Era una giornata di sole, dopo due settimane di pioggia quasi ininterrotta. Si stava bene fuori. Nonostante ancora non fosse iniziata la primavera, il giorno sembrava appartenere a quella stagione. Hermione indossava un vestito leggero e un maglioncino bianco che risaltava nel verde del prato. Aveva sostenuto che con un tempo simile non si poteva indossare altro. Si era appena seduta accanto ad una macchia di margherite. Per una volta non aveva in mano un libro, semplicemente un mazzetto di quei piccoli fiori bianchi, e sorrideva. Come in quella foto sul mobile di legno nel salotto di casa sua,  quella che avevo visto quando ero andato a conoscere i suoi genitori dopo che lei li aveva riportati a casa, qualche anno prima. Aveva voluto andarci da sola in Australia per rimuovere loro l’incantesimo di memoria:
“Mi dispiace, è una cosa che devo fare da sola. Capisci?”
“Si, lo so. Torna presto.”
Era incredibile, gli stessi occhi vivaci, gli stessi capelli mossi, anche se ora erano meno crespi, lo stesso sorriso allegro e spontaneo, perfino il vestito sembrava lo stesso di quello della foto. Anche ora sorrideva ingenuamente mentre raccoglieva le margherite, come se fosse la cosa più bella del mondo.
Mi chiama:
“Harry!”
Le sorrido, non posso fare altro, e le vado incontro mentre si alza con calma.
“Guarda” ancora quel sorriso spontaneo e la voce soddisfatta e allegra mentre mi mostra ciò che ha raccolto. Scoppio a ridere. Lei mette il broncio e mi domanda cosa ci trovi di tanto divertente.
 
“Mi chiedo quanti maghi oscuri potrebbero avere ancora paura di te vedendoti così: Hermione Granger che serenamente raccoglie margherite e non ha nemmeno la bacchetta a portata di mano. Ahah!”
 
Nemmeno il tempo di realizzare ciò che sta accadeno che la risata mi si smorza in gola quando sento la punta di una bacchetta poggiata sul torace.
 
“Guarda che era in borsa… bastava solo un incantesimo di appello non verbale.”
 
Sbuffa, quasi annoiata, ma poi inizia a ridere proprio come una bambina.
 
“Dovresti vedere la tua faccia! A metà tra l’allibito e lo scioccato, senza contare l’attimo di panico: udite udite, il grande Harry Potter che si lascia prendere di sorpresa da una donna. È lui il salvatore del Mondo magico!”
 
Ha ragione, fa ridere davvero. Sento la tensione abbandonare i muscoli delle spalle: la guerra mi ha lasciato dei riflessi incondizionati che evidentemente non se ne andranno  mai. Mi lascio andare anch’io, contagiato dalla risata di Hermione. La abbraccio e la tiro a terra con me prima di baciarla.
 
“Hai scordato che questa donna ha sempre saputo sorprendere Harry Potter, anche quando era solo una ragazzina di undici anni.”
 
Arrossisce e sorride. Mi prende la mano e la porta sulla sua pancia.
 
“Non vedo l’ora di portarla a raccogliere margherite con noi.”