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Autore: little devile    04/03/2014    5 recensioni
Perché devo tornare a casa da una donna che non amo?
Un motivo c'è: Mia figlia.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo faccio per te
 
TRATTO DA UNA STORIA VERA.
 
Ecco, un altro giorno ha inizio, non ho voglia di alzarmi dal letto, ma devo farlo, per andare a lavoro.
Il muratore, ecco cosa mia tocca fare, non mi piace nemmeno questo lavoro. In fondo in questi tempi di crisi ci si accontenta di tutto, però io sono costretto, per mantenere mia moglie e la mia adorata figlia.
Tutto quello che faccio lo faccio per lei, mia figlia. L’unica cosa di buono che mi sia capitato nella vita.
 
Questa mattina devo andare alla posta per pagare delle bollette. Prendo le carte dal tavolo, poi le chiavi dell'auto e mi dirigo verso la posta della città.
Aspetto il mio turno seduto su una sedia, non ne posso più di stare con tutti questi anziani, puzzano da morie e poi parlano di continuo. Non ho voglia di stare ad ascoltarli.
Finalmente arriva il mio turno, non vedo l'ora di tornare a casa da mia figlia e stare un po' con lei.
Mi dirigo verso lo sportello, rimango incantato dalla bellezza della ragazza che sta dietro al bancone, noto i suoi lunghi capelli castano scuro e i suoi occhi di un colore misto tra il blu e il verde. ‘NO, fermo ma cosa stai pensando, sei un uomo sposato, non devi nemmeno pensarle queste cose. Si però è anche vero che tu tua moglie non la ami, non l'hai mai amata.’
La mia vita fa proprio schifo.
Vorrei non aver mai acconsentito a questo matrimonio combinato.
 
È passata una settimana da quando sono stato alla posta e non faccio altro che pensare e quella ragazza, ho paura che possa invaghirmi di lei.
“Basta non ce la faccio più devo rivederla.” Dico ad alta voce.
 
Mi vesto in modo elegante ma non troppo, non vorrei sembrare un uomo troppo serio.
Eccola lì, in tutta la sua bellezza, la guardo e noto che anche lei mi guarda. Mi piace da impazzire, decido di avvicinarmi a lei per poterle parlare…
Dopo un’ora di conversazione prendo il coraggio e la invito ad uscire.
Ho fatto una cazzata, lo so. Ma non posso farne a meno.
 
Torno a casa da mia moglie, la guardo mentre stira le mie cose, non provo nulla, né amore né dolcezza, nemmeno amarezza.
Le dico che stasera devo uscire con mio fratello, per motivi di lavoro, ma in realtà uscirò con la bellissima Angelica.
Mi preparo per bene indosso una camicia nera, un paio di pantaloni blu scuro e metto il mio dopo barba.
 
Mi avvio verso il ristorante scelto con molta cura per la serata, aspetto il suo arrivo, non vedo l'ora di ammirare i suoi meravigliosi occhi.
“Davide, eccomi.” Dice Angelica con la sua dolce voce.
“Angelica, ciao, stasera sei stupenda.” Le dico sorridendo.
“Grazie, anche tu sei molto bello.” Sorride timida.
‘Cavolo, è proprio dolcissima.’
 
La serata procede alla grande, però nel mio cuore sento qualcosa, penso a mia figlia e mi sento male. Non mi va di farla soffrire, ma non posso farne a meno, per una volta voglio capire cosa si prova ad essere innamorati.
Non penso a mia moglie, soltanto a mia figlia. L’unica donna della mia vita…
In fondo il matrimonio con mia moglie è stata la cazzata più grande dell'universo, ma poi è nata Rosy e tutto è cambiato, non stavo con mia moglie per amore, ma solo per nostra figlia.
Ormai è da un anno che questa storia va avanti, non ce la faccio più, vorrei tanto lasciare mia moglie, ma non posso. Non voglio, per paura che non mi faccia più rivedere Rosy.
Dopo aver finito la cena con Angelica la accompagno a casa. Fortunatamente abita in un paesino sconosciuto e sono sicuro di non incontrare nessuno.
Appena arriviamo a casa sua lei mi invita a salire, ma declino l’invito. Questa volta non andrò a casa sua, ma in un futuro non molto lontano spero di poterlo fare…
 
