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Autore: inlovewithdracomalfoy    01/03/2014    0 recensioni
(...) A metà serata entrò Daisy sbattendo la porta.
“RAGAZZE, Malfoy!!!” urlò, rossa in viso.
“Malfoy cosa?!” chiesero in coro.
“Vi ricordate cosa ha detto una volta Tracy? Malfoy l’anno scorso per fare gli esami aveva preparato quella pozione che ti fa ricordare tutto… come abbiamo fatto a non pensarci?”
“Aspettate. Aspettate.” Lily era preoccupata dall’espressione di gioia che si stava dipingendo sul viso delle sue amiche. “Non sappiamo se l’ha fatto davvero.”
“Infatti glielo chiederai tu.” Disse Daisy sorridendo.
Quando Scorpius Malfoy è la tua unica possibilità di scampare ad una punizione epocale.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sono tornata, come state? Mi dispiace di non aver postato prima ma ho avuto un sacco da fare :/

Vi ricordo ancora che se vi piace il pairing Ted/Victoire potete andare a leggere la mia nuova storia: "Come ti sconvolgo la vita". 
Un bacio a tutti e buona lettura <3


***
“Dimmi che stai scherzando.” Astrid guardò Lily preoccupata.
Lei scosse la testa, buttandosi sul suo letto. “Tre settimane di punizione.”
 
“Tre settimane?” Ruggì Lucas Zabini sedendosi sul divano nella Sala Comune verdeargento.
Scorpius annuì massaggiandosi le tempie.
 
“Ma che diavolo hai fatto?” chiese Daisy dal bagno.
“E’ colpa di quel coglione di Malfoy!” disse Lily con rabbia.
 
“Come ha fatto a beccarvi?” Anche Nott era curioso.
“E’ colpa di quella schifosa Mezzababbana!” sputò il biondo.
 
 
Nelle due Sale Comuni la scena era pressoché identica. Le Grifondoro, attorno a Lily la consolavano per la punizione della McGranitt, mentre nei Sotterranei Tracy Garret scivolava senza far rumore nella stanza di Scorpius per offrirgli il suo particolare tipo di conforto.
 
Scorpius la baciò con rabbia, facendo aderire il corpo al suo. La prese di peso e la portò nel grande letto a baldacchino.
“Mi mancavi, Scorp.” Ansimò lei stuzzicandolo con le sue mani affusolate.
“Mh.” Il biondo non rispose.
Fu una lunga notte, e non fu solo Lily a passarla insonne.
 
