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Autore: Ferula_91    25/06/2008    16 recensioni
Sakura Haruno è una fan sfegatata del gruppo "Team 7"... Riuscirà la nostra amica a conoscere il suo idolo, nonchè cantante, Sasuke Uchiha?! Per saperlo basta leggere...[SasuSaku][InoShika][HinaNaru][NejiTen] PER UN MIO ERRORE,I CAPITOLI SONO STATI MISCHIATI!MI SCUSO VIVAMENTE CON COLORO CHE NON CI CAPIRANNO MOLTO.ANCORA SCUSA!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò ancora, sudato e ansimante, come oramai siuccedeva da alcune notti... Si asciugò la fronte bagnata guardando l'orologio: le 2 e mezzo...

Oramai quella scena lo perseguitava di notte con incubi, e anche di giorno con improvvisi flash e sogni ad occhi aperti...

La strada bagnata, una ragazza dai capelli rosa in lontananza ed una macchina nera... I due si avvicinavano sempre di più e lui da lontano, che assisteva alla scena, correva e cercava di urlare per avvertirla ma dalla sua bocca non usciva alcun suono e le sue gambe non rispondevano ai comandi. E alla fine i suoi occhi, incollati alla scena, assistevano impotenti alla catastrofe, mentre alla vicenda faceva da sfondo la risata compiaciuta di Karin.

Si sciacquò la faccia con dell'acqua fredda guardandosi con disgusto alla specchio...

"Che cosa sei diventato, Fugaku?" si domandò "Per quanto durerà tutto ciò?"

Ma dentro di lui sapeva la risposta, l'aveva sempre conosciuta ma non aveva mai trovato il coraggio di portarla a termine... Non ne poteva però veramente più di passare quelle notti tormentate che lo facevano impazzire attimo dopo attimo.

E fu così che a quel punto, decise di dare una svolta positiva e decisiva alla sua vita.

 

 

- Allora genio del male, scoperto qualche cosa? -domandò in evidente tono sarcastico Sasori, vedendo il collega biondo rientrare in ufficio con un diavolo per capello.

- Maledetti bastardi! -grugnì tirando una manata alla scrivania che traballò.

- Che è successo? -chiese l’altro sorpreso.

- Avevo avuto la brillante idea di farmi dare le telefonate della Takawari, ma quei bastardi non vogliono sentire ragioni!

- Ah… Sappi però che non farò un altro appostamento di 24 ore con te… Non ne posso più delle menate che tiri!

- MA LA MIA NON E’ UNA MENATA! -urlò sputacchiandogli- La mia è la sol…

- Scusi… -un agente dall'inusuale colorito bluastro, come i capelli solo più scuri, aveva bussato alla porta interrompendo la conversazione.

- Che c’è Kisame? -domandò Sasori scocciata.

- C’è qui un tizio, un certo Fugaku Uchiha, che chiede di parlarle…

Al cenno di capo del rosso la figura composta, seppur con una vena sconvolta, dell’Uchiha entrò nella stanza con un leggero inchino.

- Scusate il disturbo… So che state lavorando al caso della ragazza investita…

I due annuirono pregando l’uomo di sedersi.

- Lei sa qualcosa? -domandò il biondo.

- Io… vorrei costituirmi… -disse stringendo il cappotto tra le mani.

Sasori e Deidara spalancarono gli occhi sconcertati.

- Co-costituirsi? -balbettarono all’unisono.

- Si… Io sono uno dei complici di Karin Takawari, artefice dell’incidente.

Sentendo quel nome Deidara con molta riservatezza fece il gesto dell’ombrello al rosso, sfoderando un sorrisetto compaciuto.

E così, il signor Fugaku spiegò del matrimonio fallito tra Karin e Sasuke, e del fatto che la rossa, non riuscendo a digerire la cosa aveva deciso di far fuori la rosa mettendola sotto con la sua macchina.

- Sono sicura che se farà delle analisi alla macchina troverà delle impronte di sangue della signorina Sakura.

- Capisco… Bhè dato che si è costituito la sua pena sarà diminuita, però si beccherà un bel pezzo di anni di carcere… -disse Deidara annuendo.

- Deidara ma ti sembra il modo! -lo riprese Sasori rivolgendosi poi al signor Fugaku- Signore la preghiamo di rimanere qui intanto che noi andiamo a prendere la sua complice.

- Se permettete, avrei una consegna da fare… -sussurrò Fugaku con sguardo basso.

- Allora la scorterà il nostro agente Kisame…

 

Il campanello nell’appartamento 7 suonò prima che Naruto aprisse la porta per uscire.

- Si? -domandò riconoscendo poi la figura del signor Fugaku. - B-Buongiorno… Sasuke non è in casa...

Quell'uomo sapeva creare molta soggezione nel ragazzo...

