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Autore: _joy    04/03/2014    7 recensioni
"La sera in cui Ben Barnes lasciò Rebecca Milani era una sera piovosa e grigia."
Quello che accadde tra un addio e un ritrovarsi.
Perché niente altro conta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se lo chiese spesso, nei giorni seguenti.
 
Se lo stava ancora chiedendo una settimana dopo, mentre vestiva il bambino.
Ormai l’estate era arrivata e tra lei, Carolina e i suoi genitori, Tommaso andava in spiaggia quasi ogni giorno.
Quella mattina si era ritagliata qualche ora da passare con il suo bambino: in quei giorni aveva lavorato molto e sentiva di averlo trascurato.
Certo, non lo faceva apposta… ma Tommaso le mancava. E tanto.
Inoltre… inutile negarlo, era inquieta.
Ben aveva detto che se ne sarebbe andato, ma era ancora lì.
Ogni giorno, compariva in spiaggia e si avvicinava a lei, a Carolina, a Tommaso.
Solitamente era Jack a lanciarsi a giocare con il bambino; Ben stava sempre un po’ in disparte.
Però… era lì.
Perché?
Perché non se ne andava?
 
Carolina imprecava ogni giorno per almeno un paio d’ore contro Barnes, instillandole suo malgrado mille paure.
Lei stessa, doveva ammetterlo, non era così immune al fascino dell’inglese… ed era un pensiero frustrante.
Per quasi due anni aveva allontanato Ben dai suoi pensieri, metodicamente, fino ad arrivare a credere che davvero lui le fosse uscito dal cuore e dalla mente.
E ora, si scopriva a fissarlo, a cercarlo, ad aspettarlo.
E, quando se ne rendeva conto, si malediceva da sola.
 
Ben non sarebbe rimasto.
Magari era curioso, magari era tutto nuovo per lui… ma, alla fine, se ne sarebbe andato.
Perché lui faceva così, perché lui era così.
Egoista e immaturo.
Se ne sarebbe andato e lei non doveva, di nuovo, permettergli di spezzarle il cuore.
Era già successo ed era un rischio che andava calcolato, ammise suo malgrado.
Dopotutto, lei lo aveva amato.
Lui le aveva dato suo figlio.
Ma ora… era una donna adulta, era madre.
Non poteva permettere che capitasse di nuovo.
Lei doveva pensare a Tommaso e solo a Tommaso.
Non a un uomo che l’aveva già delusa, che avrebbe continuato a deluderla.
 
Nervosa, Becky allacciò la salopette al bambino e poi sospirò.
Tommi le sorrise, sdraiato sul fasciatoio, e lei sentì il cuore alleggerirsi di botto.
«Quanto sei bello» lo prese in braccio «Sei bellissimo, amore mio…»
Lo cullò un po’ tra le braccia, quindi lo mise a terra e, mentre lui rovesciava la cesta dei giochi che lei aveva finito di riporre dieci minuti prima, andò in cucina a controllare che la borsa fosse pronta.
Ok, c’era tutto.
Un po’ d’aria fresca le avrebbe fatto bene.
Si guardò velocemente allo specchio e vide una bella ragazza con gli occhi brillanti.
Maledì mentalmente se stessa e la speranza segreta di vedere Ben anche quel giorno, quindi prese per mano suo figlio e, adeguandosi alla sua andatura, uscì di casa.
 
*
 
Ben e Jack erano scesi in spiaggia presto.
Iniziava a far caldo e, per degli inglesi, era già abbastanza insopportabile.
Entrambi avevano fatto il bagno.
Ben era uscito dall’acqua e si stava asciugando quando vide Rebecca arrivare con Tommaso in braccio.
Il piccolo scalpitava già per toccare la sabbia: Ben lo notò anche da lontano e sorrise, intenerito.
Suo figlio era proprio un diavoletto… ma era anche adorabile.
Si permise un sussulto segreto di orgoglio paterno e si avviò verso la coppia.
 
