Caleidoscopio
Intro
Salve a tutti,
la fanfic che vi apprestate a leggere è nata dall’unione della mia mente malata con quella altrettanto malata Egle. Un giorno, chiacchierando tranquillamente tramite msn ,Egle tentava di persuadermi a scrivere una ff Yaoi fra Remus e Sirius, e io le ho risposto qualcosa del tipo ‘ scusa ma perché non la scrivi tu, oppure ne scriviamo una insieme?’ lei mi rispose tranquillamente con ‘ ah se vuoi non ho problemi a scrivere con te una ff’. Quelle due battute furono l’inizio di tutto. Quella stessa sera ideammo ,a grandi linee, la storia, e il mattino dopo mi ritrovai in mail una lettera di Egle che conteneva il primo capitolo della storia. Ci presi subito gusto, e iniziai a scrivere la mia parte. Devo dire che sebbene a volte non sapessimo come far andare avanti la fanfic, la cosa è stata molto divertente e anche stimolante, per me, ma credo anche per Egle, altrimenti non penso che avrebbe concluso questa odissea. E’ stata davvero un’esperienza fantastica per entrambe.
La fanfic, oltre a dividersi per capitoli, ha un ulteriore divisione: ogni capitolo è diviso in due parti. Una parte Remus’s PoV e una Sirius’s PoV, e come avrete ormai capito, è una fanfic Yayoi fra i due Malandrini, anzi, Marauders, dato che nella fanfic abbiamo usato i nomi inglesi, che entrambe preferiamo a quelli italiani. Quindi siete avvisati, se non amate lo Yaoi questa ff non fa per voi.
Detto questo vi lasciamo sperando di cuore che la ff vi piaccia,, critiche e altro sono ovviamente ben accetti, un bacio a tutti le vostre
Egle e Mika
Capitolo 1
Sirius PoV
Ci sono materie utili e materie inutili. Storia della Magia è una di
quest'ultime. Non me ne frega assolutamente niente di sapere come si chiama il
ministro che ha riformato la normativa sui trasporti via polvere volante o la
data della prima materializzazione transoceanica. Queste informazioni non mi
salveranno la vita. Non la miglioreranno nemmeno un po'. Non potrò mai
sfruttarle per rimorchiare una ragazza, dato che qualunque essere umano
femminile che le trovi interessanti dev'essere per forza una racchia! È
matematico!
Mi stiracchio sulla sedia, incrociando le braccia dietro la testa e allungando
le gambe. Odio rimanere seduto per troppo tempo. Come odio essere segregato in
classe. A volte mi sembra perfino di soffocare e non so cosa riesca a
trattenermi dall'alzarmi e correre fuori. Forse le continue gomitate che mi
rifila Remus per farmi star sveglio.
"Sirius, concentrati" mi ammonisce Remus, scoccandomi un'occhiata piena di
disapprovazione.
Sirius concentrati imita una vocina stridula nella mia testa.
La Sala Comune è completamente vuota. Anche James e Peter si sono arresi alla
loro ignoranza e sono andati a dormire. Ma almeno loro hanno una vaga idea di
cosa consista il programma da preparare per l'esame. Io non so neppure che
argomenti abbiamo trattato!
"Non supererai mai l'esame se non studi" mi fa presente Remus dopo una manciata
di secondi, guardando ora me, ora il mio libro senza una sola riga sottolineata,
ora gli appunti sparpagliati sul tavolo. La mia porzione di tavolo è tanto
disordinata quanto la sua è linda e pinta.
"Ma sto studiando!" ribatto, sbadigliando senza curarmi di mettermi una mano
davanti alla bocca.
Remus stringe le labbra, spostando la sedia in modo da avvicinarla alla mia.
"Abbiamo ripetuto questa roba milioni di volte. Ormai dovrebbe esserti entrata
in quella zucca vuota che hai al posto della testa!"
Scartabella tra i fogli, finchè non gli capita sottomano lo schema riassuntivo
che mi aveva preparato qualche giorno fa. Alla faccia dello schema riassuntivo!
Ci sono più date lì sopra di quanti denti ho in bocca! Per non parlare dei nomi,
cognomi e soprannomi!
