Stagli
lontano,
oggi è uscito di testa…”
Chissà
di chi è la colpa…
Ma
se facevi il cretino ancora prima di vederla!
Merlino
Fred, stai diventando petulante!
“Io
sono sicura che
riuscirei a sopportarti.”
Ron
e George risero.
“Angelina,
credimi:
è impossibile. Ha abbattuto ragazze molto
coraggiose.”
Non
mi sembra il
caso di sfidarla…
“Io
sono un osso
duro. Ci vediamo lunedì in negozio!”
George,
calmati.
“Eh?
Tu hai già un
lavoro…”
Lei
non lo fece
finire. “E durante le ferie ho deciso di fare una vacanza un
po’ diversa!”
Dannazione.
George
Weasley
sapeva essere davvero molesto ed insopportabile, la maggior parte delle
volte
gli veniva naturale, ma se si impegnava, allora la cosa poteva
diventare
davvero pesante.
Per
un qualche
motivo, sconosciuto a noi poveri mortali, aveva deciso di dare il suo
peggio
con la povera Angelina, la quale tuttavia sopportava onorevolmente ogni
angheria, o scherzo che dir si voglia, con aria divertita. E questa
cosa stava
facendo impazzire il titolare numero uno del negozio, che in quel
momento
studiava un nuovo piano.
“Non
riesco a capire
perché non impazzisce come le altre.”
Lee
guardò George di
sottecchi sorridendo della sua disperazione.
“Perché
è abituata?”
“Impossibile,
non ho
mai fatto così!”
“Perché
non sei
troppo cattivo come vuoi lasciare a intendere?”
“Un’ora
fa le ho
fatto credere di averle amputato una gamba…”
La
cosa grave è che
lo dice come se niente fosse.
“Oh,
che immagine
meravigliosa… sei un pazzo sadico.” Disse Lee
ridendo.
“È
questo il segreto
del mio successo, ma tu non puoi capire, perché sei un
piccolo uomo destinato
al fallimento!”
“George?”
“Mmmhh?”
“Ti
piace molto?”
“Devo
essere
impazzito.”
Lee
rise guardando
il suo vicino rosso in viso.
“Sei
pazzo se non la
smetti di provare a farla scappare…”
“Tu
non capisci.”
“Non
si sarebbe
arrabbiato.”
George
si alzò in
piedi senza rispondere, infastidito.
“Avanti,
non era una
cosa importante ed è successa secoli fa.”
Dopo
un lungo
istante, si decise a rispondere. “E se vede lui in
me?”
Impossibile
Io sono
più bello di te!
Umpf!
La più bella è
Victoire!
“Hai
visto come ti
guarda?”
E
lei, avrà visto
come la guardo io?
“Allora
ti arrendi?”
Angelina,
che era
intenta ad arrotolarsi le orecchie, finse di non aver sentito.
“Faticoso
vero?”
“Sai
che sei davvero
simpatico? Cioè, farmi credere che i miei fossero al San
Mungo per farmi usare
quel telefono babbano che allunga le orecchie, è stato un
colpo di genio…”
“Lo
so,lo so…sono
crudele! Se ti vuoi licenziare non ti biasimo!”
Sei
un cretino elevato alla millesima.
No,
peggio.
Non
è mica normale essere insultati da un morto e un
incestuoso innamorato della cugina!
“Figurati,
perché
dovrei licenziarmi…adoro il tuo senso
dell’umorismo!”
George
guardò
Angelina negli occhi, e la sadica soddisfazione che vi lesse lo fece
seriamente
preoccupare.
Mi
porterà alla pazzia.
“Mi
porterai alla
pazzia.”
“Ti
dispiacerebbe?”
Mi
fa impazzire.
“Allora,
che ne dici
del Ghiacciolo Di Neve? Stai bene con quel naso a carota!”
“Ci
voleva proprio con
sto caldo!”
“Angelina?
Sei
caduta? Oh, cavoli…devo aver lasciato aperta la botola che
porta direttamente
alle piante pruriginose! Che sbadato…”
“Tranquillo,
porto
sempre con me un antidoto!”
“Cos’è
stato quel
rumore?”
