Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: MandyCri    01/03/2014    23 recensioni
Una richiesta, una promessa, una dichiarazione.
- Te lo giuro Jenna. Il college non ci separerà.
Questo aveva detto Jack a Jenna quando li abbiamo lasciati.
Le cose purtroppo non vanno sempre come si spera.
E se il college invece li avesse divisi? E se questa volta non fosse colpa di Jack?
E se fosse stata Jenna la prima ad arrendersi e a non credere nel loro rapporto a distanza?
Questa volta però Jack non è da solo: Chantal ed Elizabeth lo aiuteranno con i loro metodi poco ortodossi e piani strampalati a riprendersi la sua Jenna, ma Jack sarà all’altezza delle due genitrici pazze? Riuscirà a mettere in pratica i loro piani strampalati?
Il destino si sa, certe volte è crudele, ma Jack si opporrà agli eventi contrastanti, perché si è sempre sentito “Gastone” e non “Paperino” e per lui nulla è impossibile.
Ce la farà il nostro Don Chisciotte a sconfiggere i suoi mulini a vento?
Lo scopriremo insieme.
Sequel di “Un sacco di patate. L’amore non è bello se non è litigarello”.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Grazie a PinkyCCh per il meraviglioso banner e il bellissimo trailer


Ciao!
Dopo un secolo sono qui con un nuovo capitolo.
Mi sono divertita molto a scriverlo, sono sincera e ciò che è venuto fuori mi piace particolarmente e spero sarà così anche per voi, fatemelo sapere se si va.
Ringrazio come sempre chi mi segue, ricorda, preferisce e chi lascia i suoi commenti.
A tal proposito volevo ringraziare una ragazza in particolare perché devo dire che è stata la sua recensione che mi ha dato la voglia e l'ispirazione per scrivere questo capitolo.
Sembra assurdo, ma i vostri pareri sono molto importanti, almeno per me. Non lo nascondo e non voglio fare l'ipocrita.
Quindi se commentate mi fate solo un gran piacere :D
Dicevo... ringrazio infinitamente 
Jiminy Cricket  per la sua recensione e le dedico questo capitolo, perché è nato solo grazie a lei.
Ovviamente ringrazio anche le mie adorate ragazze del gruppo L'amore non è bello se non è litigarello che mi sono sempre vicine e mi incoraggiano sempre, Vi adoro tutte.
Buona lettura.
Besos MandyCri

PS: ricordo le mie storie in corso se qualcuno ha voglia di leggerle.
L'undicesimo comandamento
Fratelli di sangue