"Scommetto che non l'hai nemmeno letto"
"Certo che l'ho letto!" ribatto sdegnato. Cioè volevo leggerlo. Giuro che
l'avrei letto se James non fosse venuto a chiamarmi per andare a recuperare
alcune sostanze altamente proibite nello studio del professor Poisy. Poi c'è
venuta fame quindi abbiamo fatto una puntatina nelle cucine…e poi , giuro, che
un fulmine possa colpirmi in questo momento, che stavo per mettermi a studiare
quando ho visto Peter uscire dal bagno solo con un asciugamano intorno alla vita
e non ho saputo resistere alla tentazione di corrergli dietro frustandolo con un
asciugamano bagnato. A volte Peter strilla come una donnicciola. Non che io gli
abbia fatto male!
Ad ogni modo tutto questo non lo dico a Remus, che però sembra sospettarlo
comunque a giudicare dall'occhiata che mi ha lanciato.
"Avanti, ti aiuto a ripassare" mi propone con un sospiro.
Ripassare? Uno può ripassare quando ha almeno cominciato a studiare! Io so a
malapena in che anno è stata scoperta l'America. Però so il nome di quello che
l'ha scoperta: Cristoforo Colombo! Di padre babbano e madre strega.
Sono un genio!
"L'anno della rivolta dei giganti è stato contrassegnato.." comincia a leggere
Remus e io sono già annoiato.
"Sì, ma almeno non possiamo andarci a sedere davanti al fuoco? Io ho mal di
schiena!" mi lamento, sfoderando un'espressione sofferente. Butto il labbro
inferiore all'infuori, con i miei migliori occhioni da cucciolo. Remus rotea gli
occhi, sbuffando. Lo prendo come un sì.
Afferro un pacchetto di patatine e mi stendo sul tappeto davanti al fuoco a
pancia sotto. Mi puntello sui gomiti, mentre Remus si accomoda di fianco a me,
con la schiena appoggiata a una poltrona e le caviglie incrociate l'una
sull'altra. Il pesante volume dalle pagine ingiallite è posato sulle sue gambe.
Riprende a leggere con la sua voce calma, ma non monotona. Riesce a dare la
giusta intonazione alle frasi, respirando nelle pause e facendo assumere alla
noiosa storia delle rivolte dei giganti i toni del più avventuroso dei romanzi.
Mi suggerisce delle sigle per ricordarmi le nozioni più importanti. Affibbia dei
nomignoli ridicoli ai generali e ai ministri e li riduce a delle macchiette,
solo per rendermeli più simpatici.
Probabilmente sta facendo violenza su sé stesso. A volte io sarò pure troppo
immaturo, ma Remus è sicuramente troppo serio. Però devo ammettere che è quasi
piacevole studiare in questo modo, con Remus che parla lentamente, spiegandomi
le cose in modo semplice. Con la tenue luce del fuoco che fa risplendere i suoi
capelli, tingendoli di tutte le gradazioni dell'oro fino all'arancione scuro. Mi
è capitato di chiedermi come possa essere amico di uno come me. Cioè…Remus è
così serio, studioso, affidabile…molto affidabile. È sempre in orario, sempre
gentile con tutti, qualità di cui io non posso certo vantarmi.
E mi capisce. Gli basta scoccarmi un'occhiata e sa subito che cosa mi passa per
la testa…e questo gli dà un motivo per sgridarmi, ancor prima che io mi lanci in
una delle mie solite imprese. Non che questo serva a fermarmi…
Ho spazzolato due sacchetti di patatine e la pendola ha da poco battuto la
mezzanotte, quando Remus interrompe la sua spiegazione. Si sfrega gli occhi
assonnati con una mano, richiudendo il libro e afferrando lo schema.
"Allora, vediamo quanto ti ricordi" dice.
"Nah…domani!"
"Sirius, devo sapere a che punto siamo con la tua preparazione, così domani
possiamo concentraci direttamente su quello che non sai!" ribatte con voce
ferma.
Mi esce uno sbuffo dalla bocca, come ultimo tentativo di ribellione.
"Sirius!" mi ammonisce con un tono che ho imparato a non contraddire.
"E va bene" mi arrendo, mettendomi a sedere.
"Quali erano le richieste dei giganti durante la prima rivolta?"
