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Autore: EiryCrows    28/02/2014    2 recensioni
Cap01: -E ora senza mentire, mi dici che ci fai qui in pieno giorno? – Riprese, squadrandolo. Il vampiro sembrava molto più pallido del solito.
Il moro emise un breve respiro. - Ero serio quando ho detto che volevo incontrarti- lo guardò per un minuto.
-Quello che non capisco – disse poi - è il perché non sei venuto direttamente nella mia stanza- Lo guardò dritto negli occhi pregando che non fraintendesse la sua affermazione, così facendo si accorse che le sue occhiaie erano più marcate e scure del normale.
“Qualcosa non va.” Rabbrividì “sembra malato.” Era sempre preoccupato quando qualcuno non stava bene e anche se non voleva ammetterlo, lo era ancora di più quando si trattava del suo Marshall.
-Perché camera tua è al terzo piano - disse lui, ricambiando lo sguardo con occhi grigi e stanchi – e io non riesco a volare-
Cap02: Se avevano litigato la colpa era solo sua. Non avrebbe mai desiderato vedere quello che invece aveva visto nei suoi occhi.
Cap03: Gumball raggiunse di corsa il cortile. Non aveva tempo per mangiare. Adesso che il suo lavoro era finito, adesso che non dipendeva più da lui, aveva solo un pensiero per la testa: Marshall.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gommorosa/Gumball, Marshall Lee
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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Cap 5 – Awakening


Non si ricordava molto. Ricordava di essere svenuto mentre Marshall succhiava il suo sangue e che non era stato poi così male. Anzi tutt’altro. Era stato piuttosto piacevole, come essere cullati dalle braccia di qualcuno che si ama, come un bacio rubato sotto il vischio di Natale, come… non ne aveva la più pallida idea. Era impossibile anche il solo pensare di descrivere una sensazione del genere.

Era stato travolto dalla frenesia del Vampiro, per un attimo l’eccitazione del moro era diventata la sua. Desiderava, bramava bere sempre di più e più si nutriva più sentiva la voglia crescere, ribollire nella profondità del suo essere. Poi tutto di punto in bianco si era acquietato ed era stato inondato da una strana calma, la pace aveva preso il sopravvento e aveva perso conoscenza. Rabbrividì ma non per il freddo. Si sentiva…sazio. Per la verità si sentiva anche un po’ alticcio come se avesse bevuto troppo. Ridacchiò. La natura sapeva essere molto spietata. Aveva donato a quel particolare predatore un eccellente meccanismo di difesa, in poche parole erano le prede stesse a chiedere di essere morse fino alla morte!

-Gumball!- Una voce lontana lo stava chiamando, quel nome riecheggiò nella sua testa ovattata.

-Gumball!- Cercò di ignorarla ma la voce divenne insistente. “Vattene” pensò “ si sta così bene qui…”

-GUMBALL!- La voce gli aveva dato un pizzicotto!

Aprì gli occhi con enorme sforzo e si ritrovò davanti lo sguardo apprensivo di Marshall, i suoi occhi erano finalmente tornati color cremisi. Notò anche che le sue occhiaie erano meno accentuate e il suo pallore era nella norma. Con rammarico si accorse che non era più sotto di lui. Arrossì all’istante per quell’idea.

-Questo è il colore che ti dona più di tutti!- disse il Vampiro iniziando a sghignazzare. Il Principe sorrise debolmente, anche se non sembrava la sua splendida risata, era già un inizio. Tentò di mettersi seduto, ma fu preso da un forte attacco di nausea.

-Rimani giù – ordinò Marshall ritornando subito serio. Era seduto vicino a lui, con le gambe incrociate e la maglietta ridotta in brandelli. Gumball non poté fare a meno di fissare il petto marmoreo del Vampiro e di provare il forte desiderio di accarezzarlo. Anche questa volta un lieve rossore imporporò le sue guance. Distolse lo sguardo. Non riusciva a capire il perché di quella forte attrazione, in genere era bravo a controllarsi. Era una cosa che aveva imparato fin da quando era piccolo, un principe doveva essere in grado di dissimulare i suoi sentimenti.

-Come ti senti?- Nel volto di Marshall riusciva a leggere una sincera preoccupazione.

-Stordito.- rispose guardando il soffitto – E mi sento ubriaco, come se avessi bevuto troppo.-

Marshall sospirò -Finirà presto. È un effetto collaterale del … morso - la sua voce tremò leggermente nel pronunciare quella parola. -Hai bisogno di …-

Il Vampiro stava parlando ma lui non riusciva a capire quello che stava dicendo, era troppo stanco, voleva dormire. Un po’. Solo un po’.

