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Autore: clepp    03/03/2014    4 recensioni
Lo strinse in vita con le braccia forti di una ragazza terrorizzata, percependo i muscoli della sua schiena contrarsi sotto il suo tocco familiare e delicato. Gli poggiò la guancia fresca sulla sua schiena calda, rovente, e lo chiuse dentro di lei per tenerlo al sicuro ed amarlo come solo lei sapeva fare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Zayn and Wendy'
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Ghosts
 
 

 

Il debole venticello che entrava dalla finestra socchiusa si muoveva con lentezza all’interno della camera, scontrandosi contro le pareti appena riverniciate e accarezzando il viso arrossato del ragazzo sdraiato sotto il lenzuolo bagnato di sudore freddo. Dei mugolii ininterrotti e dei respiri affannosi erano gli unici rumori che provenivano dall’appartamento 12 e che coprivano il vociare della televisione accesa ventiquattr’ore su ventiquattro della signora Morgan.
Le coperte sparse disordinatamente sul letto lasciavano intravedere il petto ansante del ragazzo, ed il cuscino stropicciato era in procinto di cadere.
Zayn tremava violentemente quando finalmente Wendy si svegliò dal suo sonno pesante. La ragazza sbatté più volte le palpebre, vagamente confusa, mentre con lentezza si voltava verso la fonte di quell’incessante lamento. Non appena i suoi occhi socchiusi e ancora leggermente assonnati scorsero le spalle di Zayn tremare come foglie al vento, lo stomaco le si contorse con violenza e il cuore precipitò nella preoccupazione più totale. Si sedette di scatto sul letto, completamente sveglia, e si sporse verso di lui con le mani che tremavano anche più del suo corpo.
“Zayn” avrebbe voluto dire, ma la voce sembrava incastrata tra l’ugola e l’ansia che le si era formata in gola. Avrebbe voluto toccarlo, ma le mani erano immobili, incapaci di sfiorare la pelle che aveva amato e toccato così tanto.
Wendy era sotto shock e completamente intontita dalla situazione che le si presentava davanti. Zayn era in preda ad un attacco di panico a cui lei non riusciva a dare una spiegazione e una soluzione. Cosa avrebbe dovuto fare? Svegliarlo? Lasciarlo dormire? Continuare a guardarlo in quello stato senza far nulla?
Vedeva i tatuaggi sul suo petto contrarsi ad ogni tremito e il viso imperlato di sudore freddo. Che cosa diavolo doveva fare?
Cercò di darsi una calmata prendendo un profondo respiro che le fece girare per un attimo la testa ma le fece riprendere il controllo di se stessa. Si sporse verso il comodino per afferrare il telefono e chiamare qualcuno – chiunque – che potesse aiutarla.
Fortunatamente, fu lui ad aprire gli occhi d’improvviso, alzandosi con uno scatto che le fece scivolare il cellulare dalle mani, che cadde per terra con un tonfo sordo. Wendy si voltò verso di lui che adesso era alla sua stessa altezza, il petto ansante, le spalle ancora vagamente tremanti e gli occhi spalancati, persi di fronte a lui in un qualcosa che Wendy non poteva vedere.
“Zayn” sussurrò con il tono di voce più delicato che in quel momento era in grado di usare. Lui parve non sentirla, mentre il respiro affannoso si tramutava in un fievole soffio quasi inudibile. Con urgenza, le mani grandi e magre andarono ad abbandonarsi tra i capelli scompigliati, stringendoli con forza e quasi disperazione.
Wendy lo richiamò di nuovo, posando lentamente i palmi caldi delle mani sulle sue braccia alzate. Lui sussultò violentemente, aprendo con impeto gli occhi che, del tutto spaesati, vagarono attorno alla figura di Wendy come a non vederla, e poi si fissarono su di lei, inchiodandola sul posto.
Se non fosse stata abituata a quello sguardo così intenso, probabilmente avrebbe cominciato a tremare come lui poco prima. Ma quella volta non c’era solo intensità dentro quegli occhi scuri.
Wendy vide vuoto, paura e smarrimento.
“Zayn” ripetè con voce più ferma.
Lui la guardò con un’espressione confusa prima di abbassare le braccia, gli occhi e le difese, e poggiare i piedi scalzi sul pavimento freddo. Come se lei non fosse lì, con il cuore in gola per l’ansia e la preoccupazione, Zayn si alzò dal letto e s’incamminò vacillante verso la porta aperta.
Wendy non lo seguì subito, si prese qualche secondo per calmarsi del tutto e mettere in ordine le idee. Quando si alzò anche lei dal letto, sentiva le gambe molli ma era determinata a capire che cosa fosse successo circa qualche minuto prima.
Uscì dalla camera da letto, attraversò il corridoio buio ed entrò nel salotto. Scorse la luce accesa della cucina fuoriuscire dallo spiraglio della porta chiusa e a passi leggeri, superò il divano e raggiunse l’unica stanza illuminata dell’appartamento 12.
Quando entrò dalla porta, Zayn le era di spalle: le mani poggiavano sui margini del bancone e la testa era bassa, quasi abbandonata alla forza di gravità. Senza farsi sentire – anche se lui l’aveva sentita – si avvicinò a lui con le assi di legno che scricchiolavano sotto i suoi piedi piccoli e scalzi.