"P.i.o.v.r.a." ribatto con sicurezza "Più istruzione, occupazioni, vacanze
stipendiate, rispetto e attrezzature per il lavoro"
Un tremulo sorriso si distende sulle labbra di Remus, subito sostituito
nuovamente da un'espressione concentrata.
"Come si chiamava il Ministro che ha reso effettivo il regolamento dei trasporti
via polvere volante?"
"Morrison…come il cantante dei Doors!"
"Molto bene!"
Le domande si susseguono l'una dietro l'altra e per ogni quesito ho la risposta
qui, pronta! Non so da dove vengano fuori queste parole…queste nozioni. Quasi mi
stupisco che il mio cranio sia talmente grande da poterle contenere tutte.
C.a.v.a.l.l.o. S.a.n.t.o. C.i.a.l.t.r.o.n.e. Sigle che indicano richieste
sindacali, motti partigiani, nomi di gente morta e stramorta. Ma ha senso. Ha
senso! So tutto! Tutto quello che Remus ha ripetuto centinaia, migliaia di volte
esce senza esitazioni dalla mia bocca. Chi sono io? Chi si è impossessato del
mio corpo e parla al posto mio?
"Come si chiamava l'ideatore dell'Incantesimo della Memoria?"
"Mellifluos!" rispondo.
Remus mi guarda esterrefatto.
"E' esatto" mormora, lasciando cadere il foglio. "vedi che applicandoti un po'…"
comincia, ma io non lo lascio continuare, balzandogli addosso e scompigliandogli
i capelli.
"Ah! Chi è quello che non studia, eh?" ringhio, spingendogli la testa verso il
basso.
"Sirius!" bofonchia Remus, cercando di sottrarsi alla mia stretta.
Lo afferro per le spalle, ridendo come un pazzo. Sembrava impossibile che
riuscissi a prepararmi in una sera per l'esame di storia della magia. Ormai
credevo di essere spacciato.
"Ah cosa farei senza di te?" esclamo e poi il mio cervello fa corto circuito.
Sovraccarico del sistema.
Spegnere tutto!
Spegnere tutto…qualcosa dev'essere andato in tilt qui dentro perché…non so
nemmeno io come…mi chino verso Remus e gli stampo un sonoro bacio sulle labbra.
Rimango a osservarlo per qualche istante negli occhi, mentre la piena
consapevolezza di quello che ho appena fatto mi colpisce come una scudisciata.
Ho baciato Remus! Remus, capito?
Ma da qualche parte…forse tra la celletta in cui è memorizzato l'inventore
dell'Incantesimo della Memoria e quella con la data dell'ultima elezione di un
Ministro della Magia donna…questo sembra perfettamente normale. Tanto che…beh,
mi chino di nuovo verso di lui. Senza fretta. Coprendo la distanza che separa le
nostre bocche con una lentezza infinita. Sfioro appena le sue labbra con le mie
in un tocco leggero. Sento la loro morbidezza. Il loro sapore dolce…cioccolata.
Deve aver mangiato della cioccolata. La mia mano percorre con calma la linea del
collo, fino a tuffarsi nei suoi capelli, mentre la mia bocca incontra di nuovo
la sua. Avverto le sue labbra muoversi impercettibilmente sulle mie. Il suo
alito fondersi con il mio. È solo un istante prima che Remus balzi in piedi. È
pallido…molto pallido. Così pallido che ho paura che stramazzi a terra da un
secondo all'altro. Chiude un pugno lungo il fianco, guardandomi con
un'espressione indecifrabile. Poi mi volta le spalle e prima che io possa dire
una sola sillaba scompare su dalle scale che portano nel nostro dormitorio.
Remus PoV
Giro l'ultima pagina dei miei appunti, la copro con una mano e cerco di
ricordarmi a memoria quello che la suddetta pagina contiene. Dopo aver ripetuto
mentalmente le nozioni, riguardo il foglio. Okey, so tutto. Ora devo solo….dov'è
che sono quegli appunti? Erano qui un attimo fa! Ah eccoli, li ho sottomano.
