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Autore: Liberty89    04/03/2014    1 recensioni
Nonostante i ricordi confusi su tutte quelle cose che riguardavano la vita di una persona, Ven sapeva cosa significava l’aver visto i corpi dei due amici avvinghiati e uniti in quel modo. Inoltre, sapeva bene che ciò che avevano fatto era qualcosa di naturale, che prima o poi sarebbe avvenuto comunque. Non poteva, però, sentirsi felice per loro, al contrario ne era geloso. Per la prima volta da quando era giunto in quella che fin da subito aveva considerato la sua famiglia, si era sentito tradito e messo da parte.
Specie di sequel di "Fior del fango".
TerraxAqua
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Terra, Ventus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH Birth by Sleep
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Titolo: Blowin’ in the wind
Autore: Liberty89
Genere: Introspettivo, Malinconico (?), Sentimentale
Rating: Giallo
Personaggi: Terra, Ventus
Pairing: TerraxAqua
Avvertimenti: One-shot
Note dell'autrice: Salve a tutti! Sono tornata con un’altra shot, ma tranquilli, non mi sono dimenticata del resto! Pian pianino lavoro a tutto quanto ù.ù Questa fic è il “sequel” di “Fior del fango” che ho pubblicato un po’ di tempo fa. In realtà, questa scena tutta incentrata su Ventus si trovava nello stesso file, ma ho preferito separarli, quindi eccomi qua.
Il titolo non è farina del mio sacco, infatti proviene dall’omonima canzone di Bob Dylan e ringrazio il mio migliore amico per il suggerimento ù.ù Purtroppo non ho avuto ispirazione né fantasia per inventarmi qualcosa di decente… perdonatemi ç_ç Detto questo, buona lettura!

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono. La fic non è stata scritta a scopo di lucro.


