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Autore: Lou Asakura    24/06/2008    10 recensioni
-Rukia… sei proprio sicura di voler andare?-
-Si. Io… non posso fare altrimenti-
Abbassò il capo e i ciuffi neri le coprirono gli occhi lucidi, ormai prossimi alle lacrime.
-mi capisci, Renji… ormai non c’è più niente per cui io debba restare qui…-
-Si, invece! Ci sono io qui!- la sua voce si addolcì un attimo. –non ti basto, forse?- [...]
Renji chinò il capo per un attimo, fissò la neve che gli ricopriva le scarpe.
-Te lo ripeto. Rukia, sei sicura?-
-Si, Renji. Andrò a Tokyo-
***
La mia prima AU di bleach. [IchiRuki] [Soft RukiRen]
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Never let me go, part two

 

 

 

Never let me go, part six.

Another pain

 

 

 

 

 

 

La sera del nostro Live improvvisato, cantai finchè non ebbi più fiato. Cantai ogni canzone che conoscevo, ogni melodia che mi venisse alla mente… con l’unico scopo di rimandare il momento inevitabile in cui avrei dovuto far ritorno a casa, e quell’incanto, un po’ come nella favola di Cenerentola, sarebbe svanito.

Quando poi, ancora leggermente su di giri strisciai silenziosamente nella mia camera, temevo che nii-san mi avesse ripresa, o almeno richiamata per il mio ritardo.

Invece si limitò  a rivolgermi un cenno della mano e consigliarmi di andare a letto, perché a suo dire, “domani sarebbe stata una giornata dura”. Inizialmente non capì a cosa si riferisse… probabilmente, ipotizzai, non voleva cancellare l’enorme sorriso che finalmente, dopo mesi mi illuminava.

{ Kuchiki Rukia }

 

 

 

 

Quando quella mattina Rukia aprì gli occhi, sentiva ancora su di se la percezione tangibile del calore che l’aveva avvolta la sera precedente, mentre con le mani strette in grembo e gli occhi socchiusi, modellava il suono della sua voce su quello dolce e rassicurante della chitarra di Ichigo.

Spostò le coperte, poggiò i piedi nudi sul pavimento freddo… e per un attimo temette che quel calore potesse abbandonarla. Anzi, ne fu sicura: l’avrebbe abbandonata in ogni caso.

Aveva compreso tempo fa che niente durava per sempre e non avrebbe commesso lo stupido errore di illudersi un'altra volta…

Eppure, si aggrappò con tutta se stessa a quel calore, tentando di tenerlo accanto a se il più a lungo possibile.

L’eccitazione che l’aveva fatta sentire viva durante la notte appena trascorsa andava lentamente scemando, lasciando il posto alla solita sensazione di leggera apatia e disagio, insieme alla percezione di star vivendo una vita che pareva appartenere a qualcun altro.

Tentando di ignorare questi pensieri, sfilò il pigiama con enorme lentezza e indossò dei vestiti puliti. Scese le scale, tenendosi saldamente al corrimano e facendo attenzione ad ogni singolo passo.

Di domenica Byakuya non doveva lavorare, perciò lo trovò accomodato al tavolo della cucina. Si aspettava almeno qualche allusione al suo ritardo della sera precedente, magari addirittura un rimprovero…

        Ebbe sentore non appena messo piede nella stanza che c’era qualcosa che non andava. 

Suo fratello infatti, alzò appena lo sguardo verso di lei e mormorò un “buongiorno”, prima di ritornare a fissare il vuoto con aria assente.

E’ arrabbiato con me? Sarebbe stato normale, si disse. Prese posto a tavola e addentò un toast mezzo bruciacchiato.

-Oggi colazione stile occidentale, niisan?- Domandò, un po’ per spezzare il silenzio, un po’ per autentica curiosità.

Byakuya mosse il capo impercettibilmente, le rivolse un sorriso affabile. [Strano] –Si. So che ti piace-

-Ehm, già.-

Strano, ancora più strano.

Le nascondeva qualcosa? Si fissò ad osservarlo, ma lui non parve rendersene conto. Probabilmente il tutto era collegato alla misteriosa sparizione del giorno precedente… oppure al suo comportamento?

Lo osservò ancora, con ostinazione, finché non colse qualcosa nel suo sguardo.

Qualcosa che le rivelò che Byakuya era preoccupato. Per cosa non riuscì ad  immaginarlo, ma si convinse che fosse cosi.

-Nii-san.. sei silenzioso, c’è per caso qualcosa che non va?-. Parlò con enorme cautela, tentando contemporaneamente di assumere un tono puramente casuale e disinteressato, come se la risposta non le interessasse particolarmente.

Come in stato di trance, Byakuya sollevò gli occhi e li fissò in quelli della sorella, con un insistenza che la mise a disagio. “vuole dirmi qualcosa. O meglio, c’è qualcosa che non riesce a dirmi”

Ne fu certa in quel momento. Si trattava certamente di qualcosa che riguardava lei, qualcosa di doloroso. Ebbe la percezione lontana –sempre più vicina e tangibile- che quel qualcosa avesse a che vedere con la ferita che stava tentando tanto dolorosamente di risanare.

Forse fu per questo e per il turbine di pensieri che la travolse in seguito che fece ciò che fece.

Restava in silenzio, le pupille leggermente dilatate e il cervello incapace di pensare a niente di razionale. Conosceva fin troppo bene suo fratello da essere certa di cosa riguardasse ciò che doveva dirle.

