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Autore: juliez jewel    06/03/2014    0 recensioni
Sullo scenario di un'isola britannica divisa ed assediata dall'Impero Romano avviene la creazione di uno dei vampiri più potenti dei nostri tempi.
Mael non é altro che un ragazzo giovane ed inadatto al ruolo a cui è predestinato: riportare la Cornovaglia e il sud dell'Inghilterra sotto il dominio celtico, sposando Licandrae, la figlia dei galli belgi, loro alleati e capeggiare l'esercito dei due popoli.
Ben presto la loro rivolta sarà scoperta e l'esercito romano inviato a sopprimerla, ma quale sarà il destino del ragazzo e della sua stirpe?
Tratto dal cap.2
Il giovane sì alzò in piedi, l immagine nel' acqua mutò. Rivelando una figura snella, troppo snella per sostenere il peso di una spada. I muscoli appena accennati che trasparivano dalla tunica. Mael poggió a terra i secchi d acqua, assieme alla pelliccia di lepre che portava sulle spalle. Sciolse il cordone della tunica scoprendosi il petto.
Braccia piuttosto esili,vita sottile, ossa sporgenti.. Si riusciva a vedergli le costole anche da lontano. Mael tornò a fissare i suoi occhi smeraldo. Grandi ed espressivi.
-'Non sarò mai un vero uomo' disse amareggiato.
Raccolse un sasso e lo lanciò nell'acqua deformando la propria immagine.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Non-con
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Prefazione01
 
 



53. A.c. Pressi di Exeter, Cornovaglia.

La curiosità sprezzante dei romani si era abbattuta sulla penisola, accusata dal grande Cesare di sostenere e ospitare le tribù galliche ribelli. La caccia ad un tesoro evanescente, causa di morte, distruzione e rovina per molti dei coloro che si rifiutavano di essere calunniati ingiustamente, di veder usurpate le proprie case, violentate e vendute come schiave le proprie donne.

I primi di marzo, mese descritto come particolarmente truculento dai commenterii di Cesare. Si narra che il condottiero, secondo una fonte ritenuta affidabile, avesse scoperto che una coalizione belga aveva trovato rifugio presso l attuale Exeter, e dunque era necessario localizzarla e annientarla il prima possibile.

Il tribuno a cui fu affidata la missione si chiamava Publio Crasso, famoso per la sua scelleratezza, ma anche per la maniacale cura con la quale eseguiva gli ordini.

Il tribuno prese con se una decina dei migliori uomini e partì alla volta dell’estremo sud ovest del paese. Era un periodo instabile, in cui le popolazioni britanniche erano in guerre con le minoranze celtiche che una volta dominavano il meridione, si sosteneva che questi celti volessero riorganizzare le forze e scacciare il nemico, che si alleò con i romani, ma le loro sole forze non gli sarebbero mai bastate, e dopo l arrivo dei romani nella Bretagna, alcune delle tribù galliche del nord francese strinsero un patto con loro basato sull' aiuto reciproco. I Belgi gli avrebbero aiutati a riconquistare l'autonomia della loro terra, e i celti a scacciare gli invasori romani dal nord francese e dal Belgio.

Si diceva che Exeter fosse l'ultimo caposaldo della civiltà celtica, protetta da una doppia cinta  muraria impenetrabile

Nella mattina del due marzo il cielo era cinereo: tipico di quella zona, non stava piovendo, ma l 'aria carica d umidità indicava che tra breve le furie di Giove si sarebbero nuovamente scagliate sui mortali. Il silenzio dominava l'aria, mentre i villaggi addormentati cominciavano a vegliarsi bruscamente all’arrivo dei militanti.