Dio! questo esame di Storia della Magia mi ridurrà sul orlo di una crisi di
nervi. Sono un po' indietro con il ripasso, ma che si può pretendere? Gli ultimi
tre giorni li ho trascorsi in infermeria a cercare, vanamente, di riprendermi
dall'ultima notte di plenilunio, e il risultato è questo: sono indietro. Se
fosse dipeso da madama Chips sarei ancora in infermeria, ma per fortuna sono
riuscito a convincerla a lasciarmi andare. Devo recuperare il tempo perduto ,
quindi credo che andrò avanti ancora un po' a studiare. Prima di concentrarmi
nuovamente sui fogli mi concedo una pausa flash, infilandomi una mano in nella
tasca della tunica, per estrarne un bel pezzo di cioccolata e infilarmelo tutto
in bocca. Buono! Mi accorgo solo adesso che, a parte il ragazzo che mi è seduto
accanto , la sala comune è completamente vuota. James e Peter saranno già a
letto a ronfare, magari mi avranno anche salutato, ma ero talmente assorto, che
temo di non averli proprio sentiti. Una ciocca di capelli mi ricade davanti agli
occhi, la sposto indietro con una mano. Ad un tratto mi giro per vedere come
procede lo studio del mio amico. Procede….per procedere bisognerebbe come
minimo, almeno iniziare, cosa che, da quello che vedo, Sirius non ha fatto.
Benedetto ragazzo! Ha le mani dietro la testa , e le gambe allungate, in quel
suo atteggiamento da ' non me ne può fregare di niente'
"Sirius, concentrati" lo riprendo rivolgendogli un'occhiataccia. Mi avrà
sentito? Massì che mi ha sentito, fa solo finta di non sentirmi…o semplicemente
non ha voglia di rispondermi "Non supererai mai l'esame se non studi" rincaro la
dose, nel tentativo di spronarlo, mentre sposto lo sguardo da lui ai suoi
libri…cielo, come è disordinato! Ma ci capisce qualcosa in mezzo a tutto quel
casino? Gli avrò spiegato un milione di volte che per studiare con profitto
bisogna essere un minimo ordinati, ma niente! E' come parlare al muro.
"Ma sto studiando!" mi dice mentre sbadiglia. Certo, studia! Se lui studia io
sono il ministro della magia! Ma si rende conto che quando dice delle cazzate lo
si vede lontano un miglio? Scuoto la testa, e con la sedia mi avvicino di più a
lui.
"Abbiamo ripetuto questa roba milioni di volte. Ormai dovrebbe esserti entrata
in quella zucca vuota che hai al posto della testa!" e mentre dico questo prendo
a rovistare in questo…..in questo suo caos da far paura. Un po' per mettere a
posto, e un po' per cercare lo schema riassuntivo che gli ho fatto qualche
giorno fa. Ah eccolo finalmente!
"Scommetto che non l'hai nemmeno letto" dico prendendo in mano il foglio e
sventolandoglielo davanti
"Certo che l'ho letto!" ribatte in tono sdegnato. Troppo sdegnato. Come è solito
fare quando sa di aver fatto, o non fatto , come in questo caso, qualcosa. Gli
lancio un'occhiata scettica, spero che riesca a leggere il messaggio implicito
in esso:' non ti credo, Ritenta sarai più fortunato.' Forse. Si perché per me
Sirius, è un libro aperto.
"Avanti, ti aiuto a ripassare" Gli dico con un profondo sospiro. Alla fine non
posso fare a meno di aiutare questa zucca vuota, mi sentirei in colpa se non lo
facessi, e poi infondo aiutando lui, ripasso anch'io, quindi è tempo ben
utilizzato. Apro il libro di storia della magia e, lentamente, comincio a
leggere ad alta voce
"L'anno della rivolta dei giganti è stato contrassegnato.." sento la mia voce
che si diffonde nella sala, ma subito vengo interrotto
"Sì, ma almeno non possiamo andarci a sedere davanti al fuoco? Io ho mal di
schiena!" mi dice Sirius con aria vagamente sofferente. Poi come fa di solito
quando vuole qualcosa, butta all'infuori il labbro inferiore, e gli occhioni da
cucciolo. Roteo gli occhi e sbuffo, possibile che non riesca a stare fermo per
più di un tot di tempo? E' più forte di lui, non credo neanche che lo faccia
apposta. Se penso a Sirius mi viene in mente un cavallo…si, un giovane stallone
forte, bello e fiero che corre instancabile per le praterie con tutti i muscoli
contratti dalla corsa, la criniera al vento. Energia viva, pulsante….libertà
alla stato puro… ma che diavolo vado a pensare adesso??? Non faccio in tempo a
rispondergli che lui ha già preso un pacchetto di patatine, si stende sul
tappeto davanti al camino a pancia in sotto e si puntella sui gomiti. Mi alzo e
lo raggiungo. Mi siedo accanto a lui, appoggiando la schiena alla poltrona dove
di solito si siede James e incrocio le caviglie l'una sull'altra , e appoggio il
pesante libro sulle mie gambe.