“Lo
sai, sono i nani
che mi hai aizzato contro…”
Chiunque
ha lavorato
almeno un giorno in uno di quei negozi dove non hai la
possibilità di fermarti
o di sederti un per otto ore di fila, sicuramente saprà il
delicato piacere che
si prova quando si spengono le luci e sei pronto ad uscire, quando
è il momento
di salutare il tuo collega e ti vedi già sotto la doccia o a
dormire.
Chiunque
ha lavorato
almeno un minuto ne “I Tiri Vispi Weasley”, sa che
a fine giornata odia il
mondo, i suoi abitanti e, soprattutto, George.
“Sei
arrabbiata?”
Angelina
non
rispose, impegnata a levarsi le ultime piume.
“Non
credevo che
avresti accettato la caramella canarina… cioè
è una novità, ma così
scontata…”.
E
quella è proprio
lei…una meravigliosa occhiata assassina. George Weasley
vince!
“Sei
scoppiata
vero?” disse andando verso di lei, con un sorriso complice.
“Non c’è storia, ho
vinto io. Sei stata coraggiosa, ma non c’è niente
da fare.”
Da
domani non la
rivedrò più.
Va
bene così.
Bugiardo.
“Mi
dispiace, ma non
si può sfidare questo Weasley, dovevi
immaginartelo…”
Angelina
ora era
appoggiata al muro e guardava seria George che si stava avvicinando con
il dito
puntato verso di lei.
“Ha
qualcosa da dire
prima della ritirata?”
“Sei
un cretino.”
No,
sono molto
peggio.
“Ferisce
più la spada.
Ci vuole ben altro per piegarmi!”
Sorrise
alzando gli
occhi al cielo. “Prega che non scopra questo
‘altro’.”
George
alzò le
spalle. “Mi correggo, non c’è nulla che
possa piegarmi!”
“Bugia.”
Il
sorriso di Angelina
gli provocò una fitta allo stomaco, ma cercò di
riprendersi.
Non
fare battute
idiote.
Lo
sapete che non
sono capace!
“Non
cercare di
fregarmi, ricordati che io sono il Grande Capo e tu una misera e
insulsa
commessa sottopagata.”
“Non
mi paghi proprio,
a dir la verità!”
“Ci
mancherebbe
altro, con tutti gli scherzi che uso su di te!”
“Sì,
va bene… ma la
smetti di puntarmi il dito contro?”
“No,
mi fa sentire
che sei in mio potere!”
Ora
quindi le
chiederai di spogliarti?
Fred,
non dire
sciocchezze.
Ma
sono Teddy!
Oh
Merlino, devo
avvertire Bill e Fleur, prima che succeda una tragedia.
George
la guardò
serio, fino a quando non scoppiarono a ridere.
“Capo?”
disse
Angelina andando verso di lui.
George
la guardò
disorientato.“Mi dica commessa.” avrebbe voluto
rispondere, invece quando lei
avvicinò il viso la baciò.
E
lei,
meravigliosamente e incredibilmente, rispose.
Se
qualcuno gli
avesse chiesto l’esatto istante in cui la strinse con tutte
le sue forze tra le
braccia, non sarebbe stato in grado di rispondere. Sapeva solo prima
erano
lontani e ora erano stretti l’uno all’altro e
andava bene così. Era perfetto
così.
Poco
dopo, qualcosa
lo indusse ad allontanarsi, con il cervello ancora annebbiato.
Devo
darmi una calmata.
Gli
occhi
interrogativi davanti a lui non sembravano soddisfatti.
Non
guardarmi così.
Angelina
avvicinò il
viso.
Non
fare così.
“Hai
perso Weasley.”
“Lo
so.”
Ora
la bacio.
“Allora
butta le
armi.”
“Ai
tuoi ordini.”
Domani
avrò nuove
idee per Ron ed Hermione.
Lasciaci
in pace,
stupido!
Ron?
Che ci fai lì!
Ah!
Ti ho fregato…
sono sempre Teddy!
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GRAZIE A TUTTI I LETTORI... GEORGE FRED E TEDDY RINGRAZIANO CALOROSAMENTE TUTTE LE LETTRICI, MENTRE ANGELINA LANCIA FATTURE---^^