Il signore sorrise appena al biondo scuotendo la testa.

- Non importa, vorrei lasciargli questa… -porse una busta- Consegnagliela appena lo vedi.

Naruto annuì perplesso, notando poi dietro all’uomo un poliziotto. Non fece in tempo a ribattere che il signor Fugaku scomparve dentro l'ascensore.

 

 

Karin si fermò davanti al cancello davanti al proprio palazzo, cercando nella borsa le proprie chiavi, quando una macchina le si avvicinò fermandosi. Deidara e Sasori si guardarono annuendo.

- Scusi? -domandò il rosso all’interno della vettura.

La rossa si voltò scocciata- Si che vuole?! Ho da fare!

- E’ lei la signorina Takawari Karin? -chiese scendendo.

- Si che volete? -domandò spaventata vedendo scendere anche l’altro e notando che erano in divisa da agenti.

- La dichiariamo in arresto per tentato omicidio ai danni della signorina Haruno Sakura. -spiegò Deidara ammanettandola e mostrando il distintivo.

- Come osate! Voi non sapete chi sono io! Vi denuncerò per questo! E poi che prove avete? -gridò scalpitando.

- Il signor Fugaku si è costituito stamattina facendo il suo nome.

- Quel vecchio pazzo? Tzè… Non sono io che ho messo sotto l’Haruno.

I due la guardarono sorridendo- Noi non abbiamo parlato di incidente d’auto… Come fa lei a saperlo?

Karin, trovandosi ormai alle strette cercò di liberarsi inutilmente e, oramai arresasi, scoppiò a piangere.

- Mi aveva portato via il mio ragazzo! Maledetta bastarda! Doveva morire!!! -urlò mentre veniva scortata alla caserma.

 

Nella stanza d’ospedale numero 125 era tutto un fermento per la notizia del matrimonio.

La signora Haruno non faceva altro che frignare ogni qualvolta vedeva la figlia, Sasuke non ne poteva più di ricevere buffetti e parole sdolcinate da tutte le persone che venivano a sapere della notizia, mentre le ragazze, prime fra tutte Ino, cominciavano a ponderare anche loro sull’idea del matrimonio, ricevendo occhiate di puro terrore da parte di Shikamaru e Neji.

- Che seccatura! -sbuffò sentendo parlare ancora di abiti da sposa e viaggi da nozze.

- Non ci saranno né vestiti sfarzosi né tantomeno bouquet lanciati per aria! -precisò la rosa anche lei seccata da tutta quella roba- Voglio una cosa semplice!

- Ma dove caspita è finito Naruto? -sbuffò Sasuke.

- Aveva detto che avrebbe fatto un salto a casa… -disse Hinata controllando ancora una volta il corridoio.

Ad un certo punto una striscia bionda le passò fulminea davanti agli occhi facendolòa urlare di terrore.

- Calmati Hinata sono io! -la tranquillizzò Naruto.

- Che baka… -sospirò Shikamaru.

- Mi ero dimenticato di prenderti questa Sasuke e quindi sono dovuto ritornare a casa nuovamente… -disse porgendo la busta e ricevendo un’occhiata perplessa dal moro- Me l’ha consegnata tuo padre poco prima che uscissi di casa…

- Mio padre? -chiese incredulo guardando la busta.

Il suo telefono squillò in quell’istante.

- Pronto?

- Sa-Sasuke… -una donna singhiozzava dall’altra parte della linea.

- Mamma? Mamma che è successo?

- T-tuo padre… Si… si è costituito… -spiegò a stento tra i singhiozzi- Ha… ha preso la pistola Sasuke!

- Cosa? Come costituito?

- Ho paura c-che voglia fare una p-pazzia… -disse ricominciando a piangere disperata.

- E ora dov’è? -chiese terrorizzato a morte.

- No-non lo so… E' uscito pr-presto oggi...

La chiamata s’interruppe a causa della caduta di linea.

Sasuke fissò tremante la busta che aveva ancora tra le mani. Gli altri lo guardavano preoccupati e in silenzio, aspettando che fosse lui a parlare.

All’interno della busta c’era una lettera scritta a mano dal padre.

Fissò ad uno ad uno gli altri con sguardo quasi perso nel vuoto ed uscì dalla stanza, dirigendosi verso la terrazza al piano di sopra. Sakura prese le sue stampelle e lo seguì, dopo aver detto agli altri di rimanere lì.

 

Caro Sasuke…

So di non essere stato un buon padre, uno di quei genitori che portano al Parco Giochi la domenica pomeriggio il proprio figlio, che organizza feste e picnic…

Solo ora me ne rendo conto, di come ti ho cresciuto e me ne vergogno.

