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Autore: scrittrice in canna    05/03/2014    3 recensioni
Un caso e la squadra Kidon, del Mossad.
Stesso caso e la squadra di Gibbs, dell'NCIS.
Le sorti del nostro team sono in pericolo e nelle mani di Ziva e della squadra.
Un ricongiungimento brutale.
Un misterioso interesse da parte di Orli.
Una Ziva che vuole ritrovare sè stessa e si ritroverà a lottare per le persone che ama.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tiva everywhere.'
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Due foto, era tutto ciò che avevano: una in cui usciva dalla banca e una in cui saliva su una limousine nei pressi di Gerusalemme. Come avrebbero potuto lavorare con solamente due foto? Non avevano niente da cui partire e Ziva si stava torturando, sapeva che era da qualche parte, forse in quel momento stava tranquillamente passeggiando sulle bianche spiagge di Los Angeles o era proprio vicino al Navy Yard, seduto a prendere un thè mentre beffeggiava la polizia Americana, doveva solo capire come beccarlo in uno di quei suoi momenti di tranquillità che erano molto frequenti, come aveva detto Ducky, essendo passato più di un anno sicuramente aveva abbassato la guardia e, secondo quanto diceva Ellie, era proprio quella l’occasione perfetta per stanarlo, ma il problema rimaneva: da dove cominciare?
Erano circa le dieci di sera, Ziva era davanti allo schermo, mordicchiava il telecomando ed esaminava le foto pixel per pixel, ogni singolo dettaglio poteva essere utile all’indagine. Tony era pronto per andarsene, aveva messo a posto le ultime cose nello zaino proprio qualche minuto prima, lei era già lì, poi era andato a sciacquarsi la faccia, ora stava per mettere il cappotto, ma vederla ancora davanti a quello schermo mentre si torturava con cose che non avrebbero portato a nulla lo faceva rattristare, così si piazzò accanto a lei e accantonò l’idea di poter tornare a casa, disse un semplice: “Cosa abbiamo?” Ziva sussultò, si girò e sorrise poi mise le due foto a tutto schermo col telecomando: “Questo…” rispose lei sospirando, Tony assunse una smorfia pensierosa, non era molto, non c’era nulla su cui riflettere: avevano bisogno di trovare di più, si sarebbe messo a lavorarci anche subito, ma doveva prima fare quello per cui si era fermato lì: chiarire.
“Sei riuscita a seguire il tuo cuore?” chiese guardandola, lei però era ancora concentrata sullo schermo, non aveva il coraggio di prenderlo in giro , riusciva solo a dire la verità anche se avrebbe tanto voluto mentirgli, avrebbe reso tutto più facile: “Sì, l’ho fatto…” rispose lei girandosi, Tony alzò un sopracciglio, aspettava che continuasse, lo fece: “… Ho seguito il mio cuore e mi ha riportato qui.”
“Quindi ora resterai?”
“Non ho detto questo.” Tony se ne andò, prese lo zainetto e si diresse verso l’ascensore, non poteva reggere ancora, prima di chiamarlo urlò: “Hai bisogno di più informazioni, fa una ricerca su internet domani, a mente fresca, ora va a casa.” Solo dopo si accorse che lei non aveva una vera e propria casa dove andare, anzi non avevano nemmeno preso un hotel, era letteralmente sotto un ponte, decise di sedersi alla sua vecchia scrivania e cominciare a cercare.
Gibbs sbucò dal nulla, come sempre, si sedette alla sua postazione e scrisse qualcosa su un post-it, lo attaccò dietro il computer a cui stava lavorando Ziva e disse: “Fa la cosa giusta, io sono già fiero di te.” le diede un bacio sulla nuca e andò via. L’orologio bianco sulla scrivania della nuova pivella segnava mezzanotte passata, erano circa due ore che smanettava al computer e non aveva trovato praticamente niente, solo una piccola notizia risalente al Maggio dell’anno prima in cui si diceva che l’agente speciale Gibbs aveva sventato un attacco terroristico organizzato dal terrorista Benam Parsa e che l’FBI stava collaborando con l’NCIS per trovarlo a tutti i costi, in allegato una foto dell’agente Fornell, gravemente ferito durante una sparatoria, ma eroicamente disposto a continuare la sua battaglia contro il crimine. Nulla che potrebbe servire veramente. Così decise di andare in un hotel, magari lì avrebbe trovato un po’ di riposo.
 