Si sentì afferrare gentilmente e si ritrovò seduto con la schiena appoggiata allo schienale del letto.

- Non addormentarti! – Vide Marshall porgergli qualcosa e la prese per istinto. Era piacevolmente calda. Il contatto con quella cosa calda lo riportò alla realtà. Abbassò lo sguardo, tra le mani stava stringendo una tazza ricolma di thè.

-Gumball ascoltami. Hai bisogno di riposo, ma prima devi reintegrare i liquidi persi o il tuo organismo collasserà. Non devi addormentarti, non in queste condizioni capito?- La voce del Vampiro sembrava allarmata perciò il Principe si affrettò ad annuire. Aveva capito, anche se era difficile resistere alla tentazione di dormire.

-Cerca di berlo tutto, intesi?- Anche stavolta il Principe annuì. Portò la tazza alle labbra e ne bevve un piccolo sorso.

-Mmmh, è buono. È dolce.- sorrise - Proprio come te!- Si morse le labbra. Gli era sfuggito ma ormai l’aveva detto, perciò non aveva senso ripensarci. Ridacchiò adesso si sentiva leggero. Passava da uno stato di euforia ad uno stato di stanchezza con estrema velocità. Si domandò se anche questo avesse a che fare con la perdita di sangue. Probabilmente sì, concluse.

-Io non sono dolce!- Replicò l’altro e questa volta toccò a lui arrossire. Il Principe stava per ribattere, quando un tremolio delle mani gli fece versare il thè bollente sulla maglietta. Si guardò le mani ancora tremanti. Il morso che aveva sul collo cominciò a bruciare e solo adesso si era accorto che la ferita era stata fasciata con una sottile benda nera.

Marshall gli tolse la tazza dalle mani e, preoccupato che il roseo potesse scottarsi, gli sfilò la maglietta bagnata che appallottolò e usò per asciugare i residui di thè sul letto. Poi la gettò via e prese le mani del Principe tra le sue – Gumball- lo richiamò con il tono più soave che aveva. Lui si girò.

-Scusami, sono un disastro. Non ho neanche la forza di tenere una tazza in mano.- tentò di scherzarci su, ma vide il moro rabbuiarsi lo stesso. Emise un breve respiro. - Posso usare il tuo bagno? Mi sento un po’ appiccicoso. –

-Ti farà bene - Il Vampiro si librò in aria e volò verso il bagno. Lo sentì armeggiare per qualche minuto. Tornò - È quasi pronto.- disse amareggiato, rimanendo lontano.

Gumball non sapeva cosa dire o cosa fare per risollevargli il morale, poi un’idea iniziò a farsi largo. - Marshall - lo chiamò – mi aiuti ad alzarmi?-

Il moro si avvicinò guardingo, lo sollevò dolcemente e lo depositò a terra. Il principe fece alcuni passi malfermi prima di cadergli addosso.

- Forse è meglio che mi porti in braccio- disse imbarazzato, stringendosi a lui. Marshall non rispose, ma lo prese lo stesso in braccio. Mentre si dirigeva verso il bagno, il roseo ne approfittò per schioccargli un bacio sul collo.

- Noto con piacere che ti senti meglio. – disse il Vampiro abbozzando mezzo sorriso, per poi adagiare il ragazzo sul bordo della vasca.

- Forse - Ammise l’altro immergendo una mano nell’acqua. – E anche tu dovresti- disse giocando con la schiuma.

- Io…- iniziò poi scosse la testa – Niente. Sbrigati ad entrare prima che l’acqua si raffreddi-

- Va bene ma tu girati- disse il Principe completamente rosso. Il moro eseguì l’ordine arrossendo a sua volta.

Gumball si spogliò ed entrò nella vasca. Era rilassante e confortevole essere abbracciati dall’acqua calda che lo sommergeva quasi completamente. Di nuovo fu assalito dal sonno. Scivolò.

Una mano lo agguantò per i capelli salvandolo dall’annegare. Si mise seduto tossendo acqua.

- Ma sei impazzito! –il moro era sul bordo della vasca con il respiro affannato – Per poco non affogavi! Che ti è saltato in mente?- Era chiaramente spaventato.

Il Principe mise il broncio evitando di rispondergli. Un’altra idea fulminea gli passò per la testa.

