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Autore: Evanne991    03/03/2014    3 recensioni
Dal testo, Cap. VI:
"La scusa del non ho dormito stanotte funziona sempre. Sono triste. Non ho dormito stanotte. Sono arrabbiata. Non ho dormito stanotte. Sono delusa. Non ho dormito stanotte. Non voglio parlarne. Non ho dormito stanotte."
Cap.X:
"Stai solo prolungando l’attesa, e non sempre l’attesa è alimento di desiderio: a volte lascia esausti. Non tutti sanno aspettare. Tu per prima." [...] "Ha una bella bocca. Delle belle labbra. Un bel sorriso. Dei begli occhi. E riconosco il suo odore. Come se l’avessi sempre sentito. Come se l’avessi nascosto da qualche parte in me, e lo riscoprissi ogni volta che mi sta di fronte."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo Sesto –
 
From Dimitri To Stella

Quindi, correggimi se sbaglio: il tuo capo ti ha detto che David non ti piace affatto e tu gli hai praticamente dato del vecchio? Stella, Stella. Come diavolo ti viene in mente? Ti piace davvero così tanto Dave, da difendere a spada tratta questo piacere che provi per lui?
 
Ok, so benissimo che dovrei lavorare, invece di scrivere e rispondere alle mail di Dimitri, ma non sono dell’umore. Capita a tutti.
Sono entrata al Blue Sax quando la pioggia è divenuta insistente, ed appena entrata ho subito raggiunto le ragazze al solito tavolo, senza indugiare sulla figura di Barker seduto al bancone. Ero arrabbiata. Non saprei bene il perché. Credo perché lo stronzo abbia avuto la presunzione di parlare della mia vita privata, come se la conoscesse, come se ne avesse il diritto. Ero arrabbiata perché potevo quasi dire che avevo passato delle ore, o quanto meno l’ultima mezzora, in modo piacevole, con lui, e poi lui aveva rovinato tutto. Leeve mi ha capita subito, Gis inizialmente ha ritenuto che la mia rabbia fosse derivata dal fatto che non mi avesse sbattuta sulla scrivania. Testuali parole. Insomma, sono andata via dal pub qualche ora dopo, e lui era ancora al bancone, da solo, a sorseggiare il mio amatissimo Campari Gin. Tutta la notte non ho fatto altro che pensare a lui. E a Dave. Ma ad ogni modo, saranno fatti miei se David mi piace o meno?
Stamane, come sempre, dopo la colazione da Tina, colazione silenziosa, con le ragazze, sono arrivata in ufficio e loro c’erano già, nei rispettivi uffici. E la mia scrivania è esattamente posta al centro. David è passato un paio di volte davanti alla mia postazione, evitandomi accuratamente con lo sguardo, ed io non ho ancora capito il perché, se poi mi lascia biglietti discutibili sulla scrivania. Mr.Barker mi ha telefonato solo una volta per dirmi che non voleva essere disturbato da nessuno e che se avesse ricevuto delle chiamate avrei dovuto asserire che fosse fuori sede. Neanche il tempo di rispondergli ed aveva già riattaccato.
Ma insomma! Dovrei essere io quella offesa! Questi uomini sono peggio delle donne nei giorni del ciclo.
 
From Stella To Dimitri

Hai capito benissimo, e mi sento in colpa. Non so neanche io perché. E no, David non mi piace a tal punto. Devo ammettere che è stato una rivelazione, e che la sua presunta corte non mi dispiaccia affatto, ad oggi, ma forse ha ragione Mr.Barker. Ad ogni modo, ne converrai sicuramente con me, lo stronzo non ha alcun diritto di parlare della mia vita privata. E potrebbe benissimo essere mio padre. Più o meno. Va bene, sono stata poco carina, ma insomma! Io sono una persona riservata, è il mio capo, non è mica mio amico!
 