Non sono stato mai presente nella tua vita, e quando mi rifacevo vivo, imponevo la mia presenza, come se m’appartenesse di diritto quel tuo spazio nel cuore. Ma quel piccolo posto, me lo dovevo conquistare invece, e non l’ho fatto…

- Già… -sussurrò con un sorrisetto.

Tu però sei cresciuto come un figlio che ogni padre desidererebbe, e che io non pensavo proprio di avere, per il mio comportamento.

Per molti anni sono sparito, e poi, sono riapparso con questa storia del matrimonio. Sapevi quale era stata la mia esperienza con tua madre, ed ero sicuro che se anche all’inizio saresti stato arrabbiato, poi avresti capito e ti saresti dato per vinto.

Ma quando ho visto che ti eri trovato una stupenda ragazza tenace, senza il mio consenso, ho cominciato a dubitare che il mio volere fosse quello giusto. Ma oramai era troppo tardi e i debiti si accumulavano sempre di più…

Sasuke, accortosi della presenza vicina di Sakura, la guardò sorridendo, trattenendo però a stento le lacrime. Riprese la lettura stringendo la mano di lei.

Ora siamo arrivati a questo punto ed io, che ho tramato con Karin per l’uccisione di Sakura, non posso più vivere, circondato dai sensi di colpa e dagli incubi.

Sasuke questo non è uno dei nostri tanti arrivederci, ma un addio! Prenditi cura della mamma e soprattutto di Sakura che ti ama molto e se puoi perdonami…

Ti voglio bene, anche se non te l'ho mai dimostrato…

Fugaku Uchiha

Sasuke lasciò cadere la lettera, seguendola poco dopo.

- Sas’ke... -sussurrò Sakura lasciando le stampelle e inginocchiandosi accanto a lui, nonostante i dolori alla gamba.

- Mio… mio padre… -cominciò a balbettare mentre delle piccole lacrime solcavano il suo viso chiaro e liscio- La vuol far finita…

Sakura lo guardò paralizzata- Come?

- Dobbiamo trovarlo Sakura! -urlò prendendola per le braccia talmente forte da far venire delle lacrime pure a lei.

- Ma non sappiamo dove è, Sas’ke… Come faremo a trovarlo?

Il moro si alzò dirigendosi al muro, vicino alla porta, e lì tirò un pungo talmente forte da fargli uscire il sangue.

- Maledetto… -singhiozzò mentre Sakura a fatica gli si riavvicinava.

- Sas’ke calmati ora… -disse abbracciandolo e carezzandogli la testa- Noi… Noi non possiamo far più nulla ormai…

Sasuke strinse forte la ragazza piangendo- PAPAAAAAAA’!!!!!

 

- Scusi agente? -chiese il signor Fugaku con voce sommessa.

- Si?

- Non è che potremmo fermarci al molo? -domandò supplichevole- Poi non la infastidirò più…

Kisame sbuffò svoltando a destra verso il luogo chiesto.

 

La brezza marina gli scompigliava i capelli che avevano cominciato ad assumere quei riflessi bianchi memori dei molti anni trascorsi. Chiuse gli occhi assaporando per l’ultima volta quell’aria salmastre e agre che gli accarezzava dolce la faccia contorta dal dolore e dalla colpa.

Dalla tasca della giacca estrasse un pacchetto di sigarette e se ne mise una tra le labbra, accendendola…

Aspirò avidamente sbuffando poi il fumo che si mischiò all’aria circostante.

Passò quei minuti così, in perfetta pace con se stesso -o almeno cercò-, ricordando la sua vita, i suoi successi e i suoi errori, i momenti tristi e quelli allegri. E i suoi pensieri si spostarono poi su sua moglie, Mikoto, e suo figlio, Sasuke...

Buttò la sigaretta in mare rimettendo la mano nella tasca opposta.

Kisame intanto guardava la scena dall’auto sbuffando per la lentezza dell’uomo e per il fatto che il suo programma preferito stesse quasi per terminare. Si appoggiò stancamente al volante chiudendo gli occhi quando il suono di uno sparo lo risvegliò totalmente e d’istinto spostò lo sguardo sull’Uchiha che giaceva a terra in un lago di sangue.

Allora… questo spazio (privo però dei ringraziamenti) penso sia dovuto.

So che siete rimasti parecchio scioccati dalla fine che ho fatto fare al povero Uchiha, ma se devo dirvi la verità, è stata la cosa certa che ho avuto in tutta la storia. Nel senso che quando l’ho fatto entrare in scena, già avevo pensato alla sua fine.

Finalmente Karin è stata presa e penso che per moooolto tempo non si farà viva!

Ma la cosa che forse più vi sconvolgerà di più (o che vi farà gioire) è che questo è stato il penultimo cappy della storia. Col prossimo smetterò dunque di rompervi l’anima XD.

  
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