Sghignazzando in silenzio, stese le braccia e circondò il busto del Vampiro, momentaneamente seduto sul bordo della vasca, per poi tirarlo giù, trascinandolo così in acqua. In men che non si dica Marshall si ritrovò completamente fradicio, i vestiti perfettamente aderenti al corpo e i capelli zuppi, incollati al viso.

Un enorme sorriso spuntò sul suo viso. - Perché, l’hai fatto? - chiese.

- Se ci sei tu non rischio di addormentarmi- L’altro iniziò a ridere, accompagnato dalla risata del moro. Finalmente anche negli occhi di Marshall brillava un sorriso!

-Era ora!- esclamò – Adesso si che riconosco il mio Vampiro preferito – Gli tolse i capelli dagli occhi e lui gli prese la mano portandosela alla guancia. Sul dorso, una lacrima scendeva solitaria. L’euforia del momento era stata breve e fugace.

-Io… ti ho sottratto troppo sangue …- le lacrime iniziarono a scorrere impetuose – …Non volevo farti del male e invece ti ho quasi ucciso! E non volevo fermarmi! Avrei potuto ucciderti così facilmente!-

- Ma non lo hai fatto. Ti sei fermato. Non è questo l’importante? – il roseo lo fermò, prendendogli volto tra le mani. Anche lui aveva gli occhi lucidi.

-Forse…- singhiozzò - Non ricordo neanche di averti morso, sai? Era come se non fossi più in me! Quando mi sono svegliato, quando ho ripreso conoscenza, ho visto quello che ti stavo facendo…io... ho cercato di fermarmi, ma tu avevi gli occhi socchiusi e… il tuo battito era quasi inesistente! E avevi quasi smesso di respirare! E io sentivo il dolce sapore del tuo sangue sulla lingua e ne desideravo ancora! – Un fiume di parole spezzate misto al pianto, si riversò fuori dalle labbra del Vampiro, contorte in una smorfia di angoscia. Il pensiero di quello che avrebbe potuto accadere lo tormentava.

- Ma io sono vivo! So qui davanti a te! – Gumball tentò di rassicurarlo avvicinandosi a lui e stringendolo in un abbraccio - Non è colpa tua.-

- Come puoi dirlo! - Si sciolse dall’abbraccio e lo spinse via, schizzando acqua dappertutto- Come puoi ancora abbracciarmi quando ti ho quasi ucciso? Sono un mostro! Come puoi rimanermi vicino, senza odiarmi? Come…-

-MARSHALL!- lo interruppe il Principe in modo brusco – Smettila di dire sciocchezze! - lo costrinse a guardarlo – Sei solo uno stupido se lo pensi, Marshall Lee. Io non posso odiarti, perché già ti amo. Ti amo, per il modo in cui ridi. Ti amo per il modo in cui vesti. Ti amo per quello che sei, Marshall Lee

Le labbra del Principe si avvicinarono bramose a quelle semichiuse dell’altro, ancora stordito dalle parole che aveva appena ascoltato, distogliendolo dai suoi pensieri. Nessuno aveva mai pronunciato il suo nome con tale dolcezza.

Il bacio di lui fu leggero ma allo stesso tempo impetuosamente intenso. Impreparato il moro si lasciò guidare. Le loro lingue ripresero la battaglia senza vincitori che avevano dovuto precedentemente interrompere, scontrandosi e scambiandosi colpi l’un l’altra, incrociandosi talvolta morbidamente arrendevoli, talvolta violentemente combattive. Si staccarono ansimanti solo per riprendere fiato, infastiditi dall’interruzione di quel contatto, di cui già sentivano la mancanza.

Il roseo appoggiò la fronte al petto del vampiro, saggiando ancora il sapore ferruginoso del sangue che lui gli aveva lasciato. Dal canto suo, Marshall non sapeva cosa dire, né cosà fare. Gli circondò le spalle con un braccio. Lo sapeva. Aveva sempre saputo che quello che era iniziato come un gioco celava qualcosa di diverso, qualcosa di molto più profondo al suo interno. Optò infine per la verità -Anche io ti amo – gli sussurrò.

Stettero tranquillamente abbracciati, finché il silenzio non fu rotto dalla voce assonnata del Principe.

-Adesso posso dormire? – bofonchiò con la faccia affondata nel petto del ragazzo che gli stava di fronte.

