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Autore: AlexVause    02/03/2014    3 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 14
 
Dopo che i Charming, avvisarono Emma e Regina del ritorno di Malefica, le due donne tornarono al castello portando con sé un centinaio di libri.
- Stai scherzando, spero.
Sbottò Malefica frustrata, dopo aver visto il quantitativo di volumi posti su di un lungo tavolo presente nella biblioteca..
- Non sono famosa per il mio umorismo. Tu mi hai detto di portarli qui e io l’ho fatto. Ora vorrei sapere perché.
Rispose Regina curiosa.
- Sedetevi e vi spiegherò ogni cosa.
I Charming presero posto sul sofà di sinistra, al centro della sala mentre Hook e Trilly si sedettero sul divano di destra accanto ai reali. Su di un terzo sofà, davanti a loro quattro, c’erano Regina ed Emma.
Malefica stava in piedi, accanto ai presenti.
- Innanzitutto, la donna che ci perseguita, si chiama Morgana.
La fonte “Vita Merlini” lasciataci da Merlino stesso, un potente mago, la indica come la più vecchia di nove sorelle, che insieme governano su Avalon. Inizialmente era solo una guaritrice e una mutaforma.
Spiegò la Strega.
- E ora?
Domandò Regina sempre più interessata.
- Ora, le interessa il potere più di qualsiasi altra cosa. Ha rubato ogni libro di magia, da Merlino. Studiando su di essi è divenuta assai potente.
- Se ha tutta questa potenza, perché le serve la spada?
Chiese Snow, portando avanti il busto e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
- Perché dividere il trono con le sorelle, le sta stretto. Con l’aiuto di Excalibur, può sconfiggerle e regnare su Avalon indisturbata.
- Non fa prima, ad usare la magia contro di loro?
Asserì il Principe.
- Non sono riuscita a comprenderne il motivo, comunque no.
Rispose Malefica.
- In questo, posso essere d’aiuto io. Leggendo il libro “Camelot”, ho scoperto che Excalibur riveste un ruolo fondamentale in quanto, chi la possiede è di diritto reale in carica.
Dopo quelle parole dette da Regina, ci fu un attimo di silenzio, in cui ognuno rifletteva sulle informazioni appena assimilate.
- Morgana deve aver scoperto il tranello di Gold. Se è così, che gli avrà fatto? E a Belle? A Neal?
Snow era davvero preoccupata.
- È anche per questo, che dobbiamo sbrigarci. Oltre al fatto che l’abilità di questa donna, cresce a dismisura.
Aggiunse Malefica.
- Ho capito, il perché dei libri!
Esclamò Regina, alzandosi in piedi di scatto.
- Sapevo che ci arrivavi da sola, amica mia.
Sorrise la Strega.
- Illuminaci.
Intervenne James.
- E questa richiesta da parte del Principe, indica fermamente che senza te, non possono governare.
Il sorriso di malefica, si fece ancor più ampio, catturando sguardi contrariati ed un sorriso sghembo da parte dell’ex Sindaco.
- Per essere potenti, servono due cose: cervello e magia.
L’arte magica, quell’essenza che noi sentiamo dentro e che prende vita, è la nostra forza. Non basta che essa cresca in noi, sviluppandosi. Ciò che distingue gli uni dagli altri, è l’intelletto.
È come per voi persone normali, siamo tutti dotati di capacità. Bisogna saperla usare e sfruttare.
Vi siete mai chiesti, perché Tremotino è così potente? Perché è il Signore Oscuro? Errore.
Riflettete bene, qual è il suo punto di forza?
Domandò Regina ai presenti.
- La profonda conoscenza delle arti magiche, suppongo.
Rispose Emma, seguendo il flusso di pensieri della compagna.
- Esatto Principessa. Ma, esiste sempre sul cammino di ciascuno di noi, una persona a conoscenza di almeno una cosa che noi stessi ignoriamo. Esempio pratico…
La Strega si voltò verso l’ex Sindaco, che alzò un sopracciglio.
-…Regina so già che non ti piacerà, ma porta pazienza e non darmi fuoco.
La donna alzò gli occhi al cielo, indicando a Malefica di proseguire.
