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Autore: heven89    25/06/2008    0 recensioni
"Appena uscì all’aria aperta una ventata di aria calda secca l’avvolse e le tolse il respiro. Si fermò per riprender fiato ed appoggiò le mani al parapetto del balcone. Da quella stanza si poteva scorgere una magnifica vista sul Nilo e di gran parte della città oltre che alcune sagome di rilievi in lontananza. Dall’interno della stanza si sentirono dei rumori. Poi la voce di qualcuno ordinare alle ancelle di uscire dalla stanza e queste ubbidire, uscendo, questa volta, senza far rumore. Poi più niente. Nev si girò verso la stanza e si trovò bloccata tra un ragazzo ed il parapetto del balcone. Il ragazzo guardava davanti a sé, l’espressione triste. Il vento scosse i suoi capelli. Ora che Nev lo guardava meglio ricordava di aver già visto la sua immagine, ma dove? Non fece a tempo a completare i suoi pensieri che vide il ragazzo indietreggiare, mentre la fissava negli occhi. - ma che…?! – disse Atem.................: CAPITOLO 12 ON-LINE
Genere: Generale, Comico, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atemu, Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Seth, Seto Kaiba
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 11

 

Passato

 

Nel frattempo Nev si era recata anche lei nella sua stanza e anche lei aveva chiesto per un bagno. Si era cambiata e si era vestita con abiti più leggeri. Qualcuno bussò alla porta. Nev si voltò verso l’entrata facendo ondeggiare il leggero abito di lino lungo fino al pavimento, mentre invitava chi aveva bussato ad entrare. Era la madre di Atem.

 

-  vostra altezza – disse Nev mentre faceva un breve inchino. Dietro alla donna apparve il faraone. – vostra altezza – ripetè Nev – come posso esservi utile?

- sai cosa sono venute a fare qui quelle principesse, vero? – chiese il faraone con un tono che non celava una certa irritazione

 

-sì signore, lo so – disse Nev capendo dove voleva arrivare il faraone – ma non è mia intenzione sviare vostro figlio anche se non mi sembra abbia mostrato interesse nei miei confronti… - disse Nev inclinando la testa riflettendo

 

-oh, certo – disse il faraone avanzando di un altro passo – passa praticamente tutto il suo tempo libero con te tra allenamenti e quant’ altro ed al banchetto è arrivato a braccetto con te

 

-signore vi posso assicurare che non è mia intenzione ciò che voi state insinuando, ve lo posso assicurare

 

-come posso fidarmi di te?

 

-cos’ho che non va? – chiese Nev calma – ma non è la prima volta che mi ritrovo a discutere su queste cose. Resta che l’esperienza mi ha insegnato a non interferire con le altre culture. So che il matrimonio combinato serve e non sono qui per vanificare ciò, ve lo posso assicurare. – disse Nev mantenendo un tono diplomatico

 

-e di grazia che esperienza puoi mai vantare. Sei giovane ancora, cosa ne puoi sapere tu?

 

-vostra altezza, solo una cosa: ricordatevi che l’apparenza  inganna. – disse Nev inclinando leggermente la testa sorridendo. Nello stesso istante sentirono un urlo provenire dalle stanze di Atem.

 

Si diressero verso la stanza del principe. Lungo la strada a loro si unirono gli altri membri della Corte Sacra preoccupati dall’urlo. Entrarono e cominciarono a guardarsi intorno. Poi sentirono Atem intimare a qualcuno di stare indietro e si diressero verso la sua voce giungendo nella sala da bagno. Qui Atem stava indietreggiando, davanti a lui un gruppo delle principesse. Nev rimase indietro lasciando andare avanti gli altri che erano venuti con lei, ossia i membri ella corte sacra ed alcune guardie. A quest’ultime venne ordinato di scortare fuori le  principesse. Nev si era seduta su una sedia lì vicino intrecciando le mani e appoggiandovi sopra il mento, chiuse gli occhi e rifletté per un attimo. Poi riaprì gli occhi e trovò Atem seduto vicino a lei con un asciugamano appoggiato sulle spalle.

 

-Atem, ben ritrovato –  scherzò Nev notando la faccia ancora sconvolta del ragazzo

 

-quelle volevano uccidermi!  - sbottò il ragazzo facendo sorridere Nev

 

-credo siano solo attratte politicamente e fisicamente dall’erede al trono di un impero. Oltre a questo credo sia strano, sai?

 

-guarda che ho bisogno che mi consoli non che le scusi… -

 

-ma chi mai ha scusato quelle – disse Nev alzando un sopracciglio – hai ancora i capelli bagnati, ti conviene asciugarli –

 

-non ho voglia, si asciugheranno

 

-sbaglio o qui di notte la storia si raffredda un po’? – fece notare Nev

 

Atem sorrise e prese a frizionare i capelli con l’asciugamano per asciugarli.