-Sarà meglio uscire o ti beccherai un raffreddore - disse l’altro sorridendo - Appoggiati al bordo e attento a non scivolare stavolta - Si alzò e uscì dalla vasca sgocciolando ovunque sul pavimento già bagnato. Lasciò cadere quello che restava della maglietta sul tappeto. Arrossì quando si accorse che il roseo lo stava osservando, il suo sguardo era decisamente poco innocente e si soffermava un po’ troppo spesso sul bordo dei suoi jeans.

- Posso toglierteli io i pantaloni? – chiese alla fine ridacchiando.

-Temo che tu abbia perso troppo sangue – sospirò Marshall – e questo ti ha reso indubbiamente la lingua più leggera-

-Non l’ho perso. L’hai bevuto tu, perché ne avevi bisogno. - ribatté - Io sto benissimo, sono solo un po’ sbronzo – sorrise.

“ Se questo è il risultato dovrei farti ubriacare sul serio qualche volta ” pensò. Prese un accappatoio dall’armadietto e se lo mise, solo allora si tolse i jeans. Ne prese un altro e lo allungò al Principe, rimanendo in disparte.

- Guastafeste - gli disse risentito, indossando l’accappatoio. Si sedette sul bordo della vasca e sbadigliò. Il moro si azzardò a guardare e decidendo che non c’era pericolo nel lasciare il Principe solo, andò in camera a recuperare qualche vestito. Rientrò in bagno, già vestito, con una pila di indumenti che lasciò ai piedi di Gumball e attese dandogli la schiena, finché lui lo chiamò.

-Mi riprendi in braccio? – disse con la voce impastata dal sonno. Marshall lo accontentò. Era il minimo che potesse fare per lui, dopo quello che gli aveva detto. Lo poggiò sulle lenzuola nuove e lui si rannicchiò – Lo sai? È da quando mi hai dato quel bacio sul balcone che non faccio altro che pensare...- s’interruppe per sbadigliare.

-Pensare?- chiese il Vampiro curioso.

-… A te. - Gli occhi del Principe iniziarono ad abbassarsi – Ogni volta che ti vedo vorrei saltarti addosso e strapparti tuuutti i vestiti –

- Bubba- Gli accarezzò i capelli -non è da te comportarti così- disse prendendolo un po’ in giro.

-Mmmh… quello che è. - mormorò tirandosi addosso la coperta –Adesso fila a nanna anche tu, vampirello!

Marshall sogghignò nel sentire il suo principe parlare in quel modo. -Non sei mica mia madre! – Si sistemò anche lui sotto le coperte.

-Meno male sennò non potrei fare questo – l’altro rotolò vicino al vampiro e gli si arrampicò sopra. Avvicinò le labbra alle sue e lo baciò a lungo, staccandosi solo per riprendere fiato. Si accoccolò meglio usando il petto del moro come un cuscino.

-Mmarrshall- pigolò

-Cosa c’è? -

-Sai che ti batte forte il cuore?-

- È perché mi sono nutrito di sangue -

- Lo supponevo – sussurrò – È sempre così quando lo fai? Le persone da cui lo prendi si sentono tutte ubriache?-

- Non lo so. È da quasi novecento anni che ho smesso di farlo. L’ultima persona a cui l’ho fatto… non è …più… cioè.. – deglutì – è morta. – concluse a fil di voce

Gumball lo guardò con dolcezza – Vuoi parlarne?-

-Magari un’altra volta. È una storia triste. E poi sta per sorgere l’alba, sarebbe meglio che riposassimo entrambi, no? –

Il roseo annuì. – Me lo ricorderò.- sospirò – Comunque, presto le cose torneranno alla normalità. Riuscirai a resistere fino ad allora? –

-Si, se tu sarai al mio fianco.- lo abbracciò.

-Sempre. – Il principe chiuse gli occhi e si addormentò.








~Angolino dell’autrice

Ç________ç FLUFF. Fluff ovunque. Che cosa fluffosamente fluffosa! Non mi ero accorta di essere cosi mielosa sul serio -.-‘’ sarà il mese di febbraio .-. boh xD Va beeeeneee xD scriviamo la parola fine alla storia :D Fortuna che il capitolo l’avevo scritto un po’ di tempo fa così anche se in questo periodo la creatività mi ha abbandonato (avevo tanti progettini per questi due! ) la storia si è potuta concludere xD

Ringrazio come sempre tutti coloro che hanno letto/commentato/inserito tra le seguite/preferite :) È bello vedere come siete cresciuti xD

Grazie di cuore *^*

Alla prossima avventura ;)

EiryCrows
   
 
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