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Autore: Nora_93    06/03/2014    2 recensioni
" Non era strana. Era diversa"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                Lei, che ne sapeva una più del diavolo

Non si accontentava mai. Non era mai abbastanza. Eppure aveva preso tra il distino e l'ottimo, un voto fantastico. Ma non riguardava matematica, già insufficiente era tanto, visto che era abituata al gravemente insufficiente. Gravemente insufficiente suonava bene, le piaceva molto come suono, magari non era il voto più bello del mondo, anzi, era il peggiore che si potesse dare, a meno che non si consegnasse in bianco e ti ritrovavi inclassificato. Ma non le era mai capitato, perché anche se le semplici equazioni ed espressioni, o quei cavolo di problemi con i segmenti non li sapeva fare, Lei scriveva, scriveva cazzate, inventava una nuova materia, perché Lei sapeva inventare, e le riusciva bene. Ecco perché i suoi temi erano sempre ben fatti, solo una volta un votaccio, tra sufficiente e buono, ma se lo era voluto. Bisognava svolgere un tema su un periodo storico studiato, Lei amava la Francia, aveva fatto un casino tra Luigi XIV e Luigi XVI, aveva intrufolato una certa Maria Antonietta e la corte di Versailles. Era tutto vero ma inserito male, il tema conteneva una storia costituita da elementi esistenti ma presenti in epoche diverse, epoche che ancora non aveva studiato ma che ricordava vagamente poiché aveva visto un documentario. Ma non le si poteva dare NS, anche se era insensato, era grammaticalmente perfetto, e se di storia non sapevi nulla, il racconto era proprio bello.

Non era una bella ragazzina, lo sarebbe stato se avesse mangiato di più, molto di più, se, anziché piangere e rigare la sua faccia tutti i giorni di lacrime avesse fatto qualche sorriso in più, sarebbe stata carina. Molto carina. La più carina. Ma Lei doveva inventare, la sua bolla era bella. Mentre le sue coetanee già avevano le prime cotte e dato il primo bacio e adoravano lo shopping, Lei leggeva. Lei fantasticava. Lei non era strana. Era diversa.

La scuola media stava per finire e non vedeva l'ora, odiava tutti, o quasi. Si sarebbe iscritta al liceo classico perché lei sapeva scrivere, sapeva parlare, sapeva le cose.

Appunto che sapeva non voleva. Non le interessava dei regali e del pranzo, lei aveva 13 anni e un cervello, e non voleva fare ciò che le obbligarono. Nei paesini non si può fare brutta figura, hai 13 anni, è giunta la grande ora, il grande passo: si fa la cresima. Non aveva fatto un giorno di catechismo, cosa avrebbe potuto imparare da delle ragazze di 20 anni che spiegano quello che hanno letto un'ora prima e che due ore prima ancora era sconosciuto persino a loro. Le suore erano vecchie, i preti non avevano tempo, e quali fossero i loro impegni non si sapeva. Ma Lei sì, Lei lo sapeva. Dovevano andare a stuprare i bambini, a fare le chat porno su internet con le minorenni un po' sveltine, oppure andavano a oziare qua e là, perchè i preti alle feste, quando si mangia e si beve non mancano mai.

Sin da piccola aveva nutrito un odio forte e spietato nei confronti della Chiesa, dei fedeli e di Dio stesso. Lo imprecava, lo malediceva, ascoltava Antichrist Superstar per ore; come poteva mangiare il corpo di Cristo, come poteva di nuovo entrare in chiesa e stare davanti al vescovo per cresimarsi. Lei gli avrebbe voluto sputare in faccia, denudarlo di tutte le sue ricchezze perché bastava vendere il suo vestito per aiutare i bambini sofferenti del sud-America nelle bidonville . Vedeva sfarzo e lusso in un posto dove Lei avrebbe voluto vedere semplicità e austerità, come il vero Cristo professò nella notte dei tempi. Lei ci credeva, non ci credeva, a volte si, altre no, non lo sapeva. Diceva: “se le cose non le sai non dirle e non farle”. Lei non sapeva, quindi niente cresima, e se il paese avesse sparlato male della sua educazione poco male, tanto non aveva amici, e il perché non si sapeva. Lei provava a essere gentile con la sua classe, ma oltre a un ciao e qualche chiacchierata futile, niente, quindi un motivo in più per essere emarginata. Aveva un grosso difetto: l'autocommiserazione. Si faceva pena da sola, si insultava in silenzio, si flagellava mentalmente, e tutte queste tristezze la sollevavano. Era un masochismo perverso. Alla fine della faccenda, la famiglia ebbe la meglio, e con tanta gioia andava tutti i giorni a fare le prove in chiesa, a ingoiare l'ostia non benedetta, ma pur sempre ostia era e a imparare la parte da leggere in maniera chiara, composta e convinta davanti a tutti. E la settimana prima del grande giorno, tutti in cerca del più bel vestito da indossare, non solo per Lei, ma per tutta la famiglia, perché bisognava fare bella figura. E i regali, quanti regali. Perché la religione è consumismo, di fatti odiava il Natale anche se Lei non riceveva mai niente. La sua “famiglia” era strana. Il padre non c'era, ma alla cresima ubriaco fradicio per farla incavolare si. Era una figura inesistente, non si sapeva dove stesse, che cosa facesse, ma nessuno può saperlo se non lo sapeva nemmeno lui. Mamma, mamma era un gioiello, ma c'è chi se la girava come una trottola come il povero nonno e zio sprint.

Lei, odiava la fede, il clero, odiava il mondo, ma soprattutto odiava l'essere della sua rovina, colei che regna e comanda. Infanzia rovinata, lavaggio del cervello, botte su botte solo perché non voleva mangiare perché stava male, tutti sapevano ma nessuna parlava per paura. Aveva visto riti, foto bruciate, sale, olio, forchette, coltelli, parole sussurrate e mai capite, e poi puff, la gente stava male, cambiava comportamento, moriva. Nessuno la credeva su questa faccenda, ma era ovvio che questa non era fantasia, aveva 7 anni, come avrebbe potuto raccontare quelle cose se non ne sapeva l'esistenza, cosa ci guadagnava a dirle se il risultato erano minacce e botte? Solo lì le avrebbe potuto vedere, perché quella tizia era pazza, ma al contempo forte, tutti sotto il suo comando. Ma Lei no, 7 anni, 15 kg, furia nera quando si dicono brutte parole su sua madre e la vendetta si ritorse contro, e le botte cambiarono mani, la soddisfazione fu immensa e mai ne fu pentita.

Lei odiava il benefattore, perché finora la vita l'aveva fatta solo soffrire, quindi dedurreste che fosse una persona terribile, e lo era, se voleva, ma se voleva, sarebbe stata la persona più altruista del mondo e avrebbe fatto di tutto per chi le stava a cuore, dare anche la propria vita.

Non era strana. Era diversa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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