Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Svi    28/02/2014    0 recensioni
Una giovane donna, un gemello ucciso da criminali dai cappucci grigi, un sogno da realizzare e l'inizio di un nuovo amore.
Pokemon Bianco & Nero come non si è mai visto! (Almeno, lo spero..)
-Svi
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~CAP 3 – For my friends Pokemon –

Poco più avanti la Professoressa Aralia ci attendeva sorridente facendoci cenno di raggiungerla.
<< Ragazzi! Eccovi finalmente! >> Esclamò radiosa. Touko notò che in mano teneva una sfera
pokemon.

<< Scusi il ritardo, Professoressa! >> Disse Komor grattandosi il capo un po’ imbarazzato.

<< Non perdiamo altro tempo e passiamo alle spiegazioni. >> Rispose lei sempre sorridendo e attivando la pokeball da cui, accompagnato da un lampo rosso fuoco, uscì un dolce pokemon grigio dalle orecchie enormi e la coda che ricordava l’acchiappa polvere della mamma della mora.

<< Quando incontrate un pokemon nell’erba alta, questo verrà automaticamente registrato nel vostro Pokedex. La stessa cosa avverrà per i pokemon degli allenatori che incontrerete nel vostro viaggio, con l’unica differenza di non poterli catturare. >>

Komor ascoltava concentrato le spiegazioni della bionda, mentre Belle, come al solito, si era incantata a guardare un Weedle salire a fatica sullo stelo di un fiorellino.

I quattro si addentrarono più in profondità, scovando un patrat in poco tempo.

<< Bene Mincinno! Usa azione! >> Ordinò svelta la scienziata al pokemon dal pelo così lucido da far invidia al più raffinato cristallo.

Mincinno si fiondò a tutta velocità sul povero patrat, che, colto di sorpresa, non riuscì ad evitare l’attacco cadendo a terra stremato.

Aralia sfilò dalla tasca un’altra pokeball, lanciandola poi verso il piccolo pokemon.

Venne risucchiato in meno di un secondo e, dopo tre oscillazioni, il consueto “ Bip “ risuonò nell’aria, seguita dalle adulazioni e dalle lodi di un Komor in preda all’emozione.

<< E’ molto importante indebolire i pokemon prima di catturarli. Paralizzarli o addormentarli ha lo stesso effetto >> Disse porgendoci 5 pokeball ciascuno.

<< Ora devo andare, ci vediamo a Quattroventi! >> sparì nuovamente, lasciando i tre neo-allenatori in mezzo al campo erboso.

<< Io seguo Aralia, voglio arrivare al centro pokemon prima che faccia sera. >> Disse Komor avviandosi verso il percorso 1.

<< Aspetta! >> Disse nuovamente la bionda afferrando il compagno per la manica della felpa.

<< Che ne dite di fare una gara? Chi cattura più pokemon, da qui a Quattroventi, vince! >>

Komor sorrise. << Ci sto! E tu, Touko? >>

La mora annuì svogliata. Aveva le mani legate.

Detto ciò si separarono andando ognuno per la propria strada.

Touko camminò per circa dieci minuti quando un cucciolo dal pelo marroncino le si fiondò addosso a tutta velocità, saltando e riparandosi sopra al suo cappello bianco e rosa.

La giovane prese il pokedex. Era un Lillipup e sembrava anche molto spaventato. In bocca teneva una baccarancia mangiucchiata.

La mora lo prese portandoselo davanti in modo da osservarlo meglio. Era pieno di tagli su tutto il corpo e il pelo, di diverse tonalità di marrone, era sporco ed arruffato.

Il piccolo guardava spaventato a destra e a sinistra, come se fosse inseguito.

Touko guardò Maru, il quale le restituì uno sguardo confuso, facendo le spallucce.

Poco dopo si udirono dei fruscii, venivano da un cespuglio alla loro destra. Subito Maru scattò, entrando nel cespuglio e tirando fuori a colpi di conchiglia due patrat dall’aria incattivita.

Appena posarono lo sguardo sul piccolo Lillipup, i loro occhi si curvarono in una smorfia d’ira, lanciandosi a tutta velocità sull’allenatrice e sul piccolo.

