Arrivati a
casa di Mika i due decisero di mangiare qualcosa e si sedettero a
tavola mentre
l’acqua per pasta bolliva.
“Mika…”
“Sì,
piccola?”
“Grazie
di
esistere.” gli disse la ragazza, sincera.
Mika sorrise
con le sue labbra perfette.
Si
alzò
dalla sedia e si avvicinò pericolosamente alla ragazza.
Si baciarono
con passione fino a non avere più fiato.
“Mika…”
gemette la ragazza indicando la stanza da letto.
Il ragazzo
sorrise sulle sue labbra ed annuì.
La prese in
braccio e la depose sul letto per poi mettersi a cavalcioni su di lei.
Aprì
la zip
della felpa e iniziò a baciarle il collo, mentre lei gli
sfilava la cintura.
La ragazza
invertì le posizioni e si sedette su di lui per togliergli
la maglietta e
baciare il suo petto con passione.
Uno alla
volta, anche gli altri vestiti fecero la stessa fine degli altri, anche
se i
boxer di Mika furono i più sfortunati e finirono sotto al
letto.
Mika si
alzò
col fiato corto e prese i preservativi che teneva in un cassetto del
comodino e
chiese ad Eleonora di infilarglielo.
Dopodiché
si
mise di nuovo sopra di lei e la baciò con foga. Lentamente i
baci scesero fino
al seno e poi giù fino all’ombelico.
A questo
punto Michael si fermò e guardò Eleonora che
stava tremando.
“Are
you
OK?” chiese.
La ragazza
deglutì ed annuì, tendando di frenare il
desiderio.
“Let
yourself go.” disse il riccio.
La biondina
gli circondò il petto con le braccia e lo
abbracciò a lungo, fino a quando non
riuscì più a resistere.
Lo
baciò di
nuovo più volte, percorsero ogni angolo più
nascosto delle loro bocche con le
lingue, poi Michael le baciò un orecchio sentendola
rabbrividire sotto di sé.
Lei in
risposta gli baciò il collo.
“Lo
sai che
ti amo?” ansimò Michael, accarezzando le labbra
rosse della ragazza con il
pollice.
La ragazza
sentiva l’ormai evidente erezione del ragazzo contro di lei.
Gli fece
capire che era pronta.
Lui le
accarezzò le cosce e le fece aprire dolcemente le gambe.
Iniziò
a
spingere piano e poi sempre più forte sentendo i gemiti
trattenuti a stento di
Eleonora.
Vennero
quasi simultaneamente e si accasciarono uno di fianco
all’altro ansimanti.
La ragazza
si accanì di nuovo contro le labbra di Michael, dolci come
il cioccolato,
morbide e lisce.
Rise sulle
sue labbra.
“Cosa
c’è?”
gli rispose lui, offeso.
“Penso
che
ormai ti sia andata a fuoco la cucina.”
Lui si
illuminò, capendo il motivo di tale ilarità, e
rise con lei.
“Forse
è
meglio controllare.” disse.
Si
rivestirono velocemente e poi corsero in cucina.
L’acqua
era ormai evaporata tutta e il fuoco
stava rischiando di bruciare o fondere la padella.
“Ehm…”
dissero in coro.
“Io
direi di
ripulire e andare a mangiare in un ristorante.”
Eleonora
accolse la proposta di Michael con un sorriso e lo
abbracciò, dandogli un bacio
veloce sulla guancia prima di chinarsi a prendere uno straccio per
evitare di
scottarsi troppo.
Mentre
spostava la pentola nel lavandino e ci versava sopra
dell’acqua, provocando una
nuvola di vapore acqueo, si aprì la porta
d’ingresso ed entrò Fortunè quasi
trascinato da Mel, che, appena le venne tolto il guinzaglio,
saltò addosso a
Mika buttandolo per terra e prese a leccargli il naso.
Sia
Fortunè
che Eleonora risero di gusto a quella scena piuttosto comica.
“Smettetela
di ridere, voi due. Mi sono fatto male.”
Eleonora,
piegata in due dalle risate, si asciugò gli occhi e lo
aiutò a rimettersi in
piedi, mentre Fortunè sgridava Mel che se ne andò
con la coda tra le zampe.
“Non
mi
presenti la tua amica?” chiese Fortunè.
“Ehm,
Fortunè, questa è Eleonora, la mia ragazza.
Eleonora, questo è mio fratello
Fortunè.”
“Allora
è
lei la famosa ragazza a cui andavi dietro dall’anno
scorso.”
Mika divenne
più rosso del completo di Fortunè.
Il ragazzo
porse la mano alla biondina.
“Piacere.”
disse.
La ragazza
afferrò la mano di Fortunè, sentendosi un
po’ spaventata. Il ragazzo era ancora
più alto di Mika, che non era certamente basso.
“Piacere.
Mi
fate sentire piccola. Ma sono tutti così alti i maschi della
vostra famiglia?”
Fortunè
e
Mika risero.
“No,
non
tutti.” disse Fortunè.
Eleonora
sentì qualcosa di bagnato sulla caviglia e girandosi vide
Mel che le leccava un
piede.
Dovette fare
una faccia strana, perché Mika e Fortunè risero
di nuovo.
“Hey,
Fort,
stavamo uscendo per andare a mangiare, ti va di venire con noi? Sempre
che ad
Eleonora non dispiaccia.” si girò con fare
interrogativo verso la ragazza.
“Figurati.”
disse lei.
“Non
avete
ancora mangiato?” chiese il ragazzo, quasi sorpreso.
“Ecco…
ci
siamo… diciamo… distratti un attimo.
Sì, ecco, distratti un attimo.”
Fortunè
rise.
Entrambi i
fratelli avevano un sorriso bellissimo.
“Okay,
allora. Affare fatto.”
Uscirono di
casa lasciando Mel a dormire e si incamminarono verso la macchina di
Mika.
Fortunè,
da
vero galantuomo, aprì la porta alla ragazza. La biondina
arrossì e masticò un
debole ‘grazie’.
“Hey,
fratello,
non rubarmi la ragazza.” disse Mika, notando la reazione di
Eleonora.
Fortunè
sorrise ed andò a sedersi al suo posto.
Arrivarono
davanti
ad un ristorante libanese che pareva promettente.
“E’
ora che
tu assaggi il cibo del mio paese.” disse Mika, scendendo
dalla macchina ed aiutando
Eleonora a fare lo stesso.
“Veramente
ho già mangiato libanese, anni fa.”
“Beh,
allora
è ora che tu lo faccia di nuovo.”
La ragazza
si avvicinò a Mika e lo abbracciò.
“Spero
per
te che non ci siano paparazzi in giro.”
Mika si
staccò dall’abbraccio.
“A
questo
proposito dovevo parlarti… Forse dovremmo rendere pubblico
che ho una ragazza e
non ho più un ragazzo.”
“Mika,
ci
pensiamo dopo, ora mangiamo, okay? Ho una fame da lupi.”
NOTA
DELL’AUTRICE:
Bonjour,
zuccherini (?), come va?
Mika ed
Eleonora stanno insieme ormai, ma sono indecisi se dirlo in giro o no.
C’è
un nuovo
personaggio, il fratello di Mika, Fortunè (che è
architetto).
Mel è
un’adorabile
combinacasini… <3
Okay, tanto
love.
Pubblicherò
il prossimo capitolo quando sarò tornata dalle vacanze,
bye-bye.
See ya!