Ogni mattina faccio uno sforzo per alzarmi e per non dire a mia moglie che la lascio, però stamattina ho tanta voglia di alzarmi da quel maledetto letto, perché oggi farò un passo importante.
Farò una cazzata enorme, ma non me ne frega nulla… per una volta voglio provare qualcosa in questa vita di merda.
Fingerò che la mafia mi ha rapito… per sbaglio. Invece starò per tre giorno con la mia Angelica. Lo so che può sembrare una cosa scema ma so che funzionerà, infondo vengo dalla Calabria, la cui mafia pullula… perciò il mio piano funzionerà alla grande.
 
Cavolo non avevo calcolato che la mia famiglia potesse chiamare la polizia.
Ormai sono due giorni che mi stanno cercando, mi sa che la mia vacanza è finita, dovrò tornare alla vita di sempre.
“Davide, ma che cazzo stai combinando?” Mi sgrida mio fratello.
“Fratellone, calmati dai.” Gli dico calmo.
Per non allarmare tutti ho chiamato mio fratello l’ho incontrato in un bar.
Volevo spiegargli la situazione, quello che provo per Angelica.
“Che cazzo dici, calmarmi? Tu sei un coglione.”
“Marco ti prego, lascia che ti spieghi.” Cerco di parlare, ma ogni due secondi mi interrompe.
“Spiegarmi che cosa? Muovi il tuo culo e torna da tua moglie.”
“No, io non voglio, io non la amo.” Dico convinto. Dire questa cosa ad un’altra persona mi ha tolto un enorme peso di dosso.
“Senti, tu non ti rendi conto, ma hai una famiglia ora non puoi fare certe cazzate.” Continua a dire lui.
Non capisce che per una volta voglio essere felice, voglio pensare a me… voglio amare davvero.
“Lo so, cazzo, ma io Maria non la amo, non l'ho mai amata.” Quasi urlo. Quelli che stanno dentro al bar ci guardano curiosi, per questo decidiamo di uscire a parlare fuori.
“Ma che cazzo…” Dice.
“Merda, so che sto facendo un casino… ma ti prego, io non ce la faccio più…” quasi piagnucolo.
“Torna a casa, almeno fallo per Rosy.” Sembra così disperato. Come lo sono anche io.
Rosy, la mia unica ragione di vita.
Ricordo quando è nata. Era grande come la mia mano. Era così carina e tenera, quella è stata la prima volta in cui mi sono innamorato sul serio.
L’unica cosa buona di questo matrimonio combinato del cavolo è stata Rosy. Lei mi ha dato la speranza.
“Si, ok, tornerò, ma a Maria non dire nulla di questo, di che la mafia mi ha rapito per sbaglio.”
Lui mi guarda con gli occhi sgranati, “mafia?”
“Poi ti spiego” inizio a dire “ma tu racconta questa storia, okay?”
“Va bene.”
 
Dopo che mio fratello è riuscito a trovarmi, sono ritornato da mia moglie, e dalla mia adorata figlia.
Di tutto quello che è successo avrò solo un ricordo, nessuno saprà mai la verità, tranne io e mio fratello.
Dopo quella volta non ho più rivisto Angelica, non ne ho avuto la forza.
Ora non mi resta che vivere una vita infelice al fianco di una donna che non amo, ma riuscirò a compensare la cosa grazie alla mia figliola, infondo faccio tutto questo per lei, e per nessun'altra.
 
 
ANGOLO DELL'AUTRICE:
 
Salveeee, spero che questa storia vi sia piaciuta.
Lo so che può sembrare incomprensibile o inverosimile, ma posso dirvi che questa cosa è successa veramente… ai miei vicini di casa.
Anche la parte della mafia e del rapimento. .-.
Lo so che state pensando, questa non ha il diritto di scrivere della vita degli altri, ma non posso farne a meno, questa è una storia succulenta :3 vi prego non prendetemi per malata di mente, posso dirvi anche che tutto si è risolto per il meglio... se un divorzio si può chiamare così. Ok è meglio che stia zitta o qui ci scappa una chiamata per il manicomio. xD
  
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