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Autore: voxes    05/03/2014    3 recensioni
Il vero amore è anche come le stagioni che, finiscono sempre, ma poi, ricominciano ancora.
E questo Cora lo sa bene, perché l’amore che prova verso Harry non le permette di voltare pagina.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse potrei restare. 

A chi ha il coraggio di voltare pagina.

 

 

Giro per casa con i tuoi calzini a righe preferiti, quelli che mi hai regalato quando sono venuta ad abitare insieme a te.

Sono passata esattamente tre anni, ma quel giorno me lo ricordo benissimo: appena ho messo piede nel tuo appartamento ho notato subito il quadro appeso in salotto, quello che raffigura la Tour Eiffel. Ho ammirato la libreria accanto al divano, piena di libri. Ho preso in braccio il tuo gatto che dorme sempre nel letto con noi e ho visto la bacheca delle foto in cucina, quella che adesso è mezza vuota perché ho appena finito di togliere le mie…

Le ho tolte perché me ne vado, Harry. Non ne posso più: dovremmo smetterla di fingere, il nostro amore è perso.

Ti amo.

Ci siamo lasciati domenica scorsa, ti ricordi? Piangevamo tutti e due in camera da letto, tu non volevi dirmi per quale motivo ogni notte sparivi per delle ore. Sai, ti ho aspettato molte volte sveglia, ma tu non te ne sei mai accorto: ti limitavi a baciarmi la guancia e a sospirare prima di sdraiarti accanto a me.

Ora ho la testa appoggiata al muro e tu mi stai guardando dalla cucina, ti stai torturando le mani. Capisco che sei nervoso perché  stai allargando il maglione che ti ho regalato lo scorso Natale, continui a tirarne l’orlo. Le lacrime ti scendono sulle guance rosse ma non fai nulla per fermarle.

Penso a te che mi prepari il tè inglese dopo una faticosa giornata al lavoro, alle tue chiacchiere, ai tuoi occhiali in bilico sul tuo naso dritto quando leggi, alle tue mani grandi, ai tuoi baci dietro l’orecchio che amo tanto e penso a quanto mi mancherai.

Ho bisogno di te.

Mi alzo dal divano marrone che abbiamo comprato insieme, quello in pelle l’abbiamo buttato perché hai detto che non ti sapeva da me. Ti ricordi?

Chiudo gli occhi per un momento e inspiro profondamente l’odore di foglie d’albicocca che circonda casa nostra, il tuo preferito anche se non lo ammetteresti mai.

Non lasciarmi andare.

È ora, mi sistemo il vestito a fiori che mi hanno regalato i tuoi amici per il compleanno e mi avvio verso la porta di casa dove mi aspettano le valigie. Sono lì già da un po’ e la mia chiave rosa è già sulla serratura, basta girarla e ripartiremo da capo. Da soli.

Ti prego.

Mi giro verso di te per l’ultima volta e ti guardo come solo una persona innamorata può fare, tu abbassi lo sguardo. Non ti è mai piaciuto piangere davanti a me, ma ultimamente è l’unica cosa che fai. Vorrei stingerti tra le mie braccia e dirti che andrà tutto bene, ma sappiamo entrambi che non sarà così. Né ora né mai, ma sono sicura che starai meglio senza la mia presenza: sappiamo tutti e due che stiamo male.

Possiamo tornare alla partenza?

Giro la chiave e stringo la maniglia. Mi viene da piangere ma non posso: tu non avresti il coraggio di andartene.

Apro la porta senza ripensamenti e mi porto dietro tutte le valigie, tu mi guardi dal pianerottolo mentre scendo le scale e mi chiami.

Sei la parte migliore di me.

«Cora, non te ne andare.» mormori passandoti la manica del maglione sugli occhi, poi mi guardi con quello sguardo che non sopporto, e lo sai. Ma tu lo fai apposta: vuoi che rimanga perché te l’ho promesso, qualsiasi cosa accada.

Io mi rigiro per andarmene ma tu sei accanto a me e mi stingi la vita.

Come faccio a lasciarti?

«Per favore» continui a dire mentre mi stringi sempre di più con le tue braccia muscolose e tatuate.

E poi mi baci con le tue labbra carnose, morbide e rosee e mi dimentico di cosa significa vivere nelle tue bugie.

Mi baci e mi sorprendi.

Mi baci e mi fai mancare il respiro.

Mi baci e mi ricordo di quando la notte mi stringi perché hai freddo, della tua schiena piena di nei, delle nostre tazze personalizzate che hai fatto fare, di quando suoni la chitarra, di quando mi ripeti che ti piacciono le mie lentiggini e le baci, della tua risata e di come mi guardi quando arrossisco: mi ricordo che mi ami tanto quanto io amo te.

E allora penso che forse siamo in grado di farlo funzionare, anche se tu scappi la notte e  io voglio sapere perché lo fai. Anche se a mia madre non piaci e tua cugina mi guarda di sbieco. Anche se per te salto qualche lezione all’università e tu alle volte non vai al lavoro perché vuoi starmi vicino quando sto male.

Anche se sono lontana dalla perfezione,  anche se non posso darti le stelle, anche se  non alzo il volume della radio cantando “tesoro, tu sei l’unico”, anche se non ti accompagno alle feste, posso sforzarmi un po’ di più perché ti amo.

Anche se tu non ti ricordi il nostro anniversario, anche se le battute dei tuoi amici fanno pena, anche se tua sorella mi squadra ogni volta che mi vede, anche se hai le mani fredde, anche se bruci la cena, facciamolo funzionare perché tu sei la mia aria.

«È vero che il nostro amore è perso, ma io non  voglio rinunciare a quello che abbiamo. » mi dici sfiorandomi le labbra con le tue.

Io mi allontano un attimo, guardo i tuoi occhi verdi, guardo le tue labbra e sento che mi sei mancato davvero in questi giorni e allora, prima di accarezzare la tua bocca con la mia rispondo: «Forse potrei restare un po’ più a lungo.»

Tu sorridi e io vorrei solo dirti che ti bacerei quando incurvi le labbra per sentire il sapore del tuo sorriso in bocca, sempre.

E sono sicura che tutti stiano sperando che il nostro amore ritrovi la strada.




 


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Bonjour tout le monde,

Eccomi con la mia prima one-shot su Harry ispirata alle canzoni di Emeli Sandé.

Devo dire che queste mini vacanze mi hanno fatto benissimo (un po’ meno riguardo la scuola perché sono tutto il giorno in pigiama e non ho combinato nulla haha).

Eeeh, nulla. Se fate un salto anche nelle altre storie che ho in corso mi farebbe davvero piacere.

Se volete recensire ben venga, altrimenti pace.

Bisous,

voxes

 
  
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