Lo strinse in vita con le braccia forti di una ragazza terrorizzata, percependo i muscoli della sua schiena contrarsi sotto il suo tocco familiare e delicato. Gli poggiò la guancia fresca sulla sua schiena calda, rovente, e lo chiuse dentro di lei per tenerlo al sicuro ed amarlo come solo lei sapeva fare.
Sotto il suo orecchio sentì il respiro di Zayn diventare più affannoso, così gli accarezzò i fianchi contratti, la pancia, il petto, le braccia, le mani, le dita e infine lo strinse a se più forte.
“Vuoi parlarne?”
Lui scosse la testa e lei non insistette.
Rimasero uniti in quel modo per altri minuti nei quali il mondo era andato avanti e loro erano rimasti fermi nella loro cucina ancora completamente spoglia di tutto.
Poi però, quando lui parve essersi calmato quasi del tutto, Wendy si allontanò un po’ per dagli la possibilità di voltarsi verso di lei e guardarla in faccia.
“Vuoi un po’ d’acqua? O magari una tisana”
Lui non rispose così lei si sporse verso la dispensa per prendere la scatola di tisane allo zenzero che era solita prendere prima di un esame. Mentre preparava l’acqua su un bollitore, sentiva Zayn muoversi nella cucina e sedersi sulla sedia dietro al tavolo.
Riusciva ad immaginarlo anche se non lo vedeva. Era sicura di avere i suoi occhi su di sé e che non avrebbe ricavato una parola fino alla mattina seguente perché lo conosceva troppo bene ed era ok anche così.
Quando la tisana fu pronta, girò l’intruglio con un cucchiaino e si voltò verso il ragazzo che, come già ben sapeva, la stava guardando. La fissò anche mentre gli camminava incontro e gli si sedeva davanti con un sorriso gentile sul viso stanco.
“Bevila piano perché è bollente” l’avvisò, porgendogli la tazza calda.
Rimasero in silenzio per un po’, mentre l’orologio sopra la porta segnava le tre del mattino e la tisana non diminuiva di livello.
“Zayn, - lo richiamò lei – devi berla”
Lui scosse la testa, passandosi una mano sul viso provato.
“Non mi va”
Wendy sospirò: “Ma la devi bere, - mormorò – altrimenti non riuscirai a prendere più sonno. Forza, ne beviamo un goccio a testa”
Prese in mano la tazza e ne bevve un sorso generoso per poi porgerla al ragazzo che le stava di fronte. Lui scosse categoricamente la testa.
“Non mi va” ripeté.
“D’accordo, - Wendy gli sorrise con calma, non voleva renderlo più nervoso di quanto già non fosse – vuoi tornare in camera?”
Wendy avrebbe probabilmente dovuto lasciarlo un attimo da solo, per farlo riprendere e per dargli il giusto spazio, ma non aveva alcuna intenzione di farlo perché aveva troppa paura di quello che avrebbe potuto fare se lei non gli fosse stata vicina.
Zayn la guardò.
Con un gesto impercettibile della testa, che solo lei era in grado di vedere dopo tutte quelle notti passate ad osservarlo con un attenzione quasi maniacale, le chiese di avvicinarsi. E lei lo fece, alzandosi dalla sedia e sedendosi sulle sue ginocchia appuntite e magre. Gli cinse il collo con le mani, sporgendosi per dargli un leggero bacio sulla guancia calda.
“Lo sai che va tutto bene, no?” lo rassicurò, accarezzandogli i lineamenti del viso con le dita fresche delle mani e poi con le labbra morbide e umide.
“E lo sai che Safaa e tua madre non sono mai state tanto felici? – continuò, mentre Zayn chiudeva gli occhi, distrutto – va tutto bene, Zayn. Lo so che è strano, ma va tutto bene. Non c’è nulla che possa rovinare tutto questo”
Zayn strinse le palpebre, tirando indietro il capo.
“Chi può dirlo?” mormorò debolmente.
“Io posso dirlo, noi possiamo dirlo. Zayn, io sono qui, sono felice e sto bene, cerca di non pensare a nient’altro. Pensa soltanto a te, che sei qui e stai bene”
“Ho sognato mio padre”
Wendy sospirò lievemente, conscia del fatto che quell’attacco di panico fosse dovuto ad un motivo ben preciso.
“Ho sognato mio padre che tornava da Safaa e le rovinava la vita e io non potevo fare nulla perché ero lontano. Perché ero qui con te”
La sua voce era poco più di un sussurro che si infrangeva contro il viso affaticato di Wendy.
“Non ti obbligo a stare qui con me, - disse – ma Safaa sta bene e tuo padre non tornerà”
“Lo so”
“Allora torniamo a dormire, ti va? – Wendy si alzò dalle sua gambe ma dovette prenderlo per mano perché il bisogno di un contatto era troppo forte – e domani chiamiamo tua sorella su Skype”
Uscirono dalla cucina mano nella mano, ed entrarono in camera mano nella mano. Wendy chiuse la finestra semi aperta ed andò a sdraiarsi sotto le coperte al fianco di Zayn.
La prese tra le braccia.
Wendy gli accarezzò le guance mentre lui chiudeva gli occhi sotto il suo tocco gentile. Osservò il suo viso stanco, gli occhi incavati e le guance pallide, e pensò che non sarebbe voluta essere da nessun’altra parte se non lì, con lui, ad amarlo e a fargli capire che lei ci sarebbe sempre stata.
“Ti senti meglio?”
Lui annuì appena, socchiudendo l’occhio destro: “Stai qui, ok?”
“Non me ne vado”
“Stai qui”
“Sono qui, Zayn”
La strinse.
“Sei qui”
“Si, - sorrise – sono qui”

