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Autore: Sniperelite996    03/03/2014    0 recensioni
La terza guerra mondiale è ormai finita, grazie al capitano Price e alla task force 141, ma a quanto pare un altro russo seguiva le impronte di Makarov. La Task Force Charlie sarà all'altezza della 141?
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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“Arrivo a sorpresa”
Stati uniti
Washington DC
Tiratore scelto Derek “Red” Gibbs
 
Derek odiava i funerali. A suo avviso solo un modo per rendere ancora più dolorosa la morte di qualcuno. Lui rimaneva impassibile, guardava un unico punto, al centro dell'altare , nera, lunga e lucida. La bara rifletteva la luce emessa dalle piccole candele poste intorno ad essa, e il mazzo di fiori sul coperchio donava colore all'atmosfera cupa. Per lui non era l'atmosfera a renderlo giù di morale, si era trovato in situazioni peggiori ed era sempre calmo come un lago senza vento. Lui era triste per chi si trovava all'interno della bara. Kevin Dillinger. Lo conosceva da dieci anni ed ora non c'era più, messo fuori gioco da un cecchino nemico. Ovviamente si era preso la sua vendetta. Nemmeno quel tiratore avrebbe rivisto la sua famiglia, sempre ammesso che ne avesse una, e il suo corpo sarebbe rimasto in Alaska, in mezzo al ghiaccio.
La messa finì. Tutti i presenti si alzarono dalle panche e si diressero verso l'uscita. La moglie di Kevin teneva per mano il figlio, mentre con l'altra si asciugava le lacrime.
-Dio come gli somiglia- Pensò Derek.
Derek rimase all'interno della piccola chiesa, e aiutò Doc, Buck e un altro giovane soldato a trasportare fuori la bara. La portarono sino al cimitero e la posarono accanto alla fossa. Sulla lapide c'era scritto:
 Kevin Dillinger
Nato 22 settembre 1993
Morto 13 novembre 2018
-Aveva solo 25 anni, dio-
Ascoltarono il prete mentre finiva di ricordare il caduto, e la bara veniva calata giù.
-Andiamo Red, è ora di andare-
-Arrivo, Doc, solo un minuto-
-Ok ci vediamo alla macchina-
Osservò ancora un attimo le scritte sulla lapide, dopodiché si volse e raggiunse gli altri alla jeep nero opaco dell'esercito. Si sedette e quando la macchina partì lui rimase semplicemente zitto, a guardare fuori dal finestrino.
-Dobbiamo andare alla base per incontrare il sostituto di Kevin- Doc si chinò in avanti per parlare a Red.
-Come? Oh si, d'accordo-
 Viaggiarono per un bel po',circa quattro ore, e giunti alla base si recarono nell'ufficio del generale Portman. Bussarono alla porta.
-Avanti-
-Buongiorno signore-
-A quanto pare non si può dire la stessa cosa per voi purtroppo. Capisco come vi sentite, so come è perdere un compagno, un amico, e per di più in questo modo. Kevin Dillinger è morto credendo in quello che faceva, avrebbe preferito andarsene così che su un letto d'ospedale per la vecchiaia. Quindi ricordatevelo per questo-
-Si signore, grazie signore-
-Ora- il generale si voltò verso la finestra-Sapete tutti che avrete bisogno di un nuovo capitano, per portare a termine la missione-
-Ma, signore, la missione è conclusa abbiamo recuperato gli ostaggi e i documenti- intervenne Doc.
-Si è vero signor Dale, ma non si tratta dell'Alaska. Dalle informazioni che ci avete portato risulta che da quella base era appena decollato un elicottero, con in carico due testate nucleari, dirette in russia. Il vostro compito sarà rintracciare il compratore e catturarlo. Ora non voglio tenervi qui a lungo, domani avrete tutti i dettagli dell'operazione. La riunione è alle 08:00. Non fate tardi-
-Si signore, ci saremo-
-Bene, ora andate soldati, fatevi una bella dormita-
-Si signore-
I tre uscirono dall'ufficio e si diressero alla loro camera passando prima a recuperare i loro bagagli. Buttarono i borsoni sui loro letti e si sedettero accanto ad essi tutti in silenzio. Erano solo le due del pomeriggio, il generale voleva che si facessero una bella dormita. Ma adesso era troppo presto.
-è colpa mia- Red ruppe il silenzio-è per causa mia che è morto-
-Cosa? Cosa stai dicendo? Non puoi pensarlo davvero, non è la verità!-
-Si invece, Buck, avrei dovuto coprirvi e invece quel cecchino bastardo è riuscito a prenderlo. Avrei dovuto vederlo prima io cazzo! E invece? Lo ho visto cadere a terra come un birillo-
-Smettila Red, non hai colpe tu, era un tiratore esperto e si era nascosto troppo bene perché tu lo vedessi prima che sparasse il colpo. Quindi non pensare nemmeno per un attimo che sia stata colpa tua perché non è assolutamente così. Va bene?-
-Si- Le parole di Red non sembravano molto sicure -Vado a fare due passi- Si alzò e si avviò fuori dalla sua palazzina. Iniziò a camminare in giro per la caserma, ripensando a tutte le missioni assieme a Kevin, di quante volte lui gli aveva salvato la vita e di quante volte aveva ricambiato. Non voleva che ci fosse qualcun altro al suo posto nella squadra. Ascoltare gli ordini di uno sconosciuto non lo attirava proprio per nulla. Ma avrebbe dovuto rassegnarsi, l'alternativa era abbandonare la Task Force e sarebbe stato decisamente peggio. Guardò l'orologio. Erano già le 18:50, aveva camminato per un bel po'. Si incamminò verso la mensa per la cena, incontrò Doc sulla strada.
-Ehi Red, tutto bene?-
-Oh, si grazie Doc, stavo solo pensando a chi prenderà il posto di Kevin. Non credo che ci siano altri come lui in giro sai.-
-Si hai ragione. Ma sicuramente sarà un degno sostituto, Portman non ci rifilerebbe un soldatino qualunque. Sa quel che fa e sono sicuro che ci troveremo bene. Il tempo di prenderci un po di confidenza e saremo a posto-
-Mm, speriamo bene-
Continuarono il resto della strada in silenzio fino alla mensa, dove trovarono Buck seduto ad aspettarli.
-Oh eccovi finalmente!-
-Si scusa avevamo perso la cognizione del tempo-
Mangiarono poco quella sera, non solo Red. Quando ebbero finito si recarono subito nella loro camera. Red si spogliò e si mise subito a letto.
-Beh, a domani ragazzi-
-Si a domani-
-Notte Red-
 