 
*°*°*


CAPITOLO 9
 
Jack giocava, attorcigliando i piedi con quelli nudi di Jenna che si era addormentata al suo fianco.
Tirò un lungo sospiro di sollievo: finalmente era riuscito a riaverla tutta per sé.
O almeno lo sperava.
C’era sempre Davis Carter che pendeva come una spada di Damocle sulla sua testa.
Certo che il suo cervello era strano, doveva ammetterlo.
Come poteva pensare a quello lì, in un momento simile? Aveva fatto l’amore con Jenna per ben tre volte.
A quel pensiero, si accarezzò orgoglioso il petto con la mano libera, visto che l’altra, insieme al braccio, erano momentaneamente prigionieri della testa di Jenna.
I dubbi, però, ritornarono prepotenti.
Li accantonò ancora un attimo, senza riuscire a trattenere un sorriso a trentadue denti.
Guardò un punto indefinito del soffitto e si pavoneggiò con se stesso.
Tre prestazioni degne di un re!
Un piccolo lampo scuro ombreggiò i suoi occhi azzurri. Jack storse la bocca, poi, non contento, arricciò il naso infastidito.
Bè… in verità non era andata proprio così.
La prima era durata praticamente dieci secondi, proprio il tempo di entrare dentro di lei e boom… non era riuscito a trattenersi.
Insomma, non era mica colpa sua se erano tre anni che non aveva alcun tipo di rapporto, a parte con la sua mano! Ovviamente.
Non aveva resistito, Dio ci aveva provato… eccome ci aveva provato, ce l’aveva messa proprio tutta, aveva, perfino, cominciato a contare per distrarsi, ma era arrivato solo a otto. Cristo, non aveva raggiunto nemmeno la decina!
Si era sentito morire e, anche il quel momento, il solo pensarci, lo fece sprofondare in un oceano di vergogna, Jack avvertì nitido il rossore colorargli le guance.
Che figura di merda!
Aveva chiesto un milione di volte scusa a Jenna che aveva assunto un’espressione delusissima in volto e lui, affranto, aveva affondato il volto nel cuscino, per nascondere il suo imbarazzo.
Fortunatamente, l’amichetto dei piani bassi si era destato in men che non si dica, quando Jenna aveva cominciato ad accarezzargli la schiena per consolarlo e, alla seconda prestazione, si era, finalmente, ripreso e aveva dato alla sua piccola, una prestazione da guinness.
La terza era arrivata da sé, dopo circa un’oretta, nonostante le proteste di Jenna che continuava a ripetergli di essere esausta.
- No, bella mia! – le aveva detto – Adesso non c’è tempo per riposare.
Ora, stava giocando con i bellissimi piedi di Jenna e i dubbi continuavano a logorargli l’anima.
Come mai lei lo aveva quasi respinto la terza volta?
Forse, non era in astinenza secca come lui… che c’entrasse, ancora una volta, quel rompi palle di Carter? No, dai… Clara gli aveva detto che si erano solo baciati (doveva chiarire anche quel punto con Jen! Adesso che ci pensava).
La vecchiaccia non gli aveva minimamente accennato che poteva esserci stato dell’altro tra loro e, tanto meno, che lo sospettava.
Clara sapeva sempre tutto e annusava le disgrazie come un cane da tartufo, soprattutto se lo riguardavano da vicino.
Se era successo, lei sapeva. Jack ne era certo.
E se…
Jack scacciò quei pensieri come se fossero malati.
Cazzo! Stava parlando di Davis Carter, alias naso aquilino!
Jenna era troppo bella per quello lì… no, dai… non era matematicamente possibile!
Eppure quell’idea lo tormentava e non riusciva a scacciarla.
Perché lo aveva baciato? Cosa ci trovava in lui?
Jack inghiottì a vuoto.
Jenna lo mandava in completa confusione, era l’unica donna che ci riusciva, a parte la genitrice pazza e la signorina Rottenmeier (per ragioni diverse, ovviamente, con loro andava nel panico più assoluto) e, sinceramente ne era felice.