Con calma, riprendo la lettura, cercando di rendergliela più interessante e
leggera, per quanto sia possibile riuscire in tale in presa con una materia come
Storia della magia, ma vedo che nonostante tutti i miei sforzi ha l'aria un po'
annoiata e distratta… e dire che Sirius non è stupido, se solo si applicasse un
po' di più se la caverebbe alla grande, lo so bene. Dove vuole si applica con
impegno e costanza, ma purtroppo lo fa solo con ciò che gli interessa e suscita
in lui una grande passione, come , ad esempio, le ragazze o il Quidditch…se io
adesso gli chiedessi di dirmi che so, qualcosa sul capitano di Quidditch della
nazionale, sono certo che mi snocciolerebbe come niente tutti i dati su di lui,
credo addirittura che arriverebbe a dirmi di che colore porta le mutande e il
suo numero di scarpe. Peccato solo che queste cose a Ruf non interessino
minimamente. Forse ci sono, proviamo a unire questi dati a cose che gli
interessino, a mettergliele sotto forma di giochi di parole. Comincio a
suggerirgli sigle per ricordarsi le richieste dei giganti, a dare nomignoli ai
vari personaggi storici. Nonostante io non ami fare queste cose, vedo , dal
sorriso del mio amico, e dai suoi occhi che brillano di interesse e curiosità,
che la cosa funziona. Mi sembra di spiegare ad un bambino piccolo, ma infondo mi
diverto. Con Sirius è sempre così: ogni cosa, anche la più piccola e banale,
come lo può essere ripassare di sera per un esame, assume toni divertenti e
giocosi. Temo che lui sia refrattario alla serietà, questo termine proprio non
rientra nel suo vocabolario. Sirius è un tipo irriverente, poco studioso,
ritardatario e…inaffidabile. Però quando vuole sa essere anche un grande amico.
E poi, infondo mi piace questo suo essere sempre allegro, perché quando sto giù
riesce a sollevare anche me. Mi fa sentire sereno. Ed è per questo che sono
molto affezionato a lui. Io so cosa può essere davvero il mio amico, e forse per
questo, mi prendo sempre la briga di sgridarlo, ammonirlo, riprenderlo, quando
si vuole lanciare in una delle sue imprese, o si fa mettere in punizione facendo
perdere punti alla nostra casa…ma è inutile, come dicevo prima Sirius è uno
stallone selvaggio e di conseguenza non lo frena nessuno. Neanche il prefetto
della sua casa. Sento la pendola che batte i rintocchi di mezzanotte. Mentre
finisco di spiegargli come i folletti siano stati preziosi durante l'ultima
rivoluzione del secolo scorso, guardo i due sacchetti vuoti di patatine, e dopo
aver finito di parlare mi sfrego gli occhi con una sola mano. La stanchezza
comincia farsi sentire, credo che per stasera possa bastare, richiudo il libro.
Prima di andare a letto, però, voglio vedere quanto ha appreso stasera, quindi
afferro lo schema riassuntivo.
"Allora, vediamo quanto ti ricordi" gli chiedo
"Nah…domani!" prova ribattere lui. Domani un corno!
"Sirius, devo sapere a che punto siamo con la tua preparazione, così domani
possiamo concentraci direttamente su quello che non sai!" gli spiego con voce
ferma.
Sirius tenta di ribellarsi con uno sbuffo. Forse pensa che io mi rassegni, ma si
sbaglia, si sbaglia di grosso.
