LA REGINA DI GHIACCIO
''La notte fu molto lunga, ma non per l’uomo di neve che si era abbandonato ai suoi bellissimi pensieri, e questi, gelando, scricchiolavano. (…) Avrebbe potuto sentirsi felicissimo ma non lo era, perché aveva nostalgia della stufa.(…) E infatti il vento cambiò, e sciolse la neve (…) e questo era proprio il segno della fine. Una mattina crollò.(…) E nessuno pensò più all’uomo di neve. '' - Hans Christian Andersen, Il pupazzo di neve
Ho sempre pensato che fossero gli altri ad essere freddi nei miei confronti. Nessuno mi esponeva mai i propri sentimenti, nessuno mi faceva sentire quel calore di cui avevo bisogno. O almeno così credevo. Smettendo di pensare agli altri e cominciando a cercare le risposte in me stessa, ho capito che la persona fredda in realtà ero io. Pensavo, pensavo, pensavo e pensando mi dimenticavo di amare, delle sensazioni, degli impulsi, dell'istinto. Cercavo di coprire il mio cuore di ghiaccio, nascondendolo con il falso calore ingannatore delle mie buone azioni: così facendo ingannavo gli altri, ma soprattutto ingannavo me stessa. Quello che più rimproveravo agli altri, lo faccio io stessa con loro. Non solo ero una persona fredda, ero anzi la più fredda di tutti, ero la regina del freddo, colei che comanda le nevi e aggioga le tempeste e le fa sue, diventando lei stessa di ghiaccio. Io sono la Regina di Ghiaccio.