Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Colpa delle stelle    03/03/2014    2 recensioni
Ronald Bilius Weasley è passato dalla parte del nemico.
Ronald Weasley è un Mangiamorte.
Ron mi vuole uccidere.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ron mi vuole uccidere
 

 

Ronald Bilius Weasley è passato dalla parte del nemico.
 

Dopo la battaglia nell'Ufficio Misteri, Ron non era più stato lo stesso. Le prime avvisaglie del suo cambiamento le scorse solo Hermione, l'unica abbastanza sveglia e pronta di mente da rendersi veramente conto di quello che stesse succedendo.
Inseguiva i primini e li prendeva in giro, insultava i Tassorosso e i Nati Babbani senza remore e passava ogni secondo del suo tempo libero con Draco e la sua banda di Serpeverde, quando prima nemmeno riusciva a sopportarli. Harry aveva attribuito quell'improvviso cambio di fronte ad una specie di pestilenza, che aveva invaso i corridoi di Hogwarts e che portava la gente a comportarsi in modo strano e del tutto al di fuori dei propri schemi. Ma alla fine anche lui se n'era accorto e aveva dovuto ammetterlo: la continua insofferenza nei suoi confronti, le aspre risposte e l'invidia cocente di Ron erano tutti fattori che Harry aveva ignorato per troppo tempo e che gli erano letteralmente caduti addosso tutti in una volta. Quello che prima considerava migliore amico, ora lo denigrava e lo insultava peggio di un nemico e non c'era verso di estrapolargli una spiegazione. 
L'unica persona con la quale Ron non era cambiato, era proprio Hermione. Harry li beccava spesso a parlare per i corridoi o in Biblioteca e quasi mai i toni dei loro discorsi si alzavano: erano delle semplici conversazioni tra amici, quelle di cui anche lui fino a poco tempo prima aveva fatto parte. E dalla quale ora invece veniva escluso.
Hermione rimaneva comunque sua migliore amica e se c'era una cosa che non faceva, era mentirgli. Condivideva la sua vita con lui come aveva sempre fatto da quasi sei anni ormai e Harry non si era mai visto protagonista di fatti o confessioni inaudite.
L'unica compagnia del Bambino Sopravvissuto era il continuo dolore e la cocente delusione che lo assillavano ogni volta che vedeva Ron scherzare con Blaise Zabini o insultare i Sangue Sporco con Draco.
La prima vera spiegazione a quel comportamento inspiegabile, gli giunse solo durante il matrimonio di Bill e Fleur, alla Tana. Ron era sparito dalla mattina del giorno designato e non si era fatto vedere per tutto il resto della giornata, fino al fatidico attacco dei Mangiamorte. Erano riusciti a scappare per un soffio, ma prima che Hermione lo trascinasse via, Harry aveva chiaramente visto Ron nella fila dei nemici. 
Ron che attaccava quelli che un tempo erano suoi amici.
Ron che provava a ferire la sua famiglia. E solo allora Harry ebbe la conferma che tutto quello che aveva sempre sospettato e che aveva per così tanto tempo temuto, non era solo il peggiore dei suoi incubi, ma la pura e dolorosa realtà.

Ronald è un Mangiamorte.


Il sostegno e la preziosa amicizia di Hermione diventarono l'unica àncora di salvezza per Harry, alla quale si aggrappò con tutte le sue forze. Il terrore di perdere anche lei gli attanagliava la mente e il pericolo al quale entrambi i ragazzi erano continuamente esposti non migliorava la sua sofferenza. I due amici erano partiti per un lungo viaggio, alla ricerca degli Horcrux rimanenti e della possibilità di annientare Voldemort per sempre, rischiando non poche volte di venire catturati da coloro che gli davano la caccia. E che alla fine ci riuscirono, proprio nel momento in cui Harry ed Hermione avrebbero dovuto tenere alte le difese e non abbandonarsi all'ingenuità.
I Ghermidori li avevano portati alla dimora dei Malfoy, al cospetto di tutta la famiglia e di Ron, il loro ex-amico. Colui che non si oppose alla prigionia di Harry, che non si oppose alla tortura di Hermione e che non fece niente neanche per fermare la loro fuga. 
Il suo gesto aveva aperto un ultimo spiraglio di speranza in Harry, che aveva continuato a credere di poter tornare ad essere il ragazzo di un tempo, con i suoi due migliori amici a fianco. Il Magico Trio, come li chiamavano tutti. Speranze che si erano dissolte, come sabbia nel vento, nell'esatto istante in cui Ron uccise Hannah Abbot davanti ai suoi occhi. La giovane Tassorosso, durante la Resistenza di Hogwarts, aveva provato a fermare la sua entrata e aveva anche accennato ad un duello con il Grifondoro, che però si era concluso nei peggiori dei modi...