Gli piaceva sapere che la sua bambina avesse tutto quell’ascendente su di lui, ma soprattutto, sentire il suo cuore battere come un forsennato, quando udiva solo pronunciare il suo nome, vedeva la sua foto o pensava semplicemente a ciò che avevano vissuto insieme, dal loro primo incontro alla loro prima volta.
Solo quel ricordo bastò per propagare nel suo corpo quella fitta, ben conosciuta, che provava ogni volta che Jenna era al suo fianco.
Ce l’aveva fatta!
Jenna era di nuovo sua. Solo sua e che Davis Carter andasse pure al diavolo.
Se si rimetteva sulla sua strada, ci avrebbe pensato lui, poco, ma sicuro!
Avrebbe chiesto l’aiuto di Alex e Tom e gli avrebbe fatto passare ogni voglia di ritornare con Jenna.
Brutto stronzo!
I suoi amici sicuramente l’avrebbero aiutato, dovevano solo decidere come, dove e quando e una bella razione di pugni non gliel’avrebbe tolta nessuno a naso aquilino!
Jack sghignazzò da solo, consapevole dei suoi pensieri loschi e, decisamente, effimeri.
Alex, piuttosto di prendere a pugni qualcuno, si sarebbe tagliato le mani da solo e Tom, da quando stava con Karol, era diventato l’emblema del bravo ragazzo.
In fin dei conti, quello era solo un modo di dire, lui stesso non avrebbe mai alzato le mani contro nessuno, anche se Davis lo tentava da parecchi anni.
Quelle ragazze li avevano proprio cambiati.
Alex, dei tre, era sempre stato il più posato e giudizioso, ma da quando si era messo con Tess era diventato ancora più mansueto.
Jack storse la bocca.
Maledetta Tess e tutti i suoi rimproveri e frasi colme di saggezza!
Che non si sopportassero era risaputo da tutti, ma alla fin fine, voleva bene anche a lei.
Trattenne un sorriso, pensando a cosa mai avrebbe potuto indossare quella ragazza il giorno del matrimonio.
Sperò ardentemente che non si vestisse di fucsia o con qualche colore fosforescente che solo lei riusciva a portare con una leggerezza encomiabile. Lo sperava per Alex.
Tom era quello che era cambiato più di tutti. Karol era dolce e gentile… sì, se non la conoscevi bene!
Quella era una tiranna vera e propria e l’aveva ammaestrato come un cagnolino e lui scodinzolava, ogni volta che lei gli spiattellava i suoi ordini in faccia, sotto forma di coccole.
Però si vedeva che era fatti l’uno per l’altra, si amavano e si cercavano sempre quando era lontani, proprio come Jenna e lui ai bei vecchi tempi.
Un’altra stretta al cuore lo colse di sorpresa.
Erano finalmente finiti i tempi bui?
Erano ritornati insieme?
Sperava e pensava che la risposta fosse affermativa.
Jenna aveva fatto l’amore con lui e non era certo la ragazza che la sventolava ai quattro venti, sempre se non fosse cambiata negli ultimi tre anni.
Scacciò nuovamente il pensiero funereo di Davis Carter.
L’avrebbe ucciso con le sue stesse mani, se si fosse messo un’altra volta in mezzo!
Poi, d’improvviso ritrovò la calma.
E che cazzo! Lui era Jack Grant!
Jenna Taylor aveva fatto carte false per farsi notare da lui. Era stata lei a corteggiarlo, cambiando perfino il suo modo di abbigliarsi.
Si passò i polpastrelli della mano libera sulle labbra, pavoneggiandosi da solo.
E bè… se proprio voleva mettere i puntini sulle ”i”, aveva mille prove inconfutabili che Jenna gli avesse fatto una corte serrata.
Ricordava perfettamente la prima uscita, quando aveva fatto la schizzinosa al cinema, facendo finta di respingerlo, oppure quando l’aveva quasi soffocato con la mano, per nascondere il fatto che volerlo baciare e tutte le volte che si rimetteva quegli stracci per poi rivestirsi, finalmente, da signorina, solo per fargli annusare da lontano che anche lei era una bella ragazza.