Durante la notte passavano nella mente di Ziva immagini raccapriccianti di uomini che lei aveva ucciso: la Damocles, Ari, le sue missioni al Mossad e poi flashback, uno dopo l’altro.

“I have nothing but death in my heart.”
 

“Ziva this is a suicide!”
“It is what it is!... goodbye.”
 
“Why are you here?”
“Couldn’t live without you… I guess.”
“Now you will die with me.”
 
“What is real?”

tutto scorreva veloce come un filmato male organizzato, si svegliò di soprassalto gridando: “Stop!” ma quella volta non c’era nessuno con lei a consolarla, solo una stanza d’albergo buia e vuota.
 
Mentre questo accadeva, dall’altra parte della città Gibbs stava bevendo un bicchiere di Bourbon nella sua cantina in compagnia del suo agente anziano.
“Capo… ricordi quando tornammo da Berlino e tu mi chiedesti se c’era qualcosa che non ti potevo dire?” Gibbs annuì, ricordava bene quella volta in cui lo stesso ragazzo era entrato trafelato con uno sturalavandini in mano nel bel mezzo della notte per parlare di quanto fosse preoccupato delle nocche rovinate della sua collega.
“Ecco effettivamente c’era qualcosa che…”
“Non dirmelo DiNozzo, lo so.” Lo interruppe il capo, Tony restò un attimo allibito poi ricordò con chi stava parlando.
“E non hai intenzione di darmi uno scappellotto perché abbiamo infranto la regola numero dodici o qualcosa di simile?” l’altro sorrise e rispose: “No, non lo farò.”
“E posso chiederti perché?”
“Perché ho già pagato l’errore di quella regola… a mie spese.”
 
Il giorno dopo una chiamata all’MTAC vide le due agenti del Mossad impegnate in una svolta nella faccenda, Orli stava per comunicare informazioni vitali.
“Allora, come va la caccia al fantasma?” chiese la donna dallo schermo.
“Ci stiamo lavorando.” Rispose Monique.
“Molto lentamente… avete qualcosa per noi?” commentò Ziva
“Abbiamo notato attività sospette all’aeroporto di New York qualche giorno fa, date un’occhiata. Shalom.” Detto questo Orli staccò la chiamata e le ragazze si ritrovarono a parlare di piani top secret davanti ad un agente in prova che le aveva fatte entrare nella stanza: “Cos’hai intenzione di fare, capo?” disse Monique scherzosa.
“Mandare Liat a New York.”
 
Quello stesso giorno Liat era nella grande mela che si faceva passare per una turista, con tanto di macchina fotografica, la sera avrebbe dovuto fare rapporto alla base a Washington e così fece:
“Shalom Liat.”
“Shalom Monique. Ho delle notizie molto importanti. Apri le e-mail.” Con un solo gesto McGee prese le foto scattate da Liat e le posizionò in piccolo sullo schermo vicino al volto della ragazza: la banca di cambio di New York, un uomo che entrava con un sacchetto e che ne usciva qualche minuto dopo con una valigia.
“Be’? Molta gente, ogni giorno, scambia diamanti o altro lì con denaro.” Disse Monique non capendo, ma poi l’agente NCIS osservò meglio ed esclamò: “Chiama Gibbs, noi conosciamo già quest’uomo.”
 

“Maledizione Kort! Come hai fatto a farti scoprire? Non servi a nulla!” urlò Parsa
“Calmati, è tutto programmato, quella David è così prevedibile. Loro non ci scopriranno e tu hai i tuoi soldi.” Il terrorista sorrise compiaciuto, forse quegli Americani non erano così inutili infondo.


 
scrittrice in canna's corner
Shalom! :3
Quindi, capitoletto di ispirazione, nulal di che, ma piccola svolta nelle indagini nonchè un po' di Tiva qua e là, me lo avete chiesto e io obbedisco u.u
L'ultima parte può sembrare sconnessa, lo so, farò di tutto per organizzare meglio il prossimo capitolo, questo doveva essere per sistemare un po' tutto dopo l'arrivo di Ziva e Monique, tutto qua, e invece la mia fantasia ha fatto ancora danno :/
Io ora vi lascio dormire(?) e sparisco.
vostra
scrittrice in canna
P.S.: Ho messo e citazioni tanto per farvi paingere, così ma il fatto di Ziva in hotel serve, poi vedrete, per citare Michael: "Patience my little TIVA honeybear." e sono in ingelse perché... boh fa più figo u.u. No in realtà in Inglese mi piacciono di più :3
 
   
 
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