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Autore: vivyonetake    01/03/2014    4 recensioni
Liz è introversa e ha pochi amici. Enigma è sicura di sé e di amici ne ha anche troppi.
Liz viene da una piccola cittadina che non conosce nessuno. Enigma viene dalla scintillante Orange County.
Liz non ha mai baciato un ragazzo. Enigma ha già baciato troppi rospi e ancora nessun Principe Azzurro.
Liz si è appena trasferita a Miami. Enigma anche.
Come potrebbero due ragazze così diverse diventare amiche?
E ce la faranno a trovare il vero amore?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LIZ - See You Again
 
La mattina seguente Enigma rimase piuttosto silenziosa e io non tentai in nessun modo di farla parlare. Capivo che era di pessimo umore e che probabilmente provava ancora vergogna per il suo comportamento della sera prima. Io, dal mio canto, cercavo di sostenerla ma mi riusciva piuttosto difficile. Passammo il resto della giornata successiva a girare per Miami Beach senza una meta e poi, verso le sei, ce ne tornammo al Beauty Center a riprendere le nostre cose per tornare a casa.
Poi, finalmente, in taxi parlò: “Mi dispiace ancora per ieri, Liz. Non so cosa mi sia preso.”
Le rivolsi un sorriso e sperai che le facesse capire che le ero vicina e che non mi interessava se a volte faceva cose stupide. Incominciavo davvero a volerle bene, per tutto quello che faceva per me... e poi perché lei non mi giudicava mai.
“Non importa, stai tranquilla. L’importante è che stiamo tutti bene e che non è successo nulla di irreparabile!”
“Ah beh, se consideri niente quello che è successo con Eric allora si, non è accaduto assolutamente nulla” commentò acida, irrigidendosi un po’.
Le lanciai un’occhiata affettuosa, ma non risposi.
Lei si girò a guardare la strada e sospirò profondamente. “Quando lo facciamo il compito di inglese?” mi chiese infine.
“Oh, è vero, l’avevo dimenticato. Cosa facciamo?”
Lei alzò le spalle. “Non so, come vuoi tu. Se vuoi lo faccio io, nessun problema.”
“Ma no, non sarebbe giusto!” replicai.
“Mia madre torna domani, quindi non faccio nulla stasera.” Abbozzò un sorriso. “E poi devo sdebitarmi con te in qualche modo, no?”
Mi dispiaceva vederla in quel modo, sembrava tristissima, anche se cercava di mascherarlo.
Poi il taxi accostò sull’orlo della strada. Eravamo arrivate a casa di Enigma. Lei aprì la portiera e si fece aiutare dal tassista a portare la valigia fino al portone. Poi tornò indietro e mi abbracciò forte.
“Ci vediamo domani” disse e poi chiuse la portiera e il taxi ripartì. La guardai prendere la valigia ed entrare in casa con un po’ di tristezza.
 
Aprii il portone di casa pensierosa. Dalla cucina proveniva un profumo invitante, ma non riuscii ad esserne felice del tutto. Mio padre si affacciò alla porta della cucina.
“Oh, tesoro, sei tornata! Allora com’è andata?”
Abbandonai la valigia in ingresso ed entrai nella stanza.
“Abbastanza bene, Enigma mi ha portata in un centro benessere. È stato... carino” risposi senza troppo entusiasmo. Guardai nella pentola.
Pasta col pesto. La mia preferita, da quando papà me l’aveva fatta assaggiare. “Uhm, buona!”
“So che è la tua preferita.”
Lo guardai un po’ sospettosa. “Come mai me l’hai cucinata proprio oggi? Hai qualcosa da dirmi per caso?”
“No, affatto” rispose con fare innocente. “Vai in camera tua, metti via le tue cose e poi vieni giù a mangiare. È quasi pronto.”
Raggiunsi la mia stanza, totalmente immersa nei miei pensieri. Mi preoccupava parecchio Enigma e il suo cattivo umore, mio padre con il suo strano comportamento, ma non potevo fare a meno di preoccuparmi anche per me stessa. Quell’ immagine di quei bellissimi occhi blu elettrico per continuava a torturare... di giorno e di notte. E mi faceva rabbia il fatto che non riuscissi a godermi totalmente l’interesse che Aaron provava per me, nonostante mi sembrasse strano... anzi mi sembrava impossibile.
Sospirai mettendo la valigia sul letto. Scostai le tende bianche e aprii la finestra per far entrare un po’ d’aria fresca.
Notai una macchina piena di bagagli fermarsi sull’altro lato della strada. Scese un uomo alto e piuttosto muscoloso, seguito da un ragazzo, forse un po’ più grande di me. Era alto quanto l’uomo, ma non riuscivo a vederlo bene in faccia. I due, probabilmente padre e figlio, cominciarono a scaricare le valigie dall’automobile nera luccicante. Mi allontanai dalla finestra, incerta su cosa fare.
Poi il ragazzo si girò, guardando molto vicino a dove ero io, e mi resi conto che mi era molto familiare...
“Liz, ma che è successo, sei morta?”
Sussultai. “A-arrivo papà!” urlai. Tornai velocemente a guardare la strada. Lo strano ragazzo si era già voltato e insieme al padre stava per entrare in casa.
Sospirai. Li guardai scomparire oltre il portone, poi me ne tornai giù in cucina, con un pensiero in più da aggiungere alla lista.
 