Invio, alzo gli occhi e mi guardo in giro. I miei colleghi sembrano stiano lavorando, ma so benissimo che probabilmente stanno solo chiacchierando e non affatto del loro progetto. Non faccio in tempo a distrarmi a dovere, che la risposta di Dimitri arriva. Non avrà nulla da fare stamane.
 
From Dimitri To Stella

Secondo me ti piace. Molto.
 
From Stella To Dimitri

Smettila, anche le ragazze lo credono, ma ti assicuro di no.
 
From Dimitri To Stella

Quando ti ha detto che ti ha osservata bene ne sei rimasta lusingata!
 
From Stella To Dimitri

Non vuol dire nulla. E non ne sono rimasta lusingata.
 
From Dimitri To Stella

David non ti piace per niente, a te piace il tuo capo, solo non vuoi ammetterlo.
 
From Stella To Dimitri

Ti ho detto di no. E se proprio c’è qualcuno che mi piace, quello sei tu!
 
From Dimitri To Stella

Non mi conosci, Stella, non riprendiamo questo discorso. Io sono solo un’immagine nella tua testa, e parole, solo parole. Non nasconderti dietro di me perché non hai il coraggio di dire la verità. Ti piace il tuo capo.
 
From Stella To Dimitri

Sai essere davvero stronzo. Non mi piace il mio capo. Vado a prendere un caffè. Buona giornata, Dim!
 
Ne vogliamo parlare, gente? Gli dico che se c’è qualcuno che mi piace, questo è lui, e lui cosa fa? Fosse per lui mi lancerebbe tra le braccia dello stronzo. Fosse anche per le ragazze. Ma per favore! Cosa sono, io, una di quelle segretarie acide e insipide che si trombano il proprio capo? Per niente, e se proprio dobbiamo dirla tutta, io non sono una segretaria, sono costretta a farlo. E questo non presuppone che debba avere una relazione con il mio capo. Anche perché, diciamo le cose come stanno: tutta questa simpatia nei miei confronti, lo stronzo, non la ha.
Mi alzo dalla mia postazione, e mi dirigo verso la sala relax. Che di rilassante non ha un bel niente, a parte un divano rosso ed una macchinetta del caffè. Mi preparo un caffè, e nel frattempo mi accendo una sigaretta. Guardo fuori. Oggi non piove, ma il cielo è minaccioso. Appanno con il respiro il vetro.
-Ehi…
Mi volto. Gli sorrido.
-Mi hai seguita?
-In realtà sì, ma diciamo che volevo un caffè!
Mi passa il mio, pronto, e con gesti lenti prepara il suo. Forse ieri pomeriggio gli avrei permesso di stuprarmi davanti a tutto l’ufficio. Ora lo guardo ed ammetto che è carino, che è delicato nei modi, che è dolce. Manca qualcosa però. E non so cosa.
Beviamo i nostri caffè, in silenzio, guardandoci negli occhi. Pagherei per sapere cosa sta pensando. Abbasso gli occhi. Non sono imbarazzata. Solo, voglio ritornare alla mia scrivania. È successo tutto così in fretta, fino a due giorni fa David Hope per me non esisteva. Ieri credevo mi piacesse molto. Oggi lo guardo e capisco che manca qualcosa. Ma cosa?
Gli sorrido, butto il mio bicchiere di carta, spengo la sigaretta. Faccio per superarlo ma mi afferra dai polsi.
-Tutto ok, Dee?
Ecco, ed ora cosa gli dico? Certo, tutto ok, solo credevo mi piacessi ma poi il capo mi ha detto che sei un invertebrato e Dimitri insiste mettendoci del suo.
-Sono solo un po’ stanca, non ho dormito stanotte.
La scusa del non ho dormito stanotte funziona sempre. Sono triste. Non ho dormito stanotte. Sono arrabbiata. Non ho dormito stanotte. Sono delusa. Non ho dormito stanotte. Non voglio parlarne. Non ho dormito stanotte.
Mi sorride. Capite?
-Ti va se stasera andiamo a mangiare fuori, io e te?
Non ho dormito stanotte e mi chiedi di andare  cena fuori, invece di lasciarmi sul divano a crogiolarmi nei miei pensieri?
-Non saprei…
Mi da un leggero bacio a stampo. Sento di arrossire. Al diavolo!
Mi stacco dalla sua presa e mi dirigo alla mia scrivania. Manca qualcosa. Basterebbe un segno, un gesto. Qualsiasi cosa che mi facesse capire cosa fare.
Suona il telefono, la linea interna, lo stronzo mi sta chiamando.
-Sì, Mr.Barker?
-Mrs.Clark – rabbrividisco. Dovremmo alzare la temperatura dei caloriferi. – può venire da me? Devo consegnarle dei documenti da protocollare.
-Arrivo subito.
Incrocio il mio stesso sguardo nello schermo scuro del pc. Trattengo un attimo il respiro e sento il mio cuore pulsare velocemente. Merda.
Busso alla porta chiara e vengo invitata ad entrare.
Non è seduto, è praticamente sdraiato sulla sedia in pelle. Mi rivolge uno sguardo di sufficienza quando sono di fronte a lui.
-In questa cartella c’è tutta la documentazione da protocollare. Buon lavoro.
Rivolge nuovamente lo sguardo allo schermo del suo computer. Mi sta ignorando. Quest’uomo mi irrita come poche persone al mondo. Prendo la cartella ed a labbra strette mi volto verso la porta.
-Tutto ok, Mrs.Clark?
Mi fermo. Giro sui tacchi per guardarlo. Lo trovo a fissarmi. Tiene due dita sulle labbra, e come sempre ha il sopracciglio destro teso.
-Sono solo un po’ stanca, non ho dormito stanotte.
Ovviamente.
Continua a fissarmi. Ed io non mi muovo. Mi riscopro a trattenere nuovamente il respiro.
Si alza e lentamente cammina verso di me. Si ferma a qualche centimetro da me, sorridendo.
-A cos’ha pensato invece di dormire, Denise?
Che stronzo! Che stronzo!
Mi giro stizzita, raggiungo la porta e gli dico, senza voltarmi, ma sentendolo ridere. Ride.
-Non sono affari suoi, Mr.Barker.
Esco dall’ufficio, e sono se possibile più nervosa di ieri sera. Lancio la cartella sulla mia scrivania ed ancheggiando raggiungo l’ufficio di David. La porta è aperta, lui è concentrato su dei documenti.
-Dave.
Alza lo sguardo e mi accoglie con un sorriso.
-Passa a prendermi alle 21:00, stasera.
 
