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Autore: Aven90    01/03/2014    2 recensioni
Questa flashfic è un po' lo specchio di quello che può provare Harry anche anni dopo la sconfitta di Tom. perché da certe ferite non si guarisce, e la cicatrice è lì a ricordarlo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Harry Potter,Lord Voldemort/Tom Riddle
Prompt: crepe nel ghiaccio

Mi trovo in un’immensa distesa di neve, esattamente simile a com’era Hogwarts nel periodo invernale.

Ma non ho idea di come io ci sia arrivato. Non so, ma sento di essere in trappola.

Il freddo mi gela, e vorrei ben dire: mi sono vestito molto leggero perché siamo in agosto.

O meglio, lo credevo fino a ieri sera. Adesso non so chi mi ha spostato, né chi mi ha portato in quesot posto sperduto, e nemmeno perché.

Non mi aspettavo questo cambiamento di temperatura! Sembra che qualcuno voglia uccidermi!

All’improvviso, crepe nel ghiaccio a forma di saetta attirano la mia attenzione. Non mi ero accorto di stare camminando sul Lago Nero, ghiacciato per l’immenso freddo.

Ma… cosa succede? Una figura ammantata di nero sbuca da quella crepa!

Non ci posso credere, è lui! Come dimenticarlo?

Il suo corpo alto, forte e vigoroso. Il suo volto serpentesco, dalle narici a fessura e gli occhi di un rosso rubino che promettevano morte. Il suo cranio calvo.

La sua pelle nivea.

Lui, con la tunica nera e la bacchetta di tasso.

Lord Voldemort.

Tom Orvoloson Riddle.

Venuto ad uccidermi e portarmi all’inferno con lui.

La sua voce era fredda come l'aere che ci avvolgeva, esattamente come la ricordavo. Non faceva presagire nulla di buono.

“Ehehehe… non pensavi che sarei potuto tornare, vero? Eppure hai visto cosa sono in grado di fare… io, che sono entrato nella tua testa pere lasciarti venire al Ministero e farti vedere morire il tuo caro padrino. Io, che ti ho spinto nella Foresta per ucciderti. E sempre io, che ti ho torturato la notte del mio ritorno… adesso, concluderò la faccenda. AVADA KEDAVRA!”

Un lampo di luce verde ed è tutto finito.

O meglio, credo che sia così, ma apro gli occhi e un altro tipo di luce mi oscura la vista.

“Harry, è mattina. Vuoi svegliarti? E perché sei sempre così sudato?”

Ginny. La mia amata, dolce Ginny.

“Scusa, tesoro” borbotto. “Sempre il solito sogno”

 

   
 
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