Approdarono in una piccola osteria ai lati del villaggio di Cloedem, a un paio di chilometri a nord est da Exeter. I sospetti del grande condottiero non erano fondati su base solida, il territorio da tempo setacciato dalle truppe romane che si stabilirono nella cittadella di Crediton, poco lontano d ivi, ma ciò nonostante non erano mai riusciti a fondare su base solida i loro sospetti

La locanda era stata appena aperta da un barbuto omaccione sulla quarantina che parlava una mescolanza di latino popolare e gaelico. All’ improvviso arrivo un corridore che lo informò della sempre maggior conferma di un imminente rivolta dei galli, nella quale si esplicitava l'esigenza di riuscire a sventare i loro intenti. Si comunicava che c era un loro sostenitore che gli avrebbe informati meglio della faccenda un certo uomo, soprannominato Gyadh Quinlan. Lo avrebbero trovato alla taverna presso Crediton, dove era inoltre situato l accampamento romano. Nel peggiore dei casi, ovvero se i loro presupposti si sarebbero avverati,  ricevette l ordine di estirpare la rivolta e tutti i suoi sostenitori, come prova della rigidità, ma anche di giustizia del magnifico impero. Qualunque cosa sarebbe successa, il Senato non ne sarebbe mai venuto a conoscenza.

E fu questa la prefazione per la storia che si accinge a compiersi, la conseguenza della quale tanto afflisse i dannati mortali.

Questa e la storia della creazione di Methos, colui che tutti temono.




 

Sette marzo, l’arrivo degli uomini di Crasso presso Crediton, fu contrassegnato da un'altra calma improvvisa. Il vento placido, era oltremodo clemente quella sera, motivo di tutto un viavai di uomini che gironzolavano senza metà apparente. Il comandante ordinò ai suoi uomini di aspettarlo fuori, una volta trovata la taverna, non un compito molto difficile, essendo la destinazione della maggior parte dei passanti. L’oste lo notò subito, la divisa degli ufficiali e il suo portamento fecero accrescere istantaneamente la sua disponibilità e la cordialità melliflua.

-‘Salve, Buon uomo. Che cosa vi porta da queste parti?”

In seguito alle istruzione del comandante, Crasso decise di essere estremamente circospetto, senza rivelare alcunch3 ed andare infondo alla faccenda.

-“Cerco una tale, di nome   Gyadh Quinlan, per caso lo conoscete?”

-Ah, certo, e solito bersi una bel boccale di idromele, qui da me ogni sera, se avrete la pazienza di attenderlo, sono certo che non mancherà di certo alla sua abitudine.

-“E allora attenderò.'

Disse in tono solenne il tribuno, che si penti innumerevoli volte di non essersi cambiato d abito in qualcosa di meno appariscente.

-“E come mai lo state cercando? Ha forse combinato qualcosa d impiccioso?'

-“Non sono affari che ti riguardano, ma per condiscendenza, ho un affare da sbrigare. Piuttosto, sii cosi gentili da indicarmi dove posso fermarmi per stanotte.”

-“Beh, potete fermarvi qui, di sopra devo avere qualche d'una camera libera.”

Rivelargli che aveva con se dei soldati sarebbe stato ulteriormente sospetto, sperava solo che l uomo in questione si presentasse.

Il tribuno non dovette attendere a lungo, Gyadh  Quinlan, oltrepasso la soglia del portello, con un sorriso idiota stampato in faccia.

-“E lui."

Indicò con il corto indice grossolano l oste, sempre pronto e servizievole.

Il tribuno lo ringrazio, lasciandoli sul banco due monete d oro con la tacita intesa del silenzio dell’oste, indotta da una sua sola sbieca occhiata.

La vicinanza con il comandante tramutò l ilarità dell’uomo in un’espressione sospetta.

-Chi siete?” Chiese consapevole l uomo di chi aveva d innanzi.

-“È stato Giulio Gaio Cesare a mandarmi.

'Sono Publio Crasso'

-“E meglio che usciamo." Gli indicò Gyadh Quinlan la porta.

Il tribuno acconsenti.

Le prime brezze primaverili smossero i folti capelli biondi di Quinlan Gyadh che si accinse a parlare dopo l attimo di sgomento di fronte ai dieci prodi legionari.

