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Autore: AndreaMesso45    06/03/2014    3 recensioni
Siamo in una piccola cittadina, un gruppo di amici viene colpito da un grosso lutto.
Dopo diversi mesi tornano a frequentarsi e sembra tornare tutto alla normalità quando iniziano a manifestarsi delle misteriose apparizioni.
Una ragazza, con l'aiuto di uno dei suoi amici, indagherà su queste presenze.
La storia è suddivisa in quattro parti generali. Ogni parte è narrata da un narratore diverso ed è suddivisa anch'essa in capitoli.
Nella prima parte a narrare è Dario, nella seconda parte è Federica, nella terza parte è Silvia mentre nella parte conclusiva è un narratore segreto!
Genere: Malinconico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'ombra dell'anima

PRIMA PARTE (DARIO)

 
I
PROLOGO
 
 
Noi possiamo solo rendere alla parole del Signore, al grande mistero della Fede in nostro Signore. Preghiamo perché questo dolore possa trasformarsi in bontà e misericordia, possa restituire pace ai familiari, possa ricondurci alla casa di Dio, nostro Signore.
Preghiamo per la sua anima …”
 

Ho sempre creduto nelle parole di nostro Signore, ho sempre tentato la via della preghiera e mi sono sempre sentito amato, mi sono sentito parte di una grande famiglia, quella di Dio.
Però, le parole di quel prete sembravano vuote, mi attraversavano fredde il cervello, non riuscivo a provare compassione, provare amore, sentire la Fede, cercare Dio in quel momento … non sentivo più niente.
La pioggia la ricordo, era uno di quei giorni invernali di gennaio, il nuovo anno … un vento freddo che mi attraversava le ossa e mi screpolava le labbra; la pioggia … la pioggia la ricordo.
Non pioveva a dirotto ma sgocciolava, pian piano, goccia dopo goccia … furono quelle a bagnarmi il viso, nessuna lacrima … nessuna.
Incredulo … sgomento … insensibile … solo il freddo mi toccava quel giorno. Sentivo anche il nodo della cravatta, troppo stretto.
Sull’erba c’era un piccolo strato di brina e neve che era caduta qualche giorno prima, leggera e pura come un angelo ed oggi così bianca come il paradiso … così silenziosa … sembrava dormire.
Il resto è tutto sfocato … non ricordo come andò a finire … ma ricordo bene come iniziò.
 
Nel nome del padre, del figlio e dello Spirito Santo … Amen

Amen, fratello.
 
La nebbia si posò lentamente sulla mia fronte, le nuvole riversarono nel cielo, una folata di vento mi grattugiò la pelle del viso, l’inverno sarebbe stato lungo.
Era tutto così incredibile. Quando capita a te è tutto così insensato, così illogico … lo leggi sul giornale e pensi che può succedere ma quando sei lì non ci credi, non puoi crederci.
È tutto vero. Era tutto così vero che fece male.
Ma questa non è la storia che vi voglio raccontare oggi, a tanti anni di distanza dagli avvenimenti che ancora oggi mi tolgono il sonno di tanto in tanto, il racconto inizia più tardi …
Quando le acque si calmarono ci furono momenti di totale apatia, momenti di nebbia nelle nostre vite, momenti di calma piatta apparente, tutti noi volevamo andare avanti e trovare di nuovo un equilibrio nelle nostre vite che non erano per niente finite.
Per me fu dura, lo ammetto. Ma non racconterò dei miei giorni o del mio dolore.
Racconterò di quella che fu definita l’ombra dell’anima … "è importante rimanere svegli e non chiudere gli occhi …"
Ognuno può pensarla come vuole, può credere a quello che vuole, ma vi posso garantire che quando incontri e vedi quello che ho visto io, non ci sono più scuse e più santi che tengano.
 
Riposa in pace, fratello” dissi in quel giorno di gennaio. Lasciai cadere una manciata di terra.


 
To be continued...
 
   
 
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