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Autore: vuotichepesano    01/03/2014    2 recensioni
In sala ci sono ancora i fiori che mi hai dato al primo appuntamento, sono quasi completamente appassiti e stanno cadendo i petali, ma vero, vero che noi non cadiamo?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti ho detto che volevo delle conferme da te e  tu mi hai detto che la prossima volta che torni da uno dei tuoi viaggi mi porti un regalo. Ti ho detto che non voglio nessun regalo e che a me basti tu.
Mi hai detto che il letto di camera tua non è mai stato troppo piccolo per starci in due e che le pareti non avevano poster dei Beatles solo perché avevi paura di rovinare il muro.
Ti ho sempre detto che con me dovevi stare tranquillo e che alla fine ti avrei aspettato comunque, perché sai, ti ho sognato anche l'altra notte.
E mi ricordo camera tua, la libreria di legno, i libri pieni di polvere, disordine, la sveglia rossa sul comodino vicino al letto, le lenzuola bianche e la coperta verde.
Ma adesso siamo nella stessa casa, un appartamento che è quasi più costoso di casa mia e quella di mia zia messe insieme e così grande da avere paura di non ritrovarti più. Ci siamo sempre detti che saremmo stati una coppia responsabile e che i mobili della camera da letto gli avremmo scelti insieme. Che non avremmo chiamato una donna delle pulizie e che avremmo fatto i turni per passare l’aspirapolvere il sabato mattina e alla fine questa casa mi ricorda camera tua, confusione e vestiti sparsi ovunque e va a finire che perdo anche te in mezzo a tutto questo disordine.
Che poi alla fine mi ritrovo sempre a casa da sola, perché tu parti e io non posso permettermi di venire con te. La casa è così vuota senza di te, il mio cuore è così vuoto.
La tua mancanza mi fa paura ma poi guardo la foto di noi due sul davanzale della finestra vicino al divano e mi viene da ridere perché siamo usciti così male che dovremmo anche nasconderla.
In sala ci sono ancora i fiori che mi hai dato al primo appuntamento, sono quasi completamente appassiti e stanno cadendo i petali, ma vero, vero che noi non cadiamo?
Ma tu come stai? mi hai detto che ti sei fatto un altro tatuaggio sempre sul solito braccio e il perché l'hai sempre saputo solo tu. Che tutto procede come sempre e che stasera vai a dormire presto perché domani al concerto c’è anche tua madre. Che poi al concerto volevo esserci anche io e alla fine sarei venuta solo per vederti, ma sono ancora qui a casa ad aspettarti e dare da mangiare al gatto.
Perché fa male, fa male da morire quando non ci sei, sai quanti rospi ho dovuto mandare giù? Tu nemmeno te lo immagini il male che mi hai fatto. Tu non ti immagini nemmeno quanto ti ho amato.
Ti ho amato perché certe volte non riuscivo a essere forte, volevo solo scivolarti tra le braccia e sentirti dire tutto passa, tutto passa, anche se non era vero, tutto passa, tranne noi. Ti ho amato perché se non mangiavo avevo qualcuno che mi sgridava, perché mi mettevi a tradimento lo zucchero nel tè, perché dopo un anno ancora ti spiegavo come arrivare a casa mia e tu alzavi gli occhi e ripetevi "La strada la so". Ti ho amato perché i ti amo che rimbombano nella stanza ci sono ancora e le cartoline attaccate al frigorifero non le abbiamo ancora spostate.
E poi torni e mi dici che durante il viaggio hai dormito tutto il tempo e che hai lasciato la musica accesa e “Menomale che c’erano le cuffie attaccate o sicuramente Zayn mi avrebbe buttato il cellulare per terra e ci sarebbe salito sopra”.
I tuoi jeans sono più strappati del solito e il letto mi sono dimenticata di rifarlo.
Non ti arrabbi neanche perché sei così stanco da non riuscire neanche a sorridermi, le labbra sempre unite e i tuoi silenzi che mi spaventano che ci sono quando c’è qualcosa che non funziona, riempiono la stanza. Cosa posso fare per te?
Non bastano nemmeno le mani intrecciate i baci pieni d’amore, non ti basto io?