Per lui era ancora difficile pronunciare ad alta voce la parola “figlio” o usare aggettivi come “mio”.
Però, nel cuore e nella mente, si stava abituando… e doveva ammettere che gli piaceva.
Negli atteggiamenti aveva molto riserbo, non aveva mai neppure preso il bambino in braccio… era una cosa che gli pesava molto, ma se il piccolo cadeva, o si metteva a piangere, lui esitava sempre e c’era invece sempre qualcuno che tendeva le braccia prima di lui.
Becky, ma anche Carolina e persino Jack.
Suo fratello non aveva problemi a prendere in braccio il bambino.
O a lanciarlo in aria, se per questo.
Becky non sembrava felice, ma non lo aveva mai ripreso espressamente.
In compenso, la prima volta che Jack aveva salutato Tommaso prendendolo in braccio e dandogli un bacio, Carolina gli aveva fatto una piazzata incredibile e si era fermata solo quando Becky l’aveva zittita, perché il piccolo si era spaventato a sentire i toni della “zia” ed era scoppiato in lacrime.
Per amore di Tommaso, Carolina aveva ingoiato il rospo, ma era chiaro che amava i Barnes quanto avrebbe amato un riccio di mare conficcato nel piede.
Ben era geloso della disinvoltura di Jack… ma ogni volta esitava.
E si arrabbiava con se stesso, ma proprio non ce la faceva.
Tra l’altro, non riusciva a capire se era una cosa che faceva piacere a Becky, oppure no.
Avrebbe potuto giurare che un paio di volte lei lo aveva guardato delusa… ma, di contro, non gli aveva mai proposto di prendere il piccolo.
Vero che Becky, di solito, non ostacolava il bambino nei suoi desideri.
E Tommi aveva un modo incredibile di farsi capire, anche senza parlare.
Indicava imperiosamente le cose che voleva prendere in mano e Jack e Carolina, di solito, facevano a gara per chi arrivava per primo ad accontentarlo.
Ti tirava per la mano se voleva andare da qualche parte o se riteneva che lo stessi rallentando.
Insomma, era un piccolo tiranno… ma era così bello.
Come si faceva a dirgli di no?
Pur sforzandosi di sembrare impassibile, Ben era pazzo del bambino.
E lo sapeva.
Non lo ammetteva ad alta voce, ma lo sapeva.
Jack gli stava dando tregua, e questo era un chiaro segnale che lo aveva capito anche lui.
Suo fratello gli stava dando il tempo di farsi avanti, quando fosse stato pronto.
Intanto, si godeva il nipotino.
Ben lo invidiava e si tormentava in silenzio.
Ma la cosa peggiore era quando Tommaso lo guardava con i suoi occhioni scuri e sembrava rimproverarlo in silenzio di essere l’unico adulto che non si faceva in quattro per lui.
Ma, quando gli sorrideva, la giornata di Ben diventava improvvisamente meravigliosa.
 
 
Quella mattina, Becky lo osservò venirle incontro e il suo umore peggiorò.
Osservò quel corpo alto e ben proporzionato e represse un sospiro.
Ben si passò una mano tra i capelli bagnati, spettinandoli, e le sorrise.
Il cuore di Rebecca perse un colpo e lei si maledisse in silenzio.
Grugnì un saluto veloce e tirò dritto, ma Ben la seguì.
Tommaso gli rivolse un versetto e suo padre (suo padre? Ma era impazzita?? Voleva dire Ben, naturalmente) mormorò un ciao.
Lasciò cadere a terra la borsa, si sfilò le infradito e poi esitò.
Cavolo.
Aveva Tommi in braccio ed era perfettamente consapevole del fatto che, se lo avesse posato a terra, suo figlio sarebbe schizzato via, probabilmente verso l’acqua.
Attese un paio di secondi trattenendo un’imprecazione, mentre serrava la presa sul bambino per impedirgli di lanciarsi a terra.
Cedette.
«Ben, per favore, mi prendi l’asciugamano dalla borsa?» chiese a denti stretti.
Lui si precipitò ad aiutarla e, quando lo stese a terra, Tommaso lo seguì con gli occhi.
Era curioso, Becky lo sapeva.
Ben gli dava poca confidenza, anche se lo osservava in continuazione, e questo incuriosiva il piccolo.
Rebecca si sedette e sventò il tentativo di fuga ad opera del figlio, che aveva appena toccato terra.
«Aspetta, scimmietta!» lo riprese dolcemente «Ci vogliamo almeno togliere i vestiti?»
Ma Tommi aveva poca intenzione di collaborare e cercò di svicolare ancora.
Lei lo acchiappò e lui lanciò uno strillo.
«Tommi, un attimo!»
Lui strillò di nuovo e disse:
«Mam…mamma!»
Ben sgranò gli occhi, perché non lo aveva mai sentito dire una parola completa, ma Becky sorrise.
«Non dire “mamma” con quel tono, ok, signorino? Avremo tempo per le ribellioni adolescenziali!»
Ma, quando Tommaso, si divincolò, fu una mano elegante, con dita lunghe e affusolate, a trattenerlo per il braccio.
Ben si accovacciò a terra e, dolcemente ma con fermezza, gli disse:
«Devi ascoltare la mamma se ti dice di non muoverti… »
Tommaso lo guardò sgranando gli occhioni e poi fece un mugugno poco convinto.
Becky, da parte sua, rimase scioccata nel vedere Ben interagire con suo figlio per la prima volta.
 
