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Autore: AstronautOnTheMoon    01/03/2014    0 recensioni
"Perché sono ancora qui? Sono di troppo. La ami. Ti ama. Ti amo."
Un ragazzo, una ragazza, la migliore amica del ragazzo e un triangolo amoroso.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stay.

“Ho conosciuto una ragazza, penso di amarla”

“Sono felice, scusa ora devo andare”

“Ma è presto! Non sono nemmeno le 22!”

“Ho i parenti”

“Te ne vai così? Nemmeno un abbraccio?”

“Scusa, è tardi”

 

Non è vero, non sono felice. Lo dovevo abbracciare, ma a che scopo? Tanto non è mio. Ci avevo sperato. Lo amo. Gli voglio bene. Non la conosco ma di sicuro sarà una ragazza bellissima, non come me. Mi manca. Lo voglio tutto per me. Vorrei poterlo baciare. Vorrei poter dire: “É mio e solo mio”. Vorrei essere quella ragazza. Vorrei non essere solo un'amica, o peggio, la migliore amica. Vorrei avergli detto la verità. Vorrei che non fosse troppo tardi. Un messaggio. È lui. “Scimmietta, ti diverti con i parenti?” No. Non mi diverto. No. Non ci sono veramente i parenti. No. Non ti ho mai mentito prima. No. Non invierò questo messaggio. Cancella. Cancella. Cancella. Così potrebbe andare: “La solita noia, te cosa fai?” Quanto la invidio, quanto invidio la fortuna di quella ragazza.

“Sono indeciso, le scrivo?” No. Non le scrivere. Continua a parlare con me. Non pensare a lei. Non mi abbandonare. Forse lei non lo amerebbe e lui, triste, starebbe con me. Ma io non lo voglio vedere triste. Io lo voglio vedere felice. Felice, con me. “Scrivile! :)” Non dovevo permettergli di scriverle. Mi sto uccidendo da sola. Conta più la mia felicità o la sua? “Sta scrivendo! Sta scrivendo!!!” “Stai calmo!” Se lui è triste per lei, io sono triste per lui. Se lui è felice per lei, io sono triste. No. Sono felice. Sono triste perché è felice per lei, ma sono felice perché è felive. “Stiamo parlandoooo!” Se è triste per colpa mia, sono la persona più triste al mondo. Se è felice grazie a me, sono la persona più felice al mondo. “Vogliamo provare ad uscire insieme!” Non voglio sapere. Non voglio sapere. Non voglio sapere. “Pensavamo di andare domani pomeriggio”. Non continuare a scrivere. Non continuare a scrivere. Non continuare a scrivere. “Lo sai che sono una frana, potresti aiutarmi a prepararmi domani?” “Si, certo”. Mi stai uccidendo. Mi stai uccidendo. Mi stai uccidendo. “Non sono mai stato così felice prima!”. Ora sono morta.

 

“Mi sta meglio questa maglia o la camicia blu?”

“Eh... sì scusa?”

“A cosa pensi?”

“A niente...”

“Sei sicura?”

“Sì”

“Allora? Maglia o camicia?”

“Maglia, non vorrai mica fare la figura del nerd appena uscito dall'ufficio?”

“Hai ragione”

“I capelli così non vanno bene, aspetta...ok, così!”

“Quanto sono figo???”

“Tanto!”

 

No. Non sei figo, sei bellissimo. Figo è un ragazzo bello senza cervello. Te sei bello: figo e intelligente. Lei è una ragazza fortuna. Sembri ancora più bello del solito. Il sorriso più luminoso. Gli occhi più chiari e vivi. Sei bellissimo. Io cosa farò? Chi si prenderà cura di me? A chi interesserà se sorrido o piango? Ho paura di perderti. Però forse è meglio averti lontano ma felice. Le fossette. Ti amo.

 

“Non può fare altro che cadere ai tuoi piedi. Ti amerà!”

“Esagerata!”

 

No. Non sono esagerata. Solo una pazza potrebbe vederti e non innamorarti. Sei bellissimo. I raggi del solo ti baciano. Persino loro sono più fortunati di me.

“Non mi dici buona fortuna?”

“Non ne hai bisogno!”

