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Autore: Sognatrice_2000    01/03/2014    1 recensioni
Cosa è accaduto veramente tra Shiho e Gin,prima che la scienziata abbandonasse l'organizzazione?
Un giorno,dopo un inaspettato incontro per le vie del centro,entrambi rievocheranno i loro ricordi,accorgendosi che dentro di loro continuano a palpitare leforti emozioni del passato.
Ai dovrà affrontare una scelta difficile,che metterà in discussione il suo futuro,ma che sarà resa più piacevole dall'amore di una persona speciale.
(GinxSherry)
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Il silenzio era rotto soltanto dal sibilo del vento. Ai fissava l’orizzonte,dove i contorni del cielo e del sole si confondevano,mischiando vari colori dalla sfumature porpora e violacee. Non aveva il coraggio di guardare negli occhi il suo amico Conan,né tantomeno aveva il coraggio di rispondergli.
Il bambino moro al suo fianco restò in silenzio per un po’,aspettando una risposta da parte sua, anche se a dire il vero non ci contava molto.
Ai deglutì e si fece coraggio. Non doveva più mentire al suo più caro amico,doveva conoscere la verità,senza bugie o segreti. Magari confidarsi con lui l’avrebbe aiutata a sentirsi meglio.
Scostò una frangia di capelli biondi dietro l’orecchio,per poi iniziare a parlare.
“Noi due abbiamo avuto una relazione,prima che abbandonassi l’organizzazione … ”sussurrò quasi impercettibilmente.
”Che cosa,una relazione?!”sbottò Conan. Era esattamente la risposta che si aspettava,tuttavia averne la conferma era ancora peggio. Una parte di lui,forse,sperava ancora di essersi sbagliato.
Non riusciva a concepire un’immagine di loro due insieme.
“Come hai potuto amare quel pazzo criminale?!”fu la sua reazione,in seguito al silenzio di Ai.
“Non parlare così di lui!”le parole gli erano uscite dalla bocca prima che lei  potesse controllarle.
Il piccolo detective rimase basito,fissandola stralunato.
La bambina ritornò in sé un attimo dopo. Ma cosa le era preso,così all’improvviso? Perché quella strana reazione,le aveva dato di volta il cervello?
Conan posò una mano sulla sua spalla,nel tentativo di calmarla. Forse era stato troppo brusco, aveva esagerato.
“Vorrei che mi spiegassi la verità,dall’inizio alla fine”proferì,guardandola negli occhi.
Ai incrociò il suo sguardo,apparentemente impassibile,anche se dentro di sé nascondeva un grande turbamento.
“Hai ragione,esiste sempre una sola verità. Tra di noi non devono esserci segreti”cominciò ”a quei tempi ero ancora ingenua,e credevo che lui mi amasse davvero,credevo di essere la persona più importante del mondo per lui. Ero stanca di avere intorno persone fredde,che non dimostrassero un briciolo di affetto nei miei confronti. All’inizio anche Gin lo era,eppure quando eravamo insieme sapeva essere di una dolcezza unica.  Sono stati gli unici momenti della mia vita in cui ero davvero felice,in cui capivo cosa volesse dire essere importante per qualcuno. Tutto il resto per me non contava,nel mondo c’eravamo soltanto noi due e nessun altro. Ma poi … “una lacrima scivolò sul suo volto “ poi sono venuta a sapere che lui aveva ucciso mia sorella. E per me è stato davvero un dolore troppo grande … “i singhiozzi le impedirono di parlare. Si aggrappò alla maglietta di Conan,mentre lui la lasciava sfogarsi.
Quando qualche minuto dopo riuscì a calmarsi,finì di raccontargli tutto,compreso il momento che ricordava con più orrore,cioè quando lui l’aveva violentata.
Sorvolò tuttavia sul fatto che nonostante tutto, forse quell’amore continuava ad essere ancora vivo in lei,e della visita segreta di Gin della sera prima.
Si accorse con stupore che,una volta finito di parlare,Conan le aveva appoggiato le mani sulle spalle. Sorrideva. Un sorriso incoraggiante,dolce e pieno di calore,rassicurante.
“Non importa chi tu abbia amato,l’importante è che tu in quei momenti sia stata felice. Quest’esperienza contribuirà a renderti più forte. Non devi soffermarti  troppo a guardare indietro,altrimenti rischierai di non riuscire più ad andare avanti”le disse,sempre sorridendo.
Dapprima spalancò gli occhi,poi, ancora tra le lacrime,sorrise anche lei. Un sorriso sincero,che quasi mai regalava ai suoi amici. Finalmente era riuscita a liberarsi da quel peso che la angosciava. Shinichi aveva ragione : doveva smetterla di tormentarsi sul passato,e cercare di vivere al meglio il suo presente. Akemi avrebbe vissuto sempre nei suoi ricordi, nel suo cuore,e da lì nessuno gliel’avrebbe potuta portare via,neppure con la forza.
“Grazie,Shinichi”sussurrò,più serena.
 Conan la guardò sollevato : era felice di sapere che finalmente fosse riuscita ad aprirsi a lui.
Entrambi ritornarono in camera,e Ai si distese sul letto,poiché si sentiva ancora molto debole.
Dopo un allegro saluto,lui si congedò velocemente,altrimenti avrebbe rischiato di perdere la metropolitana che doveva riportarlo a casa.
Ai lo osservò mentre usciva,con qualche senso di colpa. Non gli aveva detto la verità fino in fondo, e cioè aveva tralasciato il fatto che quella sera Gin sarebbe venuto a trovarla nuovamente. Ma soprattutto,aveva evitato che stava iniziando a tentennare nei suoi confronti,che non era del tutto sicura di ciò che provava per lui. Immaginava la sua faccia se solo gliel’avesse detto,e anche lei stessa continuava a stupirsene.
Chissà se aveva sbagliato a volerlo vedere anche quella sera …
 