Scorpius si rigirava nel suo letto a baldacchino, vuoto. Tracy era uscita dalla camera appena avevano finito, come sempre.
Non ho bisogno di una moglie, grazie.
Questo era quello che le rispondeva ogni volta che lei gli chiedeva se poteva dormire lì.
Il ragazzo non riusciva a prendere sonno e decise di andare un po’ in giro, come da sempre faceva in caso di insonnia. Grazie a questa sua abitudine conosceva i segreti del Castello come pochi altri. Si mise il lungo mantello nero con lo stemma di Serpeverde e uscì cercando di non fare rumore.
Incontrò il Frate Grasso e la Dama Grigia a metà delle scalinate per il terzo piano, il che lo costrinse a fare una brusca inversione e prendere una scorciatoia per la Biblioteca dietro un brutto quadro ammuffito. Quando uscì era al quarto piano, e la prima cosa che gli venne in mente fu di andare nel ‘suo’ bagno, dove avrebbe potuto aspettare che i fantasmi finissero la loro ronda.
Quando entrò, ignorando il cartello ‘GUASTO’ sorrise. Il silenzio assoluto di quel posto era rilassante, soprattutto quando non riusciva a dormire. Ma i suoi problemi lo perseguitavano anche lì.
“Ti conviene fare quello che è giusto. Non sarò indulgente questa volta, Scorpius. Ormai hai diciassette anni, sei un uomo.” Le parole di sua madre gli rimbombavano in testa. Ogni volta che suo padre invitava a cena un’altra nobile famiglia, Scorpius sapeva che casualmente quella famiglia aveva una figlia che, casualmente aveva la sua età, e che casualmente moriva dalla voglia di sposare un ricchissimo Serpeverde di nobili origini.
Lui lo trovava rivoltante, e non faceva nulla per nasconderlo. L’ultima volta, dopo che la signorina di turno era andata via con le lacrime agli occhi per la sua indifferenza e freddezza, Scorpius e Astoria avevano avuto un litigio furibondo e la madre gli aveva urlato:
“Vuoi fare di testa tua? Perfetto! Allora presentaci tu una candidata accettabile! Ma se non lo farai, alla fine dell’anno, dopo gli esami sposerai una di queste ragazze! A Natale vengono i Lancaster, e tu ti comporterai bene, altrimenti…”
A quel punto il ragazzo era andato in camera sua, sbattendo la porta. Il messaggio era chiaro: il suo tempo si stava esaurendo, doveva scegliere. A Natale non aveva nessuna voglia di tornare a Malfoy Manor per conoscere l’ennesima ragazzetta viziata. Ma la madre era stata chiara, e lui non poteva fare nulla, assolutamente niente, era impotente di fronte a loro. Diede un pugno al marmo, per sfogare la sua rabbia, ma non ne trasse nessun sollievo. Doveva camminare, e cercare di pensare ad altro. Ricacciò indietro le lacrime che minacciavano di appannargli gli occhi e si diresse verso la Sala Trofei.
Non era mai andato a vedere i suoi premi, ma decise che ricordare bei momenti in cui li aveva vinti avrebbe potuto risollevargli un po’ il morale. Quando giunse davanti alla porta a vetri però, sentì un fruscio, come di piuma che gratta la pergamena, e si fermò.
‘C’è qualcuno.’ Pensò. Silenziosamente scivolò dentro e sbirciò da dietro uno scaffale di coppe dorate. Vide una poltrona, un tavolo con sopra un libro, un foglio di pergamena e una penna d’aquila. Si avvicinò piano, cercando di indovinare chi potesse aver abbandonato tutto lì. Si chinò sul tavolo per dare un’occhiata al libro.
 
Lily Luna Potter era immobile seduta sulla poltrona, mentre Scorpius si avvicinava.
‘Ora mi ammazza’ aveva pensato terrorizzata, stringendo i braccioli. Poi si era ricordata del mantello. Si era alzata cercando di non fare rumore appena un secondo prima che lui si sedesse. Il Mantello dell’Invisibilità era abbastanza ampio da consentirle di muoversi agevolmente, grazie al cielo.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo, ma la sua felicità durò solo un secondo, giusto un attimo prima che si ricordasse cosa stava scrivendo sulla pergamena.
 
“Le squadre della Scuola dal 1745” diceva il titolo consunto sul grosso libro. Il ragazzo sfogliò le pagine e in tutte gli anni in cui in squadra c’era un Malfoy,  il nome era sottolineato. Anche il suo lo era. Scorpius aggrottò le sopracciglia e guardò la pergamena. Era una lettera, e con stupore si accorse che parlava di lui.
 
Caro Louis,
so quello che stai passando con Amèlie… capisco benissimo. Mi sono sbagliata su Scorpius, mi costa ammetterlo. Dopo quello che mi hai detto ho chiesto a Bonnie e lei mi ha spiegato come funziona la questione … è terribile, davvero. Non avrei mai potuto essere un peso tale, quindi ho fatto in modo di chiudere. Sono arrabbiata con lui, ma solo perché adesso
 
La lettera terminava in quel punto con una riga obliqua e delle macchie di inchiostro, come se il mittente fosse stato spaventato da qualcosa, e sobbalzando avesse fatto gocciolare la piuma.
Scorpius rilesse la lettera parecchie volte, ma non riuscì a capire molto di quello che c’era scritto. Quale “questione”? Per Bonnie intendeva forse Bonnie Cresta? “Ho fatto in modo di chiudere”?
 
Piegò la lettera e se la mise in tasca, poi agitò la bacchetta e il librone tornò al suo posto sullo scaffale. Prese anche la penna d’aquila, strappò un pezzo di pergamena dal rotolo sul tavolo e scrisse un messaggio anche lui.
 
Lily era rimasta immobile dall’altra parte del tavolo, impotente. Quando il ragazzo spense la luce e lasciò la stanza, andò a vedere cosa aveva scritto, accendendo la bacchetta.
 
Non per interrompere le tue farneticazioni, ma non ti sembra di essere psicotica?
 
La ragazza arrossì e strappò il foglio. Il solito.
 
