Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: insegnamiadamare    04/03/2014    3 recensioni
"-Sai a cosa stavo pensando, Loulou?- dice ad un tratto Harry, rompendo il silenzio. Mi giro verso di lui, che ancora fissa il soffitto -A cosa?- gli chiedo incuriosito -Che un giorno voglio avere una famiglia con te-"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                        Gone too soon


Cammino per le strade di Boston con le mani nelle tasche dei jeans ed una sigaretta tra le labbra. Sguardo spento, cuore stanco. Mi fisso costantemente i piedi, senza preoccuparmi di scontrarmi con qualcuno o, peggio ancora, che una macchina mi possa investire. Non mi importa. Perché da quando lui se n'è andato, in verità, non mi importa più di niente. Sono tornato ad essere il ragazzo acido, menefreghista, incazzato col mondo proprio come quando lo ero prima di conoscerlo. Prima che arrivasse e mi sconvolgesse la vita e il cuore. Perché io prima di conoscere lui non mi sono mai innamorato. Perché lui mi ha migliorato, mi ha aiutato, mi ha amato. Nonostante tutti i miei difetti, nonostante i pregiudizi della gente, nonostante le risatine, le prese in giro e i commenti poco carini. Mentre io mi sentivo a disagio, lui non se ne fregava minimamente. Infatti era lui quello forte, era lui la colonna portante del nostro rapporto. Era lui quello che mi avrebbe baciato anche in una piazza, davanti a centinaia di persone. Era lui il motivo per cui io resistevo, per cui andavo avanti. Scalcio un sassolino continuando a camminare, finché non raggiungo un piccolo parco abbandonato, che sta letteralmente cadendo a pezzi. Non ci viene nessuno da anni. Questo era il nostro posto. Il nostro piccolo spazio segreto che nessuno conosceva dove potevamo essere noi stessi. Mi guardo intorno, e come un fulmine a ciel sereno mi viene in mente il nostro primo incontro.

 

Batto nervosamente una mano sul bancone di questo squallidissimo negozio di musica, sempre se così si può definire, mentre il commesso, molto poco sveglio, continua a frugare tra gli archivi. Sbuffo spazientito. Sono sicuro al mille per mille di aver ordinato un cd dei Queen, e non uno dei Ramones, ma il commesso si ostina ad affermare il contrario. Ma mi ricorderò cosa ho ordinato, no? Sbuffo di nuovo, esasperato. Dopo un altro quarto d'ora finalmente trova il registro e torna vicino a me, sfogliandolo -Tamlinson, giusto?- alzo gli occhi al cielo -E' Tomlinson- ripeto per la miliardesima volta. Lui fa un cenno con la testa e continua a cercare -Qui c'è scritto nero su bianco che lei ha ordinato un cd dei Ramones- dice, indicandomi sul registro -Avete sbagliato, perché io sono più che sicuro di aver ordinato un cd dei Queen- lui scuote la testa -Mi dispiace. Carta canta- alza le spalle e rimette il registro al suo posto. Giuro che adesso lo prendo a schiaffi. Sto per controbattere urlandogli contro quando qualcuno ci interrompe -Ehm, mi scusi- mi volto per vedere chi sia l'individuo accanto a me e mi trovo davanti un angelo. Riccioli castani che fuoriescono da un berretto di lana, labbra rosse e piene, e occhi verdi come degli smeraldi. Rimango a fissarlo imbambolato finchè il commesso non mi riporta alla realtà con la sua odiosissima voce –Dica- -Credo che ci sia stato un errore. Io ho ordinato un cd dei Ramones ma me ne ritrovo uno dei Queen- faccio uno sbuffo divertito -Mi dica il suo nome che controllo - -Styles- risponde quest'ultimo, e il commesso torna alla ricerca del registro -Tanto è tutto inutile- dico fissando il commesso, ma percepisco che si è voltato verso di me -In che senso?- -Nel senso che 'Carta canta'- dico, imitando la voce del commesso, e lui si lascia scappare una flebile risata. Ha la risata più bella del mondo. -Anche a te piacciono i Ramones?- chiede, indicando il cd che ho in mano -Oh no, io ne avevo ordinato uno dei Queen, ma hanno fatto un casino- dico fissando il cd. Stranamente non riesco ad alzare lo sguardo per incontrare il suo -Probabilmente avranno scambiato gli ordini. -Probabile- dico, e finalmente alzo lo sguardo verso di lui. Appena incrocio i suoi occhi, mi ci perdo dentro. Sono gli occhi più belli che abbia mai visto. Così profondi, penetranti, magnetici. Sono uno spettacolo della natura. Rimango incantato a guardarlo, ancora una volta. -Ti va se ce li scambiamo?- scuoto la testa per tornare alla realtà -Cosa?- lui ridacchia -Ho detto, ti va se ci scambiamo i cd?- annuisco, e sento un leggero calore diffondersi sulle guance. Io che arrossisco? Ma io non arrossisco mai. -Uhm, allora, e se invece andassimo a prendere un gelato prima di scambiarci i cd?- mi propone, passandosi una mano dietro al collo. Rimango spiazzato per qualche secondo, ma poi accetto.