NOTE DELLA (PSEUDO) AUTRICE:
Salve! Non dico molto su questo capitolo, spero che siate voi 18 lettrici a dirmi la vostra. Non siate timide, suvvia! Fatemi capire se sto procedendo bene o se sono banale.
Ho scelto i prestavolto delle mie creature, taaaa daaaannn!
Eccoli qui:

Denise Clark: Holland Roden
http://www.hq-pictures.com/albums/userpics/10004/normal_holland-roden-photoshoots_282329.jpg

Gregory M. Barker: Michael Fassbender
http://www.liveforfilms.com/wp-content/uploads/2013/10/Michael-Fassbender.jpg

David Hope: Brandon Beemer
http://www.tramedibeautiful.com/var/tramedibeautiful/storage/images/cast/owen-knight/brandon-beemer5/4937-1-ita-IT/Brandon-Beemer.jpg

Leeve Kemp: Zoe Saldana
http://images4.fanpop.com/image/photos/23700000/Zoe-zoe-saldana-23775336-1024-768.jpg

Giselle Powell: Ginnifer Goodwin
http://www.morefashionable.com/wp-content/uploads/2011/09/Ginnifer-Goodwin-Pixie-Cut-Hairstyle.jpg
 
Non aggiungo nient’altro. Aspetto voi.
Linciatemi o sorridetemi! Baciotti, Evanne.
  
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