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Le lancette dell’orologio scandivano il tempo con lentezza estenuante. Lo sguardo di Ai si posò sul quadrante azzurro appeso alla parete bianca. Erano le sette e mezza. Sbuffò,ansiosa. Era incredibile come il tempo sembrava non passare mai.
-Ehi,piccola,è ora di cena!-
Una voce dolce e allegra la riscosse  bruscamente dai suoi pensieri. Sussultò,ritrovandosi a fissare la figura di un’infermiera dai capelli mori e gli occhi color nocciola. Teneva tra le mani un vassoio bianco,con una scodella di minestra fumante. Quando sentì quel profumo,un ricordo dolce le ritornò improvvisamente alla mente . Era incredibile come bastasse un odore per farle ritornare alla mente quei momenti passati con lui,quei momenti in cui aveva provato l’amore per la prima volta,e che avrebbe tanto voluto rivivere …
 
INIZIO FLASHBACK :
 
Folate di vento freddo spazzavano le strade,mentre la pioggia scrosciava senza sosta,formando  microscopiche goccioline sui vetri delle finestre.
Shiho era intenta a cucinare,tra diversi pentoloni fumanti. Era uscita prima dal laboratorio apposta per preparare la cena. Indossava un lungo grembiule rosa,che le evidenziava i fianchi sinuosi. Controllò accuratamente che niente fosse bruciato,per poi mescolare con un cucchiaio enorme una pentola piena fino all’orlo di minestra.
Dal salotto arrivò una voce maschile, ovattata.
“Sherry … insomma,quanto devo ancora aspettare?”
“Un attimo,è quasi pronto!”gridò di rimando lei.
Mise la minestra fumante nei piatti,si riavviò velocemente i capelli,cercando di far sparire il rossore affannato delle sue guance.
Si era impegnata tantissimo per cucinare qualcosa di buono da mangiare insieme a Gin. Akemi le aveva insegnato le ricette più semplici,senza rischiare di far danni in cucina.
Non che non fosse brava,anzi,ma l’idea di non essere all’altezza di preparare una cena decente l’assaliva spesso.
Scosse la testa,si pulì le mani sul grembiule e si diresse verso il soggiorno.
“Tesoro,vieni!”disse rivolta all’uomo dai lunghi capelli biondi che sedeva sul divano.
Lui si alzò sbuffando.
“Era ora”borbottò falsamente offeso.
”Scusami” disse lei con un sorriso,facendogli aumentare i battiti del cuore.
Gin la osservò per qualche istante. Era bellissima anche vestita con il grembiule casalingo.
“Stavo scherzando”mormorò,abbracciandola”sei stata davvero carina a fare tutto questo per me.”
Shiho avvampò. Prese il suo viso tra le mani,regalandogli un dolce bacio.
 Si presero per mano,dirigendosi verso la cucina,impregnata di un intenso odore di minestrone.
Mangiarono in silenzio,ogni tanto i loro sguardi si incrociavano,dando vita ad un vortice di passioni travolgenti.
Finito il pasto,si alzarono ; Gin sorrise e la prese per i fianchi,massaggiandoglieli leggermente e provocandole dei brividi.
”Era davvero buonissimo. Sei la migliore cuoca del mondo,Sherry … e anche la più bella “le sussurrò all’orecchio.
“Ti ringrazio”rispose lei arrossendo”e come premio,cosa mi merito?”aggiunse maliziosamente.
“Fammi pensare … “disse con finto tono vago “credo che questo ti possa bastare.”
Premette le sue labbra su quelle della ragazza,baciandola appassionatamente.
Shiho chiuse gli occhi. Che magnifica sensazione. Non ricordava di essere mai stata tanto felice in vita sua.
 