 

Da quel giorno, non ci siamo separati mai più. Alzo gli occhi verso il cielo e su un albero scorgo ancora la nostra casetta . Mi scappa un sorriso vedendo che c'è ancora. Dopo tutto questo tempo non pensavo di trovarla ancora intera. L'avevamo costruita qualche settimana dopo esserci fidanzati. Ed è contro quell'albero che ci siamo dati il nostro primo bacio.

 

Mi sono svegliato di buon umore questa mattina. Di buonissimo umore. Harry mi ha promesso che dopo il lavoro mi avrebbe portato in un posto. Okay lo ammetto, sembro una ragazzina in calore, ma non ci posso fare niente. E' Harry che mi rende così. E' da quando l'ho conosciuto che sono sempre felice, che solo sentire il suo nome mi fa sorridere come un ebete. Ma cosa mi ha fatto? Una stregoneria? Forse. Ah, mi sento così ridicolo. Però prima che arrivasse lui non sorridevo mai. Prima che arrivasse lui non vivevo. Lui mi ha insegnato a vivere, a sorridere, a godermi tutto ciò che mi circonda. Gli devo molto.

Dopo un po' raggiungo il bar dove lavora part time. Entro e comincio a guardarmi in giro. Ma non lo vedo. -Scusi, per caso sa dov'è Harry?- chiedo ad una cameriera -Uhm sì, è nel retro- mi dice distrattamente. La ringrazio e mi dirigo verso la porta che conduce sul retro. Appena apro la porta, vedo quello che non avrei mai voluto vedere. Harry che bacia un ragazzo. Un ragazzo che non sono io. Rimango lì, impalato, incapace di muovermi, finchè Harry non mi vede -Louis- esclama in un sussurro. E io scappo. Comincio a correre come un matto, senza sapere dove andare, mentre lui mi insegue urlandomi di fermarmi. Ma non lo ascolto e continuo a correre. Come ho potuto essere così sciocco? Davvero credevo che Harry si sarebbe innamorato di me? Povero illuso. Non volevo innamorarmi, non l'ho mai voluto! Perchè allora? Perchè mi è successo? Senza rendermene conto mi ritrovo in un piccolo parco. E dalle condizioni pietose in cui si trova deduco che nessuno ci venga da anni. Mi asciugo le lacrime, che non mi ero accorto di aver versato, e mi appoggio ad un albero lì vicino. Dopo neanche dieci minuti vedo Harry avvicinarsi, con il fiatone. -Perchè sei scappato?- mi chiede cercando di riprendere fiato. Non rispondo -Hei, mi dici cosa ti è preso?- insiste, avvicinandosi. Istintivamente mi allontano, ma lui mi blocca contro l'albero con il suo corpo imponente -Lasciami!- gli urlo contro con tutta la voce che ho divincolandomi. -No! Finchè non mi dici cosa ti è preso!- insiste, tenendomi fermo -Ma che ti frega? Che t'importa di me? Torna a baciare il tuo ragazzo e lasciami in pace!- gli urlo, continuando a dimenarmi, ma lui non si scompone, anzi, i suoi lineamenti sembrano addirittura rilassarsi. -Allora è questo- dice poi, aprendosi in un sorriso. Alzo un sopracciglio, evidentemente confuso –Cosa?- -Sei geloso- dice, sorridendo di più. Spalanco gli occhi -Io? Geloso? E di cosa?- cerco di apparire indifferente, ma la mia voce nervosa mi tradisce -Quello non è il mio ragazzo, o meglio, lo è stato. -Non devi darmi nessuna spiegazione, Harry- dico, anche se in realtà la curiosità mi sta divorando lentamente. -Lui mi ha fatto soffire, sono stato male quando ci siamo lasciati. Ed ora, dopo tutto quello che mi ha fatto e dopo tutto il tempo che è passato, si ripresenta qui, mi bacia, e dice che gli manco e che vuole tornare con me- continua, senza allontanarsi di un millimetro dal mio corpo. -Lo ami ancora?- chiedo, abbassando lo sguardo per evitare che i suoi occhi vedano nei miei, la marea di emozioni contrastati che sto provando al momento. Felicità, tristezza, rabbia, amore, voglia di spaccare tutto, di scappare, di prenderlo e baciarlo fino allo sfinimento. E credo che l'ultima abbia la meglio sulle altre. Lui mi alza il mento, e affonda i suoi occhi nei miei -No. Adesso il mio cuore appartiene ad un altro- rimango in silenzio, perdendomi nel verde brillante dei suoi occhi -A chi?- sussurro poi, con un filo di voce -A te- sussurra a sua volta, per poi avvicinarsi e baciarmi. Lento e delicato. Dopo qualche secondo di stupore chiudo gli occhi, e ricambio il bacio, assaporando appieno le sue labbra. Sono proprio come le ho sempre immaginate. Morbide e delicate. Quel semplice unirsi delle nostre labbra mi provoca una scarica di brividi che mi attraversa tutto il corpo, e un turbine di emozioni che divampa nello stomaco. Dopo un po' si stacca. Apro gli occhi e lo vedo che mi sorride -Ti amo, Louis- mi sussurra, poggiando la fronte sulla mia. Sento il cuore che batte all'impazzata. C'è il rischio che mi esploda nel petto da un momento all'altro -Ti amo anche io, Harry- dico, per poi ricominciare a baciarlo.

 

Sospiro e mi avvicino all'albero. Con qualche sforzo riesco ad arrampicarmi sull'albero e a raggiungerla. E' sporca e malridotta, ma regge ancora. Mi guardo intorno e vedo che non è cambiata di una virgola, nonostante siano passati due anni. E' ancora piena di foto, ricordi, oggetti. E' ancora piena di noi. Mi avvicino ad una parete e vedo che ci sono ancora i nostri nomi con la data di quando ci siamo dichiarati 'Harry e Louis 12/07/2011'. Ci passo sopra un dito, leggermente. Poi mi avvicino ad un piccolo materasso e mi ci siedo sopra. E' qui che abbiamo fatto per la prima volta l'amore, e chi se lo dimentica. E' stato il giorno più bello della mia vita. Ma d'altronde quando c'era lui ogni giorno era stupendo.

 

-Corri, Lou! Veloce!- mi urla Harry cominciando ad arrampicarsi sull'albero -Arrivo!- urlo di rimando, raggiungendo l'albero. Saliamo e mi butto sul materasso, respirando affannosamente -Che corsa, eh?- dice Harry ridendo -Già, proprio adesso doveva cominciare a piovere! Che sfiga!- Harry continua a ridere -Sembra che tu non abbia mai corso sotto la pioggia, Loulou- dice appoggiandosi con la schiena alla parete -Sì, ma odio bagnarmi!- -Peccato, sei sexy tutto bagnato- dice maliziosamente. Alzo gli occhi al cielo divertito -Idiota- lui ride e si avvicina a me, chinandosi poi sul mio viso. Lo guardo con un sopracciglio alzato, lui mi sorride e si avvicina per baciarmi, ma poi mi fa il solletico -No Harry, no! Il solletico no!- dico ridendo e dimenandomi -Oh sì, il solletico sì- ride, continuando -T-ti prego- dico già senza fiato, a causa delle troppe risate. Lui mi ignora platealmente e continua. Ho sempre sofferto il solletico in un modo esagerato. Dopo un po' finalmente la smette. Ci ritroviamo in una posizione alquanto equivoca. Lui a cavalcioni su di me, e le mie gambe legate attorno alla sua vita. Arrosisco leggermente e sposto lo sguardo dal suo volto. Lui mi sorride dolcemente -I-io n-non...- provo a dire qualcosa, ma lui mi blocca -Shh, tranquillo. E' normale- dice accarezzandomi i capelli. Sospiro. -No, non è normale. I-io voglio, sul serio, è solo che...- -Louis, ti ho detto che non fa niente, davvero. Ti aspetterò- continua sorridendomi per tranquillizzarmi. Sospiro e lo guardo negli occhi, cercando il coraggio che mi manca -E' la mia p-prima volta, e ho paura- ammetto, abbassando lo sguardo. Lui mi alza il viso, facendo incontrare i nostri occhi, e mi sorride -Abbiamo tutto il tempo, non preoccuparti Loulou- dice baciandomi il naso. Sorrido. -Il punto è che io voglio fare l'amore con te, s-sono solo spaventato- sospiro, arreso alla mia squallidità. Adesso mi aspetto che mi riderà in faccia e che se ne andrà. Ma al contrario di quello che penso, lui mi sorride, ancora una volta, e mi accarezza una guancia -Sei sicuro di volerlo fare?- mi chiede, diventando improvvisamente serio, quasi preoccupato. Annuisco. -Ti fidi di me?- dice, guardandomi negli occhi, cercando di capire se sto dicendo la verità -Mi fido di te- dico, con tono convincente. E sono convinto. Sono sicuro di voler fare l'amore con lui. Mi sento pronto, per lui. Poi mi sorride e mi bacia. Gli metto le mani tra i capelli, mentre continuiamo a baciarci. Poi lui si stacca e mi sorride -Ti amo, Lou- dice poggiando la fronte sulla mia, e inchiodando i suoi meravigliosi occhi verdi nei miei -Ti amo anche io, Haz- gli sorrido e gli lascio un bacio delicato sulle labbra. -Ti farò stare bene- dice per poi baciarmi il collo. Chiudo gli occhi sospirando, con il respiro accelerato e il cuore che batte all'impazzata -N-non ne dubito- dico, e lo sento sorridermi sul collo. Dopodiché, mi abbandono completamente a lui.

 

Sospiro e chiudo gli occhi per fermare la marea di ricordi che stanno tornando a galla, e per cercare di trattenere le lacrime che minacciano di uscire. Ricordi bellissimi, ma allo stesso tempo dolorosi, che mi trafiggono il cuore come lame affilatissime. Ma è tutto inutile. I ricordi sono tutti qui, che si accavallano. Tutti i nostri baci, gli sguardi, le carezze, quando ci siamo detti 'ti amo' per la prima volta, tutti i nostri sogni, le promesse che ci siamo fatti, i progetti di vita insieme.

 

Siamo sdraiati a terra, vicini, a fissare il soffitto della nostra casetta sull'albero, in completo silenzio. Ma non è uno di quei silenzi vuoti, no, questo è un silenzio pieno. Pieno di amore, sentimenti, e cose troppo profonde per poterle esprimere a parole. -Sai a cosa stavo pensando, Loulou?- dice ad un tratto Harry, rompendo il silenzio. Mi giro verso di lui, che ancora fissa il soffitto -A cosa?- gli chiedo incuriosito -Che un giorno voglio avere una famiglia con te- spalanco gli occhi e mi appoggio su un gomito per fissarlo meglio, mentre lui si gira a guardarmi -C-che?- -Sì, voglio sposarti, avere dei figli e vivere con te per il resto della mia vita- dice sorridendomi. Rimango a fissarlo, in silenzio, troppo sconvolto per dire qualunque cosa. Vedendo che non dico niente la sua espressione cambia -C-che c'è? T-tu non vuoi?- posso leggere la paura nei suoi occhi -No, cioè sì, certo che voglio! E' che...semplicemente non me lo aspettavo, e-e non pensavo che tu lo desiderassi- ammetto, abbassando lo sguardo, e lui prontamente mi mette due dita sotto il mento, alzandomi il viso. Alzo lo sguardo e lo vedo sorridermi, non solo con la bocca, ma anche con gli occhi. -Certo che voglio Loulou. Io ti amo, e quello che più desidero è passare il resto della mia vita con te, e formare una famiglia, ed essere felice. Con te.- a quelle parole non posso fare a meno di sorridere come un idiota e baciarlo. Baciarlo fino ad esaurire tutta l'aria nei polmoni. Perché a parole è impossibile esprimere la gioia che sento, il cuore pieno d'amore che rischia di scoppiare, e il tornado nello stomaco che mi hanno procurato quelle parole. -Ti amo Harry- dico poi, staccandomi per riprendere fiato -Ti amo anche io Loulou- mi sorride, e riprende a baciarmi.

 

Mi rendo conto che sto piangendo solo quando sento le lacrime salate sulle labbra. Troppi ricordi, ricordi bellissimi, ma che fanno male al momento. Perché è orribile ricordare momenti felici quando stai male. Ma soprattutto, quando la persona con cui li hai vissuti, adesso non c'è più. -N-non ce la faccio. Ho promesso a te e a me stesso di essere forte, di andare avanti, lo so. Ma proprio non ce la faccio. M-mi manchi da morire, Harry. Mi mancano i tuoi occhi verde smeraldo, in cui amavo perdermi. Mi manca il tuo sorriso, che mi toglieva il fiato ogni volta. Mi mancano le tue labbra fatte apposta per essere baciate, che si incastravano alla perfezione con le mie. Mi manca la tua risata, i tuoi morbidi ricci che amavo scompigliarti. Mi manchi tu. Mi manca noi. Mi mancano le tue carezze, le coccole fatte prima di addormentarci insieme, abbracciati. Mi manca il modo in cui ti aggiustavi i capelli, i 'ti amo' detti mentre facevamo l'amore, il modo in cui mi guardavi. Mi mancano i nostri abbracci, talmente forti da togliere il fiato. Ma io ci sarei morto tra le tue braccia. Mi manchi, cazzo! Mi manchi in un modo che mi spaventa da morire. L-lo so che te l'ho promesso, m-ma io non ce la faccio. Non senza di te- ormai sto piangendo a dirotto. Non riesco a fermarmi. Mi sdraio sul letto e mi rannicchio su me stesso, singhiozzando -N-non ce la faccio, Harry. Te ne sei andato troppo presto. Mi hai abbandonato, lasciandomi ad affrontare tutto questo da solo- sussurro prima di addormentarmi. E come quasi ogni notte, sogno l'incidente.

 

Era un freddo pomeriggio di fine novembre. La pioggia scendeva copiosa, e noi stavamo tornando dal cinema. Avevamo appena visto un film horror, che di horror non aveva niente. Non avevamo l'ombrello, così ci rifugiavamo sotto tutti gli alberi che vedevamo. Eravamo bagnati fradici, ma non ci importava. Eravamo felici, eravamo insieme. E ridevamo. Ridevamo come matti, e tutti i passanti ci guardavano male. Ma noi non li vedevamo. C'eravamo solo noi. Ad un certo punto Harry mi bloccò contro ad un albero e mi baciò. Mi bacio con amore, con dolcezza e passione contemporaneamente. Ed ogni suo bacio mi provocava sempre emozioni indescrivibili. -Ma che fai? Qui ci può vedere chiunque- gli dissi cercando di spostarlo -Non mi importa- fu la sua risposta, prima di fiondarsi di nuovo sulle mie labbra. E a quel punto mi lasciai andare anche io. L'unica mia preoccupazione erano le sue labbra. Capaci di farmi sentire in paradiso. Se solo avessi saputo che quello sarebbe stato l'ultimo bacio... Arrivammo ad un punto in cui dovevamo attraversare. -Ti va di fare una gara?- mi disse Harry, sfoggiando uno di quei suoi sorrisi che mi facevano sciogliere. Alzai un sopracciglio scettico -Una gara?- -Sì. Il primo che arriva dall'altro lato del marciapiede vince- disse entusiasta come un bambino. -Tu sei pazzo. E se passa una macchina?- -Lou, non c'è anima viva!- amavo il modo in cui pronunciava il mio nome abbreviato -Non si sa mai. Meglio evitare, Harry- ero preoccupato, era da quella mattina che avevo un brutto presentimento. -Per favore per favore per favoree- cominciò ad implorarmi facendo una faccia da cucciolo a cui non sono mai riuscito a resistere. Sospirai. -E va bene, ma prima assicuriamoci che non passi nessuno- -Grazie!- esulto come un bambino a cui hanno appena regalato un gioco che desiderava da tanto, e mi diede un bacio su una guancia. Dopo esserci assicurati che non ci fossero pericoli ci mettemmo in posizione -Allora, pronto a perdere Loulou?- mi disse con un sorriso provocante -Semmai tu preparati a perdere, Harold- lui rise. Odiava essere chiamato così. -Tre, due, uno, via!- urlò esaltato, e cominciammo a correre. Volevo finire quella gara il prima possibile. Non mi importava chi avrebbe vinto. Andava tutto bene, finché non inciampai nei miei stessi piedi e caddi. Harry continuava a correre, non essendosene accorto -Ha! Ho vinto!- esclamo per poi voltarsi e vedermi a terra. -Complimenti signor Styles- dissi battendo le mani facendolo ridere -Idiota- disse venendo verso di me. Continuai a ridere finché non mi voltai e vidi una macchina venire dritta addosso ad Harry ad una velocità spaventosa -Harry, scappa!- urlai con quanto più fiato avevo in corpo -Che?- -Scappa!- continuavo ad urlare cercando di alzarmi e correre verso di lui. Il tempo di girarsi per vedere la macchina venirgli incontro. Neanche il tempo di realizzare la cosa che la macchina lo investì.

 

Di solito, a questo punto del sogno c'erano immagini accavallate di me accanto al corpo senza vita di Harry steso a terra, che piangevo disperatamente urlando il suo nome, poi la corsa folle all'ospedale, la notizia della sua morte, il funerale, e i mesi seguenti, che ho passato chiuso nella mia stanza, a piangere. Piangere fino a prosciugarmi di tutte le lacrime che avevo in corpo. Oppure da uno psicologo, che cercava in tutti i modi di aiutarmi, ma senza successo. Ma questa volta è diverso. Dopo l'impatto diventa improvvisamente tutto bianco, e mi ritrovo in mezzo al nulla. Mi guardo intorno, ma tutto ciò che vedo è il bianco. Ad un certo punto, scorgo una figura in lontananza. Strizzo gli occhi per capire chi sia. -Harry- esclamo in un sussurro quando la figura mi si avvicina -Ciao Loulou- mi dice, sorridendomi. Rimango pietrificato, non so che cosa fare, se non piangere. E così piango. Piango senza contegno -No ti prego, non piangere- mi dice accarezzandomi dolcemente una guancia -M-mi manchi Harry- dico singhiozzando -Lo so. Mi manchi tanto anche tu- Dice per poi alzare lo sguardo e tuffare i suoi occhi nei miei -I-io non ce la faccio senza di te, Harry. Ci ho provato, ma non ce la faccio- mi prende il viso tra le mani -Oh si che ce la fai Lou, tu sei forte. Io lo so- scuoto la testa -Voglio venire da te Harry, voglio stare con te- lui poggia la fronte sulla mia -No Lou, ascoltami. Tu devi vivere, okay? La vita è bella. E tu devi viverla per entrambi- -Niente è bello senza di te!- sto urlando ormai. Lui mi fissa per qualche secondo negli occhi, per poi abbracciarmi. Lo stringo con tutte le forze che ho, piangendo più forte, per non lasciarlo andare. -N-non lasciarmi solo, ti prego- dico affondando il viso nell'incavo del suo collo e respirando a pieni polmoni il suo odore che sa di casa -Ma tu non sei solo, Lou. Solo perchè non mi vedi non vuol dire che io non ti stia vicino. Ti ho osservato in questi mesi, sai? Sei stato molto bravo- -No Harry, non lo sono. Sto male, mi manchi. Non ce la faccio ad andare avanti. T-ti giuro che non ce la faccio- dico, cercando di smettere di piangere. Lui mi accarezza la schiena -Sì invece. Tu ce la devi fare Lou- torna a guardarmi negli occhi -Fallo per me. Promettimi che andrai avanti, che troverai qualcuno che ti ami, promettimi che sarai felice- scuoto la testa cercando di non ricominciare a piangere -Promettimelo Lou!- dice continuando a guardarmi negli occhi, scavando in profondità nella mia anima, vedendo tutto il dolore e le cicatrici, per poi cercare di aggiustarle. Come ha sempre fatto. -Promettimelo- ripete in un sussurro sulle mie labbra -Te lo prometto, Harry- sorride -Ti amo, Louis- sorrido a mia volta -Ti amo anche io, Harry- e mi bacia. Mi bacia dolcemente, cercando di ricompormi, di darmi forza e speranza. Mi bacia, restando abbracciati, trasmettendomi sicurezza e infondendomi coraggio. Poi si stacca, mi sorride e mi sveglio. Sospiro, mettendomi a sedere con ancora gli occhi bagnati dalle lacrime. Prendo dalla tasca un ciondolo che porto sempre con me. Era di Harry. Lo adorava, non se ne separava mai, e lo ha regalato a me. Lo stringo al petto, e guardo verso l'alto -Andrò avanti per te, Harry. Te lo prometto-.

 

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti c:

Eccomi qui con la mia prima os Larry. Se non è venuta bene non uccidetemi, è la prima volta che scrivo sui Larry. Ho voluto provare, e spero che vi piaccia. Adesso passiamo alle cose serie: voglio ringraziare stellasiri e xGreta per l'aiuto e il supporto . Love you babies <3

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: insegnamiadamare