“Ma dai? E chi era?”
Alzai gli occhi al cielo. Era la terza volta che cercavo di spiegare ad Enigma la faccenda della sera prima. In compenso ero contenta che si fosse ripresa dal giorno prima. Però... tutto questo era troppo.
“Non lo so, te l’ho già detto”
“Ma l’hai visto in faccia, giusto?” commentò sospettosa.
“Sì, ma era buio, non sono riuscita a vederlo bene...”
Sbuffò delusa. “Uffa! Va be’, magari lo rivedi nei prossimi giorni!”
“Rivedere chi?”
Mi voltai. Seth guardava Enigma e me con un’espressione curiosa.
“Nulla, Liz ha scoperto che ha un nuovo vicino bello da paura.”
Seth la guardò alzando un sopracciglio. “Come fai a saperlo, l’hai visto anche tu?”
Lei gli lanciò un’occhiata indignata. “No, ma mi fido dei gusti di Liz.”
“Non credo che voi due abbiate dei gusti simili.”
“Chiudi il becco, Seth!”
Io scoppiai a ridere. Ma fu allora che qualcosa mi trasportò in una specie di dimensione parallela. Fu quasi come se il tempo mi fermasse. Il mio sguardo incontrò due occhi blu elettrico. Ancora. Ma stavolta non era la mia immaginazione. Era vero. Era lui. Alto, moro, abbronzato, con addosso un paio di jeans scuri e una maglietta bianca che lasciava intravedere il suo fisico atletico e muscoloso. Camminava lentamente per il corridoio con in mano la cartina della scuola.
E poi mi guardò, un attimo solo, ma mi sembrò un’eternità...
“Terra chiama Liz! Ci sei?” mi chiamò Enigma, riportandomi alla realtà.
“Eh?” chiesi voltandomi verso di lei.
Il mio sguardo però tornò subito a quella specie di visione, che ormai aveva girato l’angolo.
“Ti sei imbambolata? Che c’è?”
“L’ho visto” sussurrai.
“Che cosa hai visto?”
“Quel ragazzo. Il mio vicino di casa.”
Enigma si guardò in giro allarmata. “No, non l’ho visto! Dov’è?”
“Immagino sia il tipo abbronzato e pieno di muscoli che è appena passato” commentò Seth.
“No!” esclamò Enigma voltandosi verso di me. “Il tuo principe azzurro è quel gran pezzo di ragazzo?”
Annuii. Sospirai tornando a guardarlo. Sì, era lui, ne ero sicura. Ecco perché mi era così famigliare. Il suo ricordo aveva tormentato i miei sogni per due giorni, ma ora era vero.
“Wow, beh avevo ragione, hai buon gusto” commentò Enigma con un’espressione soddisfatta. “Alla faccia tua, Seth-so-tutto-io!”
Lasciai Seth ed Enigma bisticciare per tutto il viaggio fino alla prima lezione e loro non pensarono più a me per tutto il tempo, così che io potei perdermi nelle mie dolci fantasticherie dipinte di blu.
 

 
Angolo autrice: 
Scusate il ritardo! Eccomi qui :) Non ero sicura se lasciare questo capitolo come l'avevo scritto oppure se cambiarlo. Be', alla fine ho lasciato la versione originale. Spero che vi piaccia!!!
Alcune mi avevano chiesto quando vi avrei fatto conoscere "il ragazzo occhi blu" ed eccoci qui! Ci è voluto un po', ma era necessario per creare un po' di suspense. Per ora non si sa molto, si scoprirà di più nel prossimo capitolo, ma intanto come vi sembra? Ha soddisfatto le vostre aspettative?
Di solito sono io a scegliere il prestavolto... stavolta voglio che siate voi a proporlo :D Poi io scelgo quale si avvicina di più a ciò che avevo in mente!!!! Potrebbe essere divertente, quindi proponete, proponete!! XD Io aspetto!
Grazie a tutte le persone mi seguono e mi sostengono! <3 Io aspetto commenti! Bacio!

 
   
 
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