Capitolo uno.
 
Ero seduta sul letto, con la mia tazza preferita in mano, mentre guardavo qualche vecchia foto di mio padre. Già, lui.
Mi manca da morire, sono tre anni che non lo vedo eppure non sono arrabbiata con lui.
Non è stata una scelta sua andarsene da Londra. Ora si trova in Italia, precisamente a Brindisi, in Puglia.
E’ venuto tre volte, e poi da lì è come dire, scomparso.
Sulla mia tazza preferita c’è scritto “always”, me l’ha regalata mio padre prima di partire per l’Italia. L’ho sempre portata con me, ovunque andassi, come se mio padre fosse ancora lì con me. Non l’ho mai usata, né per una cioccolata calda, né per un bel bicchiere di latte, mai.
 
Ancora tra i miei pensieri, mia madre mi chiamò, avvisandomi che la cena era ormai pronta.
Nascosi la scatola con le vecchie foto, e la misi sotto il letto. Scesi di corsa le scale, e mi affrettai a prendere posto.
Poco dopo scese il mio fratellastro, Harry, figlio del compagno di mia madre. Quanto lo odio.
Si odiare, è il verbo migliore. E’ così egoista, arrogante, superficiale e si crede Dio sceso in terra. Okay sì, è un ragazzo molto carino, ma cavolo, con questo carattere non credo andrà da qualche parte.
Si mise seduto anche lui, ed incominciò a guardarmi con aria disgustata.
“Hai avuto una paralisi facciale per caso?” chiesi guardandolo veramente male.
“Invece, si è licenziato il tuo parrucchiere Margaret?” chiese tirandomi una ciocca di capelli.
“Deficiente” sputai.
“Sfigata” ecco il colpo basso.
“Ma la smettete voi due? State sempre a litigare, tutti i santi giorni. Ci sarà un giorno in cui andrete d’accordo?” disse sospirando mia madre.
“Nel duemilamai” dissi alzando il dito medio verso Harry.
Poco dopo arrivò Chris, il padre di Harry. Incominciammo a mangiare, e arrivati al secondo piatto, mia madre incominciò a parlare.
“Io e Chris, dovremmo dirvi una cosa” parlò mia madre, appoggiando la sua mano, sopra quella di Chris.
“Cosa?” chiese Harry.
“Visto che siamo a fine giugno, e la scuola è finita, abbiamo deciso di fare un viaggio, tutti e quattro insieme, per la prima volta?” annunciò Chris.
“Dove sono le telecamere?” dissi incominciando a ridere.
“Non stiamo scherzando Margaret, fra due settimane partiamo per Miami!” disse mia madre.
“Ma..” incomincia a replicare.
“Niente ma! Si parte, punto e basta” finì.
Mi alzai velocemente dalla sedia, correndo su per le scale, chiudendomi in camera mia.
Questa vacanza non mi ci voleva. Noi quattro? Insieme anche da Harry? Due settimane? Ditemi che sto sognando, e questo è uno stupido incubo.
Incominciarono a bussare alla mia porta.
“Cosa volete adesso?” dissi aprendo la porta. Era Harry. Che coglioni.
“Perché devi fare la bambina? Il tuo problema sono io, vero? Beh, visto che Elizabeth e mio padre hanno sempre fatto molto per noi, adesso tocca a noi accontentarli. Due settimane passeranno subito. Allora, ci stai?” disse tutto così velocemente.
“Che?” dissi.
“Tregua per questo viaggio?” chiese porgendomi la mano.
Ci pensai su, e poi annuii, stringendogli la mano.
 
“Two  weeks after..”
“Signori e signori, vi preghiamo di rimanere seduti e di allacciare le cinture di sicurezza, l’aereo sta per decollare a Miami International Airport .” La voce della signorina, mi svegliò dai miei pensieri. Eravamo arrivati.
L’aereo atterò, e dopo cinque minuti buoni, riuscii ad uscire entrando dentro l’areo porto. Andammo a prendere i bagagli, per poi uscire e chiamare un taxi che ci avrebbe porto all’albergo.
“Margaret” mi richiamò Harry.
“Si?” chiesi, stropicciandomi gli occhi.
“Ti sei addormentata e siamo arrivati, ovvero, muovi il culo” disse, per poi scendere dal taxi. Che delicatezza Styles.
Presi i miei due bagagli, ed entrammo dentro l’albergo, dirigendoci verso la Reception.
“Buonasera” disse mia madre per richiamare la segretaria, che ci dava le spalle. Si girò, sfoggiando un sorriso.
“Buonasera e benvenuti. Nomi e cognomi prego” disse incominciando a scrivere al computer.
“Chris Styles, Elizabeth Thomas, Harry Styles e Margaret Green” disse Chris, prendendo vari fogli e documenti.
“Ecco si, queste sono le due chiavi, una per la signora Thomas e il signore Styles e l’altra per i due fratelli...” disse porgendoci le chiavi. Pft, fratelli di sta minchia.
“Vado in camera” disse Harry, prendendo le chiavi.
“Vengo anche io” dissi incominciando a seguirlo.
Prendemmo l’ascensore, e percorremmo il lungo corridoio pieno di porte.
“Che numero è la nostra stanza?” chiesi.
“369A” disse, per poi avvicinarsi ad un porta. C’era scritto 369A. Mh, è stato facile.
Aprimmo la stanza. Era magnifica. Vista sul mare, con tanto di balcone grande.
C’erano due letti, una vicino all’armadio e l’altro vicino la finestra.
Andai subito a prendermi quello sotto la finestra. Mi ci sdrai sopra e chiusi gli occhi. Poco dopo mi ritrovai un cuscino in faccia. Dio, dammi la forza di andare avanti.
“Andiamo a fare un bagno in piscina?” mi chiese Harry, facendo una faccina, che di cucciolo aveva poco. Ma si, mi ci voleva un bel bagno.
Annui, presi una delle due valigie e l’aprii prendendo un costume ed un copri costume. Le sistemerò dopo.
Andai in bagno, e una volta pronta, aspettai Harry.
 
La piscina era stupenda, calda soprattutto. Okay, forse questa vacanza non è tanto male.
Verso le sei, andai in camera, mi feci una bella doccia e sistemai le valigie e mi preparai per la cena. Poco dopo arrivò Harry, che fece le stesse cose.
Dopo la cena mi recai subito in stanza, ero troppo stanca. Misi il pigiama, entrai dentro il letto, e pochi secondi dopo crollai in un sonno profondo.



















BUONGIORNO GENTE!
Diciamo che questa è la prima fan fiction che scrivo. Si, ne ho scritte altre, ma non le ho mai finite. Ma non per voglia, è che non avevo mai tempo. Ora però tocca a voi. Eh sì, perché non posso continuare una storia che non piace. Quindi se vi piace bellezze, che ne dite di mettere una recenzione?
Adesso vi lascio, che oggi ho studiato tutto il giorno e non mi reggo in piedi. #Esticazzi giustamente HAHHAHHAHA.
Buona lettura, belle. A presto, Gaiaxx