Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Nezu    24/06/2008    3 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato l'uso del tag br all'inizio e/o alla fine dell'introduzione.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Piccola one-shot, un tributo a Severus Piton, uno dei personaggi che amo di più. So che molti ne hanno fatto uno, ma vorrei dare anch'io il mio contributo. "Era stato lui a parlarle per primo di
Hogwarts, a metterla
al corrente del mondo magico, quel mondo che lui agognava
più di ogni altra
cosa mentre le urla dei suoi genitori rimbombavano sulle pareti spoglie
della
sua casa."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aveva cercato di proteggerla, aveva fatto di tutto per proteggerla.

Era arrivato persino a chiedere in ginocchio all’Oscuro Signore di risparmiarla, di lasciare in vita almeno lei, ma il fato aveva voluto che l’amore e l’orgoglio di Lily Evans superassero la pazienza del reietto Tom Riddle.

Anni di servizio reso al mago più temuto di tutti i secoli non erano bastati a rendere la richiesta di Severus Piton così importante da dover fare un semplice sforzo, bastava anche solo uno Schiantesimo, per salvare la vita ad una Nata Babbana.

Ma quella pigrizia e quella mancanza di gratitudine nei confronti di uno dei suoi più fedeli Mangiamorte erano state pagate da Voldemort a caro prezzo: non solo l’Anatema Che Uccide gli si era rivolto contro, ma Severus Piton aveva scelto finalmente da che parte stare.

Non era più dalla parte di Silente solo per salvare la donna che aveva sempre amato e che era stata uccisa in quel modo così freddo, era dalla parte di Silente per vendicarsi e per far sopravvivere gli occhi di Lily Evans.

Aveva cercato di salvarla quando aveva scoperto che l’Oscuro Signore era sulle sue tracce, aveva scelto la strada più pericolosa, l’ambiguità: ormai era il doppiogiochista, il più esposto, colui che rischiava di più.

Non aveva amici in nessuno dei due schieramenti, poteva solo sperare di convincere Silente a proteggere adeguatamente Lily e cercare di convincere Voldemort a risparmiarla nel caso le protezioni del preside di Hogwarts fossero venute a meno.

Tutte queste precauzioni, tutti quei rischi, tutti i suoi sforzi e le sue congetture erano stati vani, inutili.

Era andato tutto storto, aveva perso l’unica persona che per lui fosse veramente importante, la persona che aveva sempre desiderato.

Ora solo i suoi occhi sopravvivevano, solo quei bellissimi occhi, rinchiusi nel corpo del più grande spaccone, arrogante e presuntuoso Grifondoro di tutti i tempi, James Potter.

Era una tortura guardare il volto di Harry Potter e vedere quegli occhi, ricordo di rimorso, sul volto che gli ricordava tanti soprusi e tante umiliazioni subite.

Erano sentimenti troppo contrastanti e l’unico modo per sottrarsi ad essi era scegliere una delle due vie: o odiarlo in quanto fotocopia di James “Ramoso” Potter o proteggerlo con tutto sé stesso per redimersi dal peccato che aveva commmesso, per far sì che il sacrificio della bella Lily non fosse stato inutile.

Ma la scelta era troppo difficile, come si può odiare una persona se dentro di te senti di volerla solo proteggere?

Se tutto questo non fosse successo, se Lily e James Potter fossero ancora vivi, allora forse non avrebbe dovuto distruggersi per prendere una decisione.

No, forse sarebbe stato ancora meglio se James Potter non fosse mai esistito, e con lui anche quel dannato cane di Sirius Black.

Se non fossero mai esistiti, lui e Evans non sarebbero stati separati, in fondo lui le era sempre stato accanto.

Era stato lui a parlarle per primo di Hogwarts, a metterla al corrente del mondo magico, quel mondo che lui agognava più di ogni altra cosa mentre le urla dei suoi genitori rimbombavano sulle pareti spoglie della sua casa.

E quando non ne poteva più di quelle mura su cui sembrava sentire ancora l’eco dei pianti e delle grida, usciva di corsa asciugandosi le lacrime e si nascondeva nel parco, a guardarla giocare con la sorella maggiore: era come un’immagine celestiale, la felicità dipinta sul suo volto così spesso sorridente, le sue dimostrazioni di una magia così sviluppata già in così tenera età.

Finalmente aveva trovato qualcuno come lui, qualcuno che potesse capirlo, era certo che lei lo capisse; quanto c’era rimasta male Lily Evans quando alla partenza del treno per Hogwarts sua sorella le aveva dato del mostro?

Forse la piccola Evans non aveva mai pensato a quante volte Severus Piton avesse sentito dargli del mostro, a lui e a sua madre, da parte di quello sconsiderato Babbano di cui aveva la sfortuna di essere figlio.

Un Babbano ignorante, pieno di pregiudizio e di odio verso i diversi.

Non aveva neanche risparmiato il piccolo Severus dai pesanti insulti e dalle minacce, né dalle punizioni corporali per una colpa che non aveva commesso, per un potere che, certo, gli piaceva ma non aveva mai chiesto.

E cosa potevano capirne di tutta questa sofferenza James Potter e Sirius Black, entrambi cresciuti in famiglie di Purosangue?

Cosa poteva capirne James Potter, che era sempre stato viziato e coccolato da dei genitori un po’ troppo permissivi?

Eppure Potter non si era mai risparmiato dal rendergli la vita un inferno nell’unico posto che poteva effettivamente considerare casa sua: ogni occasione, ogni volta che lo incrociava per caso, erano sempre e solo umiliazioni verbali e non.

E gli altri studenti idolatravano Potter, affascinante, carismatico, testa calda e favoloso giocatore di Quidditch... come si poteva preferire a James il piccolo, unto e riservato Severus Piton, sempre sulle sue, sempre a studiare e ad esercitarsi nella magia nera?

Erano come il bene e il male incarnati, la scelta doveva essere evidente.

Solo una persona aveva sempre difeso Severus, Lily aveva sempre avuto una predisposizione ad aiutare gli oppressi... erano stati i momenti più belli per Piton, i momenti passati con la giovane Grifondoro, l’unica che amava e che avrebbe mai amato.

Ma alla fine si era allontanata anche lei ed era andata con Potter.

Severus Piton non si era mai sentito così tradito come quel giorno in cui seppe del matrimonio tra Lily Evans e James Potter.

Li aveva odiati, o meglio, aveva cercato di odiare Evans.

Cosa che non gli era riuscita, era troppo importante per lui.

E alla fine eccolo di nuovo dilaniato da quell’indecisione onnipresente.

Quell’indecisione che comunque alla fine non gli aveva impedito di fare una scelta, pur continuando sulla sua linea da doppiogiochista.

Aveva fatto il dono più bello che qualcuno potesse fare allo straosannato Harry Potter: gli aveva mostrato la madre.

Lily, più viva che mai nonostante fosse in ricordo.

E lui era stato finalmente capito, gli occhi di Lily non avrebbero più mostrato disprezzo e rabbia nel pensare a lui.

E Severus Piton aveva ricevuto la sua ricompensa, annegando in quegl’occhi alla sua fine, purificandosi da tutte le sue colpe.

E sentendosi finalmente e nuovamente felice.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nezu