Non mi piace farti domande perché ho sempre paura delle risposte, mi hai ripetuto che non devo avere paura di te e che a me ci pensi tu.
Ma allora se ti chiedo 'Mi ami?' tu cosa mi rispondi?
Potremmo provarci e magari ti piacerebbe quanto piace a me o magari non ti piacerebbe nemmeno un po', ma dove le trovi due mani che cercano le tue come le mie? 
Lo so non chiamo mai, però tu neanche chiami. E' che siamo tali e quali, incasinati ed essenziali.
Ieri ho passato la serata a sfogliare le ricette di mia madre cercando di farti una torta perché so che ti piace quando  faccio così ma poi mi sono addormentata sul divano e l'ho fatta bruciare, mi ha svegliato la puzza di bruciato che veniva dalla cucina e di stanchezza che anche le pareti della casa sentono, alla fine è colpa tua.
E' colpa tua se sono triste, ma come faccio io se al mattino non ci sei tu ad accarezzarmi la schiena?
E i polsi chi me li tiene quando sto per cadere? I baci sul collo chi me li da quando devo calmarmi?
Mi hai detto che Gemma mi saluta e che Lux è cresciuta di un altro centimetro.
Hai visto il quadro che ho iniziato il mese scorso appeso alla parete vicino agli altri “Ci sta bene” hai commentato. La voce rauca e debole come quando la mattina mi dicevi che non avevi dormito neanche un’ora.
Non so che effetto mi fai, non ti spaventa neanche un po’ quando il mio cuore batte così veloce?
Ti ho detto che mi fido di te, ma come faccio a fidarmi che quando parti i miei segni sulla tua schiena se ne vanno?
Devi restare, restare qui.
Non riesco a salvarmi da sola e senza di te sono un po’ a metà. E ti mostro le spine, per non farti vedere i petali che cadono perché non so se ci sei tu a raccoglierli, anche se tu mi dici di sì.
Mi hai detto che mi pensi quando non sei a casa con me e al telefono mi hai ripetuto "Comunque mi mancava la tua voce, e mi mancavi te".
Ti ho detto che mi mancavi anche tu, mi manchi anche adesso, mi manchi sempre. Cavolo, o resti qui o te ne vai e se non sai decidere te lo dico io, resta.
Resta che ti fa bene, che fa bene pure a me. Non lasciarmi il vuoto nello stomaco come sempre, riempimi d’amore e completami perché so che il tuo corpo è fatto apposta per il mio.
Mi hai detto che sono così piccola che con le tue braccia riusciresti a coprirmi, fallo. Coprimi e proteggimi da me stessa, proteggimi da quello che voglio, proteggimi da tutto quello che potrebbe farmi del male.
E sai cosa? quando siamo tutte e due davanti allo specchio della camera da letto a volte penso che stiamo proprio bene insieme, sai una di quelle coppie che quando li vedi per strada dici “Sembrate felici, allora? Quand’è il matrimonio?” che poi a casa litighiamo per una cavolata e poi facciamo l’amore e nell’aria ci sono ancora i nostri respiri, dimmi tu se questo non è amore.
Le tue mani calde e il metallo dei tuoi anelli che mi sfiorano la coscia quando siamo sul divano, sai che brividi? La pelle d’oca come quando mi sussurri all’orecchio che “Sei perfetta”.
E poi dimmi, come faccio a lasciarti andare? Sai che paura?
Chi ti lascia i segni sulla schiena come faccio io? Chi riesce a farti arrabbiare come faccio io? Chi ti ruba i baci come faccio io? Chi può occupare il mio posto?
Facciamo che non ce lo chiediamo nemmeno, perché tu adesso sei con me e ce ne vuole di tempo prima che ti lascio andare, quindi, diciamo che sei mio? Diciamo che mi appartieni e che sei una parte di me, che i miei vuoti possono essere riempiti solo dalla tua presenza e che non te ne vai perché due come noi devono stare insieme. Facciamo che tu ci sei e che stasera dormiamo insieme per poi svegliarci l’indomani e decidere chi passerà l’aspirapolvere per tutta la casa.