FINE FLASHBACK
 
Ai dischiuse le sue labbra in un sorriso. Era uno dei ricordi più dolci che aveva condiviso con lui.
La loro prima cena insieme,in cui le aveva cucinato per lui,e poi avevano guardato un film insieme, stando tutto il tempo abbracciati come una tenera coppietta di adolescenti.
In quei momenti si rendeva conto di quanto ne fosse innamorata,di essere disposta a tutto pur di farlo felice,di non essere affatto sola.
Ricacciò indietro le lacrime. Forse era una sciocca ad aver riposto e continuare a riporre tutta quella fiducia in lui. Rischiava di commettere lo stesso errore che aveva commesso anni prima,ma nonostante tutto non era pentita.
Il fatto che lui l’avesse svegliata ad un passo dalla morte le faceva credere di essere importante per lui, aveva risvegliato l’attrazione che provava per lui.
Ma era anche vero che per causa sua aveva sofferto molto,e aveva persino rischiato di morire più di una volta.
Non sapeva se doveva odiarlo … o se doveva amarlo.
Cercò di non abbandonarsi a quelle fantasie,mettendosi a sedere a fatica e iniziando a mangiare la sua scodella di minestra.
Finì la cena velocemente,rifiutando l’aiuto della giovane infermiera,e sdraiandosi nuovamente sul letto. Non fece altro che pensare a Gin e al momento in cui avrebbe dovuto vederlo.
Man mano che le lancette scorrevano,il cuore le batteva sempre più velocemente nel petto.
Un paio d’ore dopo si alzò dal letto,agitata. Si diresse verso la finestra,scostando le tende verdognole,e ammirando le stelle che brillavano nel cielo. Sembravano tanti occhi saggi che vegliavano pazientemente sulla città ormai immersa nel silenzio.
Era ormai notte fonda,il cielo aveva assunto un colore nero come la pece.
D’improvviso sentì un cigolio alle sue spalle. Si voltò di scatto,notando con grande gioia che sulla porta si stagliava la sagoma alta e imponente di un uomo. Di colui che aspettava. Colui che ,   forse,continuava ad amare.
“Gin … sei arrivato”mormorò con un tono che tradiva la sua felicità.
“Non avrei mai potuto non venire”disse lui,avvicinandosi e sollevandola da terra,per poi stringerla nel suo abbraccio.
“Non ho fatto altro che pensare a te tutto il giorno,morivo dalla voglia di rivederti. Ho dovuto stare nascosto per più di tre ore,per evitare che scoprissero la mia intrusione. Solo per te … ” disse,facendole una breve carezza sulla guancia e fissandola dritta negli occhi.
Ai avvertì il cuore schizzarle fuori dal petto. Tutte le volte che lui la fissava con quello sguardo magnetico e affascinante le mancava quasi il respiro.
Le era sempre piaciuto per quell’aura di mistero carismatica e schiva che dimostrava,e per il suo lato dolce che riusciva ad esprimere sempre e soltanto con lei.
Gli sorrise,prendendo il suo viso tra le mani e stampandogli un lieve bacio sulle labbra.
Per un tempo interminabile continuarono ad accarezzarsi e baciarsi. Sembrava che fossero entrati in un mondo a parte, dolce e paradisiaco,in cui esistevano soltanto loro e la profondità del loro amore.
Quando si staccarono,si fissarono a lungo negli occhi.
“Tornerai di nuovo,non è vero?”domandò Ai,rompendo il silenzio che era sceso improvvisamente su di loro. Si diede della sciocca un secondo dopo aver pronunciato quelle parole,ma ormai era troppo tardi. Sentiva di voler passare altro tempo con lui,non ci poteva fare nulla.
“Certamente. Tornerò ogni sera,finchè resterai ancora qui. Adesso però devi riposarti,torna a letto”la posò sul morbido materasso,nonostante lei si dimenasse.
“No,voglio restare un altro po’ con te...”sbuffò,mettendo il broncio come una bambina piccola.
“D’accordo”sorrise Gin.
La prese nuovamente in braccio,per evitare di affaticarla,e poi la portò sul piccolo balcone, mentre insieme ammiravano le stelle.
Una folata di vento gelido li colpì e la schiena di Ai fu percorsa da un brivido.
“Ho freddo … ”mormorò.
“Non ti preoccupare,ti scaldo io”disse Gin,stringendola al suo caldo cappotto.
Quell’abbraccio era bellissimo,le infondeva un calore unico. Era lo stesso abbraccio che le dava in passato. Adesso non aveva più freddo.
Posò la testa sul petto dell’uomo,volgendo il suo sguardo all’enorme distesa stellata.
Nell’essere così vicini,entrambi si resero conto di quanto fossero forti le emozioni del passato nei loro cuori.
Gin rivedeva la sua Sherry esattamente come pochi anni prima. Sherry con lo sguardo brillante di gioia,Sherry con lo sguardo malinconico,Sherry con le lacrime agli occhi,che cercava sempre di trattenere, mostrandosi forte. Sherry con i vestiti provocanti e seducenti che indossava solo per i loro appuntamenti,Sherry con il camice bianco da laboratorio che la faceva apparire più adulta,Sherry con il grembiule casalingo che le donava un’aria da madre e moglie perfette, Sherry con l’impermeabile rosso,Sherry con la camicia da notte,le spalline così facili da abbassare,le curve  perfettamente modellate in evidenza …
Sherry che si lasciava abbracciare,baciare,accarezzare.
La sua pelle candida,le sue labbra morbide,i suoi capelli tra il biondo e il ramato che gli solleticavano sempre la fronte quando le si avvicinava.
La sua voce,che nonostante fosse tornata bambina era rimasta sempre la stessa. Era ciò che più richiamava i suoi ricordi.
Quella voce  che era dolce quando erano soli,che diventava scostante e cinica quando era stanca e di cattivo umore,roca dopo uno dei rari pianti che faceva,arrabbiata quando gli diceva che fumava troppe sigarette,quando si preoccupava per la sua salute.
 