Touko strinse a se Lillipup serrando gli occhi, preparandosi ad uno scontro che non avvenne grazie
a Maru, il quale era stato così veloce da bloccarli entrambi usando Graffio.

Erano esausti, mandati K.O. dal colpo critico del piccolo Oshawott.

Touko accarezzò il compagno sulla testa pero poi prendere i due patrat esausti in braccio, assieme ad uno sconcertato Lillipup. Probabilmente il piccolo aveva rubato quella bacca ai due pokemon.

Maru la guardò contrariato, ma Touko non ci badò.

<< Non posso lasciarli qui. >> Disse continuando a camminare, guardando il piccolo amico blu.
<< Appena arriveremo al centro pokemon li farò tornare nel bosco. >>

Maru capì che non sarebbe riuscito a farle cambiare idea, nonostante quei due avessero cercato di attaccarla senza alcuno scrupolo.

Il piccolo Oshawott emise un versetto soddisfatto, correndo avanti all’allenatrice con fierezza.

Arrivarono all’entrata della cittadina circa un quarto d’ora dopo, era pomeriggio inoltrato e la povera Touko, sempre reggendo i tre pokemon, non ci vedeva più dalla fame.

Komor e Belle erano gia arrivati e attendevano l’amica con crescente impazienza.

<< Eccoti finalmente! Vai da Belle per vedere chi ha vinto. >> Disse Komor raggiungendola.

La mora andò dall’amica, la quale fece uscire Tepig e una piccola Lillipup, che fece rizzare subito la coda al piccoletto in braccio alla mora.

Komor invece, oltre il suo Snivy, aveva catturato un altezzoso Purrloin.

<< Wow! >> Esclamò il corvino osservando l’amica. << Hai gia catturato quattro pokemon! E’ strabiliante! >>

Touko avrebbe voluto digli che non li aveva affatto catturati, ma prima che potesse fare anche il minimo respiro l’interpoke iniziò a squillare.

<< Ragazzi! >> Era la professoressa Aralia, Touko si chiese per quale oscura ragione li avesse chiamati proprio quando erano a pochi passi di distanza. << Io sono al centro pokemon, raggiungetemi il prima possibile! >> E riattaccò.

I tre si addentrarono a Quattroventi, non era molto affollata. Le poche persone che fino a quel momento aveva visto in giro erano una mamma con la figlia ed un pokefanatico vestito da dinosauro.

Arrivati all’entrata grande edificio dal tetto rosso trovarono la Professoressa Aralia ad attenderli, si
Sbracciava come una folle nel tentativo di farli venire nella sua direzione.

<< Prof, io vado prima a visitare la città, i miei pokemon per ora stanno bene. >> Disse Komor accennando un saluto, mentre la mora e Belle entrarono accompagnate dalla frizzante scienziata.

<< Questo è il centro pokemon! Si presenta proprio bene, vero? Presto, visitiamolo assieme. >> Detto ciò, Aralia cominciò a mostrare alle due amiche tutti i vari settori del centro, dalla sala di rigenerazione, dove Touko potè far tornare in sesto i tre Pokemon che, per sua fortuna, avevano smesso di scannarsi l’un l’altro, fino al negozietto, per ora era fornito solo di qualche pokeball e di pozioni, che però non si fece certo mancare.

<< Bene, direi che è tutto. Ora dirigetevi a casa di una mia amica, di certo saprà come farvi andare avanti nella vostra avventura. >> Disse salutando Touko e Belle con un cenno della mano. Le due si guardarono ridacchiando.

La mora si avviò verso l’uscita, mentre Belle decise di restare a comperare qualche altra pozione.

Fuori c’era gran fervore, tutto il contrario di qualche minuto prima.

Vedeva la gente radunarsi tutta verso un parchetto dove un uomo bizzarro parlava al microfono.

Si avvicinò al gruppo, notando che Komor stava ascoltando le parole del misterioso individuo dai capelli verdi.

La ragazza ebbe un sussulto. Dietro a quell’uomo c’erano sette uomini vestiti di grigio, con una P azzurro platino stampata sulla maglia.