Mi hai detto che prima o poi imparerò a farla, la torta e che sei sicuro che sarà buona e che la mangerai tutta.
Ti ho sorriso e ti ho detto che di sicuro la farei più buona di quella che faresti tu e tu per dispetto mi hai rispondo con un “Stasera niente baci” che poi non sappiamo stare senza guardarci per due minuti di fila e vuoi venire a dirmi che staremo una sera senza morsi sulle labbra e senza graffi sul collo.
L’ultimo cd che hai comprato lo ascoltiamo sempre quando siamo in macchina e ormai le canzoni le sappiamo tutte a memoria e chi ci ferma quando le cantiamo a squarciagola mentre siamo in viaggio? Mi hai detto che di ragazze come me ce ne sono poche e che non hai intenzioni di lasciarmi andare perché poi te ne pentiresti troppo. Allora non farlo, non lasciarmi mai. Tienimi per sempre.
E poi io come devo fare con te? Il tempo passa e io ti amo sempre di più, non riesco neanche a spiegarlo a parole, forse perché non esistono o forse perché non sono mai stata brava, ma tu l’hai capito vero?
L’hai capito dal modo in cui ti guardo e nel modo il cui ti sposto i capelli quando dormi. L’hai capito quando ti dico che mi manchi e che non vedo l’ora che torni da me perché la casa senza di te fa paura e gli spazi vuoti si allargano se non ci sei. L’hai capito perché anche se sapevo che eri difficile da avere io ho continuato a volerti comunque. L’hai capito anche guardandomi mentre provo a farti le torte perché so che cerchi in ogni modo di non ridere per i miei movimenti goffi. L’hai capito perché le carezze sui graffi si sentono di più. Ma l’importante è che tu l’abbia capito e ieri sera mi hai sussurrato “Ti amo” all’orecchio e i tuoi occhi lucidi mi hanno fatto capire che tu stavi dicendo la verità.
E sai che per me il cielo e le stelle non sono niente vicino a te? Tu sei la mia stella, tu sei il mio cielo.
Quanti segreti sai mantenere?
Perché ho trovato una canzone, che in qualche modo mi fa pensare a te e la metto in ripetizione finché non mi addormento, quando non ci sei. E ammetto che la tua foto mentre sorridi la accarezzo quando sono a casa da sola. Che la tv non mi piace neanche guardarla se non ci sei tu sul divano sdraiato su di me, mentre di accarezzo i capelli.
Lo sai che se non resti qui con me mi mancheresti tutta la vita? Ma tu ti immagini una vita senza noi due che ci facciamo il solletico solo per darci fastidio? Senza i caffè al mattino? E senza le luci della città che entrano dalla vetrata in sala che illuminano i nostri visi quando siamo così impegnati a guardarci negli occhi che non abbiamo neanche il tempo di alzarci per andare ad accendere la luce? Forse non lo facciamo perché abbiamo entrambi paura di rovinare il momento e forse anche perché di momenti perfetti ce ne sono così pochi che gli altri arrivano perfino a dire che non esistono e visto che noi due insieme formiamo una cosa perfetta non riusciamo neanche a parlare.
Hai dimenticato a casa la tua maglietta preferita e io voglio pensare che tu l’abbia fatto per me. Ieri l’ho messa e sai? Mi stava malissimo ma sapeva di te e allora chissenefrega perché ti giuro, ti giuro che ti amo davvero. E ti giuro che un sorriso come il tuo non lo troverò mai da nessuna parte e che non accetterei mai che due braccia di qualsiasi altra persona possano scaldarmi come fanno le tue.
Che non bacerò mai a nessun’altra persona i tatuaggi come faccio con i tuoi e che non proverò mai con nessun altro a preparare le torte. E tu mi conosci, sai quante lacrime so versare e sai che i sorrisi veri li riservo solo per le persone che se li meritano.
E sai che le mani intrecciate mi fanno sentire sicura e che se nel letto non ci sei anche tu io non riesco a dormire.
Sai che le mie clavicole aspettano solo le tue labbra e sai che il tramonto per me è solo un cielo colorato di rosso se non ci sei tu a guardarlo con me.

E quindi perché non resti ancora un po’?






 
  
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