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Autore: Emephelia    04/03/2014    1 recensioni
Scende le scale prima di me, scivolando sul primo gradino, l'afferro per un braccio salvandola da una caduta sicura.
Il mio cuore sta per esplodere.
"Grazie, per avermi salvata."
È così timida, credo sia ancora distrutta per quello che le è successo il giorno prima.
"Di niente."
Rispondo, sono così freddo, quando vorrei solo abbracciarla, stringerla forte a me.
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La prima parte è ispirata a un film che ho visto tantissimo tempo fa, di cui non ricordo, sfortunatamente, il nome.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Free Fallin'

[Sentite questa traccia mentre leggete: http://www.youtube.com/watch?v=BTJcy6HKvLM]

 

She's a good girl loves her mama, loves jesus and america too.



7:00
La sveglia suona nell'appartamento della mia vicina, esattamente mezz'ora prima della mia. Sento un colpo che la spegne, lo scostare delle coperte, uno sbadiglio, i passi lenti sul pavimento e la sento salutare sua madre.

7:30
Suona la mia di sveglia, la spengno con un colpo, mi alzo e mi faccio una doccia in fretta, mi vesto con la solita camicia bianca, e miei soliti jeans neri strappati.
Come da routin, esco di casa ed entro nel bar sotto casa.
Lei è lì, che gira il cucchiano nel suo caffè che naturalmente non berrà. Penso sia bellissima.
Mi guarda.
Le sorrido.
Scappa dal bar.
Solita routine mattutina.
Prendo la metropolitana delle 7:50, sedendomi sempre sul solito posto, sono così monotono. Aspetto che qualcosa cambi nella mia vita, e so che l'unico che può cambiarla, sono io.


She's a good girl, crazy 'bout Elvis, loves horses and her boyfriend too.
 

7:00
Sveglia.
Colpo per azzittirla.
Lo scostare delle coperte.
Sbadiglio.
Passi sul pavimento.
Saluto a sua madre.


7:30
Inizia anche la mia giornata, corro in bagno, mi guardo allo specchio, mi faccio schifo.
Perdo dieci minuti buoni ad autocommiserarmi.
Mi lavo, mi vesto con le solite cose. 
Corro al bar sotto casa, e lei è seduta alla sua solita sedia al bancone. Ha un quadernetto con un cavallo sopra, traccia linee immaginarie sulla copertina. 
Penso sia bellissima. 
Mi guarda.
Le sorrido.
Scappa dal bar.
Quanto vorrei farla finita con questa commedia, ma in un certo senso è l'unica cosa che mi fa tirare avanti.
Odio il mio lavoro, la mia vita, il mio corpo, la mia anima, tutto, odio tutto, tranne lei.
Mi dirigo alla metropolitana e la vedo abbracciata ad un ragazzo mentre sorride stretta a lui.
Il mio cuore si ferma.
Lui la bacia.
Lei sorride.
Io muoio.

 

It's long living in reseda, there's a freeway runnin' through the yard.


7:00
Sento la sveglia.
Il colpo per zittirla.
Le coperte.
Lo sbadiglio.
I passi sul pavimento.
Il saluto a sua madre.
E le mie lacrime, lei era l'unica cosa positiva della mia vita monotona e senza senso.


7:30
La mia sveglia suona.
La spengo, mi alzo e vado in bagno, mi fisso allo specchio, fisso le mie braccia e poi fisso i miei polsi, continuo a farmi sempre più del male.
Mi lavo, mi vesto ed esco di casa.
Oggi sono più depresso del solito, cammino lentamente fino alla metropolitana, ignorando completamente il bar.

And I'm a bay boy 'couse I don't even miss her, i'm a bad boy for breakin' her heart.

7:00
La sua sveglia suona, e la spegne con il solito colpo.
Niente sbadigli, niente coperte e niente passi, solo lacrime.
Probabilmente il suo ragazzo l'ha piantata, ha pianto tutta la notte.
Vorrei solo abbracciarla forte e dirle che va tutto bene.


7:30
Suona la mia sveglia. 
La spengo, sento le sue coperte e poco dopo i suoi passi. 
Mi alzo anch'io, 
velocemente mi lavo e vesto, esco di casa e me la ritrovo davanti, ha gli occhi gonfi e rossi, i capelli sono arruffati, ma non sembra importarle.
Penso sia bellissima.
Scende le scale prima di me, scivolando sul primo gradino, l'afferro per un braccio salvandola da caduta sicura.
Il mio cuore sta per esplodere.