E sì, non c’erano dubbi su questo e quindi non doveva averne nemmeno sul resto.
Lui e Jenna erano tornati insieme, una volta per tutte, non doveva nemmeno chiederglielo: lo sapeva! Non aveva bisogno di conferme.
Avrebbe fatto finta di niente, non cera motivo di allarmarsi per nulla.
Era lì, vicino a lui e avevano fatto l’amore per tre volte di fila (due e mezzo… e un quarto… due e uno scoppietto incontrollato, ok!).
Il mugugno di Jenna lo strappò violentemente dai suoi pensieri deliranti.
- Ben svegliata – disse, baciandole la fronte.
- Mmm… Jack, che ore sono? – chiese lei allarmata, saltando su come una molla.
Jack la guardò sorpreso – Jenna, che c’è?
Era passata da un sonno conciliante all’isteria nel giro di mezzo secondo.
La ragazza non gli rispose, controllò l’ora sul cellulare abbandonato sul comodino – Oh Signore! È tardissimo! – imprecò.
Si alzò e cominciò a vestirsi in fretta e furia.
- Jenna… senti… ma io e te… sì, insomma… siamo insieme? – chiese terrorizzato, mandando a puttane tutti i suoi piani e i suoi buoni propositi.
- No!
- NO? – domandò preoccupato spalancando gli occhi sconvolto.
- No… cioè sì…
- Ehm? No o sì? Non ti seguo Jen…- balbettò, mentre un goccia di sudore freddo gli imperlava la fronte.
- Oh Jack! Sì… che razza di domande mi fai? Dovresti conoscermi ormai! Lo sai che non vado a letto con il primo che capita, anche perché, se tiro le somme, tu sei l’unico che mi è capitato…
Jack nel sentire quelle parole non riuscì a trattenere un sorriso pieno di orgoglio.
Si gongolò come un cretino – L’unico…
- Smettila! – lo ammonì lei e gli tirò il cuscino sulla faccia – Sei sempre il solito! Siamo insieme, ma solo quando siamo soli. Nessuno deve saperlo, ok? Sei capace di mantenere il segreto?
- Ehi! Per chi mi hai preso, certo che sono in grado di farlo, ma non capisco il motivo… - azzardò, cominciando a pensare che gli sfuggisse qualcosa.
- Il piano, Jack! Ti ricordi? La genitrice pazza e ficcanaso… Davis Carter, ecc.. ecc…
- A proposito di Carter… – disse rabbuiandosi.
- No, lascia stare Jack! Mi è toccato anche baciarlo per colpa della tua nuova amichetta, quella vecchia impicciona… adesso devo scappare, mia madre ormai sarà in brodo di giuggiole, pensando che anche questa volta ce l’ha fatta.
Jack la fissò disorientato – Jen io non ci capisco più nulla. Ma allora sapevi del piano di Liz? E cosa c’entra Davis?
Jenna scosse la testa e gli si avvicinò. Picchiettò due o tre volte la sua testa con la mano e poi sbuffò – C’è qualcuno qui? Ora non ho tempo di spiegarti tutto, ma ti prometto che lo farò. Ti chiamo dopo, ok? – disse, dirigendosi come un ciclone fuori dalla stanza.
Jack la seguì perplesso.
Perché cazzo era sempre l’ultimo a sapere le cose?
Accompagnò a testa bassa Jenna alla porta, lei gli sorrise – Non ti devi preoccupare Jack… io ti... – sospirò - …io ti amo, non ho mai smesso di pensare a te, nemmeno un secondo… - sussurrò, alzandosi sulle punte e baciandogli le labbra.
Un’altra fitta allo stomaco, gli tolse le parole – Ci sentiamo dopo Jen… chiamami appena puoi e non ti preoccupare nessuno saprà nulla di oggi… - si fermò, guardò l’espressione severa di Jenna e continuò – Te lo giuro! – affermò solenne, portando i due indici alle labbra e formando una croce.
Lei lo baciò di nuovo e gli sorrise prima di salutarlo.
Quando chiuse la porta, Jack si precipitò in camera sua, prese il cellulare e digitò l’ultimo numero chiamato – Alex! – urlò – Io e Jenna siamo ritornati insieme… Sì! No! Non me lo sono inventato… ti ho detto che è vero! Certo che me l’ha detto lei… Uff… ti dico di sì! Esatto… abbiamo fatto l’amore tre volte…
 
