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Autore: Nezuchan Sketch    28/02/2014    3 recensioni
Sapevo che Loren avrebbe fatto di tutto per me, ma l'unica cosa che avrei sperato che facesse, la cosa più importante che potesse fare, non l'ha fatta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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(N)ever alone


Capitolo 1: Ritorno a casa (Parte 2)


Loren POV

 

Guardai Shizuka allontanarsi, pensierosa, prima che Sakura mi distraesse dai miei pensieri. "Su, andiamo a casa. Prima torniamo e prima mi sorbirò il discorso di nostra madre sulla mia irresponsabilità, sul fatto che sono la primogenita e che la mia presenza è importante. Ho dimenticato qualcosa?" mentre parlava le spuntò un mezzo sorriso in viso. Nostra madre la paragonava sempre a me e a nostra sorella minore, dato che noi eravamo le ragazze responsabili della famiglia. O almeno, io lo ero, cinque anni fa. Ormai riponeva le sue vere speranze nell'ultima nata.

In quegli ultimi tre anni Sakura era stata in giro per l'Europa, sia per affari personali che per visitarla.

Sospirando le risposi: "Non mi è sembrata nervosa quando mi ha chiesto di venirti a prendere. Anzi, sembrava solo avere la sua solita freddezza. Nient'altro." Nostra madre era conosciuta per essere glaciale e non avere problemi ad uccidere a sangue freddo. Scherzando, si diceva che portava parte della sua madrepatria, la Russia, con se.

Una volte giunte vicino alla macchina, un utilitaria qualsiasi, aprii il cofano, posando le valige di Sakura lì.

“Loren, mi puoi togliere una curiosità? – Annuii, guardandola mentre chiudevo il portabagagli – Come facevi a stare con una come lei?” A quelle parole arrossii, e risposi, semplicemente: “Perché la amavo”

“Sai… non so quanto sia rimasto della ragazza che conoscevi e che amavi. Quando stavo a Londra ho fatto delle ricerche e chiesto alla sua università… e non si può definire di certo una santarellina. Diciamo che è molto popolare. Si dice che –“ La interruppi, non riuscendo più ad ascoltarla.

“Basta, Onee-chan – la mia voce tremava, anche se cercavo di essere calma e fredda – Cercherò di evitarla, d’accordo?” – La sentii ridere, divertita.

“Osaka sarà pure grande, Loren, ma non è gigantesca. Prima o poi la rincontrerai, e qualcosa mi dice che succederà presto, anche se cercherai di evitarla, sorellina.” – Sbuffai, entrando in macchina, mentre sentivo la sua risata ancora nelle orecchie. Sapevo come era conosciuta all’università, e non c’era bisogno che me lo ricordasse. Strinsi il volante, prendendo un bel respiro prima di partire.

Mi capitava spesso di sognare il giorno in cui era partita. Mizore mi aveva avvisato che doveva andare a Londra e che mi aveva dato appuntamento al ponte dove eravamo solite passare dopo scuola. Ero andata sia lì che all’aeroporto ma nulla. Ed il suo cellulare era spento. Avevamo avuto una discussione tramite e-mail, prima che la mora troncasse i rapporti con me. Credeva che l’avessi abbandonata, e non ero riuscita a dimostrarle il contrario.

Sospirai, parcheggiando vicino al garage della villa giapponese che nostro padre usava come abitazione.

“La villa eh? Ha scelto di fare le cose in grande stile?” Nostra madre non sopportava di abitare in quel luogo, ma lo reputava adatto per fare discorsi al clan, o festeggiare qualcosa. In quel caso, non sapevo con certezza quale delle due opzioni era quella giusta.

“Sicura che ti aveva detto di venire qui, Loren?” Era normale, per Sakura, avere timore della grande matriarca del nostro clan e risi, guardando la sua aria da topo in trappola. “Sei la primogenita. Non ti farà nulla. Al massimo solo un discorsone sulla tua irresponsabilità. Non potrà mai andare peggio di quello che ha fatto a me quando mi sono decisa di ritornare a casa” Sorrise, ricordandoselo.

Dopo che Shizuka se ne era andata ero caduta in depressione, e nulla era riuscito a risollevarmi il morale. Per un anno ero rimasta via dal Clan, chiusa nel mio appartamento, fino a quando mi ero decisa a tornare in pista. Eppure, nostra madre non me l’aveva fatta passare liscia. Ancora tutt’oggi, a volte mi guardava preoccupata. Però, nonostante fosse molto fredda, sapevamo che ci voleva bene.

“Hai ragione, dai. Entriamo e facciamola finita.”


Oook, scusate per il ritardo T_T inizio a ringraziare kay978 e TheRain per aver continuato a seguire la storia, nonostante non l'aggiornassi da tanto tempo. Ringrazio anche Homu delle recensioni, che mi hanno fatto venire voglia di continuare. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non ci siano errori grammaticali. Alla prossima!
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