- Ad ogni modo, esempio pratico: Regina conosce mille incantesimi? Io ne conosco mille e uno.
Quell’uno fa la differenza, perché proprio quell’uno, potrebbe portare alla tua sconfitta.
Continuò nella sua spiegazione, Malefica.
- Morgana ha avuto parecchio tempo per studiare ed imparare ad usare gli incantesimi, contenuti nei libri di Merlino da lei rubati.
Aggiunse James.
- Incantesimi che in trent’anni si sono sviluppati e migliorati. Ovviamente, in quanto nuovi, a noi sono sconosciuti.
Spiegò Regina.
- E sicuramente, i libri di tua madre li contengono. O almeno lo spero.
Disse Malefica.
- Le parole del potere, non scompaiono mai. Rimangono dormienti, in attesa di quanti hanno la volontà di risvegliarle.
Asserì Regina, facendo sorridere l’amica. Era una frase che parecchi anni prima, aveva detto a Regina stessa.
- Esiste una possibilità, che voi possiate imparare i nuovi incantesimi, in breve tempo?
Domandò Emma, un po’ in ansia per la gravità della situazione.
- Direi di sì. È faticoso e consuma energie, ma con un po’ di riposo, torneremo come nuove.
Regina fissò malamente l’amica, che la guardò a sua volta.
- Che c’è?
Domandò Malefica.
- Scommetto che questo è il milleuno.
La Strega la guardò sorridendo maliziosamente.
- Non lo conosci questo incantesimo?
Gli occhi della Evil Queen, divennero due fessure.
- No.
Sbottò la mora.
- Allora è il milleuno.
Rise di gusto Malefica.
 
Regina era seduta sul sofà della biblioteca.
Il capo rivolto all’indietro, occhi chiusi ed un forte mal di testa.
Avevano usato l’incantesimo di Malefica, per immagazzinare più formile possibili.
In piedi, davanti ad un lungo tavolo, due libri alla volta. Mani tese sui volumi che, venivano sfogliati velocemente per magia.
Ogni pagina contenente incantesimo, veniva assimilata in un istante.
Era stato un lavoro davvero pesante per le loro menti, soprattutto perché era durato ore.
Il piccolo Henry si era alzato. Non riuscendo a dormire, era andato nella camera delle madri.
Trovandovi solo Emma, decise di andare alla ricerca di Regina.
- Mamma?
Un mugugno, si levò dalla donna che in seguito, accortasi di chi la stesse chiamando, aprì gli occhi guardando il figlio.
- Come mai sei sveglio, tesoro?
Domandò la Evil Queen.
- Non riuscivo a dormire. Stai bene?
Henry era preoccupato. Non l’aveva mai vista così stanca.
- Sì. Ho solo un forte mal di testa.
- Posso dormire con voi?
Regina a quella domanda rise divertita.
- Va bene, vieni.
La mora si alzò in piedi, tendendo la mano al figlio che afferrò.
- Mamma dorme?
Chiese Regina.
- Credo ti stia aspettando. Si rigirava troppo nel letto e non è da lei.
L’ex Sindaco sorrise.
 
Era quasi ora di pranzo, quando Regina entrò nelle cucine, congedandone il personale per stare sola.
Aveva bisogno di relax e per raggiungere questo suo scopo, doveva mettersi a cucinare.
Emma, vedendola intenta a preparare qualcosa di buono, l’abbracciò da dietro per poi baciarle il collo.
L’Evil Queen chiuse gli occhi, godendosi quel momento.
Si voltò, baciando la compagna e in seguito tornò a cucinare.
- Che prepari di buono?
Domandò la bionda.
- Una zuppa, ricca di…qualcosa. Sto ancora vagliando le possibilità.
Rispose pensante, l’ex Sindaco.
Passi veloci le raggiunsero.
- Regina, siamo sempre stati amici vero?
Chiese Hook, avvicinandosi alla mora.
Emma si scostò, andando a prendersi un frutto, posto in un cesto sopra ad un pensile.
- Mai.
Rispose secca Regina, senza distogliere lo sguardo dalla pentola.
- Visto? Se non fossimo amici, non potresti dirmi così.
Continuò l’uomo.
- Io non ti sopporto.