 

Sono sfortunata. Sei fortunato. È fortunata. È bellissima. Sei bellissimo. Siete bellissimi. Sono di troppo. Vi guardo da lontano. Lo so. Non dovrei essere qua. Non posso fare altro che guardarvi. Vorrei allontanarmi. Non posso. Siete bellissimi. Lei sorride. Tu sorridi. Il tuo sorriso. Vorrei essere io a farlo nascere. Quella panchina. La stessa su cui giocavamo da piccoli. Vorrei essere lei. Siete felici. Sono felice. Sono triste. Sono confusa. Sono sola. Ti abbraccia. Ieri non ti ho abbracciato. Avrei dovuto. Voglio essere lei. I tuoi capelli neri. Il suo sorridere. I tuoi occhi che non la lasciano un secondo. La ami. Sono di troppo. Sono come una macchia gialla sulla Gioconda. Inutile. Brutta. Non voluta. Stonata. Sei lontano. Sei vicino, a lei. Mi manchi. Ti bacia, la baci. Sono sempre più sola. Non mi puoi vedere. Io ti posso vedere. Perché sono ancora qui? Sono di troppo. La ami. Ti ama. Ti amo.

 

“È stato bellissimo, lei è simpaticissima, poi è bellissima, il bacio, potrei stare ore con lei senza far niente, solo con lei, la amo, è perfetta...”

 

Sto morendo. Ti prego smettila. Non continuare. Smetti di parlare. Non voglio sentire niente. Mi sento in colpa. Ti vorrei mio. Sono pessima. Dovrei essere felice per te, ma sono egoista. Non devi amare lei, ma me! Ti immagino sorridente. Vorrei essere io la causa di quel sorriso.

 

“Mi stai ascoltando?”

“Certo...”

“Cos'hai? Perché non riesci ad essere felice per me? Che hai fatto? Cosa ti è successo?”

“Ma sono felice...”
“Non è vero! Dimmi cos'hai!”

 

Ti amo, stupido. Forse dovrei dirlo. No. Non voglio rovinare tutto.

 

“Non ho niente, sto bene”

“Sarà! Questa sera al solito posto?”

“Ti invio un messaggio dopo, ciao.”

“Ok, ciao”

 

Vado? Non vado? Lo voglio sentir parlare per tutta la sera di lei? No. Voglio stare con lui? Sì. “Ci vediamo là :)”.

 

“Adesso mi dici cos'hai?”

“Come non mi dovevi raccontare del primo appuntamento con lei?”
“Non stai bene... Cos'hai?”

“Mi sento un po' giù...”

“Perché?”

“Dolphin delfino curioso!”

“Sono serio...”
“Non lo so...”

“Lo sai!”

“Lo so, ma non lo vuoi sapere...”

“Sì, voglio sapere!”

“Non ti farà piacere...”

“Dai, dimmi!”

“Prima mi potresti dare un abbraccio?”

“Ok, non stai per morire vero?”

“No, sciocco!”

 

Questo è l'ultimo abbraccio. Il suo odore. Il suo profumo. Mi mancheranno. Non posso più tornare indietro. Le lacrime non le voglio. No. Le lacrime no. Non ti staccare ti prego. Rimaniamo per tutta la vita così. O per sempre, se preferisci.

 

“Io... ti amo.”

 

No. Non mi guardare così. Cancella quello sguardo compassionevole. Ti prego. Odiami, lo preferisco. Mi guardi come si fa con un malato. Non sono malata.

 

“Visto perché stavo zitta? Odio quello sguardo”

 

Corri. Corri lontano. Torna a casa. Fa le scale. Apri la porta. Entra in camera. Ora puoi piangere. Non sarà mai più lo stesso. Già ti manca. Dovrai imparare a vivere senza quegli occhi. Dovrai imparare a vivere senza di lui. Dovrai imparare a vivere senza il tuo migliore amico. Il campanello. No. Mamma non farlo salire. “Certo che puoi salire!” Non può salire. Non può.

 

“Posso entrare?”

 

No. Non puoi entrare. Sei già dentro al mio cuore, non basta? Non mi abbracciare. Il tuo profumo. Le mie lacrime e il mio mascara sulla tua maglia. Mi accarezzi i capelli. Come faccio a non amarti se ti comporti così? Non mi lasciare mai, ti prego.

 

“Perché sei qui?”

“Perché ti voglio bene”
 

AstronautOnTheMoon.

 

  
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