Festeggiato intortato, festeggiato fortunato

Lo spadaccino percorreva con la traballante sac poche la scura superficie di quello strano dolce che emanava un melenso profumo di cioccolato. I suoi occhierano perennemente concentrati sulla scritta che stava operando, sperando che risultasse almeno vagamente leggibile. Si diede dello stupido; non aveva specificato al pasticcere di inserire anche quelle poche lettere. E ora si ritrovava lì, come un idiota, a decorare una torta per fare una sorpresa ad un'altro idiota. Il suo idiota.
A quel pensiero un piccolo sorriso si fece strada sul suo irreprensibile volto. Pensava alla sorpresa che avrebbe avuto Sanji quando il verde gli si sarebbe presentato davanti, porgendogli una golosa torta glassata. In fondo, non gli era fargli un regalo; una volta all'anno per un giorno così speciale come il suo compleanno, ovviamente, non che diventasse una routine.
Sollevò la "penna" dal dolce, rimirando soddisfatto il suo operato. La scritta Buon Compleanno Sanji troneggiava indisturbata, anche se la "S" si piegava agonizzante su se stessa. Tutto sommato, un lavoro niente male. Gonfiò inorgoglito il petto, prendendo cautamente tra le mani il vassoio. Si diresse verso la porta, aprendola sgraziatamente con un calcio ben assestato. Girò lo sguardo alla ricerca del biondino e lo trovò in tacita contemplazione del perpetuo moto ondoso dell'oceano. Nessuno in vista, solo Rufy che sonnecchiava beatamente sulla polena leonina della Sunny. Scese le scale per raggiungere il ponte e si avvicinò con passo felpato.

"Aye, Sanji-kun, tanti auguri!" esclamò, ancora a qualche metro dalla posizione dell'altro.

Il cuoco si voltò alzando il sopracciglio riccioluto. Zoro riusciva perfettamente a percepire l'espressione allibita e sconcertata di Sanji. Ghignò e si passò la lingua sulle labbra, pensando alla ricompensa che il biondo avrebbe potuto offrirgli in cambio di un gesto così gentile: non succedeva certo tutti i giorni che il Marimo si presentasse con una sorpresina per il suo, beh, diciamolo, uomo.
Ma, ovviamente, accadde l'inevitabile. Un'onda inaspettatamente violenta si infranse contro lo scafo della nave, facendola oscillare pericolosamente. Lo spadaccino, colto alla sprovvista, si sbilanciò in avanti e il cioccolatoso contenuto del vassoio si andò inevitabilmente a spiaccicare sulla faccia del povero festeggiato. Il verde sentì un tremito freddo percorrergli tutta la schiena dorsale, mentre un sorrisetto isterico si fece strada sulle sue labbra, mentre si liberava di pezzi di torta spappolata dagli occhi. Un ringhio sommesso fuoriuscì dalla bocca semiaperta di Sanji, il che non prometteva certamente nulla di buono.

"Stupido Marimo! Guarda come mi hai ridotto, ti scuoio vivo!" sbraitò sbatacchiandolo ferocemente per il colletto della tunica.

Zoro prese istintivamente per le spalle quel biondino infuriato e lo attirò a sé, baciandolo con passione. Sperò con tutto se stesso che quell'alternativa riuscisse a calmarlo lievemente. In effetti ci riuscì. Dopo qualche secondo di incertezza provocato dall'avventato gesto dello spadaccino, il giovane si lasciò andare a quel piacevole accostamento, permettendo ai loro muscoli orali di entrare voluttuosamente in contatto. Improvvisamente il Marimo annullò il contatto e si spostò sulla guancia dell'altro, scrostando con la lingua dei rimasugli di cioccolato.
 
"Ehi, non è niente male anche così, però." constatò con un sorriso da bambino.

"Sei un disastro. Ma come devo fare con te?" sbuffò intenerito, scompigliandogli quella zazzera verde.

"Amami e sopportami." affermò abbracciandolo stretto.

"Lo faccio già, idiota di un Marimo-chwan. Comunque grazie, avevo sempre desiderato una torta in faccia." commentò sarcastico.

"Allora anche il prossimo anno!"

"Non ci provare!"

Beh, almeno il piano B -e B stava per Bacio- aveva funzionato alla grande.