***
 
Jenna arrivò a casa con un grande sorriso stampato sulla faccia.
Si guardò nello specchietto retrovisore della macchina e scoppiò a ridere, guardando la sua faccia.
Dio! Si vedeva lontano un miglio che era felice.
Gli occhi brillavano, le gote erano colorite e la bocca non voleva saperne di ritornare in versione normale. Gli angoli all’insù sembravano cuciti in mezzo alle guance e lei sembrava una Joker in gonnella.
Da quanto tempo non si sentiva così bene?
Jack era di nuovo suo.
Non avevano parlato, lei ci aveva provato anche, dopo la seconda volta (ma poteva anche definirla la prima) che aveva fatto l’amore con Jack, ma lui non aveva voluto sentire ragioni, non che le dispiacesse la cosa, però forse era arrivato il momento di chiarire certe cose…
Al diavolo!
Si erano chiesti scusa e si erano perdonati e, cosa più importante erano tornati insieme!
Cosa importava parlare di cose passate?
Era l’alba di un nuovo inizio insieme.
Jack non era cambiato, fortunatamente.
Certo, era più maturo, ma era sempre lo stesso, il vecchio, caro e buon Jack e lei lo amava profondamente.
Come aveva potuto stare tre lunghi anni senza di lui?
Era stata una pazza, masochista e stupida.
Quanto le era mancato…
Jack che gongolava come un pallone gonfiato, Jack il pavone con la coda sempre aperta, Jack il borioso.
Il suo Jack pieno di attenzioni e di gentilezza, intelligente, studioso, generoso, determinato, ma soprattutto tontolone.
Come aveva fatto a lasciarlo andare così?
Follia pura! Ma adesso non se lo sarebbe più fatto scappare.
Jack era nato per lei e lei era nata per lui.
Niente e nessuno li avrebbe più divisi. Nemmeno la sua stupidità e Jenna sapeva di averne dato sfoggio per tre lunghi anni, ma adesso avrebbe recuperato il tempo perduto.
Si riguardò nello specchietto e cercò di assumere un’aria normale.
Non poteva dare questa soddisfazione ad Elizabeth, almeno per un po’ di tempo.
Non voleva vedere stampato sulla faccia della sua cara genitrice pazza, quel sorrisetto da chi la sa lunga.
Ok, aveva vinto ancora una volta lei, ma perché servirle la vittoria su un piatto d’argento?
In fondo, era solo un piccolo sacrificio dover far finta con il mondo che tra lei e Jack le cose non fossero cambiate, tanto poteva stare con lui in segreto.
Stava uscendo dalla macchina, quando il cellulare squillò.
Accettò la chiamata di Tess, cercando di essere il più posata possibile – Pronto?
- Ehi amica del cuore? Come vanno i preparativi per il matrimonio? – l’apostrofò.
- Quale matrimonio? – la prese in giro.
- COME QUALE MATRIMONIO? – tuonò Tess – Il MIO matrimonio!
- Ah già è vero… scusa Tess ero sovrappensiero!
Adesso doveva stare attenta alle parole. Tess era la più sveglia di tutti i suoi amici, certe volte, sembrava una spanna avanti anche a sua madre!
Altro che passeggiatina. Nascondere al mondo che lei e Jack erano tornati insieme, sarebbe stata più dura di quel che pensava, accidenti!
- Jenna… ci sei? – chiese perplessa l’amica, dall’altra parte del filo.
- Sì… sì… scusa… - mormorò. Maledizione! Dov’era finita la sua testa?
- Mmmm… hai già scelto il ristorante? – domandò l’amica con uno strano timbro di voce.
- In realtà ne ho provati solo due dell’elenco di tre pagine che mi hai dato e in entrambi si mangiava bene, quindi…
- Ehi! – la interruppe – È il mio matrimonio, devi scegliere il meglio del meglio! – la interruppe Tess – Senti un po’ e Jack cosa dice?
- Jack? Cosa c’entra lui? – chiese guardinga.
- Così, per fare una chiacchiera. Lo so che siete andati insieme al ristorante…
- Ovvio! Le voci girano! Ma dimmi un po’ Tess, a parte parlare di me e Jack, tutta la combriccola non ha nulla fare? – domandò ironica.
- Bè sai… siete l’argomento principale delle nostre conversazioni dai tempi del liceo, Jenna. Siete meglio di un telefilm, voi due! – esclamò l’amica ridendo – Con voi non ci si annoia mai! Perché dovremmo privarci di questo divertimento?
- Ma come siamo spiritose! Guarda che so cosa state facendo con le genitrici ficcanaso, ma vi avverto: non l’avrete vinta. Io e Jack siamo solo amici e ci siamo chiariti.