"Sirius!" lo riprendo severamente mentre gli lancio un'occhiataccia, che spero
per lui, non provi a controbattere.
"E va bene" si rassegna alla fine mettendosi a sedere sul tappeto.
"Quali erano le richieste dei giganti durante la prima rivolta?" comincio ad
interrogarlo
"P.i.o.v.r.a." ribatte sicuro "Più istruzione, occupazioni, vacanze stipendiate,
rispetto e attrezzature per il lavoro"
Giusto, sorrido appena, poi mi concentro per la prossima domanda
"Come si chiamava il Ministro che ha reso effettivo il regolamento dei trasporti
via polvere volante?"
"Morrison…come il cantante dei Doors!"
"Molto bene!"
Vado avanti con il mio interrogatorio, e domanda dopo domanda mi accorgo che
Sirius risponde a tutte in modo corretto ed esatto. Allora il mio trucchetto dei
giochi di parola, di abbreviazioni e nomignoli ha funzionato!
"Come si chiamava l'ideatore dell'Incantesimo della Memoria?" tento con l'ultima
domanda
"Mellifluos!" la risposta di Sirius arriva subito, pronta ed…esatta.
Lo guardo con un espressione fra l'attonito e lo esterrefatto . Che vi avevo
detto? Sirius non è stupido, un pigro forse , ma non stupido. Ha solo bisogno di
essere spronato un po', ed ecco che si trasforma, diventa un altro.
"E' esatto" mormoro, lasciando cadere il foglio. "vedi che applicandoti un po'…"
ma vengo subito interrotto. Ma….Sirius mi è saltato addosso, mi abbraccia tutto
esaltato, euforico, neanche avesse bevuto…
"Ah! Chi è quello che non studia, eh?" urlicchia spingendomi la testa verso il
basso.
Aiuto! E'…è pazzo, è ubriaco di felicità di gioia.
"Sirius!" cerco di liberarmi dalla sua stretta….non respiro, se continua così
soffocherò
Mi afferra per le spalle, in una stretta salda, mentre ride…ride e…ride, mentre
continua a scuotermi. Mi sento come il cestino di quegli aggeggi babbani…com'è
che si chiamano? Ah si Lavatrici. Ma sorrido di rimando. Sapevo che infondo ci
teneva a essere preparato per questo esame, e sono contento che lui sia felice,
e di averlo aiutato…vorrei solo che la smettesse di sbatacchiarmi come un
orsetto di peluche.
"Ah cosa farei senza di te?" esclama. Tu non lo so, io magari tenterei di
sopravvivere, scherzo fra me e me.
Poi.. succede tutto in un attimo.
Lui si china verso di me e mi stampa un sonoro bacio sulle labbra. Rimango senza
parole, non so che dire, che fare…che pensare, forse è talmente fuori di sé
dalla gioia da non sapere più nemmeno quello che fa. Lo guardo allibito. Sto per
dire una battuta, come fa di solito lui, quando vedo il suo viso assumere
un'espressione strana, seria. Poche volte l'ho visto così.
Lentamente si china su di me, ammetto di avere un po' paura. In un attimo la
distanza fra noi due è annullata. Mi sfiora le labbra con le sue, senza
pressione…solo leggermente. Sento che le sue sono morbide ma carnose. Ci
stacchiamo per un attimo, ancora frastornato sento la sua mano scivolarmi sul
collo, per poi affondarla nei miei capelli, mentre mi ribacia. Per un qualche
motivo a me sconosciuto, sento che non mi da fastidio…che tutto questo è
normale, sebbene sappia perfettamente che non lo è affatto. Per un attimo, un
secondo, rispondo a quel suo bacio, muovendo le labbra. Sento il suo alito ,ma
solo un attimo. Poi come se qualcosa dentro di me si fosse scosso e svegliato,
mi alzo in piedi di scatto. Sirius che hai fatto? Che cosa ho fatto? Non capisco
più nulla. Mi sento strano. Lui mi guarda un po' preoccupato…io no, non
guardarmi Sirius! Dovrei pensare, dire qualcosa…ma…. No…non ce la faccio. Chiudo
a pugno una mano. No, non ce la faccio a stare qui…mi volto di scatto e,
frastornato, imbocco le scale che portano al dormitorio maschile.
continua...