Pur sforzandosi, non riuscì ad emettere nient’altro che un sospiro strozzato. -Parla, niisan-

Lui si irrigidì per un attimo, in cui la consapevolezza che la sorella avesse intuito si fece strada nella sua mente.

Parlò con lentezza. Lentezza nauseante ed innaturale. –Sono stato al nostro paese-.

A quelle parole Rukia sentì un senso di nausea salirle su, lungo la gola, e una scossa al cuore che la lasciò come paralizzata. Non voleva ascoltare il seguito.

Byakuya stava ancora parlando?

Non riusciva a rendersene conto. La sua mente era affollata di voci, immagini. Pianti, risate, grida, urla, sangue e lacrime… e un sorriso. Un sorriso tanto serafico e colmo di gioia da disgustarla terribilmente.

Apparteneva a lei stessa, era il sorriso della Rukia che si era lasciata alle spalle. Non riusciva ad immaginare di essere stata davvero quella persona, di aver creduto di poter essere felice per sempre.

Non lo sapeva dannazione, non lo sapeva che quelle due parole non esistono nella stessa frase?!

Byakuya parlava ancora?

No, era in silenzio.

La osservava. Premuroso e preoccupato come solo un fratello maggiore può essere.

-Rukia? Stai bene?-

-Si-. Non seppe da dove le arrivò quell’impeto di coraggio. –Continua-

Se ne pentì un attimo dopo.

Byakuya pronunciò tutto in un soffio, senza guardarla negli occhi. –Sono tornato al nostro paese, e,Rukia, hanno trovato la cassetta-.

L’ultima frase la colpì come una palla di cannone. Fu come ricevere un pugno in pieno stomaco.

Temeva di piangere, ma non successe. Le lacrime restarono bloccate agli angoli degli occhi, paralizzate, mentre le spalle si alzavano e si abbassavano al ritmo di singhiozzi asciutti e dolorosi.

Byakuya stava parlando.

Temeva che glie lo chiedesse.

Per favore, per favore, per favore, non farlo…

-Rukia, vuoi vederla?-

-NO!-

Urlò, più forte che potè.

Non voleva! come poteva Byakuya pensare che volesse guardare quella cassetta?

Sarebbe stato come morire.

Rivederlo.

Rivederlo solamente su uno schermo, e sapere che al mondo, in ogni angolo della terra, lui non c’era più, e che l’unica immagine restante di lui era incisa su quel nastro… come avrebbe potuto sopportato?

Semplicemente, non avrebbe potuto.

Urlò ancora, con tutto il fiato che aveva dentro.

-Rukia! Rukia, calmati!- Le intimò Byakuya, tentando inutilmente di accarezzarle i capelli.

-LASCIAMI!- Colpì la mano del fratello con forza.

Sentiva gli occhi bruciare, ma non c’erano lacrime.

Voleva solo correre.

Correre e scappare da tutto.

Era egoistico? Era forse da codardi?

Non le importava di niente.

Tutto ciò che desiderava era semplicemente chiudere gli occhi e addormentarsi per sempre, dimentica di tutto… e lontana da ogni sofferenza.

 

 

 

Tutto ciò desideravo in quel momento, era unicamente non dover soffrire mai più. Mi chiedevo se sarei riuscita, un giorno, a pensare a Kaien come ad un qualcosa di bello ed indimenticabile nel mio passato senza scoppiare a piangere, o comunque deprimermi in qualche modo.

Perché ciò che ci è stato strappato non ci verrà mai più restituito, giusto?

 

 

 

 

 

 

 

***

Oddeo, ci ho messo due settimane per scrivere questi pochi righi? ò_ò

In realtà ho fretta, il capitolo avrebbe dovuto continuare ancora ma preferisco postarlo adesso xD

Perdonatemi, please ç.ç

Rukia continua a deprimersi, lo so, ma non sarà sempre cosi. Stà attraversando un momento difficile <.<

Insomma, passa dalla gioia alla disperazione all’ improvviso, è proprio strana XD

 

Benny: Ma BBBBBBBBBB ç_ç come puoi odiare il caro Ren? Te l’ho mai detto che è uno dei tipi che adoro più al mondo? *__* Takumi invece ò_ò prima mi piaceva, ora mi stà totalmente indifferente X3

Queen: Oddio, ma davvero ti piace cosi tanto questa fic? *__* Me onorata X3 Spero di non aver rovinato tutto con questo chap, in cui , a dire la verità, Rukia mi sembra un po’ forzata <.< forse sarà perché l’ho scritto di fretta XD

Kaggu: VIVA LE MITEEEEEEEEEEEEH! <-- Oddio, quanto di quoto Kaggu XD Per Renji, ripeto, aspettate XD so già quando farlo entrare in scena X3

Lynn: ma non scleri per niente oneechan (?), tranqui XD che dire, grazie *-* lo so che è disperata, povera Rukia, ma se non la faccio deprimere non riesco a scrivere XD alla fine diventerà una ragazza felice, su ù.ù

Alessandra: dall’Olanda? *O* come è? XD grazie per il 10 e lode, spero di non prendere un 5 per questo chap °O°

Killer Queen 7: hn, arigatoo *___* perché non ti piace Renji? Sei una delle poche ò_ò è quasi impossibile non amare quel ragazzo, che anche se non sembra è cosi dolce XD a me fa tanta tenerezza *_*

Spero ti sia piaciuto il chap <3

Yue: simile a Nana? *______* oddeo, magari *O* lo sai che è il mio obbiettivo più grande creare qualcosa di simile a Nana, no? °O° *me va via zampettando*

 

 

Al prossimo, sperando che sia meglio di questo <3

 

 

   
 
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