Tess scoppiò a ridere – Quindi mi stai dicendo che siete di nuovo insieme?
Jenna sgranò gli occhi. Era così lampante la cosa?
- Ma figurati! Sei proprio fuori strada – mentì.
- Allora avete cominciato a frequentarvi senza pretese? Su dai… non vi siete scambiati nemmeno un bacetto?
- Ma no! Cosa stai dicendo?
- Jenna… sono io Tess… quindi, fammi capire. Se non state insieme, non vi frequentate senza pretese, non vi siete dati nemmeno un misero bacio, allora significa…
Jenna la interruppe di colpo – Significa che siamo solo amici. Esatto! – esclamò vittoriosa.
- …Significa che l’avete fatto! – continuò Tess, finendo la frase, come se non avesse sentito le sue parole, poi si bloccò di colpo e i secondi che passarono a Jenna sembrarono un’eternità – Scusa Jen… cosa hai detto?
- Ho detto che siamo solo amici! – ripeté, convinta.
Tess scoppiò in una fragorosa risata – Oh Dio, Jen! Sei la persona più comica che esista sulla faccia della terra. Tu e lo stupido-Jack solo amici? Signore, mi fa male la pancia. E come è stato?
Jenna sospirò e avvertì nitide le farfalle nello stomaco. Come era stato? Grandioso, come lo era sempre stato – Oh Tess… non puoi capire, lui… lui… è sempre così premuroso, attento, stupendo. È il re del letto! Oh Dio! sapessi cosa fa con la… – esclamò sognante, non riuscendo a nascondere all’amica i suoi pensieri.
- Bè ok Jenna! – la boccò – Non voglio sapere i particolari intimi. Sai cosa penso di Jack il cretino. Ti prego risparmiami le sue prestazioni sessuali che poi, altrimenti, mi viene da vomitare! Però, devo ammetterlo, anche se non sopporto quel “tronfio”, so che ti ama e che farebbe carte false per te… sono felice che le cose si siano sistemate, davvero…
Jenna chiuse gli occhi un secondo – Anch’io… - mormorò – Senti Tess… questa cosa deve rimanere tra noi, non voglio assolutamente che nessuno lo sappia, soprattutto mia madre. Lo mantieni il segreto? Volevo tenerlo nascosto anche a te, ma tu sei la mia migliore amica, sei come una sorella e io avevo una voglia incredibile di confidarlo a qualcuno. Ti prego di non dirlo nemmeno ad Alex, per favore… - supplicò.
- Ehi! Certo che mantengo il segreto. Avrò la bocca cucita. Giurin, giurello! – disse allegra – Non vedo l’ora di vedere la faccia di quello stupido del tuo ragazzo, domani a scuola. Sarà sulle nuvole più del solito. Certe volte mi chiedo come possa essere così bravo con in numeri… guarda che è un mistero, sai!
Jenna scoppiò a ridere – Me lo chiedo anch’io! Adesso scappo Tess, sono arrivata a casa e devo affrontare la prova più dura: il confronto con la genitrice pazza. Acqua in bocca mi raccomando!
- Sarò una tomba!
Jenna chiuse la chiamata e si sentì ancora più felice.
Adesso si sarebbe presa una piccola rivincita con la genitrice pazza e poi il ciclo si sarebbe concluso, definitivamente.
Non aveva parlato con Jack di Princeton, ma quello non era un vero e proprio problema: questa volta, l’avrebbe seguito in capo al mondo, fortunatamente, poteva tranquillamente lavorare a casa.
 
***
 
- E allora?
Alex la guardò sulle spine.
Tess sorrise – Il trionfo ha detto la verità. Sono tornati insieme e l’hanno fatto! – affermò.
- Cazzo! Elizabeth ne sa una più del diavolo, meglio tenersela amica una così… - disse il ragazzo pensieroso.
- Alexander Butler! Non ci voleva un genio per capire che quei due sono fatti l’uno per l’altro. Era inevitabile… certo Jack è un cretino, pallone gonfiato e stupido omuncolo, ma alla fine sarebbe tornato da Jenna, perché è un gran coglione, ma non fino a questo punto… è vero anche che ha vissuto così per tre anni, ma… bè insomma, l’importante è che la cosa si sia risolta.
- Ovviamente, dobbiamo mantenere il segreto? – chiese Alex con una strana luce negli occhi.
- Ovviamente! – replicò Tess con lo stesso scintillio.
- Allora chiamo Tom.
- E io Karol!

 
   
 
Leggi le 23 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MandyCri