Touko reagì involontariamente, iniziando a tremare aggrappandosi alla maglia dell’amico d’infanzia, il quale le circondò il fianco con un braccio cercando di calmarla.

Maru la guardò preoccupato e così anche gli altri tre che ancora non l’avevano lasciata.

<< Il mio nome e’ Ghecis. >> Spiegò l’uomo dai capelli verdi. Indossava una vestaglia ricamata con disegni piuttosto inquietanti e ovviamente la P sul petto non poteva non esserci. << Ghecis, capo del Team Plasma e oggi voglio parlare a tutti voi qui riuniti della liberazione dei pokemon! >> Si seguirono bisbigli stupiti, Komor e Touko si scambiarono preoccupati un’occhiata, per poi tornare in silenzio ad ascoltare le parole di quell’uomo dall’aria nobile.

<< E’ da tantissimo tempo che noi umani viviamo al fianco dei pokemon, ci cerchiamo a vicenda, abbiamo bisogno gli uni degli altri. Questa sembra un’affermazione riconosciuta da molti. Ma siete sicuri sia davvero così che stanno le cose? O solo noi umani condividiamo questa idea? Ci avete mai pensato? Beh, vi sbagliate! La verità è un’altra! Gli allenatori schiavizzano i loro pokemon piegandoli al loro volere! Li sfruttano per ogni sorta di cose. Qualcuno ha il coraggio di negare il contrario? >> Altri mormorii, sembravano dargli ragione.

Touko, per un istante ammagliata dalla sua bravura con le parole, guardò con aria indagatoria Maru, che però sembrava avere un’idea del tutto differente da quella dell’uomo, e così anche Lillipup e i due Patrat che gli ringhiavano contro con aria minacciosa.

<< Ascoltatemi! >> Continuò l’uomo allargando le braccia << I pokemon sono creature del tutto diverse da noi, ed è probabile che possiedano capacità a noi ancora ignote. Sono tantissime le cose che possiamo imparare da loro, quindi, qual è l’unica cosa sensata da fare per il loro bene? Esattamente, dobbiamo liberarli! Solo in questo modo umani e pokemon potranno davvero essere considerati uguali! Vi chiedi di pensare a ciò che vi ho detto. Vi lascio con queste mie ultime parole. >> Se ne andò via così, tra il fervore della folla che continuava a crescere istante per istante.

<< Liberare i pokemon? Che cosa assurda! >> ringhiò Komor battendo un piede sul terreno, mentre la folla andava via via disfandosi.

Touko tremava, sconvolta, erano loro, ne era certa. E lei cosa aveva fatto? Restare imbambolata a fissare il loro capo parlare di stupidaggini come la liberazione dei pokemon. Si fece schifo da sola, portandosi una mano a coprire gli occhi lucidi. Non avrebbe pianto, certo che no, ciò che era stato era stato e stare li immobile a piagnucolare, cosa per lei molto inusuale, non sarebbe certo servito a nulla.

Alzò il capo prendendo un sospiro profondo e riportando la visuale sulla folla ormai svanita.

L’unica persona rimasta era un giovane dai capelli verdi, lunghi fino al coccige che la fissava con interesse. Arrossì nel momento in cui si accorse che Touko gli restituiva lo sguardo.

Le si avvicinò innocentemente, avrà avuto almeno vent’anni, molto alto e con occhi verdi come l’erba primaverile. Indossava una maglia bianca con sotto una maglietta nera, pantaloni marroncini e scarpe verdi. Al collo teneva una collana a forma di pianeta e attaccato ai pantaloni un accessorio somigliante ad un cubo di rubic.

<< Ehi, tu. >> Disse accennando un sorriso alla mora, la quale arrossì fissandolo confusa. Maru sembrava diffidente mentre Lillipup e i due Patrat gli scodinzolavano vicino allegramente.