- Ed è in questo dare e prendere, che si fonda questo nostro legame. Comunque, quesito: Tu ed Emma, state facendo una passeggiata lungo la spiaggia, perdendovi a guardare il tramonto. Supponi che, mentre guardate il cielo dipinto di vari colori, il tuo sguardo si posa su qualcosa di più interessante. Che faresti?
Domandò il Pirata.
- Lo stai davvero chiedendo a me? Parla con lei.
Disse stizzita l’ex Sindaco, indicando la bionda che alzò le mani.
- Oh no, io ho già dato.
Rispose la Salvatrice sorridendo.
Gli occhi della mora, divennero due fessure, per poi tornare alla sua zuppa.
- Secondo te, è meglio mettere più spezie o lasciarne il gusto inalterato?
Domandò la Evil Queen alla compagna.
- Perché mi ostino a parlare con qualcuno che, non ascolta una parola di quello che dico.
Sbottò Hook.
- Che sta succedendo?
Chiese Snow portandosi al fianco della matrigna, inspirando a pieni polmoni, il profumino proveniente dalla pietanza.
- Hook vuole provarci con una Sirena e non sa, come scaricare Trilly.
A quelle parole, il Pirata guardò a bocca aperta l’Evil Queen.
- Che cosa?
Domandò Biancaneve sconcertata.
- Cavolo…vorrei non fossimo così amici Maestà.
Disse ancora stupito Uncino.
Era allibito, che la donna avesse compreso tutto, da pochi dettagli.
- Non lo siamo infatti. Addio.
Regina con un gesto del dito indice, fece apparire delle ciotole che riempì di zuppa e poi scomparve con esse.
- Ma ti sembrano comportamenti da tenere, Hook?
Domandò Biancaneve all’uomo, mentre seguiti da Emma si dirigevano nel salone per il pranzo.
- Andiamo Snow, credevi davvero che quest’uomo fosse un personaggio serio?
Intervenne James, raggiungendole a tavola.
- In effetti.
Ammise Snow.
 
- Si può sapere, dove siamo dirette?
Chiese Snow spazientita.
Era passata quasi un’ora da quando lei, Regina ed Emma avevano lasciato il castello, sui loro cavalli.
- Andiamo al Bosco Oscuro.
Biancaneve impennò con il destriero, fermandosi all’istante, seguita dalle altre due.
- Oh no. No, no. Non te lo lascerò fare.
Sbottò la figliastra.
- Che cosa?
Domandò Regina, con tono infastidito.
- Portare mia figlia, in quel luogo maledetto.
Emma a quelle parole alzò gli occhi al cielo.
L’ex sindaco decise di non rispondere. Girò il cavallo e tornò sui suoi passi, sul sentiero verso il bosco.
Emma la seguì.
- Emma, non andare!
Alzò la voce Snow.
- Me lo stai ordinando? Vuole solo aiutarvi e così, anch’io.
Rispose la figlia, che in quel momento, sembrava presentare più senno della madre.
- Vi uccideranno.
Disse tristemente Biancaneve.
Regina fermò il suo cavallo, imitata anche se con un pochina di difficoltà, da Emma.
Consegnò alla compagna le briglie del suo maestoso animale per poi svanire.
Apparì dietro a Snow, facendola sussultare.
Con un braccio le cinse la vita. La sua bocca, vicina all’orecchio della figliastra.
- Possibile che tu, non riesca a darmi un minimo di fiducia?
Le sussurrò la matrigna.
Biancaneve, non rispose.
- Ho bisogno di te. Vi difenderò a costo della vita, è una promessa.
Un altro sussurro.
La figliastra sospirò.
- Facci strada.
Disse a bassa voce Snow, facendo sorridere la mora, che tornò sul suo cavallo riprendendo il cammino.
Una volta varcata la soglia del Bosco Oscuro, fu come entrare in un altro mondo.
Gli alberi erano talmente fitti, che non lasciavano filtrare la luce del sole.
- Prestate attenzione ad ogni singola cosa.
Avvisò Regina.
Procedettero ancora per qualche metro, poi furono costrette a fermarsi.
Una pietra di medie dimensioni, con sopra incisa una runa, indicava che erano vicine al luogo dove avrebbero incontrato l’aiuto misterioso.