Erano due gocce d’acqua.
Un’ondata di desiderio – totalmente inopportuna – la travolse.
Erano bellissimi.
Per un secondo, si concesse di immaginare come sarebbe stato se…
Poi si riscosse e si sfilò velocissima i vestiti, quindi prese la mano di Tommaso nella sua e disse, sbrigativa:
«Grazie, ce la faccio da sola»
Ben distolse gli occhi da quelli del piccolo e la guardò mortificato.
«Scusa… Io…scusa»
Lei si morse la lingua, perché non sapeva bene come spiegare il fastidio che sentiva.
Carolina l’aveva rimproverata più e più volte di non aver impedito ai fratelli Barnes di cercare un contatto con il piccolo e ora… cosa poteva fare? Chiedergli di andarsene?
Ma soprattutto: Ben l’avrebbe fatto?
Se voleva, poteva andare via.
Lei non gli aveva chiesto nulla.
Perché, perché non si levava dalle scatole e non le lasciava la possibilità di tornare a condurre una vita normale?
Senza quella paura latente, quel senso di minaccia… e senza quelle palpitazioni inopportune che la coglievano quando lo vedeva.
 
Dannazione.
 
Si diresse in acqua con il bambino, senza rispondere, ma sentì che Ben li seguiva.
Non cercò di parlarle e lei tentò di ignorarlo, mentre Tommi tendeva le mani verso i pesciolini che vedeva.
Rise e strillò e alla fine lei si rilassò un pochino, come sempre sensibile al buonumore del figlio.
Fece toccare l’acqua al piccolo e lui scalciò felice, inzuppando allegramente lei e Ben e ridendo allegro per via delle smorfie degli adulti.
Ma se Tommaso li aveva spruzzati, fu niente al confronto di Jack, che arrivò schizzando chiunque nel raggio di due metri.
Tommaso gorgogliò entusiasta, Rebecca si trattenne dall’urlare dietro al più giovane dei Barnes.
Era colpa sua, dopotutto.
Cosa le era venuto in mente di permettergli di prendere quella confidenza con il bambino?
Ora Tommaso scalpitava per andare da Jack e lo zio (accidenti a lui!) tese le braccia per prenderlo.
Becky esitò e Ben lo notò chiaramente, ma alla fine, dopo una breve lotta interiore, tese il piccolo allo zio.
I due si estraniarono dal mondo, come sempre quando giocavano insieme.
Ben, invece, le rimase vicino.
Lei teneva gli occhi sui due - Jack seduto nell’acqua che gli arrivava al petto e Tommaso abbarbicato tra le sue braccia come un koala – e stava rigida come un palo.
«Sei arrabbiata?» chiese Ben dopo qualche minuto.
Lei non rispose.
«Sei stanca? Non ti ha fatta dormire? Va tutto bene?»
Di fronte a quella sfilza di domande pressanti, lei ringhiò:
«Perchè? Te ne frega qualcosa?»
Ben batté le palpebre, preso in contropiede.
«Certo che sì…»
«Bè, non dovrebbe fregartene Ben. Come non te ne è fregato fino a una settimana fa. Allora, quando hai detto che te ne vai?»
Lui si ritrasse di fronte al tono ostile di lei.
«Ma cosa ho fatto? Perché vuoi mandarmi via?»
«Perché dovresti stare qui, scusa? Mi pare di capire che hai da fare da qualche altra parte, no?»
Come sempre quando veniva attaccato lui si chiuse a riccio.
«Io…io…»
«No, ascolta!» lo interruppe furiosa lei «Dico seriamente. Perché resti? Cosa vuoi? Se non vuoi niente – e sono sicura che è così – faresti un favore a tutti se te ne andassi. Non voglio che Tommi si affezioni a voi. Non voglio che gli facciate del male andandovene e non vi permetterò di entrare e uscire dalla sua vita a tratti. Sono stata chiara?»
Aveva alzato troppo la voce e lo sapeva.
Jack la guardava a bocca aperta, Ben era arrossito di rabbia.
«Cosa c’è di diverso rispetto a ieri?» chiese.
«C’è che non vi voglio qui!» esplose lei.
«Non puoi tenerlo lontano dal bambino!» urlò Jack, pur sapendo che in quella discussione non sarebbe dovuto entrare.
Rebecca lo fissò inviperita.
«Ah no? Non posso tenerlo lontano da mio figlio? Ma guarda un po’! E dire che pensavo di essere io la madre!»
Jack abbracciò più forte il piccolo e disse:
«Bè, Ben è comunque suo padre, per cui…»
«No, un padre è un’altra cosa! Un padre è presente! Io non gli riconosco autorità su mio figlio e… e ti avverto Ben! Io qui non ti voglio! E se pensi di intraprendere le vie legali, sappi che farò qualunque cosa, qualunque, per avere la custodia unica! Avrai anche soldi a palate e potere nel cinema, ma questo non fa di te un buon candidato padre!»
 
Lei e Ben si fissarono, furiosi.
Tommaso scoppiò a piangere e Jack fece per cullarlo, ma Becky glielo strappò dalle braccia e si diresse verso la riva, furente.
 
 

 
 
   
 
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