In quel silenzio,la loro intesa era perfetta. Non c’erano bisogno di parole,la loro vicinanza era l’unica cosa che contasse veramente.
”Sherry … “mormorò  all’improvviso Gin,scostandole una ciocca di capelli ramati dietro l’orecchio e avvicinandosi ad esso “quando stavi per morire ho capito veramente quanto tu fossi importante per me,e come sarebbe stata vuota la mia vita senza averti al mio fianco. Io ti amo,Sherry … ”
Ai ebbe un sussulto. Un tenero rossore risaltò sulle sue guance pallide. Glielo aveva detto tante volte,ma ogni volta le faceva piacere come se fosse sempre la prima. D’altronde,il bisogno di affetto era tipico di tutti gli umani,in lei particolarmente.
“Ti ricordi cosa ti dissi quando ti avevo chiesto di essere la mia ragazza?”le chiese inaspettatamente lui.
“Certo … che io ero la tua rosa,che ti avevo conquistato con la mia bellezza pura e il mio profumo così simile a quello di quel fiore … ”rispose un po’stupita.
“Vuoi tornare ad essere la mia splendida rosa rossa?”il tono di lui era insolitamente dolce, suadente.
Il cuore di Ai perse un battito. Non sapeva davvero cosa dire,le parole le si strozzavano in gola.
“Non lo so,è tutto così difficile …”rispose dopo un tempo che parve infinito ” non riesco neppure io a capire cosa voglio davvero.”
Gin si scostò da lei per osservarne il volto. Era confusa,lo si poteva capire con una sola occhiata. Si perse a fissare quella bambina che esprimeva una bellezza unica e matura,così tanto che si procurò una gomitata da parte sua.
“Si può sapere cosa stai fantasticando?  Non è che potresti rivolgere altrove la tua attenzione?”Ai era riuscita ad assumere nuovamente la sua aria fredda e distaccata,cinica.
”Ora si che ti riconosco. Non sei cambiata affatto,Sherry … ”commentò lui in tono beffardo.
” E tu? Sei cambiato, oppure non esiteresti a farmi di nuovo del male?”chiese lei,abbandonando l’aria scherzosa.
Lui  posò delicatamente l’indice sulle sue labbra,umide di saliva.
“Adesso non dire più nulla. Pensavo che ormai avessi capito. Sherry … ti amo più di me stesso. Perdonami per tutto quello che ti ho fatto. Non sono mai riuscito a stare lontano da te,mi attiravi come una calamita. E anche adesso è lo stesso. Per ora mi basta sapere che tu sia ancora qui,tra le mie braccia … “posò le labbra sulle sue.
Ai non rispose,emise soltanto un flebile gemito quando sentì che lui aveva iniziato a baciarla sul collo.
Le sue labbra erano esattamente come le ricordava. Sulla sua pelle erano spietate, passionali, violente,ma allo stesso tempo calde e dolci.
Ansimò,mentre lui iniziava ad abbassarle le spalline della camicia da notte.
“Che buon profumo hai,Sherry … “sentì la sua voce bassa e sensuale che le solleticava l’orecchio.
Gin la portò in camera,sdraiandola sul letto. Il cuore di lei aveva preso a battere più forte. Forse,lasciarsi toccare da lui in quel modo,senza opporre resistenza,significava aver abbattuto le ultime barriere che li dividevano.
Anche le sue mani erano come le ricordava. Decise e talmente fredde da farla rabbrividire ogni volta che la sfioravano.
Le mani di lui continuavano a toccare la pelle insolitamente calda della bambina,accarezzandole la schiena nuda. La camicia da notte scivolò a terra silenziosamente.
“Sei sicura di volerlo fare?”le chiese Gin,osservando la sua espressione alquanto tesa.
Lei annuì, molto lentamente.
Gin si chinò su di lei,baciandola in preda ad una passione enorme. Ai gli prese il viso tra le mani, ricambiando il suo bacio  con uguale intensità.
Era una sciocca,lo sapeva,ma in quel momento aveva dato ascolto al suo cuore.
E ascoltare il proprio cuore non era mai una cosa sbagliata.
 