- Da qui in poi, proseguiremo a piedi. Cerchiamo di fare meno rumore possibile.
Informò le due donne, l’ex Sindaco.
- State dietro di me, ma vicine.
Detto ciò si incamminarono lungo un sentiero molto stretto, lastricato di pietrisco.
-Un saluto a voi, sconosciute viaggiatrici. Siete entrate in questo bosco, ricco di pericoli impervi.
Cosa state cercando, di grazia?
Un uomo di mezza età, seguito da otto giovani, sbarrarono la strada alle tre donne, parandosi dinnanzi a loro.
Tonaca lunga marrone e grande medaglione sul petto, li contraddistinguevano.  
- Non sono affari che ti riguardano.
Rispose brusca Regina. E chi erano questi?
- Diteci qualcosa di voi.
Continuò l’uomo.
- La mia risposta è, e sempre sarà, la stessa.
- Dobbiamo comprendere se venite in pace.
- Questo bosco, non ha un guardiano.
Asserì la Evil Queen, sospettosa. Qualcosa non andava.
- Loro sono i viaggiatori nel tempo.
Un uomo distinto, dai corti capelli grigi e bastone con una sfera sulla cima appresso, parlò ponendosi al centro della sua congrega di persone.
- Noi siamo la Corporazione dei Maghi di Avalon.
Spiegò presentandosi loro, con un accenno d’inchino.
- Non importa chi siate. Abbiamo un cammino da percorrere e poco tempo per farlo.
Rispose Snow, con tono duro.
- Credetemi Signore, se intralciamo i vostri passi, c’è una ragione.
Con un gesto della mano, Regina gli fece cenno di proseguire.
- Siamo qui, per proporvi un’alleanza. Chiediamo a Voi, di unirvi a Morgana.
- Perché?
Chiese Regina incuriosita.
- Per un motivo molto semplice, a dire il vero. Non potete contrastarla. Questo lei lo sa, perciò vi offre un’alleanza.
A quelle parole, l’Evil Queen si strinse le mani al petto, quasi sembrasse commossa dall’offerta.
- Che dolce. ne sono toccata, nel profondo dell’animo.
Disse la mora con tono raddolcito, prima di portare con uno scatto le mani davanti a se. L’onda d’urto lanciata dalla Evil Queen, fu facilmente parata dal gruppo di maghi.
- Questo lo devo intuire, come un no?
Chiese l’uomo dai capelli grigi.
- Posso notare la tua intelligenza.
Disse Regina facendo un passo indietro, frapponendosi fra Snow ed Emma.
Ognuno dei maghi davanti a loro, fece apparire al proprio fianco un bastone con una sfera sulla cima, che portarono davanti al loro corpo pronti a scagliare qualche incantesimo.
La Evil Queen prese per mano la figliastra e la compagna, svanendo con esse.
Comparvero qualche centinaio di metri più avanti, sul sentiero che stavano percorrendo.
- Fortuna che questo luogo lo conosco.
Sbuffò Regina, alzando gli occhi al cielo.
- E quelli chi erano?
Domandò Emma.
- A me lo domandi?
Rispose Snow, senza poter dare risposta alcuna alla figlia.
- Dei pazzi sicuramente. Credo che quella donna, prenda la magia da loro. Ne ero certa, che non stesse agendo da sola.
Sbottò l’ex Sindaco.
Raggiunsero uno spiazzo sterrato.
Le tre donne si guardarono intorno.
- Mi dici, chi dovremo incontrare?
Domandò Snow seccata. Non le piaceva quando la si teneva all’oscuro, su qualcosa.
- Lo scoprirai presto.
Quella risposta, fu seguita da piccoli cristalli di ghiaccio sempre più numerosi, che presero a vorticare attorno alle tre donne.
La temperatura del bosco, si fece sempre più bassa. Una lieve nebbiolina accompagnava i loro respiri.
Regina fece apparire tre pesanti mantelli per coprire se stessa e le altre due al suo seguito.
Una risata si udì, limpida e cristallina come la neve.




Note di Alex: Scommetto che avete compreso :) Sarà il loro aiuto oppure un nuovo nemico?
Ditemi che ne pensate :D
  
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