-“So che non avrei mai dovuto trovarmi i questa posizione.. ma…..”

-“Parla, britannico, non sono qui per perdere tempo con i tuoi tentennamenti.”

Ed in effetti il suo subitaneo ripensamento avrebbe fatto fallire la missione a priori.

-“Ecco, ero venuto a conoscenza di un piano segreto, a dire il vero un patto.”

-“Di che patto si tratta, e soprattutto, come lo hai scoperto?”

-“Un alleanza stipulata tra Verden  e Fanau, il capo dei Belgi, figlio di colui che avete sconfitto in battagli e di colui le cui terre sono state sottomesse al vostro dominio.

Non ne conosco i dettagli, ma so per certo che questo galli ribelli si nascondono da qualche parte qui, in Cornovaglia, protetti dai Celti che raggruppando e unendo le forze cercano di sconfiggere i nemici comuni, Cesare e il fiero popolo britannico.”

-“E tu, come fai a saperlo?”Chiese Crasso con circospezione.

-“Mi e capitato di udirlo per caso, ma se non mi credete potete verificarlo voi stessi.

-“E come?”

-“Li nascondono bene, sono insospettabili, ma se sarete accorti riuscirete a prenderli con le mani nel sacco.”

-“ Chi e quel tale di cui parlavi prima?

-“Chi? Verden?”

-“Si, proprio lui.”

-“Beh e il capo di un villaggio celtico, uno dei piu grandi e rispettati, a quanto dicono.

Non li ho mai combattuti personalmente, ma a quanto pare siano dei valenti guerrieri.

Il loro villaggio si chiama Mitradh, alcuni giorni di camino verso ovest da Exeter.”

-“E come mai siano li, Exeter non era una loro citta?”

-“Si, lo e, anche se forse non del tutto,ed e proprio questo che mi insospettisce.. Exeter e il limite dei loro domini, ed è ovvio che in caso di attacco siano i confini ad essere abbattuti per primi, i nostri guerrieri sono impegnati in una lunga campagna per espugnare la citta, anche se le nostre spie ci hanno riferito che Verden si è spostato piu all’ interno. Ci deve perciò essere un motivo per temporeggiare in questo modo, sta semplicemente prendendo tempo per riuscire ad organizzare meglio i loro diabolici piani, stanno raccogliendo le loro forze, mentre la città resiste ancora.”

-“E tu, come fai a sapere cose di tale valore militare?”

-“Perchè sono uno dei generali britannici sceso a patti con Cesare. Non tutti i bretoni hanno voluto questa unione temporanea in quanto vi considerano una seria minaccia, ma francamente credo che se riusciremo a dimostrarvi la nostra lealtà ci aiuterete a sconfiggere il resto dei Celti.'

Un ghigno illuminò il volto del tribuno.

-“Scommetto che ti hanno promesso una ricompensa talmente alta da non doverti piu preoccupare di nulla fino ai resto dei tuoi giorni.”

Un altro sorriso di cortesia.

-“Non posso certo negarlo.”

-“D accordo, senti, avresti un posto dove posso sistemare i miei soldati per la notte?”

-“Ma perche vi siete portati a presso solo dieci uomini?

-“Era solo un giro di ricognizione, e poi una legione sarebbe apparsa alquanto sospetta.”

-“E nel caso si arrivi all’ azione? Cosa probabilissima, come farete?”

-“Beh, sogghignò il comandante.. Siete un generale, no? Dovrete pure avere dei soldati.” E poi nelle vicinanze c e un accampamento romano da cui posso prendere, per ordine di Cesare tutti gli uomini di cui necessito, comunque puoi indicarmi dove posso lasciarli per la notte? “

-“Potrei chiedere ad un mio amico, penso di poterli sistemare.”

-“Ottimo, allora li affido a te, mi troverai alla locanda, affitterò li una camera. Si girò Crasso e fece per andarsene. E nel caso, si sanno difendere bene, loro.”