"Grazie, per avermi salvata."

È così timida, credo sia ancora distrutta per quello che le è successo il giorno prima.

"Di niente."

Rispondo, sono così freddo, quando vorrei solo abbracciarla, stringerla forte a me.

"Io sono Sofia."

Si presenta porgendomi la mano e sorridendomi, l'afferro presentandomi a mia volta.
La guardo.
Mi sorride.
Scappo dal pianerottolo.


I wanna glide down over Mulholland, I wanna write her name in the sky.


7:00
La sua sveglia suona.
Il colpo per zittirla.
Questa volta uno sbuffo.
Le coperte.
I passi.
Saluto a sua madre.


7:30
Suona la mia di sveglia.
La metto a tacere.
Ma non mi muovo.
Sono così felice di sapere il suo nome, lei mi conosce adesso e io conosco il suo bellissimo nome.
Corro in bagno mi lavo, mi vesto e corro al bar sotto casa, e lei è seduta con il suo caffè.
Mi guarda.
Le sorrido.
Scappa dal bar, questa volta un po' troppo velocemente.
Un auto la investe a tutta velocità, la vedo cadere a terra, le vedo il sangue intorno alla testa.
La mia ginocchia non reggono, e cado per terra, sono sconvolto e sto per mettermi a piangere.
Sento un ragazzo che urla:
"Lasciatemi passare, sono un dottore!"
Sento la folla gridare, e poi sento sempre la voce del dottore dire:

"Non c'è l'ha fatta, è morta sul colpo."
Chiudo gli occhi mentre le lacrime fuoriescono senza che io riesca a controllarle.

 

I wanna free fall out into nothin', gonna leave this world for a while.


7:00
La sua sveglia non suona.
Non sento, il colpo per zittirla, né il suo sbadiglio, né le sue coperte o i suoi passi.
Sento le lacrime di sua madre.
Sento le mie lacrime sulla pelle, mi sento morire, non voglio alzarmi e andare a lavoro, non voglio fare niente, voglio lasciarmi morire, da solo, nel mio letto.
A fatica mi alzo, il dolore è tale che mi fa male anche il corpo oltre che l'anima, vado in bagno, guardo il mio riflesso.
Capelli con un leggero ciuffo spettinato, castano chiaro, gli occhi nocciola, ora gonfi e rossi, le lacrime non smettono di scendere nemmeno per un secondo.
Mi appoggio al muro dietro di me, e mi lascio cadere.
Apro il cassetto sotto il lavandino e prendo la mia lametta. 
Non mi importa quanto profonda sarà questa volta,
voglio farmi male, male davvero.
La poso sul polso sinistro, mi mordo il labbro, e la lacrime scendono più rapidamente, spingo in verticale, spaccando a metà tutte le altre cicatrici.
Il sangue scorre sul braccio velocemente imbrattandomi anche la gamba.
Butto la lametta e rimango lì, seduto a piangere, da solo con il mio dolore.


And i'm free, free fallin'


Mi risveglio dal mio stato di coma, e sono ancora in bagno. La ferita al braccio sinistro sembra essersi cicatrizzata, almeno per un po'.
Mi alzo e mi lavo la faccia.
Mi vesto esattamente come quel giorno che le ho parlato sul pianerottolo.
Esco di casa, solo che stavolta invece di scendere le scale, le salgo. 
Apro la porta che mi divide dal terrazzo.
Cammino e le lacrime riprendono a scendere senza freno.
La vedo accanto a me, forse è il suo fantasma o forse sto solo sognando.
Salgo in piedi sul cornicione, girandomi di spalle al vuoto, nel caso avessi qualche ripensamento.
Lei è sempre lì, mi sorride. 
La vedo avvicinarsi a me.
Penso sia bellissima.
Alzo le braccia e le stendo all'altezza delle spalle.
Come se fossi in croce.
Lei è sempre più vicino a me.
Sento un sussurro, e lei che sta cercando di dirmi qualcosa.
'Liam, no.'
La sento forte e chiaro, sorrido involontariamente, si ricorda il mio nome.
Chiudo gli occhi lasciandomi cadere all'indietro, con le braccia alzate, stile angelo della morte.
Sento solo la botta del mio corpo sull'asfalto, esattamente nel punto dove è morta lei.
La rivedo nella mia mente, o sono già morto, non mi importa, mi sorride felice.
Penso sia bellissima

I'm free fallin' now.

 

  
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