<< Io sono N, il tuo pokemon mi ha detto.. >>
<< Ehi, ehi, vacci piano. Sei una scheggia quando parli! >> Lo interruppe Komor che lo guardava con astio. << E poi che vorrebbe dire “ mi ha detto” ? >>

N lo guardò con aria afflitta, tanto che alla mora fece tenerezza. << Capisco, quindi anche voi siete come gli altri, un vero peccato. >>

<< Io sono Komor e lei è Touko. Ci hanno incaricato da poco di completare il pokedex e per questo ci siamo messi in viaggio. >> Disse il corvino con fierezza, battendo la mano sulla schiena dell’amica.

<< Il pokedex, hmm.. questo significa che andrete a catturare i pokemon per tutta la regione. Anche io sono un allenatore, ma non posso fare a meno di pensare che questa sia la cosa giusta per loro. >>

Si avvicinò a Touko, distavano solo pochi centimetri l’uno dall’altra. Quel giovane era riuscito a farle dimenticare completamente l’incontro spiacevole di poco prima.

<< Hai detto di chiamarti Touko, giusto? >> Domandò con un sorriso radioso, velato però da un alone malinconico << Bene, mostrami cosa dicono i tuoi pokemon! >>

Estrasse svelto la sua sfera, e così fece anche la mora, un po’ intontita.

Un’onda rossa indicò l’entrata in campo di un Purrloin.

Seguì una breve lotta. Maru, diventato di poco più forte dopo gli incontri con i pokemon selvatici avvenuti sul percorso 1, aveva imparato nuove mosse, con la quale riuscì a distruggere completamente il pokemon di N.

Touko spruzzò un po’ di pozione sui vari graffi che il piccolo amico blu e bianco aveva ricevuto durante la battaglia e ne lanciò una anche al verde, che però rifiutò.

Maru guardò il giovane sghignazzando e questo lo fece rabbrividire. << N-Non sapevo che i pokemon dicessero anche QUESTE cose. >> Balbettò raccogliendo il suo piccolo gattino viola. Scrollò il capo, come per correggersi da un errore mentale. << No, non può essere. Finché i pokemon saranno racchiusi nelle pokeball, non saranno mai esseri completi. Lo faccio per loro, io cambierò il mondo.. >> Con quelle parole dette quasi in un sussurro, si voltò avviandosi verso il prossimo percorso, senza mai guardarsi alle spalle.

Touko lo guardò allontanarsi, prendendo in braccio il piccolo Lillipup.

<< Tsk. Che tipo strano. Ma cio che ha detto non mi spaventa per niente. Allenatori e pokemon si aiutano a vicenda! Beh, io mi rimetto in cammino. Ciao! >> Disse avviandosi nella stessa direzione del giovane verdino.

Touko sorrise, guardò Lillipup e i due Patrat con affetto conducendoli all’entrata del percorso 1.

<< Andate, siete liberi. >> Disse la mora con un sorriso dolce, quasi materno.

Uno dei patrat si allontanò tristemente, mentre il compagno e Lillipup rimasero imperterriti nei loro posti.

<< Ma come? >> Esclamò Touko con aria stupita. << Non volete tornare dai vostri amici? Dalle vostre famiglie? >>

Non ricevette risposta, non direttamente, almeno. I due piccoli la fecero chinare, iniziando a frugare nella borsa e tirando fuori due sfere da cui furono risucchiati. Tre tintinnii ed erano suoi.

La giovane sedicenne sorrise, in un misto tra gioia e sorpresa. Guardò il cielo, ormai era sera. Avrebbe fatto meglio a passare la notte al centro pokemon.

Si avviò verso l’edificio. Le tornarono alla mente i cappucci grigi, o, per meglio dire, il Team Plasma. Soprattutto il volto del giovane dai capelli verdi. Ecco, quello era diventato indelebile, per quanto si sforzasse di cancellarlo.

Si addormentò così, con l’amarezza mescolata ad una sensazione nuova, mai provata. Che riempiva il cuore e la mente di pensieri e sospiri.


Angolo della povera assonnata –

Ciaaaaaao a tutti! Vi ringrazio come sempre di seguire la mia storia e mi scuso per gli obbrobri grammaticali compiuti prima della mia correzione. Ma, perdonatemi, Era quasi l’una.
Finalmente la nostra bella Touko ha incontrato N, oltre che due nuovi amichetti. Spero continuiate a seguirmi!

-Svi

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Svi