-“Bene.”Si diresse l uomo in direzione dei soldati.

-“Molto, molto bene.”

Si diresse Gyadh verso i dieci guerrieri che lo stavano già da un po’ fissando sbiecamente.

Devo fare in fretta, molto in fretta, cosi riusciremo finalmente a prenderli quei maledetti, ah, non riusciranno piu a scapparci. Ucciderò lui e la sua famiglia, uno ad uno, come lo ha fatto lui quel giorno, quel dannato giorno.

Una delle incursioni di barbari nel villaggio di Haareghf, di notte, ai confini del dominio celtico,stroncando vite innocenti, nel fuoco.

Lo stesso fuoco che brucia nel suo petto quanto l’ignea brama di vendetta.

La mezzanotte era vicina, ma la vivida mente del britannico non riusciva a placarsi, nemmeno  le continue chiacchiere dei militi riuscivano a distrarlo dalle sue tribolazioni, anzi, a distrarlo dal pensiero fluorescente del suo piano, di quella fatale congettura che aveva tanto anelato e che ora era cominciata, anche se il rischio che quel comandante scoprisse che in realtà lui non era né un generale né aveva dei soldati a suo seguito era piuttosto alto. Avrebbero rincorso quei fuggiaschi e avrebbero estirpato la morbosa civiltà Celtica una volta e per sempre uccidendone il capo con la sua famiglia, di cui aveva passato anni a studiare le abitudini alla ricerca del momento propizio per poterlo ripagare con la stessa moneta ed ora quel momento era arrivato, avrebbe fatto sì che quel barbaro avrebbe visto la morte dei suoi famigliari, prima di perire lui stesso.'

Quest 'idea lo esaltò cosi tanto e lo rese così eccitato da non riuscire a addormentarsi fino al sorgere del sole, quando ormai era ora di alzarsi.

 Puntarono su Exeter,marciando in modo compatto e veloce, raggiungendo la meta in pochi giorni. Si riposarono per poche  ore. Avrebbero riacquistato le forze quando fossero giunti nei pressi della citta.

Exeter, un posto pericoloso,per lo piu popolata da  briganti, guerrieri celti e galli.  Entrare in citta senza essere visti era  pressochè impossibile., Ormai da alcuni anni desisteva alle assidue incursioni dei romani che si erano stanziati alcune miglia piu a nord., ma Quinlan conosceva la strada,  conosceva un modo per non essere visto, sarebbe riuscito ad entrare,.

Era quasi il tramonto.

-'È cosi necessario passare per Exeter? Chiese Crasso.

-'È solo cosi che riusciremo a scoprire dove si trova Verden esattamente..conosco un uomo che ci potrebbe aiutare, ma dobbiamo essere molto circospetti..dovremmo separarci, insieme ci scopriranno sicuramente. Andró da solo, e dopo che avró scoperto tutto il necessario, potremmo puntare a ovest, tra le brughiere fantasma della Cornovaglia.'

-'Non ti lascerò andare da solo, britannico. Verrò con te, non sia mai che tu voglia giocarci un brutto tiro e avvertire i galli della nostra presenza.'.sogghigno il tribuno.

-'Non è mia intenzione, odio i galli quanto voi. Credetemi.'

-'Dopo che saremo tornati proseguiremo a nord , non lontano da qui c'è l ultimo avamposto romano, vicino a Imael.'  Disse il tribuno al suo seguito.

-'Restate qui, aspettateci fino all' alba. Nel caso non dovessi fare ritorno marciate su Imael e con gli uomini necessari presentatevi a Exeter. Significherebbe guerre tra Roma e i britannici.

Non so quanto ti convenga...' alluse Crasso a Quinlan.

-È meglio partire. È gia buio, prima andiamo,  prima saremo di ritorno.'

Proferì Quinlan, e fece per andarsene.

   
 
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