Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: RainAndFire    28/02/2014    2 recensioni
Eleonora è una ragazzina di sedici anni che si è appena trasferita a Milano e che quindi non ha che pochi amici e che fa fatica a farsene di nuovi. È triste, depressa e sola, ma ad un certo punto un fortuito incontro contribuirà a salvarla dalla monotonia di tutti i giorni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fortunè Penniman, Morgan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eleonora venne svegliata dalla luce del sole. Batté le palpebre un paio di volte prima di mettere a fuoco la stanza. Aveva solo il lenzuolo addosso. Si girò di scatto verso una figura addormentata accanto a lei e ricordò tutto.

Mika la aveva accompagnata a casa –o più che altro seguita- e poi quando gli Smith erano tornati aveva trovato una scusa per salire.

Arrivati in camera Mika aveva iniziato a baciarla e, come dice il detto, una cosa tira l’altra, quindi erano “finiti” a letto insieme.

La biondina si mise a cavalcioni sul ragazzo e prese a baciarlo delicatamente sulle labbra. Michael aprì gli occhi e sorrise sulle labbra della ragazza.

“Bonjour.” disse lei staccandosi.

“Bonjour.” rispose il ragazzo.

Si diedero un bacio pieno di passione prima di staccarsi.

Eleonora si alzò ed iniziò a vestirsi.

“Oh my God!” disse dopo un attimo come ricordandosi improvvisamente di qualcosa.

“What happened?” chiese Mika.

“La scuola inizia fra dieci minuti ed io sono ancora qui in mutande!”

Il riccio si avvicinò a lei con un sorriso malizioso.

“Potresti non andare a scuola e rimanere qui a fare cose più interessanti.”

“Michael! Crap! Dov’è finita la mia maglietta? Vestiti, perdio, non tentarmi così.”

Lui in risposta si avvicinò ancora di più a lei e le baciò in collo mentre lei tentava invano di mettersi i jeans.

“Dammi, ti aiuto io.”

La biondina gli porse i pantaloni e lui glieli infilò dandole un bacio sul collo, facendola rabbrividire. La ragazza rimase imbambolata per qualche secondo a guardare la PERFEZIONE. Poi si riscosse e corse a prendere la giacca e ad uscire di casa.

“Aspetta! Ti accompagno io in macchina, così forse non arrivi in ritardo.” disse Michael.

Per fortuna non trovarono troppo traffico –per essere Londra- ed Eleonora arrivò quasi in tempo.

“Ti vengo a prendere a piedi, okay?”

“Sure!”

Corse in classe e quando arrivò aveva il fiato corto.

“Giordano” disse l’insegnante di matematica con un accento inglese marcato “sei in ritardo.”

“Mi dispiace Missis, mi sono svegliata tardi.”

“Sei stata alzata fino a tardi a fare festa con il tuo ragazzo, vero Giordano? Ammettilo.” disse l’insegnante, scherzosa.

La ragazza prima impallidì, poi arrossì per l’imbarazzo. La professoressa anche se stava scherzando ci aveva visto giusto.

Quella frase le fece venire in mente una domanda piuttosto importante.

Alle fine della giornata scolastica, appena suonò la campanella si fiondò fuori dall’edificio e corse fino ad un albero dove aveva appuntamento con Mika. Sembrava una sedicenne in preda agli ormoni, ma non lo era. Era una diciottenne in preda agli ormoni.

“Mika.” lo salutò con un semplice bacio su una guancia; dopotutto erano per strada.

Camminarono per un po’ in silenzio con le mani in tasca, poi l biondina ruppe il silenzio.

“Michael, ma noi…” prese un respiro profondo “stiamo insieme?” disse velocemente, come se avesse paura di non riuscire a dirlo se non si fosse espressa in quell’istante.

Il riccio si avvicinò a lei, sovrastandola, e, dall’alto dei suoi 195 centimetri di altezza, le disse: “Dopo quello che è successo stanotte te lo chiedi pure?”

“Non lo so, Michael, magari era una storia da una botta e via, come direbbe Marco…”

Mika le prese il video con le mani.

“Piccola, guardami. Pensi che ti avrei aspettata per un anno se non ti amassi veramente? Pensi che ti avrei seguita ieri sera? Anyway, pensi che io sia uno che fa questo tipo di cose?”

La ragazza abbassò lo sguardo.

“No.” disse solo.

“Piccola, io ti amo.”

“Anchio.”

Le loro labbra si avvicinarono velocemente e le bocche si unirono. Sembravano fatte l’una per l’altra, aderivano alla perfezione.

Si godettero quell’attimo che sembrò infinito e troppo breve al tempo stesso.

Eleonora appoggiò la testa contro il petto di Mika.

“Non lasciarmi mai, me lo prometti?”

“Sì.”

 

NOTA DELL’AUTRICE:

Heilà, non sono morta. O comunque sono resuscitata. Rieccomi, insomma. E’ un capitoletto corto, ma serve perché ora, ora inizia la vera storia tra Eleonora e Mika. Come vi sembrano? Carini?

Bye-bye, cercherò di aggiornare presto (questa volta veramente).

  
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