 
 





 

 

Buonasera :)
Inizio subito avvisando le persone "nuove" che questa OS fa parte della serie "Zayn & Wendy" e che se volete saperne di più, vi invito a leggere la long annessa (The Dark Side of me). 
Allora, eccomi qua! Non pensavo assolutamente di farmi sentire così presto, soprattutto con qualcosa di Zayn e Wendy, ma ieri sera ho cominciato a scrivere questa breve OS e ho sentito il bisogno di pubblicarla. Breve perchè non volevo che diventasse troppo pesante, e comunque sono riuscita a mettere tutto ciò che volevo in queste 1.600 parole :) 
Sono abbastanza soddisfatta del risultato (tralasciando il banner che fa defecare) e spero davvero che piaccia anche a voi! 
La storia è ambientata durante il sequel, che ancora non so quando pubblicherò. Ho iniziato a buttare giù il prologo e la trama, quindi sono a buon punto considerando i miei precedenti ahahah 
Comunque, in questo piccolo missing moment i fantasmi di Zayn tornano a bussare alla sua porta ma - come sempre - c'è la nostra amata Wendy che lo aiuta a stare calmo e a superare l'ansia e la paura. Sono davvero molto legata a questi due personaggi, infatti sto trovando difficile scrivere su qualcun altro che non siano loro. Spero che questo "blocco" sparisca presto perchè ho parecchie idee che vorrei vedessero la luce. 
Non ho voluto dilungarmi troppo sul sogno e sull'attacco di panico perchè non volevo rendere la lettura troppo pesante, quindi spero di non avervi deluse. Ho preferito concentrarmi di più sul loro rapporto che, nonostante gli avvenimenti che avverrano nel sequel, sarà comunque solido.
Attendo una vostra recensione!
Grazie per l'attenzione e la pazienza ahah
un bacio! 




 

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