***
“Bene. Portatemi le bacchette.” La McGranitt osservava gelida i suoi alunni, e tese la mano. Scorpius, e poi Lily, si alzarono e le consegnarono, riluttanti. Una punizione faceva sempre schifo se iniziava con “datemi le bacchette”.
 
“Oggi dovrete pulire gli archivi della Sala Trofei. Tutti i registri precedenti al 1800 dovranno essere impilati a lato della sala. Domani li porterete poi nei Sotterranei. Chiaro?”
I ragazzi annuirono, sconvolti. Nella Sala Trofei ci saranno stati almeno quattrocento registri, e non tutti avevano un’etichetta visibile. Sarebbe stata una lunga serata.
 
Lily Luna sospirò. “Prendi quelli in alto. La scala è lì.”
“Cosa sono, il tuo elfo domestico? Prendila te la scala!” disse Malfoy indispettito.
“Senti, se continui ad essere controproducente ci metteremo ottocento anni. Puoi prendere quella maledetta scala? È troppo pesate, io non riesco a sollevarla.” La ragazza cercò di mantenere la calma e respirò profondamente.
Scorpius prese la scala e la portò fino allo scaffale, prima di salire e cercare di prendere i registri più vecchi, mentre la Grifondoro impilava quelli del 1934 e li divideva da quelli del tardo 1800 destinati ai Sotterranei.
Ormai avevano quasi finito, erano lì da tre ore.
Il biondo imprecò e Lily vide che la scaletta traballava pericolosamente. Si precipitò a tenerla con entrambe le mani.
Si ritrovò pericolosamente vicina al corpo di Scorpius. E ad una parte in particolare, che la fece avvampare.
“Mi stai fissando gli attributi Potter?” ridacchiò il ragazzo. All’inizio l’atmosfera era tesa, e volavano insulti e imprecazioni, ma dopo un’oretta erano stremati tutti e due, e avevano stabilito una specie di pace molto precaria.
“Ti sto impedendo di sfracellarti, idiota. Prendi quei registri” Beccata in pieno.
“Merlino che lagna che sei. Ma non potevano mettermi in punizione con qualcun altro?” È arrossita! Ahahahah!
“Potremmo essere nelle nostre Sale Comuni, se non avessi cercato di cruciarmi!” Lily si stava scaldando.
“Ma sei tu che fai sempre la saccente con quella faccia…”
“Che faccia?!” lo interruppe lei lasciando la scala.
Malfoy quasi cadde con in mano tre grossi libroni polverosi. “TIENI STA CAZZO DI SCALA, MALEDIZIONE!”
“Cosa stavi dicendo?”
“Cosa te ne frega, ogni volta che provo a dirti qualcosa di carino fai la frigida! Oh… aspetta…” un’espressione stupita affiorò sul suo viso. “Sei lesbica?”
La ragazza spalancò la bocca. Non poteva essere davvero così idiota.
“Senti un po’... Solo perché una ragazza normale non è completamente rimbambita dalla tua presenza, tu dai per scontato che sia perché i ragazzi non le piacciono affatto?! Non ti passa nemmeno per quel cervellino rinsecchito l’idea che forse io non voglio come fidanzato uno stronzo deficiente, montato e pieno di sé da far schifo??”
“Ricco, purosangue di buona famiglia…”
“Pensi davvero che sia questo l’importante!?” Lily era davvero arrabbiata. Non era così che si era immaginata la sua punizione con Scorpius.
“E cosa conta per te, scusa? La lealtà? La coscienza immacolata? Per favore…”
“Mi basta il rispetto, Malfoy. Non so se ne hai mai sentito parlare.”
“Io ti rispetto!”
“Ti piaccio?”
“Eh?”
“Io ti piaccio?”
“Sei una Grifommerda…”
“Visto?” Lily non si aspettava niente di diverso.
“…Ma sì. Mi piaci. Forse. Un po’.”
“Ah sì?”
Scorpius scese dalla scala e appoggiò i libri sul tavolo. Poi si girò verso di lei.
“Beh? Non ho nessun anello, se è questo che ti aspetti.”
Lily rimase in silenzio.
“E non ho nessuna intenzione di inginocchiarmi e dire cose tenere.”
Lei aspettò ancora.
“Vieni qui, Potter.”
La abbracciò in silenzio.
 
  
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