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Il sole stava per sorgere,illuminando di timidi e rosei raggi la stanza. Nello stesso letto,dormivano abbracciati un uomo dai capelli biondi e una bambina castana. Entrambi sereni,soddisfatti come se avessero esaudito un desiderio a cui tenevano molto.
Lei aveva la testa ed una mano posata sul suo petto,respirando dolcemente come se stesse facendo un sogno bellissimo.
Poco dopo,lui aprì gli occhi,fissandola con tenerezza.
”Buongiorno”disse Ai con voce dolce pochi secondi dopo,aprendo improvvisamente gli occhi azzurri.
“Buongiorno,Sherry”disse Gin con un sorriso,accarezzandole i capelli e attirandola delicatamente a sé ”sono felice che tu sia la prima cosa che vedo quando mi sveglio … “
”Anche io “rispose lei,lasciandolo di stucco. Conan aveva ragione,esisteva sempre una sola verità. Che,per quanto impossibile,non si poteva negare.
“Vuoi dire che … ?” Gin non riuscì a completare la frase.
Lei lo fissò negli occhi,sorridendo a sua volta,
“Finalmente l’ho capito. Io ti amo,Gin!”
Gli prese il viso tra le mai,scoccandogli un bacio sulle labbra prima di dargli il tempo di dire qualsiasi cosa.
Anche lui le afferrò il viso e ricambiò il bacio,mentre il sole,che splendeva alto nel cielo,segnava l’inizio di un nuovo giorno e di un nuovo amore.
Anzi,di un amore del passato che veniva scoperto nuovamente,perché forse non era mai cessato.
 
 
 
 
 
 
  
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