 

-Non avresti potuto cadere più in basso di così.-
Le parole gravi abbandonarono con fatica le labbra di Harry, impegnate a reprimere tutto il dolore che il Prescelto voleva urlare in faccia a Ronald. Il corpo di Hannah Abbot giaceva tra di loro, freddo e rigido, quasi a sottolineare come il loro allontanamento fosse ormai irrevocabile.
-Le persone cambiano, Potter.- sputò Ron, guardandolo fermo negli occhi. -Rimpiango solo di non aver fatto la giusta scelta tanto tempo fa.-
Il suo tono era duro, deciso, ma la speranza di rivedere l'amico di un tempo non accennava a morire ed Harry decise di giocarsi ancora un'ultima carta.
-Quindi non pensi ad Hermione?- domandò triste. -Non pensi al suo amore sprecato? Per un essere ignobile come te.-

Al nome dell'amica, Ron si era fatto improvvisamente cinereo e non accennava a voler controbattere.
-Sai che se continuerai sulla strada sbagliata, la perderai per sempre e non ne vale la pena. Lei non se lo merita.- continuò Harry, avvicinandosi di un passo. -Non dopo tutto quello che ha fatto per te. Che noi abbiamo fatto per te.-
-Tu mi avresti aiutato, Harry? Davvero sei così sicuro di essere stato un bravo amico con me?- si rianimò Ron, tornando alla carica. -Tu sei il Prescelto ed eri troppo impegnato a vantartene per accorgerti che avevo bisogno di aiuto. Che avevo bisogno del tuo aiuto.-
Si umettò le labbra, alzando improvvisamente la bacchetta verso Harry.
-Però di una cosa hai ragione. Amo Hermione e sempre l'amerò, ma lei fatto la sua scelta.-
Harry aveva fatto un passo indietro, senza più trovare il coraggio di muoversi. Il dolore lo attanagliava mentre assisteva alla rovina del suo amico, alla loro amicizia che si scioglieva come neve al sole.
-Ha scelto te.- ruggì Ron, con il braccio teso visibilmente tremante di rabbia. -Il ragazzo perfetto. Quello che non sbaglia mai. Quello che salverà il mondo. Be', su una cosa si sbaglia: tu non potrai salvare un bel niente da morto.-
Ormai Harry non riusciva più a reagire. Davanti agli occhi gli scorrevano incessanti le immagini degli anni passati: il suo incontro con Ron alla stazione di Londra, la loro prima partita agli Scacchi dei Maghi, le loro mille avventure insieme. Ma Harry non era morto, non ancora.
-Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti.- disse comunque, senza muoversi.
Negli occhi del suo ex-migliore amico si intravedeva solo odio allo stato puro e ancora prima che Ron potesse aprire la bocca, che potesse invocare l'incantesimo, Harry era consapevole di quello che avrebbe fatto, lo aveva accettato.

 

Ron mi vuole uccidere.

 

Hermione era corsa verso di loro, quanto più veloce riuscisse a spingere le sue gambe, e si era frapposta tra i suoi due migliori amici prima che l'Avada Kedavra avesse potuto colpire Harry. L'incantesimo di Ron le rimbalzò addosso, grazie al Protego che lo stesso Harry, disperato, aveva invocato, e tornò al mittente, colpendolo in pieno petto. Gli occhi azzurri di Ron, prima sempre vivi e sorridenti, si spensero e il ragazzo cadde all'indietro, con un tonfo che non arrivò però alle orecchie di Harry. L'unico suono che percepì fu l'urlo colmo di dolore di Hermione, che assisteva impotente alla morte dell'uomo che amava.
Allora Harry si rese veramente conto di quanto fosse stato pessimo come amico: era addirittura arrivato ad uccidere una delle persone alle quali più teneva al mondo. Ma lo aveva fatto per salvarne un'altra.
Le braccia di Hermione si strinsero in quell'istante al suo petto e i singhiozzi della ragazza lo scossero, obbligandolo a distogliere gli occhi dal cadavere di Ron per posarli in quelli dell'amica. Vi lesse dolore, rimpianto e incredulità, ma anche amore e perdono.
Quel giorno avrebbe segnato le loro vite per sempre, nel bene e nel male: avevano perso un amico, il più importante, ma si erano scoperti uniti e compatibili come mai era accaduto.
Potevano Harry ed Hermione, in un giorno così triste, innamorarsi l'uno dell'altra?

 

Ron è morto.
Hannah Abbott e tanti altri studenti sono morti, insieme a professori, Mangiamorte, maghi.
Harry ed Hermione sono vivi e coltivano il loro sentimento.
Uniti dall'amore e dal ricordo di quell'amico perduto, che era stato troppo importante per entrambi.



 



Angolo d'autrice:
Ho sempre visto Ron come un ragazzo buono, a tratti ingenuo, l'ottimo amico che chiunque si sognerebbe d'avere, quello che non ucciderebbe neanche una mosca.
Immaginarlo cattivo e pronto anche a far del male alla sua famiglia pur di uccidere Harry, il suo migliore amico, non è stato proprio facile e l'unica cosa che potrebbe davvero rendere vivo questo odio, è proprio l'invidia che Ron prova nel quarto libro.
Sto scoprendo poi che mi piace davvero tanto la coppia Harmony e sono contenta di aver avuto un pretesto per scriverci qualcosa intorno, anche se così scarno.
Alla prossima,
Colpa delle stelle

(La storia si è classificata quinta al contest "La scelta del Destino: quale sarà la tua casa?" indetto da Sophie97 sul forum di EFP.)

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Colpa delle stelle