La mattina dopo si alzarono alle sette per avere un minimo di tempo per prepararsi alla riunione. Si misero le loro divise marroni e si recarono alla sala riunioni.
Entrarono. Il generale Portman sedeva a capo tavola dall'altra parte della stanza. Accanto a lui molte altre persone che Red non conosceva.
-Ah benvenuti signori, prego prendete posto-
-Buongiorno Generale, signori- Chinarono il capo in segno di saluto e presero posto al lungo tavolo.
-Strano che il capitano non sia ancora qui, beh vorrà dire che cominceremo senza lui. Allora la situazione è questa. Pochi giorni fa nella base russa in Alaska, dove i signori qui presenti hanno operato la missione di recupero degli ostaggi, sono decollate a bordo di un elicottero due testate nucleari. Secondo quanto scritto nelle informazioni da li recuperate erano dirette in Russia. Ora il governo russo ha negato di aver introdotto queste testate nel proprio paese, per questo pensiamo che vi siano arrivate clandestinamente, e pensiamo che sotto ci sia Aleksey Ivanov.-
-Ivanov, signore?-
-Aleksey Ivanov, era un ex-membro degli spetsnaz russi, è stato congedato con disonore e arrestato per aver venduto la sua squadra ai talebani durante una missione in Medio Oriente. Due anni fa è riuscito a evadere di prigione con l'aiuto di alcuni suoi tirapiedi. Si è messo a trafficare armi con i terroristi. Oggi pensiamo che sia stato lui a portare le cariche in Russia anche se siamo all'oscuro del motivo. Per questo dobbiamo mandare voi in russi per scoprire dove sono finite e a cosa servono quelle testate nucleari. Sarete spediti a Pokrov, in Russia dove si pensa siano state mandate le cariche. E forse se avrete fortuna troverete li Ivanov-
Bussarono alla porta.
-Avanti- Disse il generale.
La porta si aprì ed entrò un uomo in mimetica e con la barba marrone scura che passava sulle guance e si collegava direttamente ai baffi. Portava un cappellino jungle.
-Salve generale, scusi il ritardo avevo capito male l'orario della riunione-
-Non si preoccupi capitano. Lasci che vi presenti il resto della squadra, loro sono Derek Gibbs, George Buck e Timoty Dale, i membri della Task Force Charlie-
-Piacere di conoscerla signore- Red si alzò dalla sedia per stringere la mano al capitano. Stessa cosa fecero Buck e Doc.
-Piacere mio signori- Tese la mano a Red- Io sono il capitano John Price-
  
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