One Piece/All'arrembaggio!, 'Babysitter per un'ora' di Hotaru

Babysitter per un'ora

“Come diavolo ho fatto a cacciarmi in questa situazione?!”

Scocciato e con i sensi in allerta, pronti a farlo scattare alla prima necessità, Zoro si aggirava per le stradine della città di Water Seven.

Se qualcuno lo avrebbe visto conciato in quel modo, addio reputazione: buste della spesa fra le mani; maglietta corta fino all’ombelico con sopra disegnata una faccia spaventosa e, per finire, tre marmocchi tenuti sul davanti all’altezza del petto grazie ad una fascia.

Sì, decisamente non era quello che ci si aspettava da uno spadaccino del suo calibro, conosciuto al mondo come “Il cacciatore di pirati” e uno delle undici supernova.

«Ma chi me lo ha fatto fare?» si domandò a se stesso, sospirando rassegnato.

Arrestò un attimo la sua camminata per potersi guardare in giro, e quando si accorse di chi stava venendo nella sua direzione, con uno balzo si nascose dietro un muro.

«Maledizione! Ci mancava solo quello stupido cuoco!»

«Quella è una scorciatoia, giusto?» ottenendo una risposta affermativa, Sanji ringraziò i due mercanti e si diresse per la sua strada, trascinando un carretto contenente vari cibi e bevande, nonché le scorte per l’intera ciurma.

Senza pensarci su due volte, Zoro di voltò su se stesso e prese a correre a tutta velocità nel vicolo.

In fondo ad esso, si ritrovò passare davanti la vecchia Kokoro intenta a leggere l’etichetta della nuova specialità di vino appena comperata.

“Pure la vecchia ubriacona!”

Zoro decise di cambiare strada, facendo retro-front e proseguendo la sua corsa.

Imboccò il primo ponte sulla sinistra e non appena terminò, si fermò a prendere fiato.

«Non verranno qui!» esclamò osservando i dintorni, sperando vivamente di non incontrare nessuno di sua conoscenza.

Ovviamente la fortuna non era dalla sua parte, perché non appena volse lo sguardo di fronte a sé, notò la Franky Family dall’altra parte del canale.

“Oh no! La banda di Franky!”

Con uno scatto felino, si infilò in un altro vicolo e, dopo aver saltato qualche ostacolo sul percorso, sbucò e finì dietro a Rufy.

Quest’ultimo, con qualche cosciotto in mano, era davanti ad una bancarella in cui si vendeva carne. Lo spadaccino, approfittando dell’ingordigia del suo Capitano, se la defilò senza farsi notare, non senza lanciare qualche altro insulto verso ignoti.

Dopo qualche metro, però, vide Chopper ad una libreria, intento a sfogliare qualche libro.

“Non è possibile! Ma tutti oggi devono starsene in giro a fare compere?!”

La piccola renna era così immersa nella sua lettura, da non accorgersi del suo nakama, e Zoro non perse l’occasione per filarsela nuovamente a bambe levate.

Successivamente, non fu che un susseguirsi di persone di sua conoscenza: Usopp davanti ad un negozio; la mocciosa e quello strambo coniglio blu al chiosco dei lecca-lecca; Pauly di fronte al negozio di attrezzi…

«Dannazione! Sono stanco!» dichiarò sfinito Zoro mentre procedeva a passo di lumaca, cercando di riprendere le forze consumate durante la lunga corsa.

«Sembra piuttosto difficile» commentò una ragazza che passava nei paraggi.

«Già. Tutto questo lo è! Perché devo fare una cosa del genere…» si girò per capire chi fosse il suo interlocutore, e con stupore constatò che si trattava di qualcuno che conosceva fin troppo bene: Robin.

L’archeologa era rimasta lì ad osservare incuriosita l’intera vicenda.

«Tu?!» urlò Zoro con imbarazzo, spingendola per le spalle nell’ennesimo vicolo della città per non essere visti da occhi indiscreti e poter parlare di quello che era accaduto.

Robin, assai divertita da tutto ciò, si lasciò condurre senza opporsi.

«Dannazione!» disse con un leggero rossore sulle guance, vergognandosi come un matto.

“Tutta ‘sta fatica per niente!”

«Non preoccuparti, spadaccino, non dirò niente agli altri. Rimarrà un segreto tra noi due» lo rassicurò, sorridendo comunque divertita.

Zoro, sempre più a disagio, grugnì in risposta.

«Oy, Robin?! Dove sei?!... ma dove si sarà cacciata?» sentendo Nami chiamarla, la ragazza fece per raggiungerla, non prima, però, di aver lanciato una delle sue frecciatina allo spadaccino.

«Sarà meglio che vada… sai, a mio parere, saresti un buon papà» ridacchiando, gli diede le spalle e si diresse verso la loro nakama.

Il viso di Zoro divenne talmente rosso da apparire un pomodoro maturo.

Sebbene il suo imbarazzo crebbe parecchio, nello stesso istante un dolce tepore si fece largo nel suo cuore.

Ancora scombussolato per l’accaduto, non capì cosa fosse. Seppe solo che era… piacevole. Ed erano state le parole di Robin a scaturire tale sensazione.

Poco dopo, tuttavia, sentì dell’altro calore spandersi per tutto il petto.

Meccanicamente controllò in basso, e quello che vide lo fece imbestialire.

«No, non di nuovo!» sbottò furente.

Ebbene sì… uno dei tre marmocchi aveva colpito ancora.

Angolo autrici:

Mmm… che dire!? XD Bhe, direi di presentarsi!! ;)

Ciao a tutti, sono Hikari!! :) Io e la mia collega, nonché amica Hotaru, siamo grandi fans della coppia ZoRobin. Abbiamo pensato di iniziare la nostra avventura su EPF proprio con questa coppia, descrivendo uno dei momenti veramente accaduti nell’Anime, ma dal loro punto di vista e mettendoci un po’ di dolcezza in più!! ^^

Spero vi piaccia e vi ringrazio per averla letta!! ;)

Ora lascio la parola alla mia collega!! XD

Hikari

Eccomi qui! Sono la collega della mia Hikari ^^
Coscienza: Ma va? Non si era capito!
Io: Non rompere e lasciami finire di parlare!

Beh… salve, mi chiamo Hotaru, e son la pazza di turno XD
Quello che c’era da dire è già stato detto, quindi non mi perdo in chiacchiere superflue ;)
Sono contenta di aver portato la mia amica ad amare OP *-*

Spero che la nostra piccola one-shot vi abbia strappato un sorriso :3
E… niente, ci si sente con le prossime ff!

Hotaru