 

-lo sai che il capitano Kha delle guardie ti ringrazia per la lezione di umiltà che hai impartito ai suoi ragazzi? Dice che ora sono più disciplinati di prima.

 

-ne sono contenta, Atem. Beh… io…beh, credo sia ora di andare per me – disse Nev alzandosi in piedi.

 

-bene ci vediamo domani

 

-non credo Atem, io riparto per il mio paese. Qui ho già creato abbastanza problemi.

 

-delle vedette hanno avvistato una tempesta di sabbia nel deserto … aspetta una settimana, ti prego … - le chiese Atem mentre la stava bloccando per un braccio – va bene io e te dobbiamo parlare – disse Atem, intuendo il discorso che suo padre aveva potuto fare a Nev, per poi averne conferma una volta che lei lo mise al corrente dei fatti precedenti il loro arrivo in camera sua.

 

-ehm Atem, che fai? – chiese il padre al figlio

 

-desidero parlare con Nev, da solo – i membri della Corte Sacra uscirono dalla stanza annuendo come le ultime guardie rimaste. La madre di Atem prese il marito sottobraccio e lo accompagnò fuori. Nev tenne lo sguardo basso, che confusione aveva combinato?

 

-non hai combinato nessuna confusione… - disse Atem quasi leggendole nel pensiero mentre si distendeva sul divanetto nella stanza adiacente a quella con la vasca. Nev prese posto lì vicino rimanendo seduta. – ma vorrei sapere che cosa ti è successo, Nev.

 

-lo sai che cosa mi è accaduto. ho avuto quella discussione con tuo padre ed ho capito che qui non posso più starvi, semplice.

 

-mi vuoi abbandonare? – chiese Atem poggiando la testa alla mano

 

-hai vissuto fin’ora senza di me. Ora vado a dormire, a domani – disse lei uscendo. Atem si alzò e la bloccò per un braccio.

 

-non lasciarmi, Nev. Notte – disse Atem all’orecchio di Nev prima di poggiarle un bacio veloce sulla guancia e lasciarla andare.

 

Nev si diresse ancora sbalordita in camera sua e chiuse la porta dietro di sé. Si gettò sul letto.

 

“ma che cosa mi è preso?”

 

Quella domanda rimase senza risposta. Trascorse un mese, invece che una settimana e Nev era ancora a palazzo. Aveva acquisito quanto meno il rispetto da parte di tutti tranne il faraone che ancora non si fidava di lei. Per Nev diveniva ogni giorno più difficile il pensiero di andarsene e questo la preoccupava poiché implicava che le sarebbe divenuto sempre più difficile andarsene. “chissà che cosa pensano i ragazzi. È da un mese che non comunico. Molto probabilmente mi stanno tenendo d’occhio in qualche modo.” Poi passò davanti allo specchio in camera sua. Il vestito di lino seguiva le sue forme  e  la faceva apparire quasi d’aria visto la delicatezza della stoffa. Quel vestito leggermente turchino, era un regalo di Atem.

Atem… era divenuto un pensiero insistente ultimamente e la cosa non le piaceva. Le piaceva ancora meno che il non aver fatto rapporto per un mese.

 

“no … no… no cara mia non ti puoi innamorare.” Disse dentro di sé rivolta all’immagine che proveniva distorta dallo specchio “ possibile che dopo secoli che giri per l’universo non hai ancora imparato a non innamorarti quando non è il momento? “

 

-oh no! – disse realizzando ora la conclusione cui era arrivata. Si accasciò a terra, sulle ginocchia. Piegò la testa in avanti poi si voltò dietro di sé dove aveva avvertito una presenza.

 

-salve, Nev. – mormorò una figura nell’ombra avvolta da un mantello nero. – è da un mese che non facciamo rapporto, Ammiraglio – disse una voce cupa, nera come l’aura che lo circondava

 

-kami-sama, Gabriel che ti è successo?! – esclamò preoccupata Nev vedendo avanzare il suo collega.

 

-cos’è successo a me? A te piuttosto! Io e gli altri ragazzi, gli ufficiali superiori, siamo rimasti a terra, mentre gli altri continuano le riparazioni, ho sentito che ci vorrà ancora un bel po’ prima di ripartire. Qualche stregoneria ti ha portato fuori dalla retta via. Qualcuno o qualche cosa ti sta portando lontana dai tuoi doveri, Nev.

 

-no…no…non hai ragione! – sbottò irata lei rimanendo a terra.

 

-sì, ma io ti libererò. Dovessi  metterci anni. Nel frattempo ho trovato un alleato. Si mostrerà la prossima luna piena. Addio. – disse Gabriel sparendo di nuovo nell’oscurità. Nev si strofinò gli occhi un paio di volte. Aveva sognato? Di sicuro no. Allora che cosa stava accadendo? ____________________________________ eihla mannaggia è una vita che non aggiorno... ecco qui il capitolo!!!^^

 

  
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