Blowin’ in the wind


Kingdom Hearts Birth By Sleep - Ventus Theme Extended

Salì i gradini trascinando i piedi e quindi rischiando più volte di inciampare e finire sul pavimento, ma era troppo stanco per curarsene. Quel giorno, il Maestro Eraqus l’aveva sfiancato con l’allenamento, perché non l’aveva congedato finché non era crollato in ginocchio esausto e privo persino della forza per evocare il keyblade. A quel punto, il custode anziano gli aveva lanciato una magia di cura e l’aveva mandato a darsi una ripulita prima della cena.
Sospirò pesantemente quando finalmente ebbe raggiunto il pianerottolo del corridoio su cui si affacciavano le stanze degli allievi, in quel momento tutte rigorosamente chiuse e questo gli parve più che mai strano. Aqua era solita chiudersi nella propria camera, ma Ventus aveva compreso che essendo una ragazza circondata da uomini, necessitava della sua privacy. Al contrario, Terra aveva praticamente sempre la porta aperta, come lui del resto.
-Che stia dormendo?- rifletté il biondo, avvicinandosi alla prima soglia e notando che era solamente appoggiata, quindi la spinse leggermente per scorgervi il silenzio della stanza vuota.
Si grattò la nuca, pensieroso, chiedendosi dove potesse essere finito l’amico, ma immobilizzandosi quando sentì un rumore soffocato proveniente dalla camera che stava poco più avanti. Inarcò un sopracciglio e incuriosito si mosse istintivamente piano, con passi leggeri al pari di un ladro -domandandosi per quale motivo poi, visto che non stava facendo nulla di male-, e si fermò di fronte all’uscio della stanza dell’unica donna presente nel castello. Udendo ancora quel rumore, che solo in quel momento identificò come un gemito che non sembrava affatto di dolore, deglutì e si chiese cosa mai stesse facendo la ragazza dai capelli blu. Tuttavia, rabbrividì di gelo l’attimo seguente perché insieme alla voce di Aqua, aveva sentito quella dell’altro apprendista esprimersi anch’essa in un gemito, roco e… soddisfatto?
Deglutì ancora, cominciando a pensare di volersi trovare ovunque fuorché davanti a quella porta corrotto dalla curiosità, che lo spinse ad abbassarsi con un’iride azzurra puntata sulla serratura. Ciò che vide lo lasciò senza fiato e a occhi sgranati.
Nonostante i ricordi confusi su tutte quelle cose che riguardavano la vita di una persona, Ven sapeva cosa significava l’aver visto i corpi dei due amici avvinghiati e uniti in quel modo. Inoltre, sapeva bene che ciò che avevano fatto era qualcosa di naturale, che prima o poi sarebbe avvenuto comunque. Non poteva, però, sentirsi felice per loro, al contrario ne era geloso. Per la prima volta da quando era giunto in quella che fin da subito aveva considerato la sua famiglia, si era sentito tradito e messo da parte.
Lui non aveva segreti per nessuno, raccontava sempre tutto ai suoi compagni, si confidava anche per la più piccola delle questioni. Al contrario, i due apprendisti anziani sembravano avere qualcosa unicamente loro, che lui non avrebbe dovuto scoprire e che probabilmente non avrebbe mai saputo se non fosse passato di lì per pura casualità.
Quando fu attratto dal muoversi di Terra, scattò immediatamente indietro di qualche passo, arrossendo di vergogna nonostante non avesse visto nulla, anche se c’era mancato poco perché vedesse la completa nudità della ragazza. Si mosse in silenzio e si avviò velocemente verso la propria stanza per recuperare un cambio d’abiti e scappare nei bagni per farsi una doccia. Tutto senza smettere di pensare a quanto aveva visto.
Si lavò con gesti meccanici, mentre la sua mente continuava a lavorare, come impazzita, alla ricerca del nodo che sciogliesse quel groviglio, e fu in quel momento che rammentò un ammonimento del Maestro sulle relazioni amorose: gli aveva raccomandato di non gettarvisi finché fosse stato suo allievo e soprattutto di non allacciarne con gli altri apprendisti.
Sgranò gli occhi e perse la presa sulla bottiglia del bagnoschiuma, realizzando di aver trovato il nodo da slegare, che aveva sempre avuto davanti agli occhi.
Il rapporto tra i suoi compagni era proibito e non doveva assolutamente giungere alle orecchie del Maestro Eraqus. Doveva custodire il loro segreto e diventarne complice, facendo finta di non saperne nulla a propria volta. Era un compito importante e difficile, ma ci sarebbe riuscito, li avrebbe protetti sempre e comunque. Forse, pensò, anche questo era qualcosa che lo avrebbe aiutato a diventare un bravo custode del keyblade. Il dovere principale di un keyblader era difendere e aver cura dell’ordine dei mondi, quindi cominciare a vegliare sui suoi amici e il sentimento che li legava con un doppio filo poteva rivelarsi una sorta di preparazione per ciò che avrebbe fatto in futuro.
Annuì, finalmente convinto del punto che avevano raggiunto i suoi pensieri e riprese a lavarsi in fretta, per non rischiare di arrivare tardi a cena.
-Ehilà campione!- esclamò Terra, facendolo sussultare, mentre entrava nel box doccia accanto al suo, sorridendogli da sopra la parete che li separava. -Andato bene l’allenamento?-
Il biondo prese un profondo respiro, dopodiché si voltò verso l’amico per rispondergli. L’istante dopo, però, si ritrovò ad arrossire di colpo, a causa del ricordo di ciò che aveva intravisto dalla serratura, quindi si girò di nuovo verso il muro, riprendendo a strofinarsi i capelli con energia.
-Ven?-
-Come? Ah sì, scusa. L’allenamento è andato bene, il Maestro mi ha spremuto fino al midollo, però.-
-Come sempre insomma.- rise il castano. -Stai attento a non esagerare, mi raccomando. Se ti senti stanco puoi dirlo al Maestro, lo sai no?- disse poi con tono serio.
-Lo so, lo so, ma va bene così.- replicò Ventus, chiudendo il rubinetto e scuotendo la testa per liberarsi dell’acqua in eccesso. -Più mi alleno, più divento forte, e io voglio diventare abbastanza forte da proteggervi.- affermò, puntando gli occhi azzurri in quelli del compagno, che ricambiò con uno sguardo stupito e confuso. -Sì! Io vi proteggerò!- proseguì convinto, donando all’altro un sorriso sincero e luminoso, a cui Terra non poté fare altro che rispondere.
  
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