I was born to serve you.
Il giorno seguente
Arthur fu svegliato dall’invitante profumo della minestra che Merlin aveva
preparato per colazione; forse non sarebbe stata la pietanza più buona che
avesse mai mangiato, eppure in quel momento aveva l’acquolina in bocca. La
ferita continuava ad indebolirlo, acuendo la sua percezione del gelo mattutino:
un pasto caldo era proprio l’ideale in quella circostanza …
Eppure il re era
incerto sul da farsi, poiché non era in grado di servirsi da solo nelle sue condizioni,
ma non voleva essere aiutato dal suo compagno di viaggio; aveva inutilmente
sperato che la notte si portasse via tutta la sua diffidenza, ritrovandosi più
confuso di prima circa il comportamento che doveva tenere.
Il giovane mago parve
comprendere le sue difficoltà, così riempì una scodella e si sedette al suo
fianco, per poi tentare di imboccarlo; evidentemente non si era rassegnato
all’idea di perdere il suo più caro amico, proprio come il sovrano di Camelot,
al di là delle apparenze …
Fu proprio per tale
motivo che quest’ultimo, rifiutandosi di accettare l’aiuto, chiese all’altro
perché continuasse a comportarsi come se fosse il suo servo: ormai era chiaro
che l’unico modo per cercare di andare avanti era affrontare lo spinoso
argomento, in fondo lui non era quel genere di persona capace di tenere per sé
le proprie opinioni, nel bene e nel male.
Lo stregone capì che
era finalmente giunta l’ora di sistemare le cose tra loro, così depose la
ciotola accanto a sé e sospirò, ponderando bene la parole da utilizzare; dunque
lo fissò serio e gli spiegò che quello era sempre stato il suo destino, fin da
quando si erano conosciuti. Arthur rimembrava perfettamente quel giorno, pur
essendo passato così tanto tempo: si ritrovò a pensare ad alta voce, rivivendo
mentalmente l’attimo in cui gli aveva quasi staccato la testa con una mazza da
guerra.
Anche Merlin si fece
trasportare dai ricordi, ammettendo con un sorriso di averglielo impedito
grazie ai suoi poteri; nel sentire quella confessione, l’altro si voltò di
scatto, il volto dominato dallo stupore mentre lo accusava di aver barato.
L’umile servo si difese dicendo che se non lo avesse fatto lo avrebbe ucciso,
stringendosi le spalle; tanto bastò al re per pentirsi di aver riaperto la
conversazione, giacché non riusciva a sopportare quell’assurda situazione.
Sperando di ferire il
compagno al punto da troncare il discorso, affermò che avrebbe dovuto ucciderlo
allora, fissando un punto davanti a sé per non leggere la sofferenza negli
occhi azzurri del mago; quest’ultimo però non si perse d’animo, quella
freddezza tra loro doveva finire, perciò riprese a parlare, asserendo che si
comportava così perché Camelot non era nulla senza il suo sovrano.
Dal suo tono di voce
era evidente che credeva fermamente in quelle parole, cosa che non si poteva
dire per Arthur: egli infatti scosse la testa mestamente, dicendo che forse un
tempo era vero, ma oramai c’erano molte altre persone in grado di prendere il
suo posto. Tutti coloro che sedevano alla Tavola Rotonda erano capaci di
garantire un futuro radioso e pacifico al suo popolo, la corona che indossava
era l’unica cosa che lo distingueva dagli altri: persino suo padre aveva smesso
di credere in lui, perché lo stregone nutriva ancora quella fiducia nelle sue
capacità?
Come se avesse
seguito il corso dei suoi pensieri, Merlin gli rivolse un caloroso sorriso e
gli disse che non ci sarà mai nessun altro come lui, aggiungendo che si
comportava in quel modo anche perché era suo amico e non voleva perderlo; per
il re fu come tornare indietro nel tempo, quando il suo fedele servo lo
incoraggiava facendolo sentire all’altezza di ogni situazione, anche le più
assurde. Vide che l’altro aveva ripreso in mano il piatto contenente la
minestra per tentare di farlo mangiare, così si rassegnò e si lasciò imboccare.
Finito il pasto, il
giovane mago iniziò a preparare i cavalli per l’imminente partenza, mentre il
sovrano sedeva silenzioso e meditabondo; dal momento in cui aveva scoperto le
reali potenzialità dell’amico, si era sentito per l’ennesima volta tradito da
una persona cara e credeva di non potersi più fidare di lui.
Dopo quella
discussione però qualcosa era riaffiorato nel suo cuore: quell’affetto così
profondo ed inossidabile che nutriva da sempre per lui era sopravvissuto alla
tempesta di dolore e delusione che aveva provato e stava riacquistando vigore,
nonostante la situazione delicata in cui si trovavano; finalmente cominciava a
scorgere nelle fattezze del compagno un volto familiare e non un estraneo.
Ultimati i
preparativi, Merlin gli si avvicinò per aiutarlo ad alzarsi così da poter
montare in sella, ma Arthur si sentiva fiacco ed aveva bisogno di rivolgergli
la domanda più importante di tutte: perché non gli aveva mai detto la verità.
Lo stregone gli lanciò una rapida occhiata, per poi rispondere che avrebbe
voluto, ma che se lo avesse fatto l’altro gli avrebbe staccato la testa; il re
abbassò lo sguardo mesto, sospirando ed affermando sovrappensiero che non
sapeva cosa esattamente cosa avrebbe fatto, così il suo interlocutore non poté
trattenersi dal dirgli che non voleva metterlo in una situazione del genere.
Nell’udire
quell’affermazione, il sovrano alzò di scatto la testa e lo fissò sbalordito:
dunque era questo il motivo? Era questo ciò che lo preoccupava? Non si rese
neanche conto di aver formulato quella domanda ad alta voce, tanto era colpito
dalla confessione dell’amico; lo aveva accusato di essere un traditore ed un
bugiardo, invece lui stava solo cercando di proteggerlo …
Merlin ricambiò il
suo sguardo, incatenando i regali occhi blu con i suoi, così simili da sembrare
gli uni il riflesso degli altri: imprimendo la stessa intensità nella sua voce,
gli rispose che ogni persona nasce con uno scopo, e così come Arthur era nato
per divenire un grande re, lui era nato per servirlo. Di fronte a quelle
parole, le resistenze del biondo furono definitivamente vinte, per cui entrambi
salirono in groppa al loro destriero e s’incamminarono alla volta del lago di
Avalon.
Spazio
di Chloe:
Finalmente
ci siamoooo!!!! Arthur comincia a fidarsi nuovamente di Merlin,
evvaiiiiiiii!!!!! ^^
Ancora
una volta ringrazio tutti coloro che seguono questa storia, aspetto con ansia
le vostre impressioni: probabilmente il prossimo capitolo lo pubblicherò la
prossima settimana, farò del mio meglio, promesso!
A
presto e grazie ancora: baci,
Chloe.