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Autore: trunks_brief    04/03/2014    0 recensioni
Improbabili pensieri e riflessioni di un prigioniero innocente, di un angelo in gabbia. Titti è un pappagallino che un giorno riuscì a fuggire dalla vita in gabbia che gli era stata predestinata.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Dalla mia gabbia riuscivo a vedere la Grande Stanza e l'infinità di cose che c'erano dentro. Desideravo poterle toccare. Il giorno che scappai dalla gabbietta, potei finalmente realizzare il mio sogno. Avevo paura, mi sentivo smarrito, ma ero felice e soddisfatto. Fino a quando mi affacciai alla finestra. Allora vidi il verde, e l'azzurro, vidi gli alberi, e altri come me. Capii che la Grande Stanza, i suoi mobili e il suo bianco silenzio non erano il mondo. C'era, al di là della finestra, un'altra stanza, ancora più grande. Desideravo poterci entrare. Arrivò l'umano, mi ricatturó, mi rimise nella gabbia, ma mi portò fuori dalla Grande Stanza. Mi portò nell'Altra Stanza. Allora dalle sbarre rividi il verde, e l'azzurro, rividi gli alberi, e gli altri come me. Capii che quel fazzoletto di mondo che ebbi visto dalla finestra non era niente in confronto all'infinito che mi si estendeva davanti. Desideravo poter uscire dalla gabbia. Infatti, ero ormai consapevole che quello era il Fuori, mentre la gabbietta, e anche la Grande Stanza, erano il Dentro. Un giorno la gabbia rimase aperta. Uscire? Avevo paura. Paura di quanta ignoranza avrei potuto dimostrare una volta superati gli alberi e le tane degli umani. Scoprire che c'erano altre infinite cose di cui ignoravo l'esistenza. Uscii. Ma non fui io a decidere. Qualcosa, là fuori, mi rapí. Rapì i miei occhi, rapì la mia fantasia e rapì il mio cuore. Rapì anche le mie ali: le fece spiegare e sbattere, fino a quando, superati cespugli e rami, non vidi più la gabbia. Allora mi assalì un senso di nostalgia della certezza. Non gli diedi ascolto. Arrivó il buio. Desideravo la Luce. Vidi le Stelle. Desideravo raggiungerle. Provai a volare verso l'alto, ma, per quanto volassi lontano, sfuggendo alla Terra e alla sua forza, quei bagliori non si avvicinavano. Restavano là su, muti, beffardi. Esausto, tornai a terra. Non mi arresi, non mi arrendo. In qualche modo, presto o tardi, le raggiungeró." Un giorno